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Autore: Gallaviich_    12/05/2015    1 recensioni
Ho scritto questa Flashfic anni fa, dopo avere finito Mockingjay. Il vuoto era troppo grande, e per alleviare un pò la "sofferenza" di quello che era il mio libro preferito, ho scritto questo. Incentrata sulla vita di Peeta e Katniss dopo il loro ritorno al distretto. E' molto corta ma spero che piaccia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo vedo, è lì di fronte a me mentre pianta fiori di prime-rose.

“Hey, sei tornato.”
“Eh già.”

Un attimo di esitazione.

“Ti va di aiutarmi?”

Così ci mettiamo a piantare fiori e intanto parliamo del più e del meno.
Pian piano torniamo amici. E lui incomincia a fidarsi di più. Una sera, come molte altre, mi fermo a mangiare da lui. Stiamo guardando un film per niente interessante.

“Così ho sentito che sei tornato al forno.”
“Sì. Devo dire che sono contento.”

Mi sorride, e ricambio il sorriso. Inoltre con il tempo, abbiamo di nuovo incominciato a dormire insieme. Ma gli incubi non se ne sono andati. Continua a fissarmi, e così gli prendo una mano. E’ tanto che non mostriamo affetto l’uno all’altra a parte dormire insieme, perché ci tranquillizza.

“Sai, mi eri mancato.”
“Ah sì?”
“Si, davvero tanto.”
“Dentro di me sento che anche tu mi sei mancata. Non ricordo quasi nulla di noi due lo sai, ma so che passavamo momenti come questo.”
“Oh si. Già, tanti bei momenti.”
“Tu ricordi ogni cosa?”
“Sì.”
“Stavamo bene insieme?”
“In che senso?”
“Ci piaceva passare del tempo insieme? Come adesso?”
“Si. Soprattutto a te.”
Gli sorrido, ma sembra triste.
“Cosa ricordi di noi due?”

E così gli racconto che mi ricordo degli incubi, delle fughe, delle morti che abbiamo visto insieme, dei rischi che abbiamo corso, della sofferenza che abbiamo condiviso. Ma che ricordo anche delle sue mani forti, che mi proteggevano sempre, delle sue parole per tranquillizzarmi, degli abbracci, dei baci.

“Ci abbracciavamo spesso. Vero o falso?”
“Vero.”
“E ci baciavamo spesso. Vero o falso?”
“Vero.”
“E ti mancano queste cose. Vero o falso?”
“Vero.”
“Beh, forse anche a me.”

Si avvicina e posa le sue labbra sulle mie, lievemente. Ricambio il bacio. Non baciavo Peeta da moltissimo tempo ormai. Non voglio fare movimenti bruschi, gli prendo il viso tra le mani, delicatamente. Continuo a baciarlo, sentendo il suo calore da ragazzo del pane che è. E sento di nuovo le farfalle nello stomaco che non sentivo da tanto tanto tempo. Apro gli occhi, e vedo un Peeta che forse ho già visto in passato. Gli occhi chiusi intenti ad assaporare il bacio. E poi gli accarezzo i capelli, i morbidi capelli biondi. A un certo punto si stacca.

“Ti mancavano  miei baci più di ogni altra cosa?”
“Più di ogni altra cosa mi mancavi tu.”

Si addormenta dopo un po’, così lo faccio sdraiare. Mentre ha la testa poggiata sulle mie gambe lo sento mormorare qualcosa nel sonno, sembra agitato: così lo bacio lievemente. Si sveglia di colpo, e prima che mi possa allontanare mi sussurra:
“Tu mi ami. Vero o falso?”
“Vero.”

 

  
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