Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: the_game_is_on    09/05/2015    0 recensioni
[storia ambientata tra la 3x2 e la 3x3]
Dal testo: "Molte storie che aveva sentito iniziavano in un vicolo. Sherlock non avrebbe mai pensato che un giorno ne avrebbe fatto parte,ma era li',accucciato tra un bidone puzzolente e degli scatoloni,riuscendo a malapena a respirare. Era buio e silenzioso, lontano dalla città sempre in movimento, anche in piena notte".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Molte storie che aveva sentito iniziavano in un vicolo. Sherlock non avrebbe mai pensato che un giorno ne avrebbe fatto parte,ma era li',accucciato tra un bidone puzzolente e degli scatoloni,riuscendo a malapena a respirare. Era buio e silenzioso,lontano dalla città sempre in movimento,anche in piena notte. Era a malapena consapevole di dove si trovasse e di uno strano oggetto che continuava ad emettere un rumore fastidioso. L'avrebbe preso in mano per rispindere alla chiamata, ma non aveva la forza nemmeno di scostarsi i capelli dagli occhi.L'oggetto buttato a terra a pochi centimetri da lui smise di emettere rumori, e fu sorpreso di sentire un uomo che gridava il suo nome. L'ultima cosa che pensò prima di chiudere gli occhi fu: -John-. Quel nome usci dalla sua bocca come un lamento rauco e pronunciarlo richiese le ultime forze che gli rimanevano.

-Sherlock!- stava gridando suo marito mentre correva verso quel sudicio vicolo. Mary cercò di seguirlo il più velocemente possibile per raggiungerlo. Nel suo grido sentì disperazione,paura,colpevolezza. John si stava prendendo la colpa del comportamento dell'amico da quando si è sposato. Tipico di John,pensò Mary,d'altronde aveva partecipato in una guerra non come soldato,ma come medico,per salvare le persone più disperate. In quel momento la disperazione veniva emanata dalla sua espressione vedendo Sherlock così ridotto. -E' ancora vivo- disse,sottointendendo "per ora". Mary chiamò l'ambulanza,ma sapeva che ci avrebbe messo troppo tempo. -Porto qui l'auto,tu resta con lui- propose,correndo verso il posto in cui l'avevano parcheggiata. 

Dopo quaranta minuti in sala d'aspetto, quaranta minuti di troppo, John si alzò dalla sedia,dirigendosi verso il medico che era appena uscito dalla stanza di Shelock. Sapeva già cosa gli avrebbe detto: overdose,ma quello che voleva sentire era altro. Aveva una paura assurda che Sherlock non fosse sopravvissuto. John non voleva affrontare di nuovo il lutto e il funerale,adesso ci sarebbero stati anche i genitori, e vedere il dolore lasciato da una persona morta non è per niente quello che John aveva previsto entro la nascita della sua bambina. Era ansioso e preoccupato di sentire ciò che il medico doveva comunicargli, ma comunque chiese:- Come sta?-
-Lei è un parente?-gli  chiese subito il dottore.
-No,non lo è. Io sono suo fratello- disse Mycroft, che sembrava apparso dal nulla. Aveva un'aria... davvero preoccupata,notò John. - Bene. Suo fratello ha avuto un overdose, noi abbiamo fatto il possibile-. Fece una pausa mentre parlava.- Adesso è stabile,se vuole può entrare-.
-Entro io- disse prontamente John, fermato dalla mano di Mycroft che gli afferò il braccio. -John...- cercò di dire,ma venne interrotto subito dalla voce dell'uomo che disse:- Sono stato io a trovarlo in quel vicolo putrido. Tu dov'eri? Avevi promesso di tenerlo d'occhio da quando è tornato,ma cosa hai fatto?-. Avrebe potuto continuare,ma vedendo gli occhi di Mycroft pieni di vergogna, si fermò. Quest'ulimo gli lasciò andare il braccio, e John interpretò il gesto come un assenso. Si diresse verso la porta e prima di entrare esitò un attimo,volgendo uno sguardo alla moglie. 

-Sherlock- fu la prima cosa che sentì quando si riprese dal torpore. Aveva gli occhi chiusi, ma sapeva che ciò che avrebbe visto gli sarebbe piaciuto. Lui era lì, in quella stanza di ospedale, tutto teso e preoccupato,che si sedeva su un sedia vicino al letto. -John-,disse con una voce molto affaticata,ma molto più lucida.
-Sherlock,senti..- iniziò lui,ma venne interrotto,questa volta più deciso. -Ascolta tu. Mi dispiace,John,sono ricaduto nella dipendenza dalla droga senza pensare ai danni che ho causato così facendo-, iniziò così, con una voce molto affaticata che cercava di essere ferma, e continuò:- Sono consapevole del dolore che ho causato nei miei due anni di assenza, soprattutto a te, e mi dispiace di essere arrivato così vicino a una replica degli eventi-. Sembrò esitare. -Ho la soluzione: da quando verrò dimesso dall'ospedale, non ti incontrerò mai più. Sono stufo di causare danni-.
-Perchè?- chese John con la voce ridotta a un sussurro dall'ultima affermazione. -John, perfavore.- fu la sua risposta, -E' già difficile quello che sto per dire,non renderlo ancora più doloroso- affemò, ma non era un rimprovero, nè la sua voce era scontrosa. -Devo dirti, prima di non rivederti mai più- e qui la sua voce si inclinò,così prese, tremando un po', la mano del dottore e continuò: -Non ho mai provato sentimenti abbastanza forti da essere presi in considerazione, tranne per un nuovo caso, ma adesso ne provo uno nuovo e troppo grande verso di te-. Fece una pausa e si inumidì le labbra:- Credo di amarti-
-Sherlock,ti voglio bene anch'io,e tanto...- disse John,anche se sapeva che quelle parole avevano un significato più intenso.
-No,John, ti amo. - e John si rese conto che lui lo aveva sempre saputo. Cercò di rispondere senza balbettare, ma non ci riuscì:-Sherlock,i-io no-non sono gay, io amo Mary-
-Lo so- ,lo interruppe brutalmente. -Volevo solo che tu lo sapessi, non volevo rimpianti, ma da quando uscirai da quella porta, promettimi che non verrai mai più da me. Hai già costruito una vita senza di me, adesso scordami, così che finalmente porai goderla-.
-Sherlock,io..- prima di finire entrarono Mycroft e Mary e Sherlock rivolse uno sguardo a John che significava "storia,chiusa,non sentirò proteste". E così fu.

Nei giorni che seguirono la permanenza di Sherlock in ospedale fu allietata dalla visita di Lestrade,che lo salutò affettuosamente con un:- Che diavolo ti è saltato in mente?- . E poi la signora Hudson, i suoi genitori, Molly, persino Anderson, e grazie a dio non l'unica persona che avrebbe gradito di più. A quanto pareva stava rispettando il suo volere. Arrivò il giorno in cui fu stanco di stare lì ad aspettare il giorrno in cui ai medici gli sarebbe passato in mente di dimetterlo, così firmò, si fece portare dei vestiti puliti e il suo amato cappotto da Mycroft e si fece accompagnare a casa. Quando Mycroft se ne andò nella sua macchina con autista, Sherlock cambiò idea e prese un taxi e si fece dirigere alla clinica dove lavorava John e lo trovò mente usciva. Il suo orario di lavoro era appena finito, a quanto pareva. Scese dal taxi, chiuse la porta dietro si sè e salì sul marciapiede su cui c'era un John che sembrava paralizzato e incapace di muovere nessun muscolo. Allora Sherlock si avvicino, appoggiò le mani sulle sue spalle e gli diede un bacio. Impacciato e rigido,ma sincero. Sotto le sue mani,le spalle di John sembrarono ancora più irrigidite,se possibile. Sherlock allontanò leggermente il viso da quello di John e sussurrò:- Adesso  non ho più un rimpianto- e, così dicendo, si allontanò da lui, questa volta per sempre, lasciandolo confuso più che mai. Non sapeva che alla finestra Mary aveva assistito a tutta la scena e che all'ospedale aveva sentito tutta la convesazione tra i due. Non era gelosa, ma sapeva che John amava lei, ma in quel momento si sentì egoista e orribile, perchè pensava che una persona come lei non meritava un uomo così buono come marito e padre di sua figlia. Quella notte non portò tranquillità a nessuno di loro tre e forse neanche le notti a seguire lo avrebbero fatto.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: the_game_is_on