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Autore: lur    10/05/2015    1 recensioni
la storia di Ran e Shinichi, con tutti i loro amici e nemici, dall'inizio. parto dal primo episodio presentato nel primo volume del manga. mantengo i dialoghi pressoché invariati, aggiungo pensieri e introspezione psicologica, trascrivo gli atteggiamenti e le azioni come sono presentati nel manga originale, talvolta integrando con le differenze che si riscontrano nell'anime. non inserisco disegni. la dedico a tutti coloro che hanno perso qualche puntata dell'anime o qualche volume del manga, e mi scuso con chi odia gli spoiler. quando ne ho avuto bisogno, nessuno mi ha dato l'opportunità di leggere integralmente la storia, ho dovuto aspettare mesi, voglio provare a concedere questa opportunità agli altri. ripeto che solo i dialoghi sono pedestremente copiati dal manga. buona lettura, e grazie se passerete!
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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File 7.
La star insanguinata
 
 
«Cosa succede?!» La voce di Goro giunse sulla scena del crimine prima del detective stesso.
«Ah… ah…» la giovane cantante rimaneva lì, pietrificata sulla soglia della stanza
«Ma… Ma cosa?!» trovandosi davanti quella scena, anche Goro tentennò.
 
Nessuno sembrava in grado di muoversi.
«La polizia, presto… la polizia!» il detective cercò di scuotere i presenti, ma la stretta di Yamagishi gli implorò cautela.
«Aspetti un momento, signor detective… se questa faccenda diventa di pubblico dominio, i giornali scandalistici…»
«Perché a casa mia, perché…» con le mani davanti alla bocca, Yoko cercava di trattenere le lacrime che già iniziavano ad inumidirle il volto.
Naturalmente i sentimenti della cantante turbarono anche il Goro…
«Non si potrebbe indagare in segreto?» la voce di Yamagishi lo riportò alla realtà
«Be', sì… in segreto…»
"Ehi ehi…" Conan era pronto ad intervenire, ma non ce ne fu bisogno…
«…MA CHE RAZZA DI SCIOCCHEZZE DICI?! - ora Goro stava praticamente urlando - QUESTO È UN CASO DI OMICIDIO!» aveva la bocca talmente spalancata che sembrava volesse mangiare Yamagishi… «Ran, chiama la polizia!»
«Sì!» rispose la figlia, scattando.
 
Le volanti non ci misero molto, ed attorno al palazzo iniziarono ad avvicinarsi i primi curiosi, tra un «che succede?» un «cos'è questa confusione?». Solo tra i "fortunati" che si trovavano all'interno dell'edificio circolavano notizie più precise: «c'è stato un omicidio, pare…» «che cosa terribile…».
 
La scientifica fu veloce a scattare le foto necessarie, mentre l'ispettore Megure raccoglieva le testimonianze.
«Capisco… - concluse - quando lei è rientrata a casa, quest'uomo era già stato ucciso…»
«È così…» rispose la padrona di casa, in tono sommesso e con il capo chino
«E con lei c'era questo detective…» proseguì, irritato, mentre il detective sorrideva ammiccante…
«Sono proprio io, ispettore Megure!» si mise sull'attenti allegramente
"Proprio lui…" l'ispettore non ne era molto entusiasta…
«Che nostalgia, ispettore! Tutti quei casi su cui abbiamo indagato insieme!»
«sì… e grazie a te sono quasi tutti finiti in archivio…» "Sapevo che, lasciata la polizia, era diventato detective… - pensò - ma… che lo fosse ancora…"
«Che caldo, in questo appartamento - si ravvide, tornando al caso - tiene sempre il riscaldamento così alto?»
«No, mai così… anzi, sono sicura di averlo pento prima di uscire…»
«che strano…» rispose Megure, scettico
«Non è l'unica cosa strana, ispettore… - intervenne il giovane Conan - intorno al cadavere ci sono tracce di bagnato…» era chino sul pavimento con una lente d'ingrandimento in mano. Iniziò ad esporre gli indizi che aveva raccolto, e la base della teoria che stava elaborando: «e vicino, questa sedia… la stanza è tutta sottosopra. Perché solo questa sedia è in piedi?»
Megure lo seguiva con lo sguardo, non sapendo cosa dire. «Il troppo caldo di questa stanza… - continuò il bambino - forse è per impedire di stabilire con precisione l'ora della morte… mmm, però… mettere il cadavere in acqua è più…  - si girò e vide i due adulti intenti a fissarlo, e la crescente irritazione di Goro - …efficace…»
«Ah ah ah!» tentò di fingersi innocente, ma non servì ad evitargli il pugno in testa del padre di Ran.
«E questo bambino?» arrivò puntuale la domanda dell'ispettore
«Me l'ha affidato un conoscente…» rispose il detective, prima di rivolgersi, adirato, verso l'ormai piccolo Shinichi. «Ti ho detto di non disturbare mentre lavoro, no?!»
 
«Be', la causa del decesso?» chiese l'ispettore, tornando a prestare attenzione agli specialisti della scientifica
«È quasi certamente dovuto al coltello conficcato nella schiena…» riferì il primo
«Morte istantanea, probabilmente.» aggiunse il secondo
«È suo il coltello?»
«Sì…» rispose Yoko, esitante
«È normale, quindi, che abbia le sue impronte…»
«Penso di sì…»
«Non… non sospetterà di Yoko, spero…» intervenne Yamagishi, preoccupato.
«E lei chi è?»
«Sono Yamagishi… il manager di Yoko…»
«Be', voi due conoscete la vittima?»
«Be', ecco… - la giovane cantante fu interrotta dal suo manager, che sembrava sempre più ansioso.
«Per la paura non abbiamo ancora guardato bene…»
«Bene, accomodatevi, allora…»
I due ragazzi si avvicinarono titubanti e rimasero terrorizzati da quella vista: la vittima giaceva esanime, con il viso contratto dal dolore, gli occhi spalancati e la bocca aperta e stringeva nella mano sinistra una ciocca di capelli.
«Allora, lo conoscete?»
«N… non so… devo avvicinarmi ancora…»
Yamagishi si chinò, ma scivolò nella pozza di sangue e cadde sopra la vittima, con il viso a contatto con la sua testa.
Si allontanò di scatto, sporco e scoordinato, con un sonoro «Aaah!»
La manovra non sfuggì al piccolo Conan, che rifletté attentamente su quel gesto così poco spontaneo. Mentre l'addetto della scientifica rimproverava il signor Yamagishi: «Non tocchi la vittima!» e quello si scusava di rimando: «Sc… scusi! Sono scivolato…», il detective rimuginava: "Sono sicuro che quel manager… ha preso qualcosa dalle mani della vittima! Cosa?!"
Fortunatamente per lui, mettendo in tasca la refurtiva, Yamagishi lasciò cadere uno dei capelli che aveva in mano…
«Be'? Lo conoscete?»
«No, mai visto… vero, Yoko?»
«S… sì…»
Conan colse al volo l'occasione e corse verso il punto della stanza in cui si trovavano gli altri, mise un piede sul capello caduto, e arretrò trascinandolo con sé sotto la suola della scarpa, fingendo tutta al naturalezza possibile davanti alla faccia confusa del manager: «Ah ah ah!» rise come un bambino.
«Non importa… appena sapremo chi è si vedrà e è vero…»
A quelle parole la cantante ed il suo manager chinarono il capo, guardinghi.
"Un… CAPELLO?! - era lungo… il piccolo detective continuò le sue indagini - Il morto stringeva dei capelli tra le dita?! Ma di chi?! Perché il manager ha tentato di nasconderli?! Che il colpevole di questo omicidio sia…"
 
«Le finestre sono chiuse a chiave - spiegò l'ispettore - l'accesso dall'esterno è impossibile… resta solo la porta d'ingresso… e sull'arma del delitto sembrano esserci sono le impronte di Yoko.. ovvero, l'assassino… - proseguì, voltandosi verso i presenti - può essere solo lei, la padrona di casa… »
«Io.. io non potrei mai uccidere! » si oppose Yoko
«Certo, ispettore.. - intervenne Goro - Yoko mi ha chiesto di indagare… »
«Tsk… non sarebbe la prima volta che il colpevole assume un detective… » Con le braccia incrociate sul bordo della sedia ed il muso lungo, Megure aveva l'aria di un bambino che fa i capricci.
«Però.. » il detective non sapeva più come obiettare
«Di solito non c'è una chiave di scorta? » La voce acuta di Conan nel silenzio che si era venuto a creare sembrò risvegliare il padre di Ran…
«?! »
«Zitto! » ed allarmò la ragazza, timorosa che il padre potesse arrabbiarsi per l'ennesima interferenza..
«Ancora tu.. » appunto….
«La chiave di scorta ce l'ha Yamagishi… » rispose candidamente la cantante
«Sì… » confessò il manager, chiamato in causa.
«Che cosa? - il nervosismo di Goro a quell'affermazione presto si tramutò in piacevole sorpresa - Adesso ho capito! L'assassino... - fece una pausa teatrale, puntando il dito - sei tu, manager Yamagishi! »
«Che?! » il poveretto era terrorizzato.. era forse impazzito?
«Tu la corteggiavi e lei ti ha rifiutato! E così, per vendicarti…
Non finì la frase, che intervenne l'ispettore:
«E per quale motivo non potrebbe essere Yoko? »
«Come potrebbe una fanciulla così leggiadra? » appoggiò delicatamente le mani sulle spalle della ragazza, con un sorriso ebete stampato in faccia.
«Ah, sì… » che altro si poteva rispondere di fronte a tanta idiozia?
"Idiota…" i pensieri del piccolo Conan erano in perfetto accordo…
«È vero, io avevo la chiave di scorta ma l'ho persa! »
«eeeh?! Non starai mentendo, vero?! » urlò, afferrandolo per il bavero della giacca e spaventandolo a morte
«Giuro! - grondante di sudore e con gli occhi fuori dalle orbite, l'imputato tentò di spiegare.. - cinque mesi fa circa, nei camerini di uno studio televisivo…»
«È la verita! Si è fatto aiutare a cercarla anche dal personale della TV… »
«Tsk… se lo dice Yoko… » questo bastò a placarlo.. per il momento..
«È da allora.. - proseguì Yoko, approfittando dell'attimo di calma - che ho avuto l'impressione che qualcuno entri in casa mia quando non ci sono.. »
«Uhmm..  - rifletté l'ispettore - se questo è vero… può esserci qualcuno che prova rancore nei suoi confronti? »
«No… Yoko non ha nemici.. »  Ora che era fermamente in piedi, il manager riusciva a parlare in modo normale
Intanto Conan girovagava per l'appartamento, guardando dietro ogni mobile, sotto ogni superficie,  "Cos'è…. Ho l'impressione che manchi qualcosa per risolvere questo caso.. un qualcosa di molto importante… "
«?! » inginocchiato davanti al divano, vide un piccolo oggetto.. " Qua sotto.. che ci fa un orecchino?!" e corse dagli "adulti"
«Ispettore! Sotto quel divano laggiù… » nemmeno tirarlo per la giacca sortì alcun effetto.
«Mh? »
«Ancora tu? Non dar fastidio! » Venne scacciato senza mezzi termini
«Certo che.. portarsi dietro dei bambini… » Megure era alquanto contrariato..
"Non mi danno retta.. ora che sono ritornato un bambino neanche Megure mi ascolta più. Però adulto non posso tornare… Adulto.. Ma certo! Il papillon!"
Ricordò ciò che gli aveva detto il professor Agasa: "Con questo potrai cambiare la voce… potrai parlare con tutte le voci che vuoi, da adulto a bambino!"
"Proviamo a regolarlo su una voce da adulto.."
Dopo aver armeggiato con il "Giocattolo nuovo", si nascose dietro al divano
«Ispettore! Guardi cosa c'è sotto il divano! »
«? - Sentendosi chiamare si voltò, ma non vide nessuno.. - chi.. chi ha parlato? » comunque, fece come gli era stato detto
«Sotto il divano… - si piegò e lo vide - ma.. e questo?!"
Prese con cautela l'orecchino con un fazzoletto, per non lasciare impronte..
«Un orecchino? » era confuso..
«Quell'orecchino è di Yuko.. » chiarì Yoko
«Yuko? »
«Yuko Ikezawa… abbiamo debuttato insieme.. Lo porta spesso… lo so perché lavoriamo insieme.. non capisco come possa trovarsi a casa mia.. »
«Ora che ci penso.. - intervenne il manager - Yoko ha preso il suo posto come protagonista in una serie TV… ho sentito dire che Yuko la odia per questo. »
«Yuko mi odia… » la cantante si strinse nelle spalle, triste e delusa..
«Ah ah ah .. questa volta ci sono davvero! - sogghignò Goro - l'assassina è Yuko Izekawa! Andatela a prendere! » ci mise tanto ardore, che i poliziotti si pietrificarono..
«Vero, ispettore? »
«Beh, portatela in questura per interrogarla… anzi, portatela qui! »
«Avete sentito?! - riprese a comandare - muovetevi! »
«Sì! » e più che eseguire gli ordini, quei poveretti se la stavano dando a gambe levate..
Noncurante del trambusto, Conan/Shinichi pensava: "L'assassino è Yuko Ikezawa! Ne sono sicuro!" Goro aveva detto queste parole, però… "No.. dall'esame del luogo del delitto, l'assassino è Yoko Okino, è evidente! Ma… qual è il movente'! Il comportamento del manager… e le strane tracce sparse per l'appartamento.. i pezzi ci sono! Ora bisogna metterli insieme…"
  
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