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Autore: artemisia 91    10/05/2015    6 recensioni
ciao a tutti, questa è la prima storia che pubblico e mi farebbe piacere se , una volta letta, mi scriveste cosa ne pensate.
Sesshomaru sorpreso da un'imminente temporale decide, su consiglio di Jaken, di portare Rin al riparo in una grotta poco lontano per evitare che il maltempo le causi un malessere. Nella grotta Rin trova subito un gioco per passare il tempo e un pretesto per innervosire Jaken, mentre Sesshomaru seduto accanto ad una parete lentamente scivola nel sonno e i sogni che occuperanno la sua mente demoniaca riusciranno a sorprendere anche la sua natura gelida.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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All' improvviso la splendida giornata primaverile venne oscurata dal sopraggiungere di una nube scura all'orizzonte, le fronde degli alberi iniziarono ad essere strapazzate dal vento, e tra i fiori di ciliegio si mescolarono gocce di pioggia gelate dapprima rade, poi sempre più fitte. Il demone percepì i primi tuoni in sottofondo, come un eco. Tese le orecchie sospettoso, ma non percepì aure demoniache nei paraggi.. sollevato classificò il fenomeno come un banalissimo temporale.
Da quando Naraku era diventato così potente e da quando la piccola umana viaggiava con lui non riusciva a non allarmarsi per ogni minima cosa, per ogni minima minaccia. Si chiedeva perchè, perchè teneva tanto a quella fragile creatura. Lui aveva sempre provato solo disprezzo per gli umani perchè deboli, avidi, pronti al tradimento, fragili,... ed ora si ritrovava a non saper più rinunciare a quella piccola esplosione di energia. Abbandonando per un attimo i suoi pensieri, osservandola, si rese conto che per lei quel temporale non era affatto qualcosa di banale: tentava di ripararsi la testa dalla pioggia con le maniche del Kimono, e l'avvicinarsi dei tuoni sembrava spaventarla.
Gli umani temevano i temporali? Sesshomaru non lo sapeva per certo. Si sarebbe risposto in modo affermativo ma solo perchè li considerava deboli e dava per scontato temessero anche le proprie ombre, ma ora che si ritrovava a vivere accanto ad un uno di loro si rendeva conto di non conoscerli davvero a fondo. Si chiedeva dunque se la piccola fosse spaventata o solo infreddolita, e se fosse spaventata... temeva i tuoni? i lampi?cosa di preciso?
"Padrone!" lo chiamò Jaken "padron Sesshomaru... dovremo trovare un riparo a Rin, gli umani sono così deboli che per loro esporsi al cattivo tempo potrebbe essere causa di malattia, Rin potrebbe.."
che stupido! tutto preso da quelle stupidaggini sulla paura non si era ricordato della cosa più importante: Rin poteva ammalarsi restando all'aperto con il temporale, e poteva.. no, non ci voleva pensare!
"lo so benissimo!" tuonò rivolto a jaken, che indietreggiò prontamente. Il demone prese Rin tra le braccia e dicendole "Cerchiamo un riparo" si lanciò tra la pioggia. Jaken riuscì appena in tempo ad aggrapparsi alla pelliccia del suo padrone tra mille "aspettatemi " che già il demone sfrecciava alla ricerca di un posto adatto alla piccola.
Trovò quasi subito una piccola grotta sul lato di una montagna semideserta, Sesshomaru controllò immediatamente che fosse sicura nonostante non avvertisse auree demoniache in quella zona. Solo quando ne fu certo, consentì a Jaken e Rin di entravi.
Era una grotta del tutto diversa rispetto a quelle che avevano visto durante il viaggio: sul fondo c'era un laghetto in cui sfociava una cascata proveniente da chissà dove, e sulla superficie dell'acqua galleggiavano piccole ninfee bianche.
Rin corse subito a sedersi sulla riva per immergervi i piedini "Guardate signor Sesshomaru" diceva allegramente. Sesshomaru si volse e alle sue spalle vide scatenarsi una delle peggiori tempeste che avesse mai visto: tuoni e fulmini squarciavano il cielo, e piccoli chicchi di grandine rimbalzavano al suolo. Per fortuna erano al riparo, Rin era al riparo.
"che stai facendo, stupida?" esclamò Jaken " come ti permetti di importunare il viaggio del potente Sesshomaru, per poi ammalarti giocando con una pozzanghera?!"
"Jaken!" lo rimproverò il demone sedendosi poco lontano
"Jaken vieni" disse allegramente Rin, che non aveva ascoltato una parola del rimprovero "Vieni a giocare"
"giocare?" esclamò il piccolo demone"per chi mi hai preso, bambina?"
"Dai vieni" insistette Rin " guarda che bei sassi Jaken"
Infatti sul fondo del laghetto si trovavano, di tanto in tanto, dei sassolini piatti. Rin iniziò a prenderli e a usarli per costruire una torre mettendoli uno sopra l'altro.
"Questo è il castello del signor Sesshomaru" disse orgogliosa
"Non dire sciocchezze" sbottò Jaken " il castello di Padron Sesshomaru sarà infinitamente più grande di quei tuoi sassi"
"davvero?" chiese la piccola. Esibì un sorriso e proseguì" allora aiutami Jaken, dimmi come sarà""
" beh ecco, dunque... " disse jaken imbarazzato
"non lo sai? è strano. " rispose la piccola davanti la sua esitazione " se davvero sei utile al signor Sesshomaru,ti avrà detto come vuole il suo castello"
" e per l'appunto lo so! cosa credi?" si irritò subito jaken " tanto per cominciare ci sono più torri molto alte, e poi.."
Nel frattempo Sesshomaru se ne stava seduto, appoggiato ad una parete della caverna, ad ascoltare quei battibecchi infantili. Jaken alla fine si comportava molto spesso come la piccola Rin, cedeva sempre ai suoi giochi e Sesshomaru talvolta lo riteneva un po' infantile nonostante il coraggio che aveva sempre dimostrato nel seguirlo.. apprezzava quel coraggio in fondo, ma non si sognava neppure di dirglielo immaginando le reazioni comprendenti lacrime e mille "oh signor Sesshomaru". Rin , invece, ... Rin era il suo mistero più grande, ancora non aveva compreso cosa lo spingesse a proteggerla ad ogni costo.. c'era qualcosa in quella sua spontaneità, nella sua costante allegria che lo aveva colpito sin dall' inizio. Forse perché lui difficilmente aveva sorriso di gioia in vita sua. No, c'era di più. Rin, aveva tentato di aiutarlo al loro primo incontro incondizionatamente, senza sapere chi fosse... cosa fosse! e non aveva mai avuto timore di lui, nè mai.. mai.. il minimo intento di abbandonarlo. Rin aveva un cuore grande nonostante la sua fragilità umana, che non giudicava dall'apparenza ma semplicemente amava.
E lui, per quanto demone, per quando detestasse gli umani non avrebbe rinunciato a ricambiare la sua fiducia mai venuta meno..
cullato da questi pensieri, lentamente, Sesshomaru scivolo in un sogno, e a poco a poco i battibecchi di Jaken e Rin si fecero lontani , sempre più lontani, finchè non li sentì più.
Aprì gli occhi, e la grotta era scomparsa! era seduto sull'erba con la schiena appoggiata ad un grande albero che gli ricordava qualcosa, era già stato in quel posto una volta. Quando?
Stava cercando di orientarsi, di capire che fine avevano fatto Rin e Jaken quando una voce lo raggiunse "signor Sesshomaru", il demone si alzò di scatto , era la voce di Rin. Sembrava serena, almeno non era in pericolo. Gli era sembrata strana quella stupidissima grotta, con quella stupida cascata e i maledetti sassi , sicuramente c'era un demone che aveva loro teso una trappola. Ma come aveva fatto a non sentirlo?
si volse cercando la piccola Rin ma non la vide. Ma dove si era cacciata? possibile la voce fosse un 'illusione causata dal demone della grotta?
Ma dopo poco, con sua enorme sorpresa, una ragazza umana in tutto e per tutto gli si avvicino sino a trovarsi a pochi passi da lui. Sesshomaru, d'impulso, indietreggiò , e appoggio una mano sull'elsa di Tenseiga. Ma chi era quell'umana che osava avvicinarsi?
"E tu chi sei?" chiese senza esitare
"Signor sesshomaru" disse la ragazza sorpresa" sono solo io, non ci sono più demoni non preoccupatevi"
Sesshomaru ,se possibile. era ancora più confuso di prima. Non capiva. Chi era quella strana ragazza? solo Rin lo chiamava in quel modo. Proprio allora il sangue gli si gelò nelle vene.. possibile? possibile che fosse Rin?
La esaminò attentamente: era scalza come Rin, e indossava un Kimono viola e bianco con dei fiorellini di ciliegio ricamati, portava i capelli sciolti sulle spalle come Rin e anche gli occhi e i lineamenti del viso erano uguali ai suoi. Ma non poteva essere lei, quella ragazza dimostrava almeno 18 o 20 anni.. in verità era anche un po' bassa di statura.. forse era anche più giovane
"Non puoi essere Rin" disse , forse più rivolto a sè stesso.
"certo che sono Rin" rispose lei "chi altri dovrei essere?"
"Ma poco fa nella grotta. No!. Non sei Rin! sicuramente sei quel dannato demone che cerca di ingannarmi" le urlò contro Sesshomaru
"Signor Sesshomaru, avete dormito troppo per colpa della ferita" disse Rin per nulla intimorita" Sono Rin. Chiedetemi qualsiasi cosa dei nostri viaggi , saprò rispondere e vi convincerete che sono la piccola Rin"
Sesshomaru esitò, ancora non le credeva.
"E sia" disse" ma se non sei Rin, non avrò pietà. Come mi hai conosciuto?"chiese la prima cosa che gli venne in mente, pur banale che fosse, non riusciva a ragionare sorpreso com'era.
" un giorno ve ne stavate sdraiato vicino quell'albero" iniziò a raccontare la ragazza" ferito per aver combattuto contro Inuyasha per Tessaiga. E io vi ho trovato e portato del cibo.."
"perchè?" chiese Sesshomaru, quella domanda sì, se la poneva da sempre.
"Eravate ferito e solo,non potevo abbandonarvi al vostro destino" ammise lei
"Sono un demone, potevo cavarmela" rispose Sesshomaru
"Non lo sapevo naturalmente" sorrise Rin. Il suo sorriso era rimasto tale e quale negli anni.
"Avrei potuto farti del male" proseguì il demone
"No, non siete così cattivo come sembrate." ammise Rin "nel vostro cuore, nascosta, cè della bontà signor Sesshomaru"
" Bontà?" rise Sesshomaru sorpreso
"sì" proseguì Rin "avreste potuto uccidermi, o non salvarmi dai lupi e non portarmi con voi o proteggermi.. ma l'avete fatto. Anche se potevo essere un disturbo per il vostro cammino, l'avete sempre fatto. A volte forse avete avuto dei dubbi, Signor sesshomaru, me lo domandavo quando pensavate in silenzio lontano da me e jaken, ma nonostante i dubbi l'avete fatto, non è bontà questa?"
"No Rin" disse il demone calmandosi, " non l'avrei fatto per nessun altro e non si può definire bontà.
Io non sono Buono. Se sono rimasto in disparte e in pensiero era per cercare di capire.. capire di che potevi aver bisogno.. e non per sbarazzarmi di te. Non l'ho mai voluto."
Rin sorrise "sono contenta di sentirlo" si sedette sull'erba ed invitò il demone a fare altrettanto.
"Guardate" disse ed estrasse dalla tasca un sasso di forma molto simile ad un piccolo cuore, anche se non perfetto "l'ho trovato lavando i panni nel fiume laggiù, non è meraviglioso Signor Sesshomaru?"
il demone annuì.. non riusciva a crederci ma quella ragazza non poteva non essere lei.. quel sorriso, quella sincerità, quella spontaneità che si era mantenuta anche crescendo. Sembrava quasi la stessa Rin che poco prima giocava noncurante nel laghetto, la stessa che correva a mostrargli tutto ciò che trovava e l'incuriosiva. la stessa piccola e piena di energia.. ma quando era cresciuta?
"Rin, quando.. quando sei cresciuta? io ti ricordo ancora bambina" osò chiedere
"con il tempo" sorrise Rin con la naturalezza di sempre" Mi avete vista crescere, siete sempre venuto a trovarmi"
"A trovarti?" chiese il demone "che vuoi dire?"
" una volta morto Naraku mi avete lasciata nel villaggio di Kaede" gli spiegò Rin "perchè crescessi lontano dai pericoli, come una normale umana. Ma siete sempre tornato, per assicurarvi che stessi bene e per regalarmi questi" ed indicò il kimono.
Sesshomaru sospirò distogliendo lo sguardo da lei. Come era possibile tutto questo? come aveva potuto abbandonarla tra gli umani? e come era cresciuta così in breve tempo? era diventata davvero una bella ragazza, certo.. ma la ricordava così piccola e innocente fino a pochi minuti prima che.. non gli sembrava possibile..
Rin gli prese delicatamente una mano,e il demone sorpreso si girò nella sua direzione.
"Signor Sesshomaru" disse
"dimmi Rin" le rispose
"vi devo chiedere una cosa importante"
Sesshomaru per un attimo temette l'arrivo di altre novità assurde.
"So che avete deciso di farmi crescere tra i miei simili e posso capire il motivo, ma ora sono adulta e posso decidere dove stare, vero?" chiese Rin
"certo " rispose il demone
"posso tornare con voi e Jaken? Signor Sesshomaru per favore. E' bello vivere in un villaggio, ma mi mancano i nostri viaggi e.. anche voi.. e ora non sarei più un problema"
Sesshomaru arrossì inspiegabilmente e si sentì un fragile piccolo umano per la prima volta nella sua vita, un fragile piccolo umano con dei sentimenti. "sì Rin" disse impassibile.
la ragazza sorrise piena di gioia e si sedette più vicino al demone, appoggiandogli dolcemente la testa su una spalla. "chissà quanti viaggi nuovi,!! mi insegnerete a combattere?"
Sesshomaru annuì, e la strinse a sè. sarebbe stato rischioso è vero, e non sapeva se avrebbe potuto tenerla con sè per sempre, ma senza Rin non riusciva ad immaginare di continuare a vivere.
"signor sesshomaru.." riprese la ragazza
" sì?"
"Signor Sesshomaru.. grazie" disse Rin incrociando il suo sguardo
"Sono io che devo ringraziare te, piccola Rin.."
Rin si avvicinò sino a dargli un piccolo bacio, un piccolo bacio che Sesshomaru ricambiò delicatamente pur essendo ancora confuso dalla situazione . ma era felice di avere Rin accanto.
"Dobbiamo dirlo a Kaede" disse d'un tratto la ragazza e si alzò di scatto cercando di trascinare il demone al villaggio, ridendo felice come non lo era da anni.
Mentre seguiva a stento Rin, Sesshomaru risentì la voce di prima Chiamarlo "Signor Sesshomaru! Ehi, Signor sesshomaru"
Riaprì gli occhi. All'improvviso come il prato era apparso, così scomparve con la Rin adulta e il demone si ritrovò nella grotta con davanti a sè una piccola Rin che lo chiamava insistentemente "Signor Sesshomaru smettere di dormire, il temporale è andato via!"
Quindi era un sogno? Rin era ancora bambina?
Sì, era ancora bambina e stava già correndo verso il cielo al tramonto in cui spuntavano le prime stelle, con Jaken che la seguiva lamentandosi del fagotto pieno di sassi che Rin gli aveva chiesto di trasportare per lei. Sesshomaru era in parte sollevato, voleva che Rin vivesse serenamente la sua infanzia ancora per un po' e che una volta cresciuta avesse la possibilità di decidere ciò che riteneva fosse giusto per la sua vita, non sapeva che rapporto avrebbero avuto in futuro.. questo no, ma qualunque fosse stato Sesshomaru si ripromise di non smettere mai di proteggerla. Le stelle si stavano accendendo ad una ad una, e la brezza notturna gelida gli accarezzo i capelli candidi, guardando Rin e Jaken litigare ancora per quei sassi ebbe per la prima volta una certezza nella sua vita: non era più solo.
   
 
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