Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Shine phantomhive    14/05/2015    2 recensioni
"Mi rivolgo a voi, stelle irraggiungibili che lontane assorbite i nostri desideri, vi è mai capitato d'essere abbandonate? Messe da parte per qualcuno che si dimostra essere più di voi.
Che sciocchezze, le stelle non hanno sentimenti ed io non faccio parte di voi, seppur non ho altro desidero che raggiungervi.”
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren, Jaeger, Jean, Kirshtein
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                     It's okay 




"Mi rivolgo a voi, stelle irraggiungibili che lontane assorbite i nostri desideri, vi è mai capitato d'essere abbandonate? Messe da parte per qualcuno che si dimostra essere più di voi. 
... 
Che sciocchezze, le stelle non hanno sentimenti ed io non faccio parte di voi, seppur non ho altro desidero che raggiungervi.”




Da poco imparai a conoscerlo, a colpirci con parole e urli anziché con calci e pugni; iniziai ad amare i suoi occhi verdi, specchiandomi sempre più soddisfatto nelle iridi cristalline. Imparai a leggerli come fossero un archivio in continuo aggiornamento, saturo sempre più di nuove emozioni.
Ogni dì rivolgevo una rapida occhiata a quel viso ancora immaturo, la fronte perennemente agrottata e quello sguardo cipiglio che ben presto capì non fosse arrabbiatura ma difficoltà ad aprirsi, a comunicare i propri sentimenti. 
Fu incredibile constatare quanto diversi fossimo, come due tessere di un puzzle impossibili da far combaciare, ma paradossalmente simili. 
Con il tempo scissi la mia corazza d'orgoglio, sentendomi perennemente debole e stupido nel mostrare a qualcuno i miei sentimenti, eppure dovetti segretamente ringraziarlo per avermi regalato una nuova sensazione di felicità e tristezza inscindibili, l'amore. 
"it's okay" Non feci altro che ripetermi giorno e notte, guardando le rade foto scattate al ragazzo moro con il cellulare che più e più volte mi gettò per terra. 
Presto dovetti ammetterlo, incredibilmente iniziai seriamente ad amare Eren Jaeger. 
Seguirono mesi assurdi:
Dichiarazioni, baci e serate passate a far l'amore, altre a litigare e maledirsi come se tutto non esistesse. 
Mesi in cui entrambi maturammo l'uno nelle braccia dell'altro, celando tutto al mondo circostante, persino ai nostri migliori amici. 
Passarono altri mesi, ripresero le lezioni nelle corrispettive facoltà. Eren abbandonò presto gli studi, lavorando part-time in un piccolo studio d'un uomo ben noto in città. Non capii mai come potesse averlo assunto, date le qualifiche pressoché assenti. 
Percepì solo assidui cambiamenti, attigue scosse che presto portarono la nostra relazione sull'orlo di un precipizio. 
Li trovai nell'ufficio di Eren, le mani piccole e diafane del superiore stavano sulle spalle del mio uomo, le loro bocche combaciavano forse meglio delle nostre; quel giorno udì il nome della mia disgrazia, "Levi". Poche lettere che mandarono tutto all'inferno. 
Le mie iridi ambrate non cancellarono mai l'immagine di quel tradimento, dei fiori che lasciai cadere in occasione del nostro primo anniversario e della nostra casa che presto abbandonai. 
Gettai tutto alla rinfusa, urlando a squarciagola. Avevo ancora dell'amore da dare a quel ragazzo, il medesimo che mi rese così debole da piangere in quell'esatto momento. 
Non avrei mai fatto l'amore con nessuno. Mai avrei voluto rievocare l'immagine dei loro corpi nudi, l'uno sull'altro. 

"it's okay"
Un tiro e niente più pensieri, trovai la mia nuova musa, sostanza chimica risucchia problemi. La sua dipendenza divenne parecchio sopportabile rispetto quella scaturita da Eren. 
"Che andasse al diavolo con il suo uomo.. It's okay."
 Dopo aver modellato e distrutto me senza riguardi, sperai diventasse cieco per non far leggere a nessun'altra persona i suoi sentimenti, i suoi occhi che  sentivo ancora fossero  miei. 
Altra nostalgia, un altro tiro e le narici bruciarono e pizzicarono tanto da far lacrimare gli occhi.
Divennero mesi invivibili e presto cambiai, la  dipendenza da quella droga mutò radicalmente il mio fisico. 
I piccoli occhi dal taglio sottile persero ogni luce, il volto scarno mostrò gli evidenti zigomi ed i capelli -da sempre biondi e mori- divennero opachi e radi. 
Non ebbi più le forze per concedere alle lacrime fredde di rigarmi il viso. 
Rimasi ad osservare le stelle, da sempre mio ritrovo, mandando giù le ultime pastiglie, seguite dal liquido bruno ed alcolico. 

"it's okay, Jean.. "
Socchiusi gli occhi, curvando in su le labbra sottili, anch'esse irriconoscibili. 
Spirai un ultimo respiro, sperando di raggiungere i punti di luce nell'universo lontano. 

Amore, dipendenza e morte. Passi di danza frenetica, spettacolo della mia insulsa esistenza. 



-Fine-




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Salve gente, premetto che non sia nulla di che. Quattro righe buttate giù velocemente. Nonostante ciò, per critiche sia positive che negative, fatevi pure avanti! Son tutte ben accette ~

-Shine-
  
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