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Autore: Reira Zealot    11/05/2015    2 recensioni
“Chiunque sano di mente sarebbe scappato di fronte a questo pericolo, ma io no, dovevo per forza continuare per la mia strada a testa bassa, stupida stupida che non son altro, ma perché devo sempre finire col cacciarmi in queste situazioni?”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Chiunque sano di mente sarebbe scappato di fronte a questo pericolo, ma io no, dovevo per forza continuare per la mia strada a testa bassa, stupida stupida che non son altro, ma perché devo sempre finire col cacciarmi in queste situazioni?”

Questi pensieri mi affollavano la mente, mentre esitante mi accingevo a varcare la soglia della stanza. “Insomma non volevo venire nemmeno qui, è come se le mie gambe non rispondessero più alla mia volontà” eppure la distanza continuava a ridursi; un passo, un passo, ne mancano solo tre….un passo, un passo……un’esitazione, la ragione cerca di riprendere il controllo del corpo, eppure la tentazione è così forte “lo so non dovrei, e se me ne andassi via?......però una volta in più, una in meno che cosa potrà mai cambiare?” Il piede tocca terra, ormai sono arrivata.

Non posso più tornare indietro, ho fatto le mie scelte e ne accetterò le conseguenze, per quanto atroci possano essere….

La sedia si sposta, le gambe si flettono, ormai ci sono, è quasi l’ora e intanto penso “e se ne rimanessi solo per poco tempo, nessuno noterebbe la differenza, e poi potrei semplicemente tornare a casa, fare finta di niente, come se questo fosse un giorno come gli altri”; ma nel profondo so che sono solo scuse, niente può trarmi in salvo a questo punto.

Il mio aguzzino si avvicina, anche se, ora che ci penso, la colpa è soltanto mia, sono io che mi sono consegnata volontariamente nelle sue braccia tentatrici.

Due occhi mi guardano esitanti, è solo un attimo ma basta per farmi presagire cosa succederà in seguito.

Lei si gira e nasconde alla mia visuale il suo tavolo da laboratorio “Quali altre perfidie stai escogitando? Chi ti da le idee per creare tutto questo? Come puoi tu, da sola, farmi tutto questo? Perché non so resisterti, perché continui ad attirarmi nella tua tela di ragno?”

Ma il mio tempo è ormai giunto. Un profumo dolce mi assale ed è come se volassi nel cielo, librandomi tra le mille stelle della notte.

Guardo in faccia mia nonna e mi chiedo “perché?” , poi impugno l’arma letale, fonte di ogni distruzione e rinuncio alla mia dieta fiondandomi su un prelibato piatto di pasta al sugo condita con ricotta salata.

   
 
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