Videogiochi > Metroid
Segui la storia  |      
Autore: Edeniano    10/05/2015    1 recensioni
[Metroid]
Dall'uccisione di Mother Brain, Samus è afflitta da una raffica di incubi che ogni notte la tormentano.
Ha perso il piccolo di Metroid che la considerava una madre, e che lei in un certo senso... considerava come un figlio.
Samus Aran scoprirà presto che i suoi sogni non sono solo dei sensi di colpa, ma delle premonizioni che la porteranno a fare una drastica ma giusta scelta.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aprii gli occhi.
La piccola stanza in parte illuminata dalla luna, la finestra aperta e la tenda accarezzata 
da un leggero venticello, la mia pelle mandida di sudore, così come il cuscino ed il materasso. 
Mi guardai attorno in cerca di spiegazioni finchè tristemente non abbassai lo sguardo.
Era stato solo un sogno.
Mi alzai per chiudere i vetri.
Ero ancora in short mimetici e la canottiera nera del giorno precedente. 
Cercai sul comodino il mio elastico per capelli, poi mi diressi in bagno per rinfrescarmi.
Un piccolo stanzino con doccia, water e lavandino... Vivevo col minimo indispensabile, d'altronde
ero sempre fuori in missione. 
Mi tolsi i vestiti e li lanciai sul letto, infine la biancheria che poggiai delicatamente sul bordo del
lavandino; nel farlo mi guardai allo specchio, fissavo i miei capelli. 
Erano sbiaditi, non più di quel biondo lucente di cui tanto andavo fiera. 
Sospirai e mi infilai nella doccia, girai l'unica valvola presente mentre l'acqua tiepida mi accarezzava 
la pelle, liberandomi del grande peso che il sudore mi dava.
Ripensai al sogno, perché non riuscivo a lasciarmi il passato alle spalle? La perdita del piccolo di Metroid, 
che a lungo mi aveva considerato una madre aveva lasciato dentro di me delle cicatrici che non volevano guarire. 
Lo so è stupido, ma avrei voluto stringerlo tra le mie braccia in quel momento... Mi mancava.
L'incubo sembrava voler dirmi qualcosa, ma non riuscivo a decifrarlo: Indossavo la mia tuta speciale 
e al mio fianco c'era lui. Dinanzi a noi una distesa infinita di bozzoli, proprio come quello che avevo fatto 
schiudere anni addietro, diventando cosi "madre".
Una in particolare di queste uova si stava per schiudere, ho rivissuto lo stesso identico momento, le stesse sensazioni... 
Finchè non arrivarono i soldati, accerchiarono il nido e senza fermarsi aprirono il fuoco.
Cercai di reagire, ma ero immobilizzata. 
Una volta decimati i bozzoli, quegli assassini cominciarono a sparare nella nostra direzione colpendomi ad una gamba, 
facendomi crollare in ginocchio.
Poggiai una mano a terra per cercare di rialzarmi, ma non potevo. Mio figlio stava cercando di proteggermi 
come fece in passato, coprendomi con le sue enormi e trasparenti fauci bloccandomi al suolo. 
Non potevo vederlo, sentivo solo che veniva colpito ripetutamente e piano piano... Mi sentivo più leggera. 
Quando mi rialzai cominciai a fissarmi petto e mani. Erano ricoperti dai suoi resti, e più li guardavo, 
più la mia rabbia e disperazione si facevano forti.
Il sogno era sempre lo stesso ogni volta, c'erano delle piccole differenze, ma il finale era sempre lo stesso, 
e concludeva con un mio urlo e l'autodistruzione della mia tuta che spazzava via ogni cosa.
Chiusi l'acqua, presi l'accappatoio e me lo appoggiai sulle spalle, senza infilare le braccia.
Ora stavo meglio.
Mentre asciugavo i capelli mi avvicinai al lavandino ed accesi lo specchio premendo in basso a destra. 
Lo facevo ogni mattina per controllare la posta, ma oggi avevo fretta... Dovevo pensare decisamente ad altro.
Solo un messagio.
Prima di leggerlo poggiai le mani ai bordi in ceramica, lasciando scivolare l'accappatoio sulla schiena 
finchè non cadde a terra, mentre l'asciugatore automatico faceva il suo lavoro.
Guardai il simbolo sul dorso della mia mano destra raffigurante la testa stilizzata dei Chozo.
Significava speranza nella loro lingua.
Strinsi il pugno, facendo rimbombare la parola che simboleggiava nella mia mente.
Cominciando dai piedi e arrivando poi al collo, la Tuta Zero mi rivestì completamente.
Non andavo matta per l'azzurro, ma c'era poco da fare la schizzinosa. 
Per me era il più grande dei doni e lo portavo con orgoglio.
Finalmente mi decisi, legai con l'elastico la mia chioma già asciutta, sollevai lo sguardo e aprii il messaggio.
Sapevo già che era una missione, altrimenti sarebbe comparsa tra la posta indesiderata.
Non potevo però immaginare cosa mi aspettava...

"Samus! La missione è di massima urgenza. 
E' stata rilevata su un pianeta lontano oltre la nona galassia, una colonia di Metroid.
Dopo i precedenti avvenimenti, il consiglio della Federazione Galattica ha deciso che va distrutta... 
senza lasciarne traccia. Verrai informata meglio in Sala 5.
Riunione alle 10:00."

-=-=-=-=-=-

(Angolo Autore)
Non è venuta proprio come credevo, ma l'ho scritta tutta d'un fiato senza chiedermi cosa stia scrivendo xD
Beh spero vi piaccia, appena ho l'ispirazione proseguo >.>
Ah! Siccome ho inventato le cose che non so su Metroid, ad esempio il simbolo Chozo... 
Se ci sono errori ditemelo... più che altro spero ci siano fan su efp di questo MERAVIGLIOSO gioco!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Metroid / Vai alla pagina dell'autore: Edeniano