Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di chiunque possieda diritti su Lady Oscar, la serie televisiva, i Manga, il film... e qualunque altra cosa. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 Note: storia sfortunata eppure molto amata

Arrivare In Ritardo

Con Girodelle erano appena tornati da una passeggiata insieme.

Lui in silenzio, lei pure - cosa c'era mai da dire?

L'ora concordata, lei puntuale, come al solito, il giro concordato, il rientro come concordato, in orario perfetto, dopo che nulla di nuovo era successo. Meglio eh! 
Ma non c'era proprio nulla da dire.

Fecero fermare i cavalli nella stalla, lei scese tranquilla, l'odore della paglia, l'odore del letame, l'odore del legno - annusò con piacere - c'era abituata. Meglio dell'odore di Versailles, pensò. Troppa gente che vuole qualcosa, che pretende, che supplica... si innervosì, che non si arrende mai.

Prese la mela e la diede a Cesar; si lasciò annusare le mani, felice, accarezzandogli il muso, "Bravo il mio ragazzo, bravo, bravissimo!"

Girodelle le era vicino, sentì il braccio sfiorarle il braccio, ma non gli disse niente, un gesto casuale, che archiviò sotto la voce dell'irrilevanza.

Poi la mano di lui sulla sua - portava i guanti pensò. Lo guardò interrogativa, cosa voleva adesso? Non era ora che se ne tornasse a casa?

Lui sorrise, gentile e poi glielo chiese, con tono quasi indifferente, le era mai successo, se poteva permettersi di chiedere, di essere mai stata... baciata.

Lei spalancò gli occhi sorpresa, che domanda... "Quasi," disse divertita, in fondo avevano lavorato insieme, perché non rispondergli? se fosse stata un uomo avrebbero parlato anche di donne, lo sapeva, era sciocco evitare quell'argomento e poi far finta di esserlo, un uomo.
"Quasi. Perché?"

"Lo avete respinto?" aveva alzato il sopracciglio incuriosito.

"Non ero..."

"Non eravate cosa?"

"Sua," guardò Girodelle incerta, "per lui, da prendere e da tenere".

Girodelle si tolse i guanti, "Non era la persona giusta?"

Lei sospirò incerta, "Non era la persona giusta. O forse era il momento che era sbagliato. O ero sbagliata io..." minimizzò scrollando le spalle, ma a Girodelle non sfuggì che dietro c'era stato, forse, qualcosa di più doloroso.

Delicatamente le sfiorò i capelli.
Lei scosse la testa, la mano su quella di lui "Non è un esperimento da ripetere, non con uno con cui vorrei avere dei buoni rapporti, dopo, lo capite?"

"Può essere in molti modi." le sorrise quieto.

"Non io," rispose a bassa voce, "io non posso essere in tutti i modi. Non vado bene per queste cose, vado bene per tante altre cose, sono una buona amica, forse, una buona complice, ma non con tutti, una figlia obbediente, per lo più, un buon soldatino, quasi sempre,  ma non sono... altro."

"Potreste..."

"Non credo, è come una strada interrotta da tanto tempo, che non porta più da nessuna parte." Non lo guardò, non avrebbe capito.

Il bacio la sorprese - credeva davvero che un no distratto fosse un no definitivo? una contrattazione tra persone civili, volete un caffé, del tè, un bacio? Grazie, no. Allora fa nulla, che bella giornata, eh?

Era un bacio gentile, paziente, il primo così, come dargli un valore se un paragone, un termine di paragone non c'era?
Lo assaporò incuriosita. Era così dunque? Era questo? La normalità, era questo?

Si distaccò, "per piacere... no" mormorò incerta.

Girodelle la guardò intento "Può essere in molti modi, pensateci..." e la lasciò sola.

Fu allora che alzando lo sguardo, lo vide, appoggiato alla parete in fondo, che la guardava. Da quanto era là? Sguardo verde in uno sguardo blu. Sguardo verde distolto da una sguardo blu. 

Se solo tu me lo chiedessi, ora, pensò, se solo tu...

Ma il momento era andato. Probabilmente anche lui. 

E lei - che cosa strana, pensò, perché non le capitava mai - era arrivata in ritardo.