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Autore: botticina    12/05/2015    0 recensioni
Melanie Stars , una ragazza di 16 anni, si troverà ad affrontare la sua nuova vita e pericoli dopo essersi svegliata. Segreti saranno l'ordine del giorno.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il risveglio
Mi sembrava di aver dormito un’eternità. Aprii gli occhi. Ero in una stanza di ospedale molto poco familiare. Iniziai subito a spaventarmi e ad agitarmi ma qualcuno seduto accanto a me mi fermò. Ovvio che Edgar fosse lì.                                                                                                     
 “Shh shh , va tutto bene, sta calma, sta calma” e si aprì in un sorriso “finalmente”.
Lo fissai per qualche minuto cercando di riordinare i miei pensieri,  poi chiesi con un filo di voce “ Cosa? Che cosa è successo?” riuscii solamente a dire.                                                                             
Tutto quello che mi ricordavo era la mia stupida festa di compleanno. Avevo appena compiuto 16 anni e stavo festeggiando con i miei amici nella mia  ‘enorme’ casa. Una festa tranquilla, niente alcool, niente effetto discoteca.                                                       
Tutti gli anni Edgar mi costringeva a fare una festa anche se gli dicevo che non mi importava. Ero più la ragazza da ‘’feste in famiglia’’ o nel nostro caso ’’solo io e mio padre’’. Edgar era per me un padre, anche se mi trovò appena nata davanti alla porta di casa sua una notte.  Lui si sentiva molto solo dalla morte della moglie e così cercò di trovare in me una speranza, tenendomi e amandomi come fossi proprio sua figlia. Dei miei genitori naturali non si sapeva nulla.                                                                                                                            
Quella sera successe una cosa strana. Andai in camera mia per cambiarmi il vestito sporco di succo di mela a causa della mia sbadataggine. Mentre stavo per tornare al piano di sotto mi accorsi  che appeso al baldacchino del mio letto c’era appesa una collana luccicante. Era la collana che Edgar mi trovò al collo la notte della mia nascita.                                                                                                                                               
All’improvviso decisi di indossarla. E quando la toccai svenni.
Ritornai al presente.
“Ecco, è difficile da spiegare..” in quel momento un medico entrò nella stanza e mi si avvicinò. Mi sorrise e poi chiese qualcosa ad un uomo sul fondo della stanza a troppa bassa voce per poterlo sentire. Io ero troppo frastornata e non riuscì a parlare fino a quando il medico non se ne andò.
“diciamo che hai dormito parecchio cara”                                                                              
Lo guardai con aria interrogativa “ cosa stai dicendo? Dove siamo? Che cosa è successo?!  Sono svenuta che ci faccio qua?!” -dissi.                                                                          
 “Più o meno è stato così. Vedi, non sei svenuta, cioè..”  Ovvio, non trovava le parole per dirmelo.
“ sono passati 90 giorni.”                                                                                            
Cercai di combattere lo shock.
“quando sei svenuta quella sera non ti sei più risvegliata. Così ti ho portato subito in ospedale  e ho mandato a casa i tuoi amici dicendo che eri caduta e avevi solamente  sbattuto la testa.” Fece una pausa.  “Invece sono passati novanta giorni. Per novanta giorni la mia piccola continuava a dormire.”
Mi guardò con evidente timore. Io aspettai che aggiungesse altro per capire meglio.      
Poi continuò:“ La prima settimana è stata terribile... i medici non capivano cosa avessi e io non sapevo cosa fare … poi è arrivata una signora, una certa Sullivan, una donna molto gentile, che ha parlato con il medico che ti seguiva per convincerlo a farti trasferire in un ospedale più attrezzato.”                                                                                                             
 Cosa? Mi ero persa, chi è questa signora e cosa centra? Ormai non capivo più niente.
“ Tesoro..”  mi guardò spaventato “è così gentile! Ti vuole solo aiutare cara.”                                                                                         
Sembrava di essere stata proiettata in una storia fantasy.  Eravamo chissà dove in mezzo al nulla con una signora che si credeva, che ne so, la mia fata madrina o cose del genere.                                                                                                                                             
Sorrise della mia espressione turbata ed aggiunse: “Tra poco dovrebbe arrivare, così la potrai conoscere. Sai viene tutti i giorni a trovarti. Ci tiene molto.”                                                                                                            
“Neanche so chi sia questa signora Sullivan!” quasi urlai.
“Già, ma io so chi sei tu.” disse una voce sconosciuta. E in quel momento rabbrividii.
                 
   
 
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