Salve gente! Questa
è la prima (e spero non ultima) one-shot che scrivo, e
spero vi piaccia!
L'ho scritta di getto oggi, per una scinitlla di ispirazione casuale
che mi ha
illuminato la giornata.
Ringrazio la mia beta, Francy <3 Te se ama <3
KISS
Un bacio. Un singolo,
anche fugace bacio. E’ chiedere troppo? E’ chiedere
troppo che il ragazzo che sogno da mesi, ormai, si accorga di me? Si
accorga
che esisto?
Tutti i giorni lo
vedo all’entrata, all’uscita e
all’intervallo. Passerei
ore intere solo a guardarlo. Eppure non posso soffermare il mio sguardo
più del
tempo concesso a un sguardo casuale, per non destare sospetti. Odio
questo
mondo. Odio il fatto di non poter amare liberamente qualcuno senza che
le
persone intorno a noi mi additino come “diverso”,
come “anormale”,
“contronatura”.
Non uccido nessuno, chiedo solo di amare.
***
Mi ha sorriso. I
nostri sguardi si sono incrociati e mi ha sorriso. Un
sorriso spontaneo, che è durato meno di un secondo, prima
che il suo viso si
rabbuiasse e lui girasse di scatto lo sguardo. Beh, almeno ora sa che
esisto.
***
Mi sento malissimo.
Ho rifiutato una mia amica per lui. E le ho spezzato il
cuore. Le ho detto che sono innamorato di un’altra. Ma non le
ho detto che
quell’ “altra” ha un nome maschile. Ho
troppa paura della sua reazione. Ho
paura di quello che ne deriverebbe, se dovesse dirlo in giro.
***
Dio in cui non credo,
ti prego, se esisti dimmi che è stato vero. Dimmi che quello che ricordo è la verità e non una
fiumana di sogni sconnessi, uniti
in un filo logico dettato dall’alcol. Mi ha baciato nei bagni
del locale alla
festa di Sergio. Ci sono andato giusto perché non avevo
altre alternative
interessanti, ed ecco che invece è successo il mondo.
Ho iniziato la festa
consegnando il regalo a Sergio, e poi, diversamente
dal solito, mi sono lasciato andare ai drink. Non so quanti bicchieri
ho
svuotato, non voglio saperlo. So solo che a un certo punto qualcuno mi
ha
portato in bagno e mi ha lasciato lì, ai lavandini, per non
vomitare in mezzo
alla pista. Poco dopo da una cabina esce lui: Marco. Io, con quel
briciolo di
coscienza che mi è rimasto, mi rendo conto del mio stato
pietoso.
Lui si guarda
intorno: siamo soli. Sorride appena. Sorrido di rimando. Si
avvia alla porta e mette fuori la testa, poi rientra. Mi sorride
davvero,
questa volta, con più convinzione. Io non capisco, ho la
mente troppo
annebbiata per mettere insieme quei quattro movimenti che fa, e me lo
ritrovo
vicino, molto più vicino di quanto non sia mai stato.
-E’ da un
po’ che mi sono accorto che mi fissi- mi sussurra. La mia
unica
riposta è composta da balbettii scomposti senza capo
né coda.
-Ora probailmente sei
talmente ubriaco che domani mattina non ti ricorderai
nemmeno di essere stato alla festa, giusto?-
Annuisco in risposta.
Le sue labbra si
avvicinano alle mie, e le toccano. Prima dolcemente, con
timidezza, poi prendono confidenza e la passione aumenta.
L’ondata di emozione
è talmente grande da travolgermi e dominarmi
all’istante, perciò rispondo al
suo bacio. Siamo entrambi molto presi, e vogliamo di più.
E’ troppo tempo che
lo guardo da lontano per tirarmi indietro ora. Dischiudo le labbra, e
con la
lingua cerco la sua. La trovo.
***
Mi ha scritto su
Facebook. Una, semplice, sola domanda: “Ricordi?”
“Sì.”
“Vediamoci.
Ti voglio parlare.”
“Anche
io.”
***
E’
già seduto sulla panchina concordata come luogo di ritrovo.
Mi siedo
accanto a lui, timido e insicuro su cosa stia per accadere.
-Cosa ricordi, di
preciso?-
-Tutto.-
Annuisce. -E cosa ne
pensi?-
-Penso che era da
molto che aspettavo quel momento.-
-Anche io.- Lo guardo
stupito, e di nuovo, per la terza volta, mi sorride.
Non arrischia di più, la gente intorno a noi è
molta.
-E quindi? Che
facciamo, ora?- chiedo.
-Qui nulla.-
-Giusto. Ma se non
qui, dove? Mi piaci davvero, e non posso starti così
vicino senza almeno sfiorarti la mano.-
-La gente…-
-La gente ha mille
altri problemi. Credi che baderà a noi due? in fondo
siamo solo due persone che si amano, no? Non uccidiamo nessuno.-
-Ma non tutti la
pensano così.-
Sospiriamo quasi
all’unisono. Dopo qualche secondo di completo silenzio,
lui riprende:
-I miei sono via fino
a tardi, quindi se vuoi potremmo… andare a casa mia.-
Lo guardo leggermente stranito, e lui si spiega subito:
- N-non pensare che
voglia più di quello che abbiamo fatto…
E’ che lì non
ci può vedere nessuno e quindi pensavo fosse una buona idea,
ma se non vuoi è
okay, lo capisco…-
-Non dirlo nemmeno
per scherzo. Va bene. Fammi strada.-
***
Stiamo camminando
fianco a fianco, parlando del più e del meno come due
normali adolescenti.
-FROCI!-
sentiamo urlare da dietro
di noi. Lo guardo. Mi guarda. Ci capiamo al volo, dopo quasi nove mesi
che
stiamo insieme. Ci baciamo. Un bacio. Un singolo, fugace bacio. Tutti i
giorni ci
vediamo all’entrata, all’uscita,
all’intervallo e il pomeriggio. Passiamo ore
intere solo noi due. Eppure non possiamo ignorare del tutto quelli che
ci
guardano con sospetto e ci additano come “diversi”,
come “anormali”,
“contronatura”.
Ci odiano. Odiano il fatto che noi riusciamo ad amarci liberamente e
alla luce
del sole nonostante tutto. Noi non uccidiamo nessuno, ci amiamo
solamente.
___Fine___
Note
dell'Autore: allooora,
spero
vi sia piaciuta e che dire, anche se vi ha fatto schifo, vi prego,
recensite,
perché, davvero, non sapete quanta felicità da
aprire EFP e vedere che c'è
qualcuno che almeno si interessa a ciò che faccio e con qui
posso condividerlo
:D
Detto
ciò, mi scuso con tutti i
lettori/trici di The Fault In Our Math che leggeranno anche questa
one-shot e
chiedo loro umilmente venia in ginocchio ma oggi mi è
partita la scintilla di
ispirazione per questa e ho DOVUTO scriverla per forza, era un dovere
morale
nei confronti della scrittura e dello slash. Purtroppo non so quando
riprenderò
TFIOM, ma spero al più presto.
Hope you'll enjoy your day! <3
-Dav