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Autore: Knuckster    13/05/2015    5 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
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SONIC ORIGINS

Radici (Prima parte)

    Nel momento in cui stavo precipitando verso il suolo, stremato e completamente prosciugato di ogni stilla di energia e potere, mi capitò di rivolgere lo sguardo verso l’alto, per dare un’ultima occhiata al responsabile della mia totale disfatta. Era lì che fluttuava a mezz’aria, con il corpo così intriso di una potenza cosmica infinita da farlo sembrare quasi un dio. Guardarlo in quel modo era come guardare una parte di me stesso, dimenticata e lasciata a marcire, che scivolava via dalla mia portata ancora una volta. E, in un certo senso, era davvero una parte di me… guardare Shadow the Hedgehog era come guardarsi in uno specchio che rifletteva, non solo, l’immagine, ma anche il mio passato. (1)
    Nei secondi inesorabili che precedevano il mio destino ignoto, mi ritrovai a pensare alla strada che avevo percorso per arrivare fino a lì, leggermente rammaricato del fatto che non era rimasto nessuno, ormai, che conosceva il vero me. Nessuno sapeva che prima dell’essere che aveva terrorizzato e divorato decine di mondi c’era un semplice e comune riccio con grandi sogni e grandi ambizioni, ma che non poteva immaginare che nel suo futuro ci sarebbe stato solo…

BLACK DOOM

    La mia storia ha inizio sul pianeta Mobius, quasi 4000 anni prima della mia sconfitta per mano di Shadow the Hedgehog. All’epoca, non ero nient’altri che un giovane riccio nero, che rispondeva al nome di Karma. Io e la mia famiglia eravamo stati costretti ad emigrare dopo che la nostra terra d’origine era stata sconvolta da un cataclisma naturale che aveva raso al suolo tutto ciò a cui più tenevamo.
    Viaggiando in lungo e in largo alla ricerca di una nuova casa, fummo accolti da una tribù di echidna guidata dal saggio Pachacamac, il Clan Knuckles. Si dimostrarono incredibilmente ospitali con noi e, in breve tempo, avemmo modo di integrarci nella loro pacifica, quanto avanzata, società. Nonostante le altre echidna fossero amichevoli e cordiali con me, ero sempre stato un tipo molto schivo e solitario, tanto da riuscire difficilmente a stringere amicizia. Dopo tutte le difficoltà che avevo affrontato insieme alla mia famiglia, nel vivere come raminghi senza una fissa dimora, riuscivo difficilmente a rilassarmi e a godermi quello che avevamo trovato, come se, da un momento all’altro, qualche altro ostacolo si sarebbe fatto vivo per complicarci ulteriormente l’esistenza.
     Tuttavia, questo non vuol dire che non avessi modo di distrarmi o non ci fosse qualcosa a cui la mia giovane mente fosse interessata. Scoprii di aver sviluppato una forte curiosità per i misteri della loro religione. Veneravano una specie di entità del caos, un cosiddetto dio della distruzione, tramite alcune affascinanti pietre preziose che chiamavano Chaos Emerald. Il tempio all’aperto in cui erano custoditi si trovava in una radura poco lontano dal loro centro abitato, cosa di cui mi parlò la figlia del capo villaggio, una ragazza disgustosamente carina e gentile di nome Tikal.
    Fu lei stessa a raccontarmi che questi Chaos Emerald si dicesse possedessero poteri inimmaginabili e che il loro dio, Chaos, vegliava su di loro perché fossero custoditi e tenuti lontano dalle mani sbagliate. Dopo le ingiustizie che avevo affrontato nella mia vita vagabonda, dubitavo fortemente che esistesse un’entità divina che vegliasse e proteggesse chicchessia, ma decisi che valeva la pena andare a dare un’occhiata a questi presunti mistici gioielli. E il giorno in cui mi decisi a farlo, feci un incontro che mi cambiò la vita…

    - Vieni pure avanti, figliolo. Non aver paura -
    Karma si era appena specchiato nell’acqua contenuta nella pozza sacra che circondava l’altare, dove un riccio nero e rosso gli stava ricambiando lo sguardo, quando una voce alle sue spalle richiamò la sua attenzione. Si voltò, leggermente intimorito, e trovò un anziano echidna, dalla folta barba bianca che gli ricadeva fino alla cintola, che gli sorrideva cordialmente. Riconobbe subito la sua tunica viola, era l’abito cerimoniale dei saggi che abitavano nel tempio, anche se questo, in particolare, aveva uno strano bastone dalla punta ricurva che non aveva visto in dotazione a nessuno degli altri. Le scanalature probabilmente decorative di quel bastone gli ricordavano quelle di un ingranaggio.
    Karma poteva anche essere un tipo ruvido e apparentemente scontroso, ma non era estraneo al rispetto per chi ricopriva cariche importanti nella società che lo aveva accolto. Si inchinò leggermente al cospetto dell’anziano, prima di studiarlo attentamente con le sue intense pupille scarlatte.
    - Stavo solo dando un’occhiata in giro, spero non le dispiaccia -
    - Affatto, figliolo - rispose il saggio, con un vigore nella voce che non rispecchiava minimamente la sua età - Il nostro tempio è aperto a tutti i fedeli. E’ curioso vedere un riccio da queste parti, siamo tutti echidna nella nostra comunità. Per questo ho pensato che fossi un po’ intimidito -
    - Non sono intimidito - replicò Karma, secco - Io e la mia famiglia siamo stati accolti da poco dal capo villaggio. Mi hanno parlato tanto di questo posto, ero curioso di vederlo con i miei occhi -
    - Allora saprai che qui onoriamo Chaos, il protettore della nostra civiltà - spiegò l’anziano - E che custodiamo i suoi sette sacri smeraldi e il mistico Master Emerald -
    Karma sollevò lo sguardo verso la cima dell’imponente scalinata in pietra, dove giaceva un enorme gioiello verde, incastonato in una specie di incavo del pavimento. Attorno al Master Emerald, si trovavano sette pilastri in marmo che sorreggevano sette smeraldi di colore diverso, i quali emanavano una strana e affascinante luminosità.
    - Sette smeraldi, eh? - ripeté il riccio nero, scarsamente convinto - E che cosa hanno di tanto speciale? -
    Il saggio rise piano. Solo in quel momento Karma realizzò che c’era qualcosa di davvero inusuale in lui. I suoi modi erano gentili e cortesi, ma nei suoi occhi brillava una strana luce euforica che non riusciva a decifrare.
    - Queste gemme sono figlie della creazione stessa dell’universo e possiedono infiniti poteri di cui solo pochi hanno comprensione -
    - E tu sei uno di quelli? - ribatté Karma, involontariamente con tono canzonatorio, dettato dal suo evidente scetticismo.
    - Diciamo che sto imparando - replicò l’anziano, contrariamente ad ogni aspettativa.
    Dopodiché, sollevò il suo bastone e, come per magia, un fascio di luce sgorgò dallo smeraldo rosso posato sul pilastro più in alto rispetto a loro. Il raggio fu assorbito sulla punta del bastone, si trasformò in una piccola sfera e poi esplose in una girandola di scintille brillanti, come fuochi d’artificio. Karma rimase completamente a bocca aperta.
    - Ovviamente questo è un volgare trucchetto da due soldi - spiegò il saggio - I Chaos Emerald possono fare molto, molto di più di questo -
    - Me lo puoi insegnare? -
    La domanda uscì dalla sua gola di getto, senza neanche essere stata ponderata. Non sapeva neanche se una cosa del genere si potesse insegnare o meno, ma qualcosa era scattato dentro di lui, qualcosa che lo spingeva a desiderare ardentemente di poter attingere ad un’energia simile, a sentirsi potente, a sentirsi forte e mai più inerme…
    - Non vedo perché no - acconsentì l’echidna, sorprendendolo di nuovo - Ho già uno studente, perché non averne due? Seth è ad un livello più alto, ma ti troverai bene con lui. A proposito… il mio nome è Pir’Oth Ix, e il tuo qual è? -

    La velocità con cui Ix mi prese sotto la sua ala protettrice aveva sempre destato dei sospetti in me. Non conosceva nulla di me o del mio passato, eppure si offrì da subito di rivelarmi i segreti dei loro oggetti di culto, quasi come se non stesse aspettando nient’altri che me. Il suo secondo studente, Seth, era uno sciacallo imponente e silenzioso, quello che molti maestri avrebbero definito l’allievo ideale. Fu constatare quello che era in grado di fare lui che cementò in me l’idea di voler apprendere i segreti di questi Chaos Emerald. Seth era capace di spostare gli oggetti con la forza del pensiero, un potere incredibilmente affascinante, un potere che, se avessi posseduto fin dall’inizio, avrebbe risparmiato a me e alla mia famiglia anni di stenti. Eppure c’era qualcosa che non riuscivo a comprendere per bene: un potere del genere era innato o si poteva imparare? E che ruolo avevano i Chaos Emerald in questo?
    Ix si dimostrò propenso a rispondere alle mie domande, ma solo dopo che avessi imparato ad abbracciare il potere contenuto nei Chaos Emerald. Sosteneva che solo pochi eletti erano in grado di manipolare le forze cosmiche in essi contenute e di sfruttare il fenomeno che lui chiamava Chaos Control. Trascorsi mesi ad esercitarmi nell’incanalare e nello sfruttare quel potere, grazie alla guida di Ix e ai consigli di Seth. Quando il mio maestro mi ritenne sufficientemente pronto, decise di condividere con me tutti i suoi antichi segreti.

    La sera in cui Ix, Seth e Karma si riunirono attorno al fuoco, vicino all’altare, per ufficializzare in qualche modo i progressi ottenuti dal riccio nero nell’arte del Chaos Control, c’era una bellissima luna piena che svettava nel manto stellato. Era, in qualche modo, il particolare fondamentale del mistico scenario che si era creato e che faceva da preludio a ciò di cui stavano per parlare.
    Karma attendeva con pazienza e trepidazione, con Seth al suo fianco, seduto a gambe incrociate sull’erba, in un religioso silenzio quasi letargico. Ix era in piedi di fronte a loro, con le fiamme che scoppiettavano allegre che si riflettevano nelle sue iridi azzurre. Era un’impressione di Karma, oppure l’aria euforica che aveva notato in lui durante il loro primissimo incontro si era più accentuata? Se non avesse conosciuto il suo temperamento mite e tranquillo, lo avrebbe quasi scambiato per un pericoloso fanatico, a prima vista.
    - Quando mi hai chiesto di insegnarti a dominare i poteri antichi dei Chaos Emerald, Karma, non riponevo molta fiducia in te - cominciò a spiegare, con tono solenne - Come ho avuto modo di dirti, solo in pochi nascono con il dono di abbracciare il Chaos Control, ma nessuno può sapere chi ne è in grado o meno se prima non entra in contatto con gli smeraldi. E tu mi hai piacevolmente sorpreso. Hai dimostrato affinità immediata con le nostre sacre gemme e sei arrivato ad un punto, nel tuo addestramento, in cui sei capace di scatenare la loro energia nel palmo della tua mano -
    - Da dove vengono, maestro? - domandò Karma, incapace di trattenere oltre la curiosità - Qual è la loro storia? -
    L’anziano echidna fece una breve pausa contemplativa, prima di rispondere alla domanda del suo allievo.
    - Immagino che la storia cominci da questo - disse, indicando il suo bastone dorato - Questo bastone viene tramandato nella mia famiglia da generazioni e generazioni. E’ un antichissimo manufatto che apparteneva ad uno dei nostri più remoti antenati, l’Antico Persecutore Magorian. Si narra che Magorian avesse il potere di entrare in contatto con i Chaos Emerald e di usarli come finestre per raggiungere gli angoli più remoti dell’universo in cui riposa Argus -
    - Argus? - ripeté Karma, sollevando un sopracciglio.
    - Il mito recita che Argus è la divinità che ha dato vita all’universo e che ha graziato ciascuno dei mondi che ha creato con sette gemme che racchiudono i suoi incredibili poteri, nel nostro caso i Chaos Emerald. Il dio della distruzione che veneriamo qui, nella nostra tribù echidna, Chaos, è una creatura figlia di Argus o, se preferisci, una manifestazione fisica della sua volontà nella nostra realtà -
    Karma preferì astenersi da commenti e lasciare che Ix continuasse con il suo incredibile racconto.
    - Argus veglia silente su ognuno dei mondi che ha creato, proteggendoli e intervenendo quando gli smeraldi vengono utilizzati per disfare l’equilibrio del potere da lui stabilito -
    - Credo di non capire, maestro. Che cosa intendi dire con “equilibrio”? -
    - Forse ti sarà più chiaro se ti parlerò dell’antica profezia di Magorian. Tanto tempo fa, utilizzando questo bastone, il catalizzatore del suo potere, si mise in contatto con Argus, nelle profondità del cosmo, il quale profetizzò che, in un punto della nostra storia, trascorsi sei cicli millenari da allora, il nostro pianeta si sarebbe unito al suo gemello, nel tempo e nello spazio, grazie ad un abuso del potere dei sette smeraldi e del Chaos Control. In quel momento, si sarebbe scatenato l’Evento Argus più imponente di tutti, quando lui in persona sarebbe sceso sul pianeta e avrebbe ripristinato l’equilibrio, spazzando via i deboli e permettendo ai più forti di reclamare il controllo e regnare sovrani -
    - I più forti? Intendi forse… -
    - Intendo gli esseri eccezionali. Gli esseri come me e te, capaci di gestire le forze cosmiche degli smeraldi di Argus. Gli esseri come gli Antichi Persecutori, i nostri antenati capaci di compiere grandi imprese con i loro talenti innati. Gli esseri come Seth, dotati di poteri soprannaturali. Gli esseri superiori, in poche parole, figliolo. Io e Seth facciamo parte del Cenacolo di Argus, una congrega di membri eletti che reclameranno il controllo del nostro mondo non appena Argus ci raggiungerà. E tu hai dimostrato di avere le qualità necessarie a far parte di noi -
    Karma si sentiva stordito da tutti quei racconti astratti, che tanto gli sembravano dei vaneggiamenti da fanatico religioso. Nonostante questo, sapeva di avere tra le mani qualcosa di concreto: il potere, l’innegabile potere dei Chaos Emerald. Qualunque fosse la loro origine, vera o presunta, mistica o scientifica, sapeva ciò che erano in grado di fare… ed era un motivo più che sufficiente per stare al gioco quanto bastava per acquisire sempre più potenza.

    Le altre echidna della tribù erano totalmente all’oscuro dei vaneggiamenti di Ix. Lui stesso mi disse che non tutti erano in grado di vedere e comprendere il grande disegno di Argus, per cui, fino ad allora, aveva parlato di lui e del suo Cenacolo solo a poche anime prescelte. Tutto questo non era altro che una probabilità in più che fosse semplicemente un vecchio pazzo farneticante, ma non mi interessava… la mia attenzione era concentrata su ciò che sapeva fare, su ciò che avrei potuto imparare. Purtroppo, però, come spesso accade in queste situazioni, il destino aveva in serbo per me un futuro totalmente diverso… che proveniva dallo spazio profondo. 
    Una notte che, all’apparenza, sembrava come tutte le altre, si aprirono dei turbini nel cielo che fecero piovere su di noi delle viscide creature nere dall’aspetto minaccioso. I membri della tribù si ritrovarono ad affrontare la minaccia di feroci esseri alieni, assetati di sangue. Pachacamac ordinò ai soldati di fermare la loro avanzata e di combattere per proteggere gli innocenti villici. Anch’io mi unii alla lotta e combattei al meglio delle mie possibilità contro questi mostri invasori, utilizzando l’energia del Chaos che scorreva nel mio corpo grazie agli smeraldi.
    Durante uno scontro, fui separato dal resto dei soldati e mi ritrovai ad affrontare da solo uno di quegli alieni. Era diverso dagli altri… era una specie di occhio fluttuante dotato di tentacoli…

    - Stai indietro! - intimò Karma all’orrenda creatura monoculare che aveva di fronte.
    Concentrò l’energia presente nel suo corpo nel palmo della mano, preparandosi a scagliare una freccia carica di elettricità se quell’essere si fosse avvicinato. L’occhio dell’alieno sbatté la palpebra un paio di volte, con un disgustoso rumore di risucchio. Si trovavano al limitare della giungla, lontano dalla lotta che imperversava più avanti. Se Karma avesse avuto bisogno di aiuto, neanche urlare gli sarebbe servito, considerando che gli altri soldati erano lontani e lui ne era rimasto separato. Tuttavia, non sarebbe poi stato così difficile tenere a bada uno solo di quei mostri, specie considerando il potere che aveva sviluppato, vero?
    Mentre questo confortante pensiero si insinuava nella sua mente, si ritrovò ad abbassare la guardia per un solo, minuscolo istante. L’occhio tentacolare ne approfittò subito, avventandosi su di lui e avvolgendo i suoi viscidi arti attorno al suo collo. Il viso del riccio fu coperto dalla membrana nera di cui era composto l’alieno e, mentre si divincolava, terrorizzato, cercando di allontanare la creatura, una voce cupa si intrufolò nella sua testa.
    - Abbandonati a me… abbandonati a Doom… fai crollare le tue difese… e unisciti a me… -
    Come all’interno di un sogno ad occhi aperti, Karma si ritrovò a vedere le immagini di un’intera razza aliena. Una razza di parassiti e sanguisughe. Una razza costretta ad abbandonare il proprio pianeta natale. Una razza costretta a vagare di mondo in mondo, a bordo di un’enorme cometa, per cibarsi degli altri esseri viventi per sopravvivere.
    - Abbandonati… unisciti… al nucleo mentale… sii parte di noi… -

    Nel momento in cui tutto ciò che rimaneva del nucleo mentale delle Black Arms si fuse al mio corpo, assunsi tutti i suoi ricordi, assorbii tutta la loro storia e inglobai il loro sangue e il loro codice genetico. Diventai il nuovo nucleo mentale di quella razza… Karma, il riccio mobiano, fu divorato vivo… e al suo posto sorse Black Doom.

    Ix e Seth non potevano credere ai loro occhi. Di fronte a loro c’era Karma, è vero, ma il suo corpo era spaventosamente deformato. Le sue carni erano più grandi e pulsavano come se qualcosa al loro interno stesse cercando di venire fuori. Viscide vene esposte serpeggiavano sul suo viso e sul suo petto. Le sue dita si erano fatte più affusolate e appuntite. La sua bocca era come se fosse stata cucita da lembi di pelle filamentosa, in uno spettacolo assolutamente terrificante.
    - Che cosa ti hanno fatto, figliolo? - domandò Ix, cupo - Che cosa ti hanno fatto quei mostri? -
    - Hai di fronte a te Black Doom! - rispose lui, con una voce raggelante e profonda che non gli apparteneva - Nucleo mentale delle Black Arms e loro unico governatore. Sono qui per i sette smeraldi del vostro mondo -
    - Come fai a sapere degli smeraldi? I tuoi oscuri malefici ti hanno fatto entrare nella mente del ragazzo? -
    - Il ragazzo possiede il potere degli smeraldi e per questo è stato scelto per rimpiazzare il nostro precedente nucleo mentale. Ma le Black Arms hanno già familiarità con loro -
    Quindi mostrò uno smeraldo completamente nero nel palmo della sua mano.
    - Quando il nostro pianeta è stato distrutto dall’esplosione di una stella, abbiamo utilizzato i nostri sette Black Emerald per viaggiare nello spazio a bordo della cometa che adesso è in orbita attorno al vostro mondo. Abbiamo imparato a sopravvivere, nutrendoci della linfa vitale degli altri esseri viventi, ma l’energia necessaria per spostarci di mondo in mondo si sta esaurendo. Ci servono i vostri smeraldi per scatenare il Chaos Control e trasportare la cometa qui tra voi -
    - Pensi che Mobius si possa arrendere così facilmente alle tue minacce? - intervenne Seth - Credi che ti lasceremo invaderci e divorarci senza battere ciglio? -
    - Non avete alternative - replicò Black Doom, cominciando ad avanzare sinistramente - Noi siamo esseri superiori -
    Ix batté la punta del suo bastone sul terreno. I sette smeraldi sull’altare dietro di lui brillarono all’unisono.
    - Lascia che ti mostri qual è la vera superiorità -

    Ix padroneggiava l’arte del Chaos Control e il potere degli smeraldi da tempi immemori. Non fu difficile per lui scatenare la loro tremenda energia e trasportarci tutti quanti di nuovo a bordo della Black Comet, costringendoci a fuggire con la coda tra le gambe. Durante il suo attacco, persi uno degli ultimi due Black Emerald che ci erano rimasti, cosa che significava accorciare ancora di più le possibilità di sopravvivenza delle Black Arms.
    Di colpo, mi ritrovai a vagare nello spazio, a bordo di un’enorme cometa, in compagnia della mia nuova famiglia, una specie a rischio di estinzione di cui avevo il compito di prendermi cura. Viaggiare in lungo e in largo per l’universo, avrebbe consumato l’ultimo smeraldo che ci era rimasto, condannandoci, prima o poi, ad una fine certa.
    Non tutto era perduto, però. Grazie all’ultimo Black Emerald rimasto, scoprii dell’esistenza di un pianeta gemello a Mobius, situato nello stesso punto dello spazio e del tempo, ma su un piano dimensionale differente: il pianeta Terra, un mondo pieno di creature dotate di catene di proteine tra le più nutrienti che esistano nel cosmo, così nutrienti da fornirci cibo sufficiente per molto tempo.
    L’unico problema era che quegli esseri umani erano in tanti, troppi perché potessimo soggiogarli con i pochi soldati che potevamo inviare sul pianeta. La sola speranza che avevamo era di portare la Black Comet direttamente sulla superficie terrestre, ma non sarebbe sopravvissuta all’attrito con l’atmosfera in caso di atterraggio. Si sarebbe disintegrata, distruggendoci poco a poco. Se solo avessimo potuto trasportarla in qualche modo…
    E fu allora che i ricordi del riccio che avevo assorbito fecero capolino. Un pianeta gemello a Mobius, una profezia, i Chaos Emerald… tutto mi fu improvvisamente chiaro. Se avessimo resistito abbastanza da attendere il compimento della profezia, se avessimo aspettato che il pianeta Mobius si fosse fuso con la Terra, avremmo avuto a disposizione un nuovo mondo su cui stabilirci permanentemente… un luogo ricco di cibo, di lauti pranzetti su due zampe pronti per essere divorati… e, cosa ancora più importante, che avrebbe ospitato i Chaos Emerald, grazie ai quali avremmo teletrasportato la cometa oltre l’atmosfera, evitando di disintegrarla, e l’avremmo trasformata nella capitale della nostra nuova dimora. E Ix non ci avrebbe più potuto fermare… perché non sarebbe più esistito.
   
    Dovevo garantire la sopravvivenza della mia specie, con ogni mezzo necessario. Dovevo prepararmi accuratamente per la nostra gloriosa rinascita. Utilizzai le ultime energie rimaste nel Black Emerald, prima che si consumasse, per inviare sulla Terra i miei emissari, in modo che costruissero, in luoghi sperduti, dei templi dove avremmo potuto raccogliere le nostre forze nel momento dell’invasione. (2)
    Passarono 3950 anni, ognuno dei quali speso per sorvegliare attentamente la Terra. Entrai persino in contatto con un uomo, uno scienziato di nome Gerald Robotnik, stabilito su una Colonia Spaziale orbitante dove conduceva esperimenti per la creazione della Forma di Vita Perfetta. Gli fornii una goccia del mio sangue per aiutarlo nelle ricerche, dove scorrevano i miei geni ibridi di mobiano e di Black Arm, misti all’incredibile energia del Chaos Control.
    Il risultato fu Shadow the Hedgehog, un riccio rosso e nero, identico a quello che un tempo era Karma, mio unico erede e araldo che, al momento giusto, 50 anni dopo, avrebbe raccolto per me i Chaos Emerald arrivati sul pianeta e avrebbe contribuito all’invasione.
    Non potevo immaginare, però, che, al mio ritorno sul pianeta, Shadow non si sarebbe più ricordato chi era. Non potevo immaginare che Robotnik avrebbe costruito un’arma che, alimentata dai Chaos Emerald di cui io stesso gli avevo parlato, sarebbe stata capace di distruggere la mia bellissima cometa e condannare la mia razza. Non potevo immaginare che Shadow, il mio stesso figlio, la copia in carne e ossa di ciò che ero stato, mi si sarebbe ritorto contro e mi avrebbe condannato a morte. (3)

    E così si conclude il mio viaggio, distrutto e umiliato da quella che sarebbe dovuta essere la mia più grande creazione: un ibrido mobiano-alieno con il potere del Chaos Control, somigliante in tutto e per tutto a com’ero io migliaia di anni fa. Un’ironia pungente, se mi ci soffermo a pensarci… purtroppo per me, però, non ho sufficiente tempo per farlo, dato che la mia fine è arrivata.

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(1) Black Doom è stato sconfitto e distrutto da Shadow nel finale di Shadow the Hedgehog (2005)
(2) Black Doom stesso spiega a Shadow la presenza di templi delle Black Arms sul pianeta da molti anni, nel livello Glyphic Canyon di Shadow the Hedgehog (2005)
(3) Tutto questo è narrato in Shadow the Hedgehog (2005)

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Altri segreti e altre scioccanti rivelazioni attendono di essere scoperte, mentre esploriamo le radici di altri due importanti giocatori del grande progetto chiamato Evento Argus... il prossimo sulla lista è Lord Ix!

Sonic Origins: Radici (Seconda parte)
17/05/2015
   
 
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