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Autore: LadySissi    10/05/2015    1 recensioni
"Era un momento magico: l'estate era lunga, calda e piena di promesse; io, te e le altre avevamo tutto il tempo a nostra disposizione; ogni più piccola conquista sembrava un miracolo. Il contesto aveva aiutato a mettere in secondo piano ogni piccolo problema personale, ogni diversità."
Una lettera tra amiche del cuore.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Da "Io ricomincerei", Nek)
Nonostante i momenti
ad un passo da andare via
nonostante i silenzi e la tua vana euforia
Anche se i miracoli non vengono più bene come allora
come veri acrobati romantici siamo ancora qui
Oltre la libertà con il meglio di noi
nonostante ogni difficoltà


Ti ricordi l'estate in cui ci siamo conosciute?
Un po' eccitate ed un po' spaventate per i tre mesi di libertà dalla scuola, avevamo deciso entrambe di spenderne uno e mezzo facendo volontariato con i bambini. Tu l'avevi fatto per consuetudine, io per ribellione e distacco nei confronti di tante mie compagne di scuola che mi ignoravano e non mi trattavano come io volevo.
Ci eravamo trovate in mezzo ad un gruppo di ragazze allegre e spensierate, a fare esperienze che non avremmo più scordato. Io avevo quasi 17 anni, tu ne stavi compiendo 15. Era un momento magico: l'estate era lunga, calda e piena di promesse; io, te e le altre avevamo tutto il tempo a nostra disposizione; ogni più piccola conquista sembrava un miracolo. Il contesto aveva aiutato a mettere in secondo piano ogni piccolo problema personale, ogni diversità.
I miei silenzi, insieme a te ed alle altre, non esistevano più. Non ero più la ragazza diversa solo perché non si adeguava al gruppo, ostinata perché aveva le sue idee, da evitare perché non piaceva alle più popolari della classe. Ero diventata semplicemente una di voi, e tutto quello di cui ci importava veramente erano i nostri bimbi e divertirsi. La tua euforia, che all'inizio mi sembrava ingiustificata, la tua gentilezza, la tua disponibilità, sono state le chiavi che ci hanno fatto avvicinare.
Ancora rido se ripenso a quando abbiamo portato i bambini a nuotare al parco acquatico e la tua sorellina ha voluto a tutti i costi andare nella piscina dei piccoli solo per farci gattonare e per portarla a cavalluccio. Ricordo che spesso dicevi: “Mi fa impazzire! Non ce la faccio più con lei!” e poi ridevi.
Io ridevo con te e tutto magicamente spariva. Non c'erano più le compagne di classe che mi voltavano le spalle, le insicurezze dell'adolescenza, il solito ragazzo di turno che si limitava a due battute idiote prima di sparire insieme ad un'altra.
Dopo le vacanze, terminata quella lunga ed incredibile estate, il nostro gruppo ha subito una battuta d'arresto, e ci siamo trovate ad essere le uniche due disponibili a continuare il volontariato con i bambini durante l'anno, la domenica.
Abbiamo creato un laboratorio d'arte. Per te non era un problema: è sempre stata la tua passione e professione. Per me, da sempre più brava con le parole che con le immagini, all'inizio è stato un po' più difficile. Erano circa tre anni che non toccavo un pennello, e non mi ero resa conto di quanto mi fosse mancato finché non ho ricominciato, e non come allieva, ma come “maestra” per i nostri bambini.
Quante volte le nostre piccole e adorabili pesti ci hanno messo a soqquadro l'aula! Se solo chiudo gli occhi ancora rivedo la tempera sul tavolo, la pasta di sale per terra... e due allegre Cenerentole con straccio e disinfettante che si guardavano sconsolate e cercavano di limitare i danni. Più mi guardo indietro e più sono convinta che siano state quelle domeniche piovose a cementare il nostro rapporto, ed a farci capire che, anche continuando a frequentare il nostro usuale gruppo di amiche, noi due avevamo qualcosa di più. Non si trattava più di un casuale “miracolo” in una cornice estiva, bensì di una scelta. Entrambe avevamo deciso, quasi come degli acrobati, di fare i salti mortali durante la settimana per portare avanti un piccolo sogno che avevamo in comune. Mettendo insieme quello che, in fondo, era il meglio di noi.

Per il vuoto che resta
se vai via anche solo un attimo
i biglietti che lasci sul frigorifero.
Tu nell'imbarazzo generale
che sai sempre cosa dire
e senza neanche farmelo capire
ti preoccupi per me
Per l'amore che fai
per i giorni che dai
per la luce che solo tu hai


Penso che poche altre cose mi diano un senso di gioia e di nostalgia allo stesso tempo come ripensare a quelli che erano i nostri primi tempi. Tuttavia, l'inizio non è quasi niente rispetto a quello che abbiamo affrontato in seguito. E davvero non saprei quale ricordo scegliere.
Certo, forse farei prevalere i momenti belli.
Come il giorno dopo il mio orale di Maturità, che coincideva con il tuo diciassettesimo compleanno. La sensazione di libertà mentre finalmente mi univo a te ed alle altre per una festa in piscina.
La tua festa dei 18 anni, quando tutte e due ci eravamo guardate in faccia e ci eravamo dette: “Non ci sono scuse, basta con jeans e maglietta, stavolta ci vuole un vestito come si deve!”
La tua laurea ed il momento in cui tu mi hai inserito nei ringraziamenti per il continuo e tenace sostegno che mai verrà a mancare.
Le mie due lauree. L'aiuto che mi hai dato a organizzare i festeggiamenti la prima volta, perché non ero ben sicura di cosa fare.
Il sabato sera indimenticabile dopo che avevo finito l'Università, quando, dopo aver festeggiato con gli altri, ci siamo ritrovate a passeggiare per la galleria di Piazza Duomo. Le vetrine erano illuminate, la galleria era piena di persone che mangiavano nei ristoranti e camminavano come se fosse giorno, e, per la prima volta, mi sono resa conto di quello che mi era successo, mi sono voltata e ti ho detto: “Sono libera!”
Non posso fare a meno, però, di pensare anche ai periodi peggiori, quelli che, sotto altri aspetti, non ho potuto far altro che dimenticare.
I guai in famiglia, i problemi con i ragazzi, persino il mio piede stortato ed il tuo corsetto di gesso assumono un altro aspetto se penso che ogni volta c'eri anche tu.
Tu che con il tuo essere comprensiva hai spesso alleggerito il mio carico di dubbi e domande.
Tu che ti fai avanti con dei piccoli gesti, e forse non ti sei resa conto che, quando mi hai offerto le patatine per consolarmi dall'ennesimo due di picche maschile, mi hai fatto felice.

Io ricomincerei
io ricomincerei
dimmi che tu ci sei
e io ricomincerei
Anche a costo di perdere
di parlare al deserto e non a te
e trovarmi a rimpiangere
e capire che un'altra tu sei


Certo, siamo diverse, da tanti punti di vista, e me ne rendo conto.
Tu che stai inseguendo il tuo sogno di diventare architetto ed io che sto imparando ad insegnare Lettere e vado allo sbaraglio con precarissime supplenze.
Io che ho fatto del ballo una grande passione e tu che ti senti un pezzo di legno solo all'idea.
Tu che con una matita disegni il mondo ed io che, nonostante la passione, resterò sempre la tua vice.
Io che amo pizzi, rosa, gonne, ballerine e romanticismo, e tu che sei più per l'abbigliamento sportivo, l'azione ed il fantasy.
Tu che ami viaggiare e scoprire ed io che sono più un tipo “non c'è un posto come casa propria!”

Se però dovessimo pensare ad una caratteristica comune, sicuramente nessuna delle due è esageratamente affettuosa con l'altra. Noi non ci chiamiamo “amore”, non ci baciamo mai troppo, concludiamo i messaggi di Whatsapp con “abbraccione!” e ci basta. Noi siamo un po' mascoline, più che l'affetto condividiamo i progetti. Sempre dandoci consigli più onesti che di parte, sempre restando - almeno nel proprio piccolo – indipendenti, certo, ma è proprio questo il punto: sempre. A poco a poco, senza nemmeno accorgercene, abbiamo scritto la nostra storia.
È di nuovo primavera, e sono passati quasi nove anni da quell'estate ormai lontana. Siamo diventate due donne, siamo completamente cambiate, e forse non basterebbe un libro intero per descrivere nel dettaglio tutto quello che ci è successo da quando ci siamo conosciute ad oggi.
A volte immagino di poter essere di nuovo nel 2006, di indossare delle scarpe da ginnastica rosa ormai rotte, di fermare i capelli con una fascia fuxia, di avere la bicicletta come unico mezzo di trasporto e di essere ancora dall'altro lato della cattedra. Forse tirerei qualche sberla a qualche ragazzo che se l'è meritato, eviterei di indossare reggiseni neri sotto a magliette bianche durante le gare di gavettoni e non berrei alcoolici ghiacciati subito dopo cena.
Per quanto riguarda me e te, però, rifarei tutto.
Lo rifarei per le nostre bambine, ormai diventate delle donne quasi come noi.
Per le nostre vecchie amiche che a volte vediamo, e per le nuove che ci siamo presentate.
Per le nostre famiglie, e la tua “sorellina”, ora più alta e più alla moda di noi.
Per quello che entrambe amiamo:  la chitarra classica, Max Pezzali, Johnny Depp,  Pirati dei Caraibi, Ratatouille, Sapori e dissapori, il disegno, Barcellona, l'arte del '900, Baricco, la Roma barocca, la Disney, Parigi, il risotto, Zorro con Banderas.
Per tutto quello che siamo noi due.

Anche a costo di affrontare separazioni più o meno lunghe, le difficoltà dovute al dover diventare “grandi” per davvero e tutti i rovesci della fortuna, io non rinuncerei. E saprei sempre dove ritrovarti.

dimmi che tu ci sei
io ricomincerei
io ricomincerei

TI RICONOSCEREI.



NOTA AUTORE: Grazie di cuore a chiunque abbia letto e a chi voglia commentare.
Grazie a Filippo Nek Neviani per il testo di questa stupenda canzone.

Grazie, grazie, grazie a L.
  
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