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Autore: niallflijes    11/05/2015    0 recensioni
Incomincio a non capirci più niente, inizio ad urlare insieme a mia cugina e alle altre ragazze, quando all’improvviso sentiamo:
“Straight off of the plane to a new hotel
Just touched down, you could never tell”
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~6/7/14-05:15 a.m.
Il suono stridulo della sveglia incomincia a suonare senza sosta fino a quando non decido di aprire gli occhi e spegnerla.  Mio padre entra in camera e dice << Dai Ale svegliati, altrimenti perdiamo il treno. >>
Nell’ascoltare quella frase sorrido..ancora non ci credevo che a poco avrei preso il treno per Torino per andare al concerto dei miei idoli.
Senza perdere tempo mi alzo, faccio colazione anche se non ho fame e vado a lavarmi. Decido di indossare un semplice jeans e una maglietta a maniche corte per affrontare al meglio quelle cinque ore di treno.  Una volta vestita preparo lo zaino da portarmi: per prima cosa prendo i biglietti, due perché con me verrà anche mia cugina con mio zio che abitano a Roma, le fan action, l’acqua, i fazzoletti e le solite cose che si portano quando viaggi.
Arrivati alla stazione di Napoli saliamo sul treno e finalmente partiamo per quella meravigliosa esperienza. Dopo un’ora arriviamo a Roma dove ci aspettano mia cugina con mio zio. Salgono anche loro sul vagone e io e mio cugina ci mettiamo ad ascoltare le canzoni dei ragazzi fino a quando non arriviamo.
Una volta che si ferma il treno ci dirigiamo verso l’hotel  e ci sistemiamo nelle camere. Mangiamo e ci riposiamo un po’. Verso le tre andiamo alla fermata del bus che ci porterà finalmente allo stadio Olimpico.
Quando scendiamo dal bus la prima cosa che notiamo è il caos che ci circonda, io e mia cugina non sapevamo che fare. Per fortuna c’erano mio padre e mio zio che chi hanno indirizzate verso la nostra entrata. C’era una fila lunghissima ma non so come ci siamo ritrovate all’inizio della fila. Dopo nemmeno cinque minuti entriamo ma la sfiga vuole che le porte per entrare si bloccano. Passano dieci minuti e proprio mentre ero sull’orlo di una crisi di pianto finalmente le porte si sbloccano e una volta oltrepassate ci ritroviamo davanti una grandissima rampa di scale. Le saliamo di corsa e andiamo a sistemarci al nostro posto.
Non poteva essere vero, da li a poco avrei realizzato il mio sogno ed ero felicissima, e proprio mentre mi stavo godendo quel momento mi arriva un messaggio, il messaggio della mia migliore amica:
“Ci siamo, finalmente oggi è il 6 luglio. Oggi riuscirai finalmente a realizzare uno dei tuoi più grandi sogni ed io sono felicissima per te. Ne sono felice perché sei un’amica speciale e davvero meriti quest’occasione, credimi! Dopo tanti ostacoli, finalmente anche tu ce l’hai fatta, e mi raccomando, non pensare a niente e a nessuno, lasciati tutto e tutti alle spalle e goditi il tuo momento che dopo tanto è arrivato. Ti voglio bene amica mia. “
A quelle parole mi scappa una lacrima, avrei voluto tanto che lei fosse lì con me perché anche lei se lo meritava tanto, forse anche più di me.
Il tempo passava e come sottofondo c’erano il rumore della pioggia e varie canzoni che mettevano sul maxischermo. La folla continuava a cantare e ad urlare fino a quando sono usciti i Five Seconds Of Summer. Hanno cantato per circa un’oretta e dopo mezz’ora inizia il video di apertura.
Incomincio a non capirci più niente, inizio ad urlare insieme a mia cugina e alle altre ragazze, quando all’improvviso sentiamo:
“Straight off of the plane to a new hotel
Just touched down, you could never tell”
Incominciamo a cantare tutte all’unisono e più le cantavamo e più mi rendevo conto  che da lì a poco sarebbe finito il mio sogno. Noi ci siamo divertite tanto e loro con noi, hanno parlato in italiano, hanno detto che ci amano e che presto sarebbero ritornati. Quasi a metà concerto iniziano a cantare Little Things, la mia canzone preferita e quando incomincia la parte di Niall le mie lacrime scendono a più non posso, ancora non ci credevo di essere lì.
Finiti i saluti finali io e mia cugina usciamo dallo stadio e ci dirigiamo verso mio padre e mio zio che ci hanno aspettate fuori e che ci hanno comprato le fasce dei ragazzi…che carini. Arrivate in hotel realizzo che quella giornata è passata davvero in fretta e che anche se ero stanca l’avrei rifatta un milione di volte. Per i miei ragazzi questo ed altro.
Non posso fare altro che ringraziarli per essere subentrati nella mia vita così all’improvviso e di essere diventati “la mia persona”.
Grazie ragazzi, di tutto. 
  
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