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Autore: M_USA14    09/05/2015    0 recensioni
La vita di una ragazza cambia grazie ad una telefonata...casa, lavoro, ma poi? Troverà l'amore? Se sì lo terrà stretto?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Svegliati, sono le 7.00 ed è ora di alzarsi”.
“Mmhh, no lasciami dormire, è troppo presto”.
“No, arrivi in ritardo! Forza, giù dal letto”.
“Ma sono in vacanza!”.
“Non più! Dai Marta che perdi il treno”.
Mi alzai controvoglia subito dopo che mia mamma uscì dalla porta della mia camera. Oggi sarebbe stato un giorno importante ed ero abbastanza nervosa. Andai in bagno e guardai il mio riflesso nello specchio, feci un profondo respiro e mi lavai il viso. Aprì poi l’armadio e presi dei vestiti molto comodi per il viaggio: pantaloni della tuta, maglietta portafortuna, felpa e le mie converse.
Mamma mi stava aspettando per fare colazione e con l’occasione aveva svegliato anche papà e mia sorella Vittoria. Papà e Vittoria non sono per niente mattinieri e, ad essere sinceri, non lo sono neanche io ma oggi sarebbe stata un’eccezione.
“Tieni rispondi, sono i nonni. Vogliono salutarti prima che tu parta”.
“Oddio di nuovo?” dissi sbadigliando. “Mi hanno telefonato anche ieri…Pronto?”
“Ciao Martina!”.
“Ciao nonna!”.
“Io e il nonno volevamo augurarti un buon viaggio, vedrai che andrà tutto bene. Magari potremmo venire a salutarti qualche volta”.
“Grazie nonna, spero che siano gentili con me. Spero che possiate venire spesso”.
“Vedremo quel che possiamo fare. Il nonno ti saluta tanto, ti vogliamo bene”.
“Grazie, anche io vi voglio bene”.
“Buon viaggio! Telefonaci quando arrivi!”.
“Certo nonna, ciao”. Riattaccai e misi il telefono sul tavolo prima di ricominciare a mangiare i miei biscotti e bere il caffè.
“Sei agitata?” mi chiese Vittoria.
“Bah, un pochino ma niente di che. Era peggio quando sono partita per l’America”.
“Ti troverai bene, magari conosci qualcuno di famoso!”.
“Ahahaha questo è quello che ti interessa!” dissi ridendo.
Mi alzai e ritornai in camera a prendere le ultime cose per poi chiudere la valigia. Controllai di non aver lasciato niente, presi il mio cellulare, la valigia e uscì dalla mia stanza.
Papà caricò la valigia in macchina e ci dirigemmo verso la stazione.
“Ti vogliamo bene Marta. Io e mamma siamo orgogliosi di te”.
“Grazie pa, mi mancherete.”. Abbracciai i miei genitori contemporaneamente. Salutai poi mia sorella. “Mi raccomando tu, non uscire con gli amici troppo spesso.”
“Ahahah certo certo” mi rispose ridendo. La guardai e un sorriso si stampò sulle mie labbra.
“Telefona quando arrivi” disse mia mamma.
“Va bene, ora è meglio che vada, non voglio perdere il treno. Ciao ci sentiamo presto”.
“Ciao” risposero tutti e tre in coro.
Salì sul treno e presi posto, subito passò il controllore che timbrò il mio biglietto. Il treno cominciò a muoversi e salutai i miei genitori dal finestrino.
Mi misi comoda, avevo quasi tre ore di viaggio da affrontare. Sicuramente avrei dormito dato che erano solo le 9 del mattino.
Io mi chiamo Marta comunque. Ho compiuto 19 anni circa due mesi fa ed è già passato un anno dal mio ritorno dagli Stati Uniti. Ho studiato un anno all’estero, nello stato dell’ Iowa ed è stata l’esperienza migliore che abbia mai potuto fare in tutta la mia vita. Ho imparato molto (oltre alla lingua inglese), ho conosciuto delle persone meravigliose, mi vogliono bene e io le considero la mia seconda famiglia. Sono cresciuta, sono diventata molto più responsabile. Le mie idee sono cambiate, il mio modo di pensare e di vedere le cose è cambiato. Ho una famiglia e degli amici dall’altra parte del mondo ed anche se è passato quasi un anno da quando sono tornata a casa, mi mancano terribilmente.
Purtroppo però con quest’esperienza ho perso l’anno scolastico e ho dovuto ripetere la quarta superiore. Studio in un istituto tecnico per il turismo e ogni anno, tutte le classi quarte finiscono la scuola a metà maggio per poi andare in stage. Lo stage è un’alternanza scuola – lavoro e io ho lavorato in un’agenzia di viaggi per sei settimane. Poi i primi di luglio (finito lo stage) sono partita per le vacanze finalmente. I miei genitori hanno una casa estiva vicino alla Francia e lì passo l’estate da quando sono nata. Non vedevo l’ora di rivedere i miei amici, ci vediamo solo tre mesi all’anno ma li considero come fratelli. Verso metà luglio ho ricevuto una telefonata dalla mia professoressa d’inglese, mi ricordo ancora la sensazione che ho provato quando ho risposto al telefono.
INIZIO FLASHBACK
“Dai Anna, ridammi il telefono”. Dissi ridendo combattendo con Anna per riavere il mio telefono.
“Ahaha no! Voglio vedere le nostre foto stupide”.
“Anna le hai anche tu quelle foto” disse Eugenio.
Anna ed Eugenio sono i miei migliori amici e a loro si aggiungono Massimo, Carlo e Greta.
“Oh, qualcuno ti sta chiamando…numero sconosciuto. Uuuhh un ammiratore segreto!” disse Anna ridendo porgendomi il telefono.
La guardai e girai gli occhi al cielo, lei era sempre la più simpatica e si divertiva a mettere in imbarazzo tutti. Ma se lo facevo io con lei erano guai.
“Pronto?”.
“Buongiorno Marta, sono la professoressa Rossi. Va tutto bene?”.
“Ah, prof buongiorno. Sì grazie va tutto bene, finalmente in vacanza”.
“Ahaha giusto è vero. Senti Marta ti ho telefonato perché sono stata contattata dal famosissimo hotel Excelsior. Mi hanno chiesto se ho qualche brava studentessa – stagista da mandargli per lavorare lì ad Agosto. Siccome sono la tua insegnante di inglese, so che oramai l’inglese per te è come l’italiano e poi sei molto responsabile, educata e sempre sorridente. Il consiglio di classe di te si fida e noi crediamo che questa sia un’ottima esperienza per te”.
“O mio dio prof, io…io non so che cosa dire”. Ero estremamente scioccata, non avrei mai pensato che mi avrebbero chiesto di fare una cosa del genere.
“Beh lo capisco che questo è un po’ uno shock” disse ridendo. “Sono sicura che sarai bravissima! Mi hanno dato disponibilità solo per agosto, sai per il Festival del Cinema”.
“Oddio sì” dissi saltando in giro per il baretto della spiaggia.
“Offrono vitto e alloggio ovviamente. Dovrai essere lì 24 ore su 24”.
“Sì sì sì sì” urlai quasi piangendo.
“Allora ne puoi parlare con i tuoi genitori e poi mi chiami per darmi la risposta definitiva. Ho bisogno di chiamare il direttore dell’hotel il più presto possibile”.
“Certo la richiamerò prestissimo. Oddio prof grazie! Non so come ringraziarla” dissi con le lacrime agli occhi.
“Non c’è problema Marta, a presto. Buona giornata”.
“Grazie, buona giornata anche a lei. Arrivederci”. Riattaccai e corsi in spiaggia dai miei genitori. Lavorare in un hotel non è mai stato il mio sogno ma fare un’esperienza così in un hotel così importante...oddio non riuscivo ancora a crederci.
Ora tutto quello che speravo è che i miei genitori dicessero sì.
FINE FLASHBACK
Quasi ancora non ci credevo, ero così emozionata! Non sapevo cosa aspettarmi e mi stavo ponendo un sacco di domande. Sarebbero stati gentili? Cosa avrei dovuto fare? Pulire le camere? Come farò ad ambientarmi? E se è troppo difficile lavorare lì? Andrò bene io? Sarò all’altezza?
Mentre mi chiedevo milioni di cose il treno prese velocità allontanandosi da casa. Feci un respiro profondo e dissi tra me e me: “Ciao ciao Milano, Venezia sto arrivando”.
 

 
   
 
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