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Autore: Waterwall    13/05/2015    2 recensioni
"Continuavo a guardarmi in quel maledetto specchio e non facevo altro che fissare il mio viso: era sempre più pallido ogni giorno che passava senza lei e gli occhi erano sempre più stanchi e rossi dalle lacrime che versavo la notte perché ai Devil è proibito piangere."
Secondo anno alla Golden School.
L'amore proibito riuscirà a farcela?
OOC.
Commentate in tanti, please! E' la mia prima storia scritta in questo modo c.c
Momentaneamente sospesa per il troppo studio. (Incompleta nelle avvertenze) ma cercherò lo stesso di aggiornare... per sicurezza, però, intanto lo metto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raf, Sorpresa, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Era reale ciò che è stato tra me e lei?
O era falso?
Forse è come diceva Leopardi? Che la natura ci crea queste illusioni?
O forse è come diceva Einstein? Che tutto è relativo?
Forse era veraamente tutta illusione e magari era anche unita alla relatività.
Forse niente era reale.

Respirai profondamente, un respiro di quelli forti, uno di quelli in cui riempi i polmoni fino all'orlo.
Aprii la porta: alla fine non ho nulla da perdere se non che il mio amore eterno.

Cominciai ad attraversare il corridoio e migliaia di voci si fecero strada nella mia testa: chi diceva che avrei dovuto tentare e chi, invece, ritirarmi.
A volte l'amore fa paura, infatti l'amore è solo per i coraggiosi ... e io lo sono.
O forse no?
Forse sono solo uno stupido che crede di esserlo e che tenta di scoprire chi è veramente.
Ma l'importante è che io consideri la mia vita e quella degli altri piena di significato, perchè è così. Ognuno è nato per uno scopo ma, se credi il contrario allora non sei degno di questo splendore.
Lo diceva pure il buon vecchio Albert: "Chiunque consideri la propria e l'altrui vita come priva di significato è non soltanto infelice ma appena degno di vivere."
Oh! Per ora basta con questi aforismi! Se no scenziato pazzo ci divento io!

Senza accorgermene ero arrivato davanti alla porta del dormitorio, solo un passo e chissà, lei sarebbe stata davanti a me ...
"Muor giovare colui ch'al cielo è caro
Menandro
Fratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte
Ingenerò la sorte.
Cose quaggiù sì belle
Altre il mondo non ha, non han le stelle.
Nasce dall'uno il bene,
Nasce il piacer maggiore
Che per lo mar dell'essere si trova;
L'altra ogni gran dolore,
Ogni gran male annulla.
Bellissima fanciulla,
Dolce a veder, non quale
La si dipinge la codarda geme,
Gode il fanciullo Amore
Accompagnar sovente;
E sorvolano insiem la via mortale,
Primi conforti d'ogni saggio core."

No ... Ora anche Leopardi con "Amore e Morte".
No, basta!

Presi un respiro profondo: andai.
Entrai nel dormitorio: all'entrata non c'era nessuno.
Guardai l'orario: erano le 9:00.
Erano tutti a lezione.
Camminai lentamente, i miei passi erano come invisibili, sordi, muti e ciechi. Senza vita. Come se non esistessero.
Ma, quello che mi preoccupava era il mio cuore. Già, una corsa sfrenta di cavalli, grida di dolore e feroci artigli. Il frastuono si poteva udire dall'esterno.

Trovai la camera di Raf.
In un primo momento indugiai ma, poi mi feci coraggio.
...
Merda.

Raf er alì, sul letto: non era andata a lezione.
Io degluttii mentre lei, ancora, mi fissava sorpresa.
Era perlomeno felice di vedermi?
No, proprio non lo so.
<< Raf, ma non sei a lezione? >> che domanda idiota che le ho fatto. In un momento del genere non c'era proprio domanda migliore.
<< E tu cosa ci fai qui, in camera mia? >> non comprendevo se era arrabbiata.
<< Volevo parlarti. >> feci il forte.
<< Allora dimmi. >> lei forse si era calmata.
<< Volevo chiederti se ... >> feci il debole.
<< Se? >>
Respirai:<< Se dopo il nostro bacio, adesso, esiste un noi. >>
Ave! L'ho detto!
Raf, per un secondo arrossì ma poi parlò:<< Sì. >> lo disse leggero, come se fossimo in spieggia e lei fosse il mare che rinfrescava.
Ad entrambi nacque un sorriso sul volto.
Eravamo sempre più vicini ...
Un altro bacio.
Ok, ora se qualcuno vuole mettere nella mia testa qualche cosa lo poteva anche fare, sarebbe andata bene.
Ma mi sa proprio che il primo sarebbe stato Leopardi.
"Passata è la tempesta:
odo augelli far festa, e la gallina,
tornata in su la via,
che ripete il suo verso. Ecco il sereno
rompe là da ponente, alla montagna;
sgombrasi la campagna,
e chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio,
torna il lavoro usato.
L’artigiano a mirar l’umido cielo,
con l’opra in man, cantando,
fassi in su l’uscio; a prova
vien fuor la femminetta a cor dell’acqua
della novella piova;
e l’erbaiuol rinnova
di sentiero in sentiero
il grido giornaliero.
Ecco il sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
apre terrazzi e logge la famiglia:
e, dalla via corrente, odi lontano
tintinnio di sonagli; il carro stride
del passegger che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core."
Già... ed ecco Einstein:
"La vita non ti da le persone che vuoi, ti da le persone di cui hai bisogno: per amarti, per odiarti, per formarti, per distruggerti e per renderti la persona che era destino che fossi."
Eh sì, hai pienamente ragione vecchio amico mio, hai pienamente ragione.
   
 
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