Era un caldo pomeriggio d'estate quando la bambina di tre anni che giocava con dei cubi colorati in plastica, fu' chiamata da suo padre.
Lo seguì fuori di casa, e fuori dal cancello della villetta dove abitava con i suoi genitori e la nonna materna, c'era una macchina grigia. Insieme a suo padre c'era un altro uomo. -Guarda qui- le disse il padre aprendo il bagagliaio dell'auto. Dentro di esso, all'interno di una grossa scatola di cartone, c'erano due cuccioli di cane. Uno nero e bianco, l'altro era marroncino chiaro e bianco con una macchia bianca sulla fronte.
-Scegline uno- le disse ancora il padre, - Quello- disse la bimba indicando il cagnolino bianco e marroncino. -E' una femmina- l'informò l'altro uomo, -Come la vuoi chiamare?- le chiese il padre prendendo il cane dalla scatole e dandolo alla figlia che tendeva le braccia paffute. -Bun Bun, come il cartone animato- rispose la piccola, che ora stringeva a sé quel batuffolo di pelo.
-Sarai la mia amica per sempre- sussurrò la bambina alla sua nuova amica mentre rientrava in casa.
E' una mattina grigia di marzo e la bambina, ora un'adolescente di quindici anni fatti da un paio di settimane, sta piangendo. Sta piangendo mentre stringe a sé il corpo freddo e rigido della sua amica, della sua Bun Bun. Nulla riesce a consolarla, era stata parte della sua vita per undici anni e otto mesi, ed ora era morta. Quel giorno andò con la morte nel cuore alla pasticceria dove faceva lo stage.
La morte nel cuore durò a lungo.
Il padre seppellì il corpo della cagnolina sotto una pianta di agrifoglio nel giardino, in quel giardino dove Bun Bun e la bambina giocavano felici.
Sono passati ventunanni da quel giorno, ma lo ricordo benissimo.
Quel giorno in cui mio papà ti ha portato a casa.
Sono passati nove anni da quando non ci sei più e mi manchi ancora.
Non ti dimenticherò mai, mia piccola Bun Bun
Piccola flash fic dedicata alla mia prima cagnolina, la mia Bun Bun.