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Autore: Ariels    14/05/2015    0 recensioni
Come può una ragazza del ventunesimo secolo a mostrarsi per quello che in realtà è, in un mondo dove i pregiudizi e la puerilità hanno il sopravvento su i veri valori.
Lanterna a sue spese capirà cosa davvero vuol dire essere speciale.
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il risveglio peggiore é quello dal sogno più bello.
Lei che finalmente non era più sola, trascinata nelle braccia misteriose che la facevano stare al caldo, protetta come se neanche il più nero dei mali potesse attaccarla.
-Ehm, scusami posso sedermi qui?- chiese timido il ragazzo mentre lei ancora imbambolata dalle sue fantasie rimase a fissarlo.
Quella fredda mattina di novembre la stava trascorrendo dentro un'accogliente sala conferenze per la presentazione del nuovo libro del suo storico preferito. In sala c'erano poco più di un centinaio di persona ma tutti i posti erano occupati, tranne uno accanto a lei infondo alla sala.
-Scusami, ma é l'unico posto- incalzò lui vedendo Lanterna stranita.
Lo fissó imperterrita: Lineamenti morbidi, capelli lunghi castani fino alle spalle, occhiali ed un accenno di barba. La colpì il suo modo di vestire trasandato, pantalone largo e una felpa nera.
-Si,siediti pure- farfugliò diventando rossa e abbassando lo sguardo.
La conferenza passò veloce,dimostrandosi piacevole e ricca di interesse.
Il ragazzo misterioso parlò,rivelando in una domanda molto arguta il suo nome.
Matías, parlava veloce ma deciso.
Lo guardava con interesse, come faceva spesso con tutto ciò che la circondava. Amava osservare il mondo e capire come si muoveva, una ruota indescrivibile.
Si attardò oltre il termine della conferenza aspettando il suo turno per ricevere il suo autografo.
Il mattino era scuro, nuvole minacciose aleggiavano in cielo come aleggiavano nel cuore di Lanterna.
Il vento gelido sferzava sul volto fanciullo e bianco della ragazza, il suo vestito blu notte l'avvolgeva.
Attendeva l'autobus in piedi alla fermata, qualche passo lontano da tutti gli altri che blateravano allegri le loro spente vite.
Nella sua sconfinata mente stava ancora una volta inventando emozioni, sperimentava se stessa e si fissava dentro lo specchio del suo animo.
Poi lo vide, lo vide ancora. Matías, pensó che non era un caso, lei ci credeva nel destino, nei suoi giri enormi.
Si fissarono entrambi e lei si sorprese a sorridere.
Osservò in modo oggettivo il ragazzo, apparentemente non aveva nulla di speciale, vestiario trasandato e sciatto, capelli smossi e poco curati, ma un sorriso tanto timido quanto dolce che la invase.
Arrossì, senza motivo.
Il suo sguardo passava in rassegna il cemento del marciapiede mentre pensava a prendere il controllo di se stessa.
Non credeva nei colpi di fulmine, mai creduto. Una persona andava esplorata,trapassando con lo sguardo l'anima, liberando leggiadre parole raccolte dall'anima.
Ora si sentiva un personaggio a caso,le capitava a volte. Amava essere se stessa, amava Lanterna. Sapeva quant'era importante amarsi, era l'unico modo per far si che anche gli altri lo facessero, tuttavia questa affermazione si faceva piccola e si perdeva facilmente dentro di lei.
Si sentiva complicata, troppo per ogni altro umano che non fosse lei.
-Conferenza interessante non trovi?-  sussurrò deciso Matías.
'Cazzo parla con me' pensò tesa la piccola Lanterna. Di genere non amava le parole dirette verso di lei, qualsiasi esse siano, ma quelle non le dispiacquero affatto, anzi era felicemente sorpresa  che lui le parlasse. 
-Ehm, si...- brandelli timidi di voce scossero lievemente l'aria. 
Voce dolce tanto quanto i suoi occhi, il suo sorriso però era un altra storia, quando esplodeva era impossibile da descrivere.
-Ho trovato fantastico il modo in cui ha sviscerato le forme politiche che hanno cambiato la vita dell'uomo- Matías non sembrava scoraggiato dall' allarmante guscio della ragazza.
Sorrise, Lanterna sorrise ancora, finalmente qualcuno con cui le parole non sarebbero andate sprecate, condivideva a pieno quel commento.
-Esatto, che poi le sue critiche neanche tanto velate alle politiche estere americane- sorpresa da tutta quella voglia di parlare, sorpresa da quel giorno grigio che stava irradiando la sua aria.
Matías fece uno sguardo complice ma proprio mentre stava per parlare un enorme bus rosso a due piani invase la strada.
Come lo vide Lanterna si precipitò verso il mezzo, era un riflesso condizionato e si sentì in imbarazzo per questo.
-Ciao...- farfugliò mentre si avvicinava all'ingresso, senza degnarlo di uno sguardo, testa bassa e passo veloce.
-Dimmi almeno come ti chiami?- Esclamò sul filo di un rasoio il ragazzo.
-Lanterna- disse arrossendo e sorridendo nuovamente,questa volta regalando uno sguardo raggiante.
-Allora ci vediamo Lanterna- Sancì sorridendo Matías.
Lei si aprì in un sorriso, osservandolo attraverso il vetro.
Ora in testa aveva una tempesta, si chiedeva di tutto persino se il ragazzo trovasse buffo il suo nome.
Era una ragazza davvero strana, così  impenetrabilmente morbida e dolcemente dura.
Sapeva di essere un cuore di tenebra, ed aveva paura che qualcuno la capisse, la decifrasse.
Lei era un codice. Il codice di un cuore di tenebra, ma ora c'era un ragazzo tenebra.
   
 
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