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Autore: jellyfish    02/01/2009    1 recensioni
Questa è una fanfic uscita completamente per caso un paio di mattine fa... parla dei sentimenti di una ragazza innamorata. Spero che a qualcuno possa piacere! "Anche la radio quella mattina voleva farle un regalo: proprio in quel momento stava trasmettendo “Mad World”, una delle sue canzoni preferite"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Annalisa si era appena alzata dal letto e stava guardando fuori dalla finestra

Marta si era appena alzata dal letto e stava guardando fuori dalla finestra. Quella mattina si era svegliata stranamente presto e, subito, appena uscita dalle calde e morbide coperte, si mise a guardare fuori dalla sua finestra.

 

Le sembrava di poter vedere tutto un mondo stupendo, diverso dal solito che poteva osservare tutti i giorni, attraverso quei vetri appannati dalla pioggia della notte.

Ma forse, quando si è innamorati, tutto ci sembra più bello.

 

Eppure quello che vedeva là fuori era sempre lo stesso paesaggio da anni.

Poteva vedere metà del suo giardino e metà di quello del suo vicino di casa. Tutto però le sembrava avvolto in una strana nebbiolina brillante.

Nel suo giardino vedeva il prato, verde fino a pochi giorni prima, completamente imbiancato dalla neve di due giorni prima, che la pioggia notturna non era riuscita a sciogliere. Le sembrava uno spettacolo magnifico.

Nel suo paesino non nevicava quasi mai, ma quando succedeva, era un meraviglia da osservare.

 

Quel giorno, qualsiasi cosa le sarebbe sembrata una meraviglia della natura.

 

Sempre nel suo giardino, osservava l’albero di ciliegio e quello di pesco, che si ergevano scheletrici verso il cielo azzurro e striato di bianche nuvole, che promettevano un’altra nevicata. Le sue piante di rose avevano i fiori sfioriti e appassiti, piegati sotto la pesante coltre di neve; la piccola serra, dove suo padre tiene d’inverno le piante più delicate, per proteggerle dal freddo tagliente, aveva dieci centimetri di neve sul tetto di plastica verde.

 

Marta si voltò e accese la radio sul suo comodino, come faceva ormai abitualmente tutte le mattine, per svegliarsi sulle note musicali di qualche canzone. Anche la radio quella mattina voleva farle un regalo: proprio in quel momento stava trasmettendo “Mad World”, una delle sue canzoni preferite. Era una melodia così dolce e così triste e le ricordava, ogni volta che la sentiva, la scena finale di un film che amava moltissimo. Ma nemmeno quella canzone e la scena triste del film quella mattina riuscivano a rattristarla.

 

Si voltò nuovamente verso la finestra, spostò la sua attenzione verso la metà del giardino del vicino di casa. Anch’esso era avvolto nella neve e un enorme albero di melograno alzava i suoi spogli rami al cielo e la ragazza immaginò che stesse urlando. Più in fondo al giardino, scorgeva una macchia verde, l’unica macchia verde del giardino: un albero di nespole, che aveva le foglie stranamente libere dalla neve.

Oltre i due giardini si vedevano i bianchi tetti delle case del paese e, ancora più in lontananza, vedeva le montagne con la cima avvolta dalle nuvole.

 

Tutto le sembrava una fantastica cartolina. Era tutto così dolcemente immobile e tranquillo, che pensò che il tempo si fosse fermato per tutto il mondo tranne che per lei, per permettere di vivere quella natura stupenda che si conciliava perfettamente con il suo umore. Ma qualcosa che si muoveva c’era: degli uccellini, dei piccoli pettirossi, che saltellavano da un ramo all’altro del suo ciliegio.

 

Aprì lentamente la finestra per sentire il loro spensierato e allegro canto e spense la radio. La voce del DJ si interruppe bruscamente, lasciando spazio alle cristalline note di quella musica più bella. La raggiunse anche una folata di vento pungente, che le scompigliò ancora di più i capelli, già arruffati per non essere stati legati durante la notte, e un brivido la percorse dal collo alla fine della schiena.

 

La ragazza era completamente incantata, aveva visto centinaia di volte quella stessa immagine fuori dai vetri, ma non l’aveva mai guardata con quegli occhi. Gli occhi di una ragazza che si era scoperta innamorata. Ancora non riusciva a credere che stesse accadendo proprio a lei.

 

Lei, una ragazza così normale e ordinaria, che non era di quelle ragazze strabelle, sempre perfette, senza un capello fuori posto, che si sentivano sempre così sicure di loro stesse e non avevano mai paura di sbagliare. Anzi, forse si giudicava anche un po’ bruttina. Non era molto alta, era un po’ cicciotella, con il viso paffuto, labbra sottili e occhi azzurri, leggermente a mandorla; i capelli castani, ricci e ribelli, che quasi nessuna piastra riusciva a domare.

 

Nonostante i suoi mille difetti, aveva trovato qualcuno per cui essi non erano importanti, qualcuno capace di volerle bene e di farla sentire sempre una principessa.

 

Sua madre la chiamò dalla cucina per la colazione e la distolse per un attimo dai suoi pensieri. Non aveva voglia di tornare alla realtà, voleva fermarsi ancora un po’ nel suo mondo ovattato e perfetto. Ma sapeva di non poterci restare ancora per molto. Aveva da fare quella mattina. Doveva andare con la sua migliore amica a fare un po’ di shopping. Quella sera sarebbero usciti tutti insieme e la cosa che più contava era che ci sarebbe stato anche lui, il suo principe.

 

Si lasciò andare ad un’ultima fantasia, guardando l’enorme gattone bianco e nero del vicino che si faceva le unghie sul tronco del melograno. Le sfuggì un sorriso. Adesso il melograno aveva un buon motivo per urlare.

 

Sua madre la chiamò di nuovo, si diresse in cucina e la salutò con un bellissimo sorriso che raramente al mattino le brillava sulle labbra. 

  
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