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Autore: Giulysan    02/01/2009    3 recensioni
Light è riuscito a catturare L,ma non riesce a ucciderlo...perchè? Adoro Death Note,e la mia coppia preferita è Light/L.Spero davvero che vi piaccia^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cade la pioggia su di noi, bagnando i nostri vestiti ed i nostri corpi l'uno sopra l'altro. Ti tengo spalle a terra: finalmente ti ho preso L. Alla fine ho vinto io, sono riuscito a prenderti e adesso userò il Death Note per disfarmi di te. “Avanti fallo Kira,” dice,fissandomi con quei profondi occhi neri. ”Sempre se ne hai il coraggio” Ghigno sarcastico e rimanendo a cavalcioni su di te estraggo il Death Note dalla mia tasca. Lo apro ad una pagina e poggio la punta della penna su di essa. Tu continui a fissarmi, beffardo, come se non ti importasse niente di dover morire. Sicuro inizio a scrivere il tuo nome, sbirciandoti di tanto in tanto. Chiudi gli occhi, aspettando il momento cruciale, il momento in cui abbandonerai per sempre questo mondo. Mi fermo a metà. Ti fisso ancora. Non ci riesco. La penna mi cade dalle mani e dopo poco il quaderno la raggiunge a terra, bagnandosi. Hai sentito il rumore del quaderno che è caduto ed apri gli occhi. “perchè ti sei fermato, Kira?” domanda, guardandomi confuso. “Io...” le parole mi si smorzano in gola. Che diavolo mi succede?!Non ho mai esitato ad uccidere le mie vittime! Scuoto la testa e riprendo il Death Note, ma anche se volessi la mia mano si rifiuta di scrivere. Perchè? Perchè? Cos'ha lui di diverso da tutti gli altri?! E' un mio nemico, voleva catturarmi e uccidermi, ma alla fine sono riuscito a spuntarla io. Ora, finalmente, la faremo finita. Eppure non ci riesco. Mi guardi chiedendoti cosa mi stia succedendo e perchè ancora non ti ho ucciso. La ragione? Non la so... Poggio il quaderno nuovamente a terra; un mormorio esce dalla mie labbra. “Non ci riesco,” mormoro a capo chino. “Cos'hai detto?” domanda “Ho detto che non ci riesco!” urlo, rialzando il viso. Mi sta venendo un orribile dubbio... Non è che....? No. E' escluso. Io sono Light Yagami, alias Kira, e come tale devo uccidere tutti coloro che si mettono in mezzo, impedendomi di portare avanti il mio piano. Non rendendomi neanche conto di ciò che sto facendo mi chino su di te e ti sfioro le labbra. Mi ritraggo di scatto e continuando a guardarti. Sei stupito quanto me. Nemmeno io so cosa ho fatto. Eppure, toccandoti, ho provato uno strano brivido. Non so spiegare la sensazione che ho provato nello sfiorare le tue labbra. Mi chino ancora su di te e ti bacio nuovamente, mentre la pioggia continua a bagnarci. “Togliamoci da qui” dico, dopo essermi staccato da te. ”Se rimaniamo sotto la pioggia ci prendiamo un malanno”. Annuisci appena e afferri la mano che ti tendo per alzarti “dove andiamo?”domandi “A casa mia,” rispondo. ”Tanto non c'è nessuno. I miei genitori sono via per lavoro e mia sorella è a dormire da un'amica”. “Non è che poi tenti di uccidermi?” dici, dopo che ho ripreso il Death Note. Nel frattempo ci incamminiamo verso casa mia. “Forse si, forse no,” rispondo vago. Arrivati a casa noto che tutto è immobile: le luci sono spente e la porta principale è chiusa. Per fortuna ho le chiavi Entriamo e tu ti guardi attorno smarrito. “Il bagno è di sopra,” dico. ”Vieni. Abbiamo bisogno entrambi di una doccia calda. Visto che l'ospite sei tu, falla prima tu”. “Grazie,” mormori poco convinto. Mi segui al secondo piano, dove ti indico il bagno. Ti do un accappatoio e un pigiama asciutto -è sera tarda, oramai- e tu vai. Intanto entro in camera mia e trovo Ryuk ad attendermi. “Allora, hai ucciso L?” domanda, con un ghigno malefico ad increspargli il volto. Scuoto la testa. ”No”. “Come no?!” esclama stupito. “Siamo venuti a casa per ripararci dalla pioggia,” dico, iniziando a togliermi la giacca bagnata. “Lui è qui?!” Vedo lo stupore nei suoi occhi diabolici. Annuisco. “Lo ucciderai?” domanda ancora. Scrollo le spalle. ”Non lo so. La mia mano si rifiuta di muoversi e scrivere il suo nome sul Death Note”. “Come non lo sai?! E cosa significa che la tua mano si rifiuta di scrivere il suo nome sul quaderno?” Si sta adirando, è evidente. Scrollo ancora le spalle. In quel momento entra L, con il pigiama addosso e l'accappatoio in mano. Mormora un grazie, e mi porge l'accappatoio. Lo prendo e me lo porto vicino al viso. Ha ancora il suo profumo. Chiudo gli occhi. “Che stai facendo?” domanda. Li riapro e vedo che mi guarda inclinando la testa. “Niente, niente” borbotto. Prendo la mia roba e vado in bagno. Al ritorno ti vedo seduto sul letto, in attesa. “Vieni. Andiamo di sotto, preparo qualcosa di caldo,” dico. Senza ribattere mi segui. La casa è silenziosa quando non c'è tutta la famiglia riunita.mi sembra cosi strano non sentire la voce di mia sorella che mi chiede di aiutarla a fare i compiti,o dei miei genitori che discutono. Poco dopo siamo seduti sul divano in soggiorno, con due tazze fumanti tra le mani. Thé. Su un piattino lì davanti sono posati alcuni biscotti. Non li tocca. “Hai forse paura di me?” domando. ”Non li hai nemmeno sfiorati. Guarda che non sono avvelenati”. “Stai progettando qualche piano per uccidermi, per caso?” chiede. Sospiro e scuoto la testa rassegnato. “No, L” rispondo. ” Nessun piano per ucciderti. E ora finisci quel thé, che poi andiamo a dormire”. “Posso anche rimanere qua sul divano," dice, portando la tazza alle labbra “In camera di mia sorella non posso metterti; il divano è decisamente scomodo: quindi dormirai con me” decreto. Per poco non sputa il the. ”Cosa?!” esclama. ”Così mi uccidi nel sonno! No, scordatelo”. “Vuoi dormire sul divano che cosi domattina ti viene mal di schiena?” domando. ”Il letto è più comodo”. Ci riflette per qualche secondo; dopodichè dice: “Va bene, basta che non mi fai strani schezetti”. “Anche se volessi scrivere il tuo nome sul Death Note, - dico - ”non ci riuscirei. Non so neanche perché” Ci alziamo e portiamo tutto in cucina, poi saliamo le scale buie - lui dietro di me. Appena arriviamo dinnanzi alla porta la apro e conduco L nella stanza con me. Ryuk è seduto sul letto e appena ci vede entrare si sposta, mettendosi in un angolo oscuro della stanza: si vedono solo i suoi occhi rossi. Tiro su la coperta. Il letto non è molto stretto e, stringendosi un po', ci stiamo entrambi. “Perchè non riesci a scrivere il mio nome sul Death Note?” domanda all'improvviso. “Non ne ho idea,” rispondo "è come se ci fosse una forza invisibile che mi trattiene”. E' vero. Come se L avesse qualcosa di diverso da tutti gli altri, qualcosa che mi impedisce di fargli del male. “Adesso basta. Dormiamo, ”dico. ”Domani vedremo il da farsi” “Ok, buonanotte,” sussurra. Poi chiude gli occhi. Ma io non riesco ad addormentarmi. Avverto la pioggia che si infrange contro i vetri delle mie finestre e, lentamente, scivola via. Nel silenzio Ryuk si sporge verso di me: “Avanti uccidilo,” dice. I suoi occhi rossi scintillano tetramente nell'oscurità. “Anche se volessi non ci riuscirei,” dico "e non chiedermi perchè: non lo so”. “Ma che diavolo ti succede?” domanda. "Sei strano”. “Oggi è successa una cosa,” dico sospirando. “E sarebbe?” “L'ho baciato”. “Tu cosa?!”. “L'ho baciato”. “Light, tu sei pazzo" “Non sono pazzo. Non so cosa mi sia preso. Ma sta sicuro che domattina lo uccido. Non posso permettere che mi metta i bastoni tra le ruote .Quello che è successo oggi non cambierà nulla," affermo. Ma dentro di me so che sono tutte menzogne. “Ecco, bravo. Cosi ti riconosco,” esulta lo shinigami. “Adesso, però, è meglio dormire”. Mi sdraio e Ryuk sparisce nuovamente nell'oscurità. L dorme tranquillo di fianco a me. Quelle labbra... voglio toccarle ancora. Mi chino e lo bacio di nuovo. Lui apre gli occhi di scatto. “Che diavolo fai?!” “Niente”. “Come niente?! Mi hai baciato!” urla esasperato. Lo interrompo, baciandolo di nuovo e soffocando ogni sua parola in gola. Lentamente mi metto su di lui, stringendolo a me. Gli mordo il collo, lasciando un paio di segni rossi su quella pelle nivea che profuma di dolce. Lo sento gemere. Che sto facendo...? “Light...,” lo sento sussurrare. E' la prima volta che mi chiama per nome e non con l'impersonale pseudonimo di Kira. “Sono qui,” rispondo, prima di baciarlo di nuovo. Lentamente gli tolgo la maglia del pigiama,e la butto a terra. Immagino che Ryuk si starà chiedendo cosa diavolo sto facendo. Non che la cosa mi interessi: pensi quello che vuole. Inanto sento le mani di L intrufolarsi sotto la maglia del pigiama e accarezzarmi la schiena. Il contrasto della sua pelle fredda contro la mia bollente provoca in me dei piacevoli brividi. Ritorno alle tue labbra, mentre lentamente ci spogliamo a vicenda, rimanendo in fine nudi sotto alle coperte calde. Senza dire niente continuiamo a baciarci. Nella stanza non si sentono altro che i suoi gemiti, simili a musica: una musica bellissima. Scendo lentamente lungo il collo, lasciando una scia di baci e anche un succhiotto all'altezza del cuore. E mentre la pioggia continua a cadere, noi due,in questa stanza,ci amiamo..... Mi scuoto leggermente, aprendo gli occhi. E' quasi l'alba. Mi accorgo che sono nudo e cosi L, accanto a me. I nostri vestiti sono a terra. Ryuk esce dall'oscurità mezzo sconvolto. “Ma che diavolo hai fatto?!" mi domanda. ”Non dovevi ucciderlo?!” Scrollo le spalle "E' successo quello che è successo,” rispondo. ”Adesso capisco perchè non riuscivo a scrivere il suo nome sul Death Note”. “E perchè?” domanda confuso. Sospiro. ”Non credo che capiresti,” rispondo, tornando a guardare L che dorme placidamente. Un sorriso. Un sorriso mi compare sul volto. Non malefico, non sarcastico. Ryuk mi guarda scuotendo la testa, incredulo. Non ci faccio caso e mi metto di nuovo sotto alle coperte insieme a lui, abbracciandolo. Un momento. Ryuk ha ragione: non avevo detto che lo avrei ucciso?... Sì, lo avevo detto. Ma ripensandoci adesso... non credo che ne sarei capace...
  
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