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Autore: Juliet94    02/01/2009    1 recensioni
-Perché sei venuto qui?-, gli sussurro. Lui non risponde subito. -Dovevo ucciderti-, mi dice. Io trattengo per qualche secondo il fiato. -Hai paura?-, mi chiede. -No, non ho paura di te-, gli rispondo calma e sicura, guardandolo dritto negli occhi. Lui sorride. -Non avresti dovuto dirmelo…-, mi dice calmo, ma con una strana nota nella voce. Ad un tratto mi sento afferrare la vita. Poi spicca un balzo. Mi sta portando via!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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the puppet master

 

THE PUPPET MASTER

 

 

Apro lentamente gli occhi. Buio. Li chiudo. Li riapro. Quando i miei occhi si abituano al buio mi metto a sedere e mi guardo attorno. Mi trovo in una stanza di forma irregolare dal soffitto basso. Non c’è nemmeno una finestra. Solamente una luce soffusa entra dalla porta che si trova proprio davanti al letto in cui sono seduta, a qualche metro da me.

Scendo dal letto. Un dolore acuto si propaga nella mia testa. Mi tasto la nuca: è fasciata. Sembrerebbe proprio che qualcuno l’abbia fasciata. Ma chi?

Ignorando le fitte di dolore alla testa, mi dirigo verso una scrivania piena di pinze, forbici e fili di ogni genere. Pezzetti di legno sono sparsi per la scrivania. Lì per terra c’è qualcosa. O meglio, qualcuno. Questo qualcuno è coperto da una pezza, accasciato a terra, immobile.

La curiosità mi spinge ad avvicinarmi a quel qualcuno. Sollevo la pezza quel tanto che mi permette di scorgere due occhi gialli che mi fissano senza espressione. Riabbasso immediatamente il lembo della stoffa e mi allontano di qualche passo. Nel farlo inciampo in un pezzo di legno e cado a terra. Il cuore mi martella forte nel petto. Cerco di calmarmi. La figura è ancora lì, immobile. Mi avvicino ancora e rialzo nuovamente la stoffa riscoprendo gli occhi gialli e i ciuffi marroni che circondano il volto legnoso della figura. Una marionetta. Il mio cuore rallenta i battiti. Era solo una semplice marionetta.

Ad un tratto la porta si spalanca con un cigolio sinistro. Mi volto di scatto.

-Allora ti sei svegliata-, dice quel qualcuno apparso sulla soglia.

La luce mi abbaglia e mi copro con un braccio gli occhi.

-Chi sei?-, gli chiedo quando i miei occhi si abituano alla luce. La mia voce mi è completamente estranea. Sembra che non parlo da un secolo.

La figura non risponde.

Il mio corpo trema lievemente anche se sento la pelle bruciare. 

Intanto la figura mi si avvicina sempre di più, fino a che le nostre fronti si sfiorano. Mi scruta intensamente con il suo sguardo ambrato e i suoi capelli rossi mi solleticano il viso.

-Vai a letto…hai ancora bisogno di riposare-, mi dice poi.

Mi alzo a fatica e mi dirigo verso il letto. Rabbrividisco al contatto dei miei piedi nudi con il pavimento. Mi infilo sotto le coperte e mi metto a sedere. -Non hai ancora risposto alla mia domanda-, dico. Il ragazzo mi porge una fialetta dal contenuto misterioso. Lo guardo interrogativa.

-Bevi-, mi dice soltanto. Io obbedisco. Mi sento troppo stanca per ribattere.

Il liquido mi brucia la gola. Nuove fitte si propagano nella mia testa. Poi tutto si fa nero.

 

*********

 

Quando mi sveglio è ancora buio.

Trovo il ragazzo seduto alla scrivania che scolpisce una figura in legno. Una lampadina illumina la sua creazione.

Mi alzo a sedere. Una veste bianca è adagiata sulla sedia che funge da comodino.

Do un occhiata fugace al ragazzo: sembra così impegnato nel suo lavoro da non accorgersi nemmeno della mia presenza. Così mi svesto e indosso velocemente l’abito.

Sembra fatto apposta per me: mi lascia il collo interamente scoperto, ha le maniche lunghe, è stretto in vita e arriva alle ginocchia in morbide pieghe di candida seta. C’è anche un maglioncino nero, lì vicino. Lo indosso e abbottono i due bottoni neri.

Poi mi metto gli stivaletti neri accanto al letto: sono davvero comodi.

Dopodiché mi avvicino lentamente al ragazzo osservando la sua creazione. E’ davvero bella. Mi somiglia.

Finalmente mi degna di uno sguardo. Uno sguardo fugace, ma penetrante.

Intaglia gli ultimi tratti del viso della giovane donna. Per aver fatto un così bel lavoro deve aver sicuramente lavorato tutta la notte. Eppure sembrava che non ne avesse minimamente risentito.

-Che fai ancora qui?-, mi dice tranquillo rimirando la sua opera.

-Ecco…volevo sapere che cosa mi è successo…come mai sono finita qui?-, chiedo.

Volevo spiegazioni. Le pretendevo.

-Ti ho trovava svenuta in una foresta…eri ferita gravemente e ti ho portata qui…-, risponde lui.

Ora ricordo: io e la mia squadra abbiamo combattuto contro un temibile avversario quel giorno. Io era riuscito a portare il nemico in un luogo lontano dal villaggio e poi l’avevo battuto con il mio attacco migliore. I miei compagni invece erano andati a portare in salvo gli abitanti del villaggio nel caso non ce l’avessi fatta. L’ unica cosa certa è che avevo salvato il mio villaggio e quella era la cosa più importante.

-Quando mi hai trovato?-, chiedo ancora. Sempre più curiosa.

-Circa 5 giorni fa…-, risponde ancora una volta lui.

Ho dormito per tutto quel tempo?!

-Ti ringrazio molto di avermi salvata, ma perché l’hai fatto? Insomma, avresti potuto tranquillamente lasciarmi lì…-, dico io confusa.

Lui non risponde.

-E’ meglio che vai, ora. Non puoi restare qui…-, conclude il rosso.

Io non riesco a muovermi. Sono bloccata.

-Non c-capisco…perché…?-, inizio a dire io. Lui punta finalmente i suoi occhi ambrati nei miei.

-Questo non è posto per una ragazzina…vattene!-, mi dice leggermente adirato.

Io sono più confusa che mai. Non voglio andarmene da colui che mi ha salvata e qualcosa mi dice che anche lui non vuole lasciarmi andare. I suoi occhi lo tradiscono.

Ma ormai cosa posso fare?

-Non so ancora il tuo nome…-, gli dico.

-Non ti interessa…-, risponde. Gli occhi fiammeggianti.

-Comunque il mio è Yuki…-.

Lui riprende a intagliare un’altra figura, senza badarmi.

Allora me ne vado, lanciandogli un ultimo sguardo.

Ovviamente non se ne accorge, è troppo impegnato a occuparsi della sua opera.

-Io sono SasoriAkasuna no Sasori-, sussurra poi continuando a lavorare il legno.

Ormai però me ne sono già andata. Per sempre. O forse.

 

 

--------------------------

 

 

Sono passati due anni dal giorno in cui ti ho lasciata andare. Se non fosse per il mio maledettissimo cuore, l’unica parte ancora umana, ti avrei già dimenticata. Invece no. Il mio cuore serba il tuo ricordo gelosamente.

Tuttavia sono felice che te ne sei andata perché se fossi rimasta ancora un minuto di più non ti avrei lasciata andar via. Ti avrei tenuto con me. Per sempre. Così facendo però ti avrei reso la vita un inferno ed è per questo che sono contento del fatto che te ne sei andata.

Perché io non sono quel che sembro.

All’improvviso la porta si apre e una zazzera bionda irrompe nella mia stanza, riscuotendomi dai miei pensieri.

-Che vuoi?-, gli domando continuando a lavorare un ciocco di legno.

-Abbiamo una nuova missione…-, risponde il biondo avvicinandosi a me.

-Ah…e quando partiamo?-.

-Fra venti minuti…-, dice lui ammirando la mia opera, quella di cui vado più fiero: la tua copia perfetta intagliata nel legno. Non so perché la tengo, ma ogni volta che la guardo ho una fitta al cuore e quando tento di gettarla via il mio cuore mi supplica di non farlo, lanciandomi nuove fitte più acute e dolorose. Dannazione.

-E’ molto bella…-, mi dice. -Una delle tue opere più belle…la farai diventare una marionetta?-.

Io smetto di stuzzicare il pezzetto di legno che tengo fra le mani, mi alzo e comincio a prepararmi per la missione.

-Ho forse detto qualcosa di male, Sasori-sempai?-.

Sasori. Akasuna no Sasori. E’ stato tutto quello che ti ho detto prima di non vederti più. Forse non l’hai nemmeno sentito.

-Sempai?-. La voce del biondo mi scuote dai miei pensieri.

-Che c’è, Deidara?-, gli chiedo scocciato.

-Mmm…ultimamente sei strano, sai?-.

Non mi sorprende. Non faccio altro che pensare a una stupida ragazzina.

-E’ tardi…ci conviene andare prima che faccia buio…-, dico brusco.

Lui mi guarda di sbieco.

-Non guardarmi così o ti ammazzo-, gli dico uscendo dalla stanza.

Il biondo mi segue dopo un attimo di incertezza, emettendo una risatina di scherno.

Per tutta risposta grugnisco e lui smette di ridere. Bene, vedo che ha capito che faccio sul serio.

 

************

 

 

-Yuki-chan, il the è pronto. Può servirlo agli ospiti…-, dice una donna dai lunghi capelli ramati raccolti in uno chignon alto.

-Certo…-, dico io prendendo il vassoio che mi porge la donna e dirigendomi dagli ospiti in salotto.

Fregi rosa a forma di fiore ornano il mio raffinato kimono viola. Una fascia violacea mi circonda la vita terminando dietro in un fiocco. I capelli corvini sono raccolti in uno chignon da cui spuntano due bastoncini decorati con ornamenti d’argento. Due ciocche corvine ricadono sul davanti, mentre la frangia copre le sopracciglia sottili. I miei occhi splendono alla luce soffusa del corridoio che percorro.

Questo è un giorno molto importante. I miei genitori hanno invitato quello che dovrebbe essere il mio futuro sposo. Non voglio sposarmi, ma ho acconsentito lo stesso la visita del mio futuro marito. Cos’altro potevo fare?

Quando entro nella sala degli ospiti e vedo il mio futuro marito, inorridisco per un attimo.

Non avrei mai permesso a un vecchio bramoso di avermi tutta per sé.

Il mio cuore appartiene ad un’altra persona da oltre due anni. Non ne ho mai fatto parola con nessuno, neppure con la serva dai capelli ramati a cui voglio un gran bene. Ho cercato in tutti i modi di dimenticare quello che mi è successo quel giorno e ciò che provo, ma ogni volta che lo faccio mi viene un groppo in gola e avverto una dolorosa fitta al cuore.

-Yuki-chan, ti presento Kosuke Narashi-, dice mio padre, Nobushi, mentre appoggio il vassoio sul tavolino e mi metto in ginocchio sul cuscino adagiato sul pavimento, accanto a mia madre.

Kosuke mi guarda compiaciuto. -Si, è carina proprio come me l’hai descritta, Nobushi…-. Poi sorride alla mamma.

Lei ricambia con un sorriso appena accennato. Un sorriso che non aveva nulla a che fare con la gioia o la soddisfazione. Un sorriso fatto solo per cortesia nei confronti del vecchio.

Io abbasso lo sguardo per non incontrare quello del vecchio, cercando di rimanere impassibile.

Dopo circa un’ora, cariche di sorrisi e commenti su di me da parte di Kosuke, il padre mi congeda. Io do la buonanotte a tutti. Ormai si sta facendo tardi e il sole è tramontato da un pezzo.

Prima di ritirarmi nella mia stanza, sento dire da Kosuke che tornerà fra una settimana per decidere la data delle nozze. Rabbrividisco.

L’idea che fra poco mi sarei sposata e avrei passato il resto dei miei giorni accanto a quel vecchio mi fece gelare il sangue nelle vene.

Appena arrivo in camera mia mi slego i capelli ed esco un attimo in giardino per prendere una boccata d’aria.

E’ inverno. L’aria è gelata, ma non m’interessa. Se non posso concedermi a te, che cosa mi può importare di una folata di vento gelido?

Alzo gli occhi alla luna: è così bella e così sola. Nemmeno le stelle le fanno compagnia questa sera.

Cammino piano lungo il vialetto del giardino, lasciando che l’aria fredda mi sfiori le guance.

Le foglie degli alberi sono cadute da un pezzo, lasciandoli freddi e spogli.

Al centro del giardino c’è una grande quercia. Qualche grossa radice spunta dal terreno. Mi siedo su una di queste e contemplo il cielo senza stelle.

 

 

*******

 

-…allora, ricapitoliamo: io resto qui di guardia e tu vai in perlustrazione…se dovesse accadere qualcosa…-.

-So badare a me stesso, Deidara-, dico io calmo. Apparentemente calmo. In realtà non vedo l’ora di togliermi dai piedi questo rompiscatole e concludere velocemente la missione.

-Mmm…ok, allora aspetto qui…-, dice il biondo.

Io non me lo faccio ripetere due volte e scavalco la muretta del retro dell’abitazione.

Ho lasciato Hiruko nel covo perché in questo tipo di missione non ne ho bisogno: devo muovermi velocemente, con cautela e in assoluto silenzio e Hiruko me l’avrebbe di certo impedito. Per catturare una ragazzina indifesa non avevo certo bisogno del mio rivestimento legnoso.

Quando scorgo delle guardie, le uccido in fretta e furia senza far rumore.

Poi avanzo piano seguendo il vialetto di pietra, nascondendomi dietro a degli alberi ormai spogli. 

Ad un tratto scorgo una fanciulla seduta di spalle fra le radici di una grande quercia.

E’ buio e non riesco a intravederne il volto.

Mi avvicino furtivo.

Appena le sono abbastanza vicino le cingo forte il collo e le punto un kunai in gola.

Ha la pelle calda e profumata. Sa di fragola.

Stranamente la fanciulla non cerca di liberarsi. Poi però mi sferra un pugno allo stomaco legnoso. Io indietreggio: non tanto per il dolore, ma per la potenza del colpo.

Prima che io riesca a fare qualsiasi movimento, la ragazza si sfila un kunai dalla fascia che porta in vita e si mette in posizione di attacco aspettando la mia prossima mossa.

 

*******

 

E’ lui! E’ proprio davanti a me…come potrei non riconoscerlo?

-S-sasori…-, dico abbassando il kunai e avvicinandomi piano.

Alzo lentamente una mano e gli sfioro una guancia. E’ dura. Sembra fatta di legno.

Lui si allontana di scatto da me.

Io ritiro la mano.

Sembra sconvolto, ma nel giro di qualche secondo torna ad essere una maschera impassibile.

-Perché sei venuto qui?-, gli sussurro.

Lui non risponde subito.

-Dovevo ucciderti-, mi dice. Io trattengo per qualche secondo il fiato.

-Hai paura?-, mi chiede.

-No, non ho paura di te-, gli rispondo calma e sicura, guardandolo dritto negli occhi.

Lui sorride. -Non avresti dovuto dirmelo…-, mi dice calmo, ma con una strana nota nella voce.

Ad un tratto mi sento afferrare la vita. Poi spicca un balzo. Mi sta portando via!

Durante la corsa mi cinge le spalle e le gambe per riuscire a saltare meglio.

Mi sento così bene fra le sue braccia forti. Abbandono la testa sul suo petto e chiudo gli occhi. Lui non sembra farci caso.

 

*********

 

Appoggia lentamente la testa nel mio petto e chiude gli occhi. E’ così carina…

Maledizione. Sono uno stupido. Perché faccio questi pensieri mielosi? E perché l’ho presa in braccio? Dove la sto portando?

Mentre formulo questi pensieri intravedo un boschetto.

Mi fermo lì e la faccio scendere.

Mi guarda.

La guardo.

Si avvicina.

Mi avvicino.

Non ha paura, anzi sembra contenta di rivedermi. Forse lo sono anche io.

Ad un tratto i suoi occhi brillano più del normale.

Sembrano due smeraldi brillanti.

-Lo sai che sono pericoloso, vero?-, le chiedo piano.

Lei non risponde.

-Avrei potuto ucciderti-, insisto io.

-Ma non l’hai fatto…-, mi risponde finalmente. La sua voce è ridotta in un sussurro.

-Posso sempre farlo…-, dico io guardandola in volto.

Lei si avvicina pericolosamente al mio viso.

-Fallo, allora-, mi sussurra all’orecchio.

All’improvviso una folata di vento ci investe scompigliandoci i capelli. Poi ritorna tutto tranquillo, come se la natura fosse in attesa della mia risposta.

Io non mi muovo.

La guardo divertito.

Mi sta sfidando.

 

 

********

 

Alzo fiera il mento e lo guardo dritto negli occhi, in attesa di una sua mossa.

Non so perché, ma sono certa che non mi farà nulla di male. Forse potrei sbagliarmi, ma che importa? Se dovesse uccidermi, l’ultima cosa che vedrei sarebbe il suo volto. E questo mi renderebbe felice.

Ad un tratto appare dietro alle mie spalle.

Estrae il suo kunai e mi cinge il collo.

-Credi che farò quello che mi ordina una ragazzina?-, sussurra mentre passa lentamente la fredda lama sul mio collo e la spalla nuda.

Resto impassibile mentre un rivolo di sangue mi macchia la pelle dorata.

Poi, con mia grande sorpresa, calca le sue labbra sulla mia pelle, seguendo la sottile linea rossa del taglio che mi ha provocato con il kunai.

Rabbrividisco.

Sento scorrermi fuoco nelle vene. La pelle scotta.

-Che cosa vuoi fare?-, sussurro piano io.

Lui si allontana di scatto. Io mi volto verso di lui.

All’improvviso si mette a piovere.

Piccole gocce d’acqua gli rigano il volto perfetto.

-Non mi lascerai sola di nuovo…-, dico. Lo scrosciare della pioggia copre le mie parole.

Lui però si avvicina e mi domando se ha sentito.

Mi accarezza piano il volto. Poi mi prende nuovamente in braccio e mi porta via.

 

*******

 

C’è una grotta scura lì. Bene, ci riparerà dalla pioggia.

Mi chiedo solo perché sto facendo questo. Deidara mi starà aspettando.

Entro nella grotta. Faccio per appoggiarla quando mi accorgo che si è addormentata.

Ormai è tardi.

Non posso lasciarla sola.

Così l’avvolgo nella mia cappa rossa e nera e mi sdraio con lei a terra.

Il vento gelido penetra nella piccola grotta.

La stringo forte.

Il profumo dei suoi capelli è inebriante e m’impedisce di pensare coerentemente.

Sento il suo lieve respiro sul collo.

Anche se non ho bisogno di dormire chiudo lo stesso gli occhi abbandonandomi al suo dolce tepore.

-Sasori…-, sussurra lei nel sonno.

Sento una stretta al cuore. Che devo fare?

 

*******

 

A quest’ora avrebbe già dovuto concludere la missione. Insomma, catturare una ragazzina indifesa è così difficile? Forse è meglio che vado a controllare. No, lui odia essere aiutato. Preferisce agire da solo. Quindi è meglio lasciarlo in pace, altrimenti mi farà diventare parte della sua raccolta di marionette.

Allora mi trovo un rifugio sicuro e aspetto che torni.

E’ inutile preoccuparsi, magari si starà divertendo torturando quella ragazzina.

Avrei voluto occuparmene io, così l’avrei resa artistica facendola esplodere. No, il capo la vuole viva. Meglio aspettare il ritorno del mio sempai.

 

*******

 

Quando apre gli occhi è quasi l’alba.

-Sasori…Che cosa ci fai qui?-, mi chiede con la voce ancora impastata dal sonno.

-Non lo so nemmeno io…Dovrei andarmene sai?-, dico alzandomi.

Per un momento non dice nulla.

-Ti prego non andartene…-, dice.

Una lacrima solitaria le riga la guancia.

Io le asciugò la lacrima con un dito.

Lei si butta fra le mie braccia.

-Devo andare…-, le dico in un soffio.

Lei allenta la presa e mi guarda in viso.

-Perché non mi porti via con te?-, mi chiede.

Io non rispondo subito.

-Sono un assassino e faccio parte di un organizzazione di assassini…-.

Faccio una pausa.

-Il mio capo vuole che ti catturi per estrarre il demone a sei code che custodisci dentro di te…facendo questo tu moriresti…-, concludo.

-Come fate a sapere che custodisco un demone?-.

-Il capo sa sempre tutto…-, dico io. Non voglio sperperare altre informazioni preziose. Nemmeno a lei.

-Ti riporto a casa…-, le dico.

-Non ce n’è bisogno…conosco la strada…-.

Ti cerco con gli occhi, ma fai di tutto per sfuggire al mio sguardo.

Non avrei mai dovuto amarti perché adesso ho paura di perderti. Ecco perché non avrei mai dovuto salvarti quel giorno di due anni fa. Odio farti soffrire, ma soffriresti ancora di più se ti portassi via con me.

 

*******

 

Ti guardo avvicinarti a me. Voglio fuggire da te per non soffrire più e dimenticarti, ma non ci riesco.

Intanto posi piano le tue labbra sulle mie.

Adesso avverto ancora più forte la paura di perderti per sempre anche se so che è inevitabile.

Non puoi restare con me, me ne rendo conto. Ma cosa dirai al tuo capo? Non puoi certo dirgli che ti sei lasciato sfuggire una ragazzina indifesa.

Quando il lieve contatto finisce mi allontano piano da te.

-Addio…-, sussurro.

Non ho neanche la forza di sorriderti per un ultima volta.

Mi volto e me ne vado sentendo il tuo sguardo seguirmi finché non scompaio dalla tua vista.

Quando so che non puoi più vedermi mi lascio cadere a terra in ginocchio.

Non una lacrima riga il mio volto. Solo un vuoto che so che ormai non può essere più colmato.

Sfilo il kunai dal mio kimono e lo rigiro fra le mani.

Sono stata una codarda a non dirti quanto tu sei importante per me.

E sono una codarda per quello che sto per fare.

Perché fuggire non serve a nulla.

Prendo il kunai con due mani e lo infilo nel cuore.

Affonda facilmente nella tenera carne.

Ignoro il dolore insopportabile.

Sangue caldo inonda le mie mani e sporca il kimono.

Mi pulsa la parte colpita, come se il cuore, nonostante è lacerato e straziato dal dolore, continua a battere.

La testa mi sta per scoppiare.

Comincio a vedere tutto sfocato.

Poi tutto si fa nero e le tenebre mi avvolgono mentre cado in un sonno eterno.

 

 

 

 

 

FINE

 

 

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Allora, cosa ve ne pare? dopo tanti ritocchi e ripensamenti, finalmente ho postato la ficcy. Spero che vi sia piaciuta ^^

Innanzitutto ringrazio chi l'aveva recensita prima che la ri-postassi:

Hinakura_the best: ciao bellabellissima!!(tanto per nn copiarti) grazie per la rece!!^^ (molto gradita, direi...)nel prox chappy parlerò meglio della ragazza ^^ comunque, come ho già detto, penso di fare il seguito (il secondo chappy è già pronto...per il terzo...bè, si vedrà...dipende a quante persone piacerà la ficcy...^^) spero che ci riusciremo a trovare su msn (incrociamo le dita) ok, ti saluto...*me alza la manina* ciao ciao bella bimba! ^^ (è pazza...nd deddy; che ci fai qui?????vattene o ti faccio esplodere!!!!nd me; ehi!! sono io quello che fa esplodere tutto!!!!!!è_é nd deddy; allora vuoi che ti faccio diventare una marionetta????nd me; è_é nd saso; uffa...allora ti faccio mangiare da zetsu!!! nd me; non mangio schifezze...nd zetsu; grrrr...ma qui nn si può fare niente!!aspetta...si, ho trovato!! ti chiudo in una stanza con tobi!!!!!!!nd me; uh? eh? siiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!sempai, vieni qui!!!!dai che ci divertiamo!!!nd tobi; nuooooooooooooo!!!!!tutto ma questo nooooooo!!!!!!!!nd deddy; hi hi...dai sempai!! tobi è un bravo ragazzo!!!!tobi nn fa nulla di male....nd me & tobi; x_x  nd deddy; bene, è sistemato...nd me; oh, no!! e adesso chi gioca con tobi???? ç____ç nd tobi)alla prox... e....w il santo itachi!!!!!!!!!!!( santo? ehy!! solo il grande Jashin-sama è santo!!!brutta bamboccia, come osi venerare un altro dio all'infuori del grande Jashin-sama?????nd hidan; hai finito?  io faccio quello che mi pare...nd me; grrrrrrr...adesso ti faccio vedere i....BOOOM; addio hidan....*per fortuna che avevo rubato dell'argilla eplosiva a deddy* amen! hi hi...nd me; x_x nd hidan) kissolotti.... tvttttttttttttttttttttb ^^ salutami tsukimaru ^^

Uchiha_girl: ciao!!^^ grazie dei tuoi consigli (molto apprezzati) spero continuerai a seguire la ff...glazie glazie!!^^ al prox chappy!!^^ kissolotti

Grazie a tutti quelli che leggeranno e/o recensiranno...

alla prox!!^^ SASORI POWER!!!! 

babysweetangel

 

   
 
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