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Autore: _Akimi    15/05/2015    2 recensioni
[Haruka x Nagisa]
Nagisa era in quell'acquario e Haruka l'osservava da fuori, senza neppure poter comprendere i suoi movimenti,le sue intenzioni.
Perchè anche lui non poteva essere libero proprio come l'altro?Libero di potergli raccontare tutto, senza dover gestire quel senso di angoscia che ora pareva volerlo affogare.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki, Rin Matsuoka
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Childhood Blues'
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HARUKAZE

 

Un piccolo cespuglio di capelli biondi sbucò nel campo visivo di Haruka.Un Haruka completamente immerso nell'acqua, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente.
-Io nuoto solo a stile libero.-
Era questa la sua frase preferita, una sorta di motto,si poteva dire.In parte, all'inizio perlomeno, Nagisa trovava quelle parole del tutto senza senso.Non che lui fosse quel tipo di ragazzo che cercava risposte in tutte le cose,ma se si trattava di Haruka,qualsiasi sua affermazione o gesto era un mistero che il più piccolo voleva svelare.
Si conoscevano già da un paio di anni,erano dei bambini quando per la prima volta nuotarono assieme nella piscina della loro vecchia squadra di nuoto e ora, nonostante ormai fossero degli adolescenti alle prese con gli impegni che comportavano ad essere uno studente delle superiori,erano ancora lì a condividere una piscina e non pochi pomeriggi a casa del più grande.

Quello che rendeva più felice Nagisa era il sapere che i suoi tre amici non erano mai poi realmente cambiati.Makoto era rimasto il solito ragazzo disponibile,il solito sorriso dipinto sul suo volto e i suoi modi gentili. Era diventato certamente più alto e il suo fisico, messo a confronto con il proprio, alle volte lo faceva ingelosire un po'. Nonostante il suo aspetto imponente, Makoto era sempre lui, un gigante dal cuore d'oro.
Ah,Rin.I Matsuoka erano ben conosciuti per la loro forza e la loro testardaggine,ma tutti sapevano che dietro a quegli affilati denti da squalo e quella lingua tagliente che caratterizzavano il rosso, si nascondeva un ragazzo gentile e piuttosto sensibile, sempre se qualcosa lo riguardava davvero.
Per quanto fosse nuovo del gruppo, Nagisa si era ritrovato bene anche con Rei.Inutile dire che i due non avevano poco o niente in comune, era stato divertente raccontare ai propri familiari come il megane, una sorta di ragazzo-robot,si fosse fatto convincere l'anno prima ad unirsi al club.
I due si vedevano spesso per i compiti, essendo dello stesso anno e il biondo ammirava l'altro perchè dava l'impressione di sapere sempre quello che bisognava fare, scomponendosi solamente per quelle strane cose che lui considerava “belle”. Più di una volta aveva riflettuto su quel suo modo di pensare. Che cos'era bello?

Più se lo domandava e più era certo di una cosa.

 
Haruka Nanase.



-Hey,Haru-chan, hai migliorato di nuovo il tuo tempo.-
Esclamò allungando una mano verso il moro,alle prese con la cuffia che gli nascondeva i capelli scuri. Se la tolse in un solo colpo,buttandola vicino ai piedi di Nagisa solo per potersi sistemare al meglio.Scosse la testa e i ciuffi di capelli gli ricaddero perfettamente sulla fronte chiara, creando un forte contrasto con il colore azzurro dei suoi occhi.
Ora che ci ripensava, Nagisa era solito perdersi nel suo sguardo.Per alcuni, Haruka sembrava impassibile davanti a qualsiasi cosa,ma per il biondo non era assolutamente così.Le iridi di Nanase brillavano di una luce unica, proprio come una piscina durante i mesi più caldi.

-Non usare il -chan.-
Si limitò a dire lui, senza però rifiutare l'aiuto dell'amico.Non che ne avesse bisogno, anche se uscire dalla piscina per lui era sempre un enorme sforzo.Quando si trattava di entrarci, la velocità con cui si toglieva gli abiti stupiva sempre tutti,ma quando gli allenamenti finivano, ad Haruka pareva di lasciare sempre qualcosa lì, un qualcosa che sprofondava silenzioso nel fondo della vasca.
Nagisa sforzò con il braccio, vedendo in poco tempo il moro dritto davanti a lui.Un paio di goccioline gli disegnavano lentamente il viso scendendo sempre più giù,fino a scomparire infrante sul terreno.Non era una nuova vista quella per Nagisa, ma nonostante questo, si accorse di essersi fermato troppo ad osservare l'amico e con un gesto fulmineo allontanò la mano dalla sua, lasciando cadere il braccio contro il fianco.
-Certo certo. Senti un po', per questa sera si può ancora fare,vero?- Parlò tutto di un fiato come se volesse occupare i precedenti attimi di silenzio con qualcosa, una qualsiasi discussione senza capo né coda. -Perchè molto probabilmente io sarò a casa di Rei e..- -Non importa se non puoi venire.-
Haruka rispose in fretta, non perchè non gli importasse della compagnia di Nagisa a casa sua, quella sera. In ogni modo, non voleva sentire l'altro dispiacersi per non poter venire.Infondo era un semplice ritrovo, proprio come facevano spesso da tre anni a questa parte.
-No,non intendo quello.Arriveremo solo un po'...in ritardo.-
Sì, lo sapeva.Si era tradito da solo con quel tono di parlare.La sua voce di solito era squillante,fluida ed era raro per lui bisbigliare o abbassare il volume in quel modo. Era solo che,per una volta,avrebbe voluto vedere Haruka più interessato a lui.Forse era un desiderio stupido, ma sapeva che una parte di sé invidiava il modo in cui il più grande passava il tempo con Makoto o con Rin. Non pretendeva di essere al centro dell'attenzione di tutti, ironicamente, riusciva sempre a farsi notare dal gruppo, ma in questo caso non si trattava solamente di divertimento.
Lo guardò di nuovo come poco prima e ancora una volta era certo di essersi fermato troppo, o forse solo per lui il tempo in quel momento sembrava andare a rilento.
Per fortuna Makoto si unì a quella piccola conversazione, parlando con un sorriso gioioso sul volto e una mano tra i capelli ancora umidi.
-Non preoccuparti Nagisa, io e Haru non andiamo da nessuna parte.-
Meglio così, avrebbe voluto rispondere il biondo, ma qualcosa gli diceva che per quanto nella normalità, quella frase poteva essere fraintesa o presa come una sorta di rimprovero.
-Sì,ma vi voglio in forma, non mangiate troppo sgombro.- Risposta migliore, pensò al tempo stesso, senza lasciar trapelare nulla dei suoi pensieri.Accompagnò quelle parole con una delle sue solite facce buffe, doveva assomigliare ad una sorta di pesce, anche se agli occhi di Makoto quel piccolo indovinello sembrava un vero e complicatissimo rompicapo.
-Questa la so!E' uno scoiattolo che ha delle ghiande in bocca!- Il ragazzo parlò poco prima di vedere Haruka allontanarsi dalla scena.Era solito fare così quando le situazioni cominciavano a sfiorare un certo tasso di non-senso,cosa del tutto normale tra Nagisa e Makoto visto che i due,ogni qualvolta che succedeva, si davano corda a vicenda in modo così naturale.
In ogni caso, per quanto Nagisa continuasse a discutere di quell'importante imitazione, una parte di lui era ancora completamente concentrata su Haruka.In pochi attimi la sua figura si faceva più lontana e avrebbe voluto volentieri seguirlo,ma la routine comprendeva una formazione diversa. Makoto e Haruka erano i due abituati ad avviarsi a casa assieme e Nagisa aveva già un impegno con Rei.Sapeva quanto quest'ultimo fosse fissato sulla puntualità in modo maniacale e se aveva avvisato la sua famiglia che il biondo sarebbe giunto a casa loro, così sarebbe stato.

Il megane fu il primo a salutare Haruka, limitandosi al suo usuale -A domani,Haruka-senpai.-seguito da un cenno con la testa. Makoto,invece, appoggiò affettuosamente la mano sul capo di Nagisa e gli scompigliò un po' i capelli, prima di congedarsi anche lui.
-Non è uno scoiattolo Mako-chaaan.-Fu quello il suo saluto, alzando la voce per farsi sentire dal più grande aldilà della rete che circondava la piscina. Si divertiva spesso con quella sorta di misteri, sempre tenendo conto che Makoto era l'unico tra i quattro disposto davvero a mettersi alla prova.Non che fossero qualcosa di importarte, ma facevano parte di lui e questo lo sapevano bene anche Rei e Haruka.



Gli ultimi due rimasti,non che più piccoli del club, si incamminarono come solito assieme verso casa.Il sole stava già tramontando su Iwatobi e il colore del mare rispecchiava quello del cielo.Arancione,una punta di rosso e più in alto,ancora uno spiraglio di soffice azzurro.Nagisa adorava il tramonto, anche se segnava la fine di un'altra giornata.Se la vedeva in altro modo, trovava quell'ora piuttosto malinconica.I lavoratori ritornavano a casa dopo ore di lavoro e questo era un bene,ma loro dovevano allontanarsi dalla piscina e odiava quella sensazione di fastidio che lo pervadeva in quei momenti.
-A che ora abbiamo l'appuntamento a casa di Haruka-senpai?-
Parlò Rei, interrompendo per poco i suoi pensieri.Si voltò dalla sua parte e accennò uno dei suoi sorrisi migliori, trovando un po' inappropriate e divertenti le sue parole. Appuntamento? Era un semplice ritrovo, Nagisa non capiva perchè l'altro dovesse essere sempre così formale nei modi.
-Alle 21 e in punto,capitano,Rei-chan.-
Gli rispose facendo un cenno con la mano e vide il volto del megane illuminarsi un po',forse divertito dal suo modo di muoversi. Alle volte sapeva anche essere meno serio e per quanto non lo ammettesse, l'iperattività di Nagisa l'aveva aiutato in più di un'occasione.
-Bene,avremo tempo di parlare di quella cosa.-
Quelle parole spiazzarono non poco il biondo. Non era da lui dire qualcosa di così poco specifico, forse Rei voleva parlargli di affari privati.Cosa altrettanto strana, visto che il ragazzo dai capelli blu raramente parlava di sé stesso e se lo faceva,beh, la discussione risultava sempre troppo seria per Nagisa.

Per quanto Rei avesse letto chiaramente una mal celata curiosità sul viso dell'amico, preferì mantenere il segreto fino a casa, sapendo che Nagisa stava letteralmente morendo dal desiderio di sapere che cosa passasse nella sua - bellissima – testa.
Quando giunsero a casa sua, i due si sedettero a tavola insieme ai suoi genitori e parlarono del più del meno proprio come erano soliti fare. Nagisa era ormai un ospite abituale a casa Ryuugazaki e gli piaceva l'atmosfera che aleggiava lì, anche se né la madre né il padre di Rei sembravano assomigliargli. Erano persone molto più estroverse e alle volte persino buffi nei loro modi di fare, ma era questo che rendeva la loro casa così accogliente.

Finita l'abbondante cena a base – principalmente – di pesce, Nagisa e Rei entrarono nella stanza di quest'ultimo, trovandola come sempre in perfetto ordine.
A differenza di lui, Rei aveva una vasta libreria che occupava un'intera parete e il ragazzo fece cennò all'amico di sedersi sul suo letto mentre lui era intento a cercare un libro nella sua collezione.
Non che Nagisa avesse bisogno di autorizzazioni, in genere era abituato a buttarsi sul letto dell'altro ed era capace di disordinargli l'intera stanza in poco tempo.Nonostante la voglia di non fare nulla, il biondo iniziò a percepire una strana sensazione. Di che cosa doveva parlargli l'amico?
Se n'era completamente scordato durante la cena e ora eccoli lì, una cascata di pensieri gli colmarono la testa e preoccupazione mista a curiosità cominciò a pervaderlo.
Rei nel frattempo, si limitò a sfogliare un libro rigido, la copertina di un rosso sgargiante e su di essa c'erano diverse forme che, data la distanza, Nagisa non riusciva a riconoscere.
Il megane si sedette sulla sedia della sua scrivania e si girò con uno scatto verso il letto così da poter si avvicinare il più possibile all'altro.Quel silenzio,ora, iniziava a infastidire non poco l'ospite,ma sapeva che Rei era abituato a non parlare quando stava escogitando una delle sue grandi genialate.Nonostante questo,decise di andare dritto al dunque, non volendo più temporeggiare.
-Di che cosa vuoi parlare,Rei-chan?-
-Questo devi dirmelo tu,Nagisa-kun.-
La sua risposta arrivò veloce, tanto da spiazzare più del dovuto il diretto interessato.Che fosse qualcosa che riguardava lui,allora? Pensandoci, non aveva idea se ci fosse una questione su cui discutere con l'altro,ma gli venne spontaneo continuare a parlare, come se infondo qualcosa che volesse nascondere effettivamente c'era.
-Ahi,ahi...giuro,il test di matematica non l'ho copiato tutto.-
Ah,no, quello non era un segreto importante e dentro di sé sapeva che Rei voleva parare a ben altro. Non alla scuola, forse al club?
-Oh,ho mangiato verdure a pranzo, l'hai visto anche tu nel mio bento,no?-

Parlò di nuovo, vedendo che lo sguardo di Rei ora era fisso su di lui.

Silenzio.

Il megane si sistemò lentamente la montatura degli occhiali con l'indice sinistro.

Di nuovo silenzio.

-E va bene,ho mangiato un panino Iwatobi oggi, ma era solo uno,giuro!-
La sua voce tremò un po', sapeva che Rei l'avrebbe rimproverato per tutte quelle confessioni e invece non lo fece neppure una volta. Sospirò lentamente e sfogliò di nuovo una pagina di quel libro, alzandolo di poco per far vedere la copertina anche all'altro.

Ora lo riconosceva.
Era di Gou-chan.

-Hai tutti i sintomi,Hazuki Nagisa.-
Il tono del ragazzo era grave, dannatamente penetrante.Ancora una volta si sistemò gli occhiali e la luce della stanza si rifletté direttamente sulla lente sinistra.
Quella discussione era semplicemente assurda, Nagisa era stupito dal fatto che Rei prendesse ora quel libro sulle cotte adolescenziali così seriamente.Era stato lui il primo a dire di non volersi occupare di questioni così poco logiche e allora perchè diamine aveva quel libro in camera sua?
Nagisa deglutì, anche se avrebbe continuato a mentire, volendo stare al suo stupido gioco.
-Hai ricevuto una lettera,R-Rei-chan?-
Domandò ingenuamente, pensando che qualche ragazza potesse essere interessata all'amico.Non era qualcosa di impossibile, infondo era un bel ragazzo,intelligente, alle volte un po' troppo sicuro di sé,ma sapeva essere gentile come nessun altro.
-Non stiamo parlando di me, lo sai bene.-
Ancora quello sguardo, ancora quel tono.
Nagisa avrebbe facilmente mentito,mentito dicendo che attualmente non era invaghito di nessuno,ma data la situazione assurda, chissà se Rei sarebbe caduto nella trappola. Al momento, in ogni caso, poco contava.Non voleva continuare con quel tipo di discorso, forse gli bastava temporeggiare e rimaneva comunque la possibilità che il megane stesse pensando alla persona sbagliata.
Sapeva che quando cominciava con le sue ipotesi,Rei diventava ssere piuttosto insistente e se era riuscito a trovare una sorta di "teoria" riguardante quel genere di argomento, allora Nagisa avrebbe dovuto essere piuttosto bravo a nascondere il fatto.
Chissà a chi si stesse riferendo, il biondo ora iniziava ad essere assalito da dubbi riguardanti il suo comportamento nell'ultimo periodo. Era sempre stato lo stesso,sorridente nuotatore del club. Nulla di più o di meno, possibile che Rei avesse inteso qualcosa?
Il megane interruppe i suoi pensieri, si schiarì la voce e concentrò lo sguardo su uno dei capitoli del libro, pensando che Gou non fosse una ragazza senza logica come spesso poteva sembrare.

-Punto uno.-
Quello bastò per far sorridere nervosamente Nagisa.Ah, diamine, quel libro doveva davvero essere una sciocchezza, ma se Rei l'aveva chiesto in prestito apposta per esaminare i comportamenti dell'amico allora...era molto probabile che avesse scoperto tutto sul serio.
-Non farti prendere dal nervosismo.Se è una persona a te sconosciuta, diventa sua amica. Se è tua amica, non ti preoccupare di rovinare il rapporto già esistente.-


Bene, quello era un consiglio semplice quanto stupido.Se Nagisa avesse dovuto applicarlo,beh, non sarebbe stato così facile. La persona che gli piaceva rientrava nel suo vasto campo di amicizie, ma non una conoscenza superficiale. Perdurava ormai da anni ed era piuttosto ovvio che il biondo non volesse rovinare tutto.
In ogni caso, preferì rimanere con la bocca serrata, il solo pensiero di parlare in quel momento poteva condannarlo ad una pessima figura davanti al suo migliore amico e voleva evitare di dover spiegare tutto in seguito.

-Punto due.-
Rei lo guardò con la coda dell'occhio vedendo che da quando aveva cominciato a leggere,Nagisa non aveva smesso di ciongolare sul letto, atteggiamento tipico di quanto era nervoso. Molto probabilmente aveva sottovalutato lo sguardo attento di Rei.Era pur sempre vero che il ragazzo aveva un interesse maniacale per qualsiasi tipo di teoria, ma non pensava che sarebbe arrivato a studiare i suoi comportamenti in quel modo. Che lo facesse per aiutarlo? In effetti, più di una volta quando studiavano assieme, era capitato di vederlo distratto o particolarmente stanco, ma Nagisa non si sentiva diverso dal solito, o meglio, era convinto di non sembrare differente in qualche modo.
-Se hai un carattere particolarmente estroverso, devi essere certa di non dire cose a sproposito, molto probabilmente la persona interessata riuscirà in questo modo a comprendere di più il tuo imbarazzo.-

Anche questo punto pareva fin troppo inutile.Nagisa parlava tanto e quindi? Era sempre stato un ragazzo estremamente socievole, tutti i compagni del club lo sapevano e per lui questa non era una sorta di condanna. Anzi, il parlare lo aiutava ad evitare silenzi imbarazzanti, cosa che lui odiava più di qualsiasi altra cosa e questi ultimi capitavano solamente con una persona...Già, quella persona.



-Il punto cinque è il mio preferito.-
Rei girò il libro verso Nagisa e permise al ragazzo di leggere di persona.Nella pagina bianca quello che lo colpì fin da subito non furono le frasi stampante, bensì la miriade di appunti colorati vicino ad esse. Sicuramente non appartenevano a Rei, la scrittura non pareva la sua ed era raro che il ragazzo utilizzasse dei colori al di fuori del nero e il blu. Gou aveva preso molto seriamente quel libro e da oggi, Nagisa aveva scoperto che non era la sola.
-Parlarne con un'amica può essere un aiuto.Le altre persone non potranno mai comprendere ciò che provi, ma è possibile che qualcuno di vicino possa capire il tuo modo di gestire questa situazione. Sii te stessa,sempre.-
Nagisa cominciò a ridere, forse più del dovuto, forse in modo persino innaturale, ma quelle parole erano da vero idiota. Capiva perchè alle ragazze piacessero quel tipo di libri, seguivano una logica prettamente femminile e questo persino Rei avrebbe dovuto capirlo.
-Rei-chan,il tuo tentativo è divertente, ma non mi piace nessuno, altrimenti te lo avrei detto, non credi?-
Parlava, ma guardava alle spalle del ragazzo.Erano già le 21.05.Questo significava che erano in ritardo per andare a casa di Haruka ed era certo che questo piccolo errore sarebbe bastato per distogliere l'attenzione di Rei da quella strana situazione.
Già, pensava, ma per una volta si era completamente sbagliato.Il megane chiuse il libro e lo ripose in silenzio nella libreria, controllando infine l'orologio che portava al polso. Aveva tardato di 5 minuti, ma non era giunto ad una conclusione, questo era non poco frustrante per lui, ma la priorità era quella di dover scoprire qualcosa di più sull'irrazionalità nei comportamenti di Nagisa ed era certo che Haruka-senpai e Makoto-senpai avrebbero compreso la situazione.
-Me lo avresti detto se avessi potuto.Ma si vede che c'è qualcosa che ti blocca, probabilmente hai paura di essere giudicato, è comprensibile.-
Quelle parole erano fastidiose, ma erano anche dannatamente vere.Come poteva dirgli di no? Infondo Nagisa lo teneva nascosto già da molto tempo e sapeva che, se detta ora, una cosa del genere avrebbe portato a conseguenze negative.
Sospirò profondamente e si limitò a sorridere, contento di avere accanto un amico così brillante,ma la risposta rimaneva la stessa e non avrebbe cambiato idea. Rei sapeva essere testardo, ma anche Nagisa, da parte sua, era capace di non ammettere né le proprie colpe né la verità e per quanto facesse male nasconderlo, sapeva anche che in quel momento era la cosa migliore da fare.
-Dobbiamo andare,Rei.-
Era strano sentirsi chiamare così, anche se Rei come Haruka non aveva mai sopportato quel suffiso, ora si sentiva diverso nel vedere come l'amico l'aveva pronunciato e lo sguardo dipinto sul suo volto non preannunciava nulla di buono.
Forse non doveva insistere? Infondo le sue rimanevano ipotesi e poteva anche essersi sbagliato.La statistica era dalla sua parte, passando così tanto tempo con Nagisa, poteva benissimo assicurarsi che per più del 75% avesse ragione, ma il restante 35%?
Rei non voleva premere sulla questione, sapendo che questo avrebbe fatto sentire ancora più a disagio l'amico, ma una parte di sé era certa che andava fatto e se non spettava a lui, allora ne avrebbe parlato anche con gli altri.
-Già,Haruka-senpai...-
Rei controllò di nuovo il suo orologio e accennò un sorriso, dandò l'impressione di essersi completamente arreso sulla questione. No, probabilmente era meglio non insistere e prima o poi Nagisa ne avrebbe parlato. Poteva comprenderlo, in un certo senso, anche se l'amico non dava l'impressione di dare molta importanza alle critiche altrui.In più, Rei non l'avrebbe mai giudicato per l'essersi innamorato di un altro ragazzo, un loro compagno. Quella era la verità e per quanto fosse semplice a pensarlo, il megane sentiva che dire una cosa del genere ora avrebbe creato ancora più scompiglio tra di loro.Aveva visto l'espressione di Nagisa quando aveva pronunciato a bassa voce il nome di Nanase e questa era la riprova, per quanto piccola, che le sue supposizioni erano del tutto giuste.
Rei si alzò e fece cennò a Nagisa di fare lo stesso.Ora era davvero il momento di andare,ma guardandolo per pochi attimi, in poco tempo, il biondo sembrava sommerso da qualcosa che aveva cominciato a turbarlo particolarmente.
-R-rei-chan...e se stessimo qui ancora un po'?-
Quella frase sembrava inappropriata, detta così, con quell'espressione avvilita sul volto. Ora il megane iniziava a sentirsi in colpa, sapeva di aver fatto centro, ma invece di sentirsi fiero del suo operato, si domandava se avesse fatto bene ad indagare in quel modo.
Nagisa abbassò lo sguardo e si strinse gli abiti con nervosismo, pensando che ormai fosse così stupido dover nascondere di nuovo tutta quella faccenda.Cosa avrebbe pensato di lui così?
Sembrava una questione così infantile, ma per lui era di fondamentale importanza. Haruka era per prima cosa un suo amico, amico di infanzia, compagno di scuola nonché pilastro importante per il club. Perchè doveva vederlo,dopo anni e anni, ancora sotto una luce diversa?
Un groppo alla gola lo prese all'improvviso,ma diamine, lui non era così, voleva essere il Nagisa sorridente e sciocco di sempre.
-Oh beh, non importa, probabilmente ci stanno già aspettando.-
Cercò di recuperare,alzandosi lentamente così da poter prendere le sue cose e uscire finalmente da quella stanza. Non aveva idea se andare via l'avrebbe aiutato,ma voleva dimenticarsi per poco di quei pensieri e concentrarsi il più possibile su qualcos'altro.
Si passò una mano sul volto e ritornò a sorridere, anche se quelle sue iridi rosate riflettevano ben altro che felicità e spensieratezza come loro solito. Rei glielo poteva leggere in faccia e diamine, non voleva uscire da quella stanza finché le cose non si sarebbero sistemate.

-Stupido,non c'è nulla di male in quello che provi.-
Pareva strano detto da lui, da quel ragazzo che di sentimenti non se ne intendeva, o meglio, pretendeva di capirne seguendo strane e assurde teorie. Infondo lo sapeva anche lui, quel genere di emozioni non avevano una base razionale su cui riflettere e questo era uno dei tanti motivi per cui avrebbe biasimato Nagisa e il suo comportamento elusivo. Soffrire per qualcuno o essere felici faceva parte dell'essere un ragazzo come lui e Rei non avrebbe mai e poi mai criticato l'amico per la propria personalità.
-Lo so, non voglio farti preoccupare per faccende così sciocche, Rei-chan.-
Era ancora lì, davanti a lui, sorridente come sempre. Quelle parole erano assolutamente vere.Era un qualcosa che avrebbe dovuto vedere solo con sé stesso e per quanto l'interesse dell'amico gli facesse piacere, il parlarne non l'avrebbe per nulla aiutato.
Rei non sembrò stupito nel vederlo atteggiarsi così.Non era la prima volta che Nagisa nascondeva i suoi problemi, che lo facesse per orgoglio o per paura, Rei non l'aveva ancora capito, ma sapeva che il suo compito era di aiutarlo e voleva che lo dicesse.

Mi piace Haruka.

Bastava una frase come quella per sentirsi più utile alla faccenda.
In ogni modo, da parte di Nagisa, sapeva che erano inutile dichiarare qualcosa all'altro, tra loro due erano bastati quei discorsi vaghi per capire ciò che stava succedendo e né il biondo né Rei volevano peggiorare la situazione con altre parole fuori luogo.



Il silenzio imbarazzante venne interrotto dal telefono di Nagisa che, prontamente, lo afferrò portandoselo all'orecchio.
-Haru-chaaaan,siamo in ritardo,lo so,ma faremo il più in fretta possibile.-
Dall'altra però, era la voce di Makoto a parlare. Generalmente Haruka non chiamava mai nessuno, era sempre il capitano a spingerlo a farsi sentire, cosa che in ogni modo non bastava mai per convincerlo pienamente. Anche quella volta, una parte di Nagisa si era sentita sollevata nel sapere che fosse Tachibana ad aver risposto, ma dall'altra, la speranza di essere cercato dal moro era completamente svanita.
Quello che contava era raggiungerli e dopo un paio di minuti di telefonata, discutendo su ciò che avrebbero fatto quella sera, Nagisa attaccò e sorrise di nuovo a Rei, questa volta entrambi convinti che fosse meglio uscire dalla casa e andare da loro.





--- Casa Nanase --

Nagisa non era mai abituato a bussare quando entrava a casa di Haruka, forse perchè ci passava così tanto tempo che ormai la sentiva come se fosse anche la sua.Sapeva che non fosse proprio così, Makoto ci passava molto più tempo del biondo e questo alle volte gli faceva comprendere che i suoi comportamenti potevano essere troppo invadenti nei confronti del più grande.
-Haruka-senpai,Makoto-senpai.-
Rei fu il primo a salutare e come sempre, con un inchino, entrò educatamente nell'abitazione seguito da Nagisa già scalpitante.
Amava il buon profumo che riempiva l'aria della casa di Haruka.Le stanze erano ordinate,ma alle volte lasciavano intravedere qualche svista da parte di chi l'abitava.La madre di Haru aveva l'abitudine di accendere un po' di incenso quando non era troppo impegnata e sopratutto,quando se ne ricordava prima di uscire con il marito. Anche quello rendeva la casa ancora più affascinante agli occhi di Nagisa. A differenza degli altri, il biondo non sempre amava passare del tempo in famiglia, non perchè i suoi genitori non gli volessero bene, ma in un certo senso, si sentiva meglio lì, in mezzo ai suoi amici che nella propria casa.
-Hey,Rei!- Makoto rispose al megane con un cenno della mano e dopo pochi attimi, anche Haruka sbucò dietro di lui, limitandosi a muovere la testa per salutare entrambi.
-Indovinate cosa abbiamo mangiato.- Il capitano guardò di sottecchi il suo vice e rise divertito, pensando che Haruka si sarebbe trasformato in uno sgombro se avesse potuto.Forse il ragazzo era nato nel corpo sbagliato, doveva essere sul serio un animale acquatico, questo sarebbe stato il modo migliore per spiegare il suo innato amore per il nuoto.
Tutti sapevano che Haruka fosse legato all'acqua più di altri.Quando si buttava in piscina, il suo corpo veniva completamente accettato da essa e Rei avrebbe potuto commentare la situazione dicendo che il ragazzo e l'elemento fossero una sorta di miscuglio eterogeneo.
-Se fosse per te,Makoto-senpai, in questa casa si mangerebbe solo carne.-
Rispose con lo stesso tono leggero Rei, pensando che tra tutti e due, non aveva idea di chi fosse peggio.Ai suoi occhi, sapeva bene che Makoto era particolarmente paziente nei confronti dell'altro, si completavano,in un certo senso.Il solo pensiero lo fece concentrare su Nagisa, non per altro si voltò verso di lui e lo vide di nuovo sorridere come a casa sua, anche se era piuttosto strano che non si fosse degnato di aprire ancora bocca.
-Nagisa,in compenso, avrebbe voluto finire i pochi dolci che ho a casa.-
Quelle chiacchiere servivano ad alleggerire l'atmosfera, per quanto per Makoto e Haruka quella serata fosse come tutte le altre, Rei e Nagisa non riuscivano a percepirla come solito ed entrambi sapevano il perchè.
Quando si sedettero tutti e quattro al tavolo, non ci fu un attimo di silenzio. Era insolito vedere Rei e Makoto conversare così tanto, ma quando poteva, Nagisa si univa alla conversazione senza tuttavia interpellare Haruka neppure una volta. Non che non volesse domandargli qualcosa, ma quella sera l'idea di incrociare il proprio sguardo con quello dell'altro lo spaventava a morte. Chissà se Haruka avesse compreso tutto proprio come Rei,se Makoto l'avesse capito già anni prima, ma che non avesse detto nulla per non rovinare l'armonia che c'era nel gruppo.
Per quanto facesse male, era stata la scelta migliore. Nagisa non si sarebbe mai perdonato di rovinare il club per una sua sciocchezza, non era giusto nei confronti degli altri e neppure di Haruka.Sapeva che la priorità per lui era quella di nuotare libero e in questo progetto ovviamente non era compreso Nagisa.
Se si trattava di essere amici, il biondo era certo che non ci fossero problemi.Erano andati avanti così per anni e andava tutto bene, almeno così pensava lui. In parte si domandava perchè,almeno per una volta, non potesse pensare prima a lui che agli altri. Stava male all'idea di dover mantenere quel segreto, Rei oggi l'aveva visto vulnerabile e non era riuscito a nascondere nulla.
Nagisa non voleva mentire a nessuno,ma alla fine si ritrovava a sorridere, celando dietro a quello sguardo rosato, tutta una serie di pensieri e preoccupazioni.

-Nagisa-kun,vuoi venire?-
I suoi pensieri vennero ancora una volta interrotti dalle parole di Rei. La sua espressione era serena, accennava un sorriso per dirgli che credeva in lui e che sapeva cosa dovesse fare in quel momento.
-Ah?Io?Non stavo ascoltando,dove?-
Questa volta fu Haruka a rispondergli, socchiudendo un po' gli occhi, come se non si aspettasse di trovare il compagno più distratto quando si discuteva di cibo. -Makoto sostiene che manca qualcosa per stasera, vuole andare ad un combini.-
Ora capì il sorriso di Rei e per quanto si sentisse nervoso, sì, reputava che fosse il momento giusto per parlarne. Non era bravo con i segreti e se quella era l'occasione buona per discuterne, allora era arrivata l'ora di mettere da parte le proprie paure, una volta per tutte.
-Rimango qui con Haru-chan,altrimenti finirà con il buttarsi in vasca a quest'ora.-
Sorrise ad entrambi, immaginando la scena del moro sommerso nella sua vasca da bagno. Del tutto possibiledato il carattere del ragazzo, ma visto che era già sera, avrebbe solamente rischiato di prendersi una brutta influenza.



Rei e Makoto impiegarono poco tempo per uscire di casa ed era bastato un sguardo per far capire a Nagisa che il megane avrebbe fatto di tutto per dargli più tempo possibile.
Sapeva che sarebbe stato difficile per il compagno spiegare tutto ad Haruka, ma il loro rapporto era abbastanza forte da non rovinarsi per qualcosa del genere e poi, rimaneva sempre la possibilità di una fine positiva.O meglio, in quel caso si sarebbe trattato di un nuovo inizio, ma Rei trovava ancora inopportuno sperare in qualcosa di buono. Non che non credesse in Nagisa, ma Haruka non aveva mai dato cenni di interesse verso nessuno, la sua testa era sommersa costantemente nel nuoto.Cosa che in effetti lo accomunava con il piccolo Nagisa, ma per il resto, c'era da dubitare che Nanase si sarebbe spinto oltre all'amicizia.
Il pensiero dei due riempiva persino la mente di Rei e anche Makoto si era accorto,una volta fuori, che il megane fosse concentrato su qualcosa di importante.



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Nagisa si stiracchiò come un gatto, appoggiando la testa sul tatami, convinto che lo aiutasse a rilassarsi. Dall'altra parte,Haruka era rimasto immobile,la schiena dritta e le gambe incrociate sotto il tavolo scuro. Quel silenzio non sembrava turbare nessuno dei due, il moro non era abituato a parlare se non in casi di necessità e quella sera,per Nagisa era meglio pensare per un paio di minuti senza dover occupare con parole inutili quel vuoto nella stanza.
Poteva dirglielo direttamente, cominciare con un lungo discorso avrebbe solamente annoiato di più l'altro e in ogni modo,Nagisa sarebbe finito con lo sfiorare argomenti poco pertinenti.Era così se cercava di guadagnare tempo, si conosceva abbastanza per sapere che una volta cominciato, avrebbe provato in tutti i modi di temporeggiare ancora.
Sospirò profondamente e si alzò di poco, almeno quanto bastasse per guardare con la coda dell'occhio l'altro, proprio seguendo la superficie liscia e lucida del tavolo.
-Haru-chan.- Lo chiamò,vedendo che l'interessato punto i suoi occhi azzurri verso di lui e Nagisa per un attimo ebbe un sussulto,anche se cercò in tutti i modi di nascondere l'improvviso nervosismo.
-Mh?- Si limitò il moro,sbattendo un paio di volte le palpebre.
Più lo guardava in volto e più Nagisa si perdeva in quello sguardo.Era strano e dannatamente illogico come,ora, con quel silenzio e con quell'espressione, Haruka gli ricordava l'immagine di un mare tranquillo.Le onde che si infrangevano delicatamente contro gli scogli e un paio di pesci che si intrufolavano tra i coralli,cercando un posto sicuro dove stare.
-Haruka.- Ripetè di nuovo lui, pensando che fosse del tutto inusuale chiamarlo così.Gli pareva di essere lontano,esclamando il suo nome in quel modo. Ed era ovvio che,diamine,Nagisa voleva far parte di quella scena senza dover ogni volta osservarlo e sentirsi come uno spettatore davanti ad un film. Chissà cosa vedeva l'altro, quando incontrava i suoi occhi con quelle iridi rosa..Pensarci sembrava quasi sciocco e inutile, eppure il più piccolo se lo immaginava, voleva capire se fosse l'unico a sentirsi così o anche Haruka,almeno per una volta, si era perso nei suoi occhi grandi e velati da un'inusuale malinconia.
Si ributtò con la testa sul tatami e alzò una mano verso il soffitto,osservando ogni linea che attraversava il suo piccolo palmo.La mano di Haruka era più grande della sua, forse era per quello che le sue dita attraversavano con così tanta grazia la superficie dell'acqua.
Sì,avrebbe voluto volentieri sapere cosa Haru pensasse di lui, se lo trovasse infantile o divertente,se si dispiaceva nel vederlo impegnarsi e non riuscire a raggiungere gli obiettivi che desiderava.Erano tante,piccole cose che Nagisa voleva, ma non poteva chiedere.O meglio,provava vergogna nel domandarlo ed era da ipocriti pensare che Haruka si interessasse in quel modo a lui.
C'era Makoto,diamine,Makoto.
Lui sì,sarebbe stato il compagno perfetto per Haru.Li vedeva ogni pomeriggio ritornare a casa assieme, vedeva come tra di loro c'era intesa, anche se Makoto era quello che tra i due parlava e sorrideva di più.
E poi,perchè non Rin? Per un anno intero Nagisa aveva visto come gli occhi di Haruka si illuminavano quando qualcuno citava il rosso in sua presenza e ogni qualvolta che capitava,il più piccolo si sentiva morire dentro.
Era come essere uno dei suoi amati pinguini rinchiusi in un immenso acquario.


Erano felici?


No,illusi di vivere in un habitat simile al mare aperto, ma quella non era l'acqua cristallina che rendeva così affascinanti gli oceani.
Nagisa era in quell'acquario e Haruka l'osservava da fuori, senza neppure poter comprendere i suoi movimenti,le sue intenzioni.
Perchè anche lui non poteva essere libero proprio come l'altro?Libero di potergli raccontare tutto, senza dover gestire quel senso di angoscia che ora pareva volerlo affogare.
-Ti ricordi quando ti dissi di volermi allenare con te?Rinrin mi aveva promesso che se fossi arrivato primo alla gara...sarei potuto entrare con voi nella squadra.-
Nagisa si immergeva in quei ricordi, sembravano momenti così lontani ora, ,ma invece ardevano nella mente e nel cuore del più piccolo come se li stesse vivendo in quel momento esatto.
Era così indeciso, pensando come quel passato li aveva resi amici, ma nulla di più.
Quando aveva cominciato a vedere Haruka sotto una luce diversa?
I suoi occhi diventarono vacui,attaccata da una tristezza che gli fece annebbiare la vista e di nuovo un sorriso, quel sorriso che gli diceva di non piangere perchè Haruka avrebbe capito quale fosse la scelta migliore per entrambi.
L'idea di perdere un amico era troppo per lui, sapere che quello che avevano fatto assieme fino ad ora non avrebbe più avuto lo stesso valore.
-Se non fosse stato per i tuoi incoraggiamenti, Haru...io probabilmente non ce l'avrei fatta.-
Sì,si stava dilungando, dimenticandosi della promessa fatta a sé stesso.Per quanto parlasse,nessuna di quelle parole era capace di esprimere appieno i sentimenti che provava.Questi ultimi rimanevano chiusi,nascosti nella sua mente.
Haruka ascoltò in silenzio quelle parole e le trovò sbagliate,sbagliate perchè era stato proprio Nagisa a riunirli, convincere persino lui che il formare un club fosse giusto, ricordando l'amicizia che l'aveva legati fin da piccoli. Non l'aveva ammesso ai tempi, ma avrebbe ringraziato Nagisa per averlo trascinato per tutta quell'avventura.Pareva triste pensare che una parte di essa stava per concludersi e che i due si sarebbero dovuti dividere.
Per la prima volta, Haruka si accorse che avrebbe continuato a nuotare libero,sì,quello era il suo futuro, ma qualcosa sarebbe cambiato per sempre.
-No,è per la tua determinazione,Nagisa.-
Si limitò a rispondere lui, allontanando dalla mente i pensieri degli anni futuri.Voleva essere sincero perchè sapeva che, nonostante alcune difficoltà, Nagisa era lì per lui ed era stato la chiave di tutto.
Nagisa sapeva che Haruka non l'avrebbe mai ringraziato direttamente, ma i suoi silenzi e le sue poche parole bastavano per mostrare la gratitudine nei suoi confronti.
Il biondo si sistemò di nuovo con la schiena ritta, non guardando negli occhi l'amico, ma buttando lo sguardo altrove, al di fuori della casa come se servisse a farlo fuggire. Fuggire dalle proprie paure, ma sopratutto da quella realtà.Sapeva che quello era un atteggiamento da vigliacchi, aveva affrontato di peggio, ma essere arrivato fino a lì doveva pur significare qualcosa.
-Nagisa.-
Si sentì chiamare e si voltò,finalmente, guardandolo come se si aspettasse qualcosa.
Il più piccolo si premette le guance con i palmi delle mani e socchiuse gli occhi,cercando di guadagnare un po' di calma e di coraggio.
Sì,era giunto il momento di dirlo e di affrontare le conseguenze.
-Haru-chan, dato che quest'anno finirai la scuola e che non avremmo più occasione di passare del tempo assieme come ora,voglio dirti che...- Sospirò un'ultima volta e sorrise, risultando piuttosto forzato. -Mi piaci, non intendo come l'Haruka di sempre.Sono sicuro che queste parole ti sembrano una follia ora, ma ti assicuro che non ho mai avuto così tanta paura nel dire qualcosa, per cui ti prego, prendi in considerazione la questione.- Parlò tutto di un fiato e per poco, gli parve di aver parlato come Rei,distaccandosi per un attimo dal suo personaggio.
Si era liberato di un peso, a prescindere da quello che sarebbe successo in seguito, ora si sentiva sollevato.
Si buttò per la terza volta all'indietro, poggiando le mani dietro al capo e socchiudendo le palpebre come se fosse comodamente sdraiato in un grande prato e non in mezzo a quelle quattro mura. Per quanto accoglienti esse potessero essere, Nagisa trovava più tranquillizzanti i suoni della sera che, con irruenza, entravano nella stanza attraverso la porta socchiusa. Proprio dove Nagisa aveva prima puntato lo sguardo.
-Uh,finalmente l'ho detto...- Sospirò a bassa voce, sapendo che quelle parole avevano lo stesso raggiunto le orecchie del suo interlocutore. Non riusciva a pensare a nulla ora, cercando di sincronizzare il proprio respiro, alternandolo al gri-gri che giungeva fino ai due.
Haruka era rimasto immobile per tutto il tempo.Abbassò lo sguardo solamente per seguire la figura di Nagisa, vedendolo in parte nascosto dietro al tavolo che li divideva.
Da quanto lo provava? E da quanto voleva dirglielo?
Avrebbe voluto domandargli molto, ma sapeva che Nagisa pretendeva allo stesso modo delle risposte. Non aveva idea di cosa dire e come dirlo.
In quel momento fu proprio lui a distogliere lo sguardo, cercando aiuto con gli occhi, come se in quell'attimo esatto Makoto, come sempre, potesse arrivare e tirarlo fuori da quella situazione. Era inutile e sbagliato sperare in qualcosa del genere e si ritrovò a pensare che i due compagni avessero escogitato tutto, lasciandoli soli quanto bastasse per aiutare Nagisa.
-Nagisa,avresti dovuto dirmelo prima.- Non sapeva esattamente cosa intedesse dire con quella frase, ma sperava che fosse lo stesso Nagisa a comprenderne qualcosa.
Il biondo scattò in alto, appoggiandosi sul tavolo con il busto fino a raggiungere Haruka.Il collo leggermente allungato verso di lui e uno sguardo speranzoso dipinto sul volto.
-Intendi dire che non ti dispiace,Haru-chan?!- Il suo tono era ritornato squillante come se quell'affermazione avesse fatto ritornare il Nagisa di sempre e l'angoscia che l'aveva assalito,ora era sparita all'improvviso.
Haruka non sapeva ancora cosa provasse il ragazzo, o meglio, come lo provasse e perchè proprio con lui.Per quanto fosse normale essere così distaccato,il moro non voleva rifiutare apertamente l'interesse dell'amico, ma neppure perdere la ragione, ammettendo che avrebbe accettato i suoi sentimenti senza averci pensato su un po'.
Sapere di poter ferire Nagisa lo rendeva persino più prudente di quanto già non fosse.Voleva comprendere al meglio ciò che desiderava da lui e come poteva aiutarlo, senza dover tuttavia mentire a sé stesso.
-Voglio fare la cosa giusta.-
Parlò con pacatezza e l'entusiasmo di Nagisa si spense un po',ma quella frase gli aveva fatto capire che Haruka teneva a lui e che prendere una scelta affrettata sarebbe stato sbagliato per entrambi.Nagisa conosceva abbastanza l'altro per rendersi conto che la notizia era stata improvvisa, doveva concedergli del tempo per metabolizzare al meglio e non voleva mettergli ulteriore fretta, sembrando troppo impulsivo.
-Dimmi una cosa prima,- Interruppe i suoi pensieri, puntando i suoi occhi dritti verso quelli dell'altro.Nagisa poté vedere le sue pupille tremare appena, segno che stesse celando un lieve nervosismo,pronto tuttavia a mostrarsi a breve.-perchè io?-
Quelle parole riecheggiarono nella stanza e cominciarono a dissolversi poco a poco, dando spazio all'usuale tranquillità notturna. -Perchè non Rei o Makoto...-
Questa volta,invece, esse erano più lievi e a malapena raggiunsero l'orecchie del più piccolo.
Nagisa, tuttavia, trovò quella domanda interessante e non fuori luogo come la voce di Haruka voleva lasciar intendere.


Perchè lui?

Nagisa aveva tanti motivi per essersi innamorato di Haruka, ma a dire il vero non lo aveva scelto ed era difficile spiegare a parole perchè e come tutto era cominciato.Non sapeva chiarirlo neppure a sé stesso, ma Haruka ai suoi occhi era bello.Quel bello che intendeva Rei, non da un solo punto fisico ed estetico.Haruka sapeva occuparsi degli altri, anche se non dava l'idea di essere un ragazzo generoso ed empatico.Secondo Nagisa, il più grande era un punto di riferimento per ogni membro del club, comprendeva quello che passava nella testa di ognuno di loro e se non poteva aiutare concretamente, allora faceva del suo meglio per restare vicino, disponibile per chiunque ne avesse bisogno.
Al tempo stesso, Haruka preferiva non mostrare il proprio disappunto o rancore per qualcosa.Era difficile comprenderlo, alle volte, ma lui stesso si sentiva capito dai suoi amici ed era proprio per questo che trovava inaspettato l'interessamento di Nagisa per lui.
-Haru-chan.- Sorrise divertito, gli pareva piuttosto confuso, ma era del tutto compatibile.-Non è qualcosa che ho scelto io, non c'è un perchè.Forse è dato dal fatto che sei stato gentile con me e che mi hai aspettato,sempre.-
Nagisa si appoggiò sul tavolo e allungò il braccio verso di lui,sfiorandogli timidamente la mano.
-Come quella volta in cui avevo cominciato a correre con te. Pur sapendo di avere più resistenza,ti sei fermato.-
Pareva una cosa da poco,ma per Nagisa era più di quello.Numerose volte si era sentito insicuro di sé, senza mai darlo a vedere e in tutti quei momenti Haruka era stato con lui.
Probabilmente un insieme di casualità avevano permesso tutto quello e per Nagisa non esisteva giorno in cui non ringraziava la vita per avergli donato degli amici come loro.Quello di cui era certo era che Haruka non doveva sentirsi a disagio nel ricevere quel tipo di attenzioni; se si fosse rifiutato, Nagisa si sarebbe promesso di non aver atteggiamenti sbagliati nei suoi confronti. Era di indole molto espansiva e al contrario, Haruka esprimeva le proprie emozioni in modo più discreto.
Anche in quel momento, quel poco sfiorarsi poteva turbarlo, invece non lo infastidiva per nulla.
Iniziava a rendersi conto che ogni abbraccio ricevuto da lui andava oltre ad un semplice gesto amichevole.Non riusciva neppure a quantificare il nervosismo che Nagisa avesse potuto provare ogni qualvolta che i due si parlavano.Haruka non aveva mai visto Nagisa sotto una luce diversa, o forse senza nemmeno accorgersene,aveva dato l'impressione di tenerci di più a lui.
Che cosa sarebbe cambiato tra di loro,d'ora in poi?
Nel cercare un'immediata risposta, Haruka notò come gli occhi di Nagisa non avevano mai smesso di osservarlo.


Cosa stava passando nella sua testa in quell'istante?
Stessa domanda che all'unisono si stavano domandando e che entrambi avrebbero voluto chiedersi a vicenda.
-Qualsiasi sarà la tua risposta,Haru-chan,non mi farà allontanare, non solo perchè sarà difficile scordarsi questa sera, ma anche perchè vorrei che rimanessimo amici nonostante tutto.-
Nagisa si ritirò, sistemandosi una volta per tutte ordinatamente come l'altro.
I giorni successivi sarebbero stati un inferno, ma dentro di sé si rendeva conto che il non essere stato immediatamente rifiutato poteva essere un buon segno.
-Ho solo...bisogno di tempo.-
L'espressione sul suo volto pareva tranquilla, non era disgustato dai sentimenti dell'altro,anzi, una parte di sé si sentiva lusingata da essi.Non aveva neppure sottovalutato il gesto di Nagisa perchè, nonostante il suo essere estroverso,comprendeva quanto fosse stato ostico per lui dichiararsi e superare i propri timori.
-Certo Haru-chan, ora tocca a me aspettarti.-
Rispose gioioso il più piccolo, sorridendo come era solito fare.
Fu proprio in quel momento che si accorse di quanto fosse prezioso quel sorriso, anche se sul volto di Nagisa era dipinto spesso, quel gesto per Haruka non perdeva mai nessun tipo di valore.
-Questo non ti autorizza a chiamarmi con -chan.-
Quelle parole uscirono spontanee come se,infondo, loro due sarebbero rimasti gli stessi nonostante la strada che avrebbero poi preso in futuro.
Anche questo rendeva Nagisa più tranquillo, sapendo che Haruka non l'avrebbe mai giudicato per quello che gli aveva detto ed era altrettanto certo che anche il resto dei suoi amici avrebbe capito la situazione.
Era qualcosa di strano, certamente, ma il più piccolo sapeva che fosse giusto nei confronti dell'amico e prima di tutto, anche nei suoi. Il mantenere un segreto per così tanto tempo l'aveva ormai stremato e finalmente poteva sentirsi un poco più libero.


---


Rei e Makoto avevano preso più del dovuto, il più grande non aveva idea del perchè l'altro fosse così lento a scegliere anche le più piccole e insignificanti delle cose. Il megane odiava il cibo-spazzatura, eppure l'aveva visto controllare intensamente ogni singolo prodotto nel combini.
Makoto era indeciso sul da farsi, forse era sbagliato domandare a Rei cosa gli stesse accadendo.Lo vedeva nervoso, parlava più del solito con lui e pareva sconnesso.Un aggettivo che certamente non poteva descrivere la sua personalità.
Erano usciti dal negozio poco dopo, Rei teneva due borse tra le mani e camminava a passo svelto, mentre Makoto lo seguiva in silenzio. Il megane sperava fosse bastato il tempo per risolvere quella facenda.Era certo che Haruka, per quanto non riuscisse ad immaginarsi una sua reazione, fosse un ragazzo con abbastanza tatto e che non avesse offeso in nessun modo Nagisa.
Pensandoci, non aveva neanche idea di come l'avrebbe presa l'altro senpai dato che riguardava l'intero club. Makoto aveva mostrato di essere un ragazzo di mentalità aperta e avrebbe di certo compreso i sentimenti di Nagisa e per la sua felicità, non avrebbe mai dato contro ad una situazione simile.
Era pur sempre vero che, per il club, il futuro non sarebbe mai sul serio cambiato.Una volta finito l'anno, toccava solo a Rei e Nagisa occuparsi del gruppo, mentre Makoto e Haruka avrebbero avuto ben altro a cui pensare.Proprio per questo il megane aveva paura di un immediato rifiuto da parte di Nanase-senpai, non per disgusto, ma perchè quest'ultimo avrebbe sicuramente preso in considerazione anche una potenziale e futura lontananza.
Rei si ritrovò a sospirare,attirando l'attenzione di Makoto.
Quest'ultimo lo chiamò prima che potesse varcare la soglia di casa e l'altro si voltò,increspando le labbra nervosamente.
-Rei,sei sicuro che vada tutto bene?-
Quella domanda non pareva inopportuna alle orecchie di Rei, semplicemente non voleva dare l'idea di essere turbato per qualcosa di personale.
-Sì,Makoto-senpai.E' solo che...non avremmo preso troppe cose?-
No, non era sempre bravo a mentire, sopratutto quando vedeva Makoto guardarlo in modo così tanto preoccupato.In ogni modo, non attese un risposta da parte dell'altro ed entrò,annunciando il suo arrivo con un semplice -Siamo ritornati.-


Rientrando, videro Haruka e Nagisa parlare tranquillamente.Il più piccolo fu il primo ad andare incontro agli altri e con un balzo, raggiunse una delle borse che Makoto teneva in mano.Curioso di sapere cosa avessero preso, si stupì nel trovarci dei dolci, tra cui anche un paio dei suoi preferiti.Ne tirò fuori una scatola e l'aprì scalpitante, riempendosi la bocca di non pochi di essi.
-Grazie, avevo proprio voglia di...- -Hey,non parlare con la bocca piena.-
Rei lo interruppe, mettendogli una mano davanti alle labbra per non vederlo masticare.Da come si comportava, Rei suppose che tra i due non fosse successo nulla di male.Non era compito suo iniziare il discorso tutti assieme, era certo che Haruka se ne sarebbe preoccupato insieme a Nagisa.


Finalmente tutti e quattro passarono la serata insieme, Nagisa alle volte si voltava, osservando Haruka con uno sguardo pacato.Persino Makoto si era accorto che tra i due ci fosse qualcosa di diverso, anche se continuava a ripetersi che si trattasse solamente di una sua impressione.




Quando fu ora di andare, Makoto fu il primo ad uscire, dicendo che i suoi fratellini avevano chiesto urgentemente la sua presenza.Spesso i due piccolini non riuscivano ad addormentarsi senza aver accanto il loro fratellone e anche quest'ultimo, data la sua indole alle volte ingenua e sensibile, preferiva sapere di averli vicini.
Era molto legato alla loro famiglia, per questo anche i loro amici sapevano il motivo del suo congedarsi.
Rei,invece, si era addormentato con la testa appoggiata al tavolo, alzando di poco le spalle ogni qualvolta che respirava.
Haruka non capiva come facesse a trovare la superficie di esso comoda, ma per fortuna fu Nagisa ad occuparsi di svegliare l'amico.In questi casi sapeva essere discreto, particolarità che in genere non faceva parte del suo carattere.
Appoggiò entrambe le mani sulle spalle di Rei e gli bisbigliò qualcosa all'orecchio,qualcosa che Haruka non riuscì a comprendere,ma che bastò per far scattare in piedi il megane.
-Oh,Haruka-senpai, mi dispiace essermi addormentato qui, ho studiato fin troppo negli ultimi giorni.-
Era divertente vederlo giustificare in qualche modo ogni suo piccolo comportamento, non che a Haruka importasse davvero, conosceva abbastanza Rei per capire quanto fosse davvero stanco e un gesto come quello non risultò per nulla irrispettoso nei suoi confronti.Rei sapeva essere particolarmente pignolo, oltre che interessato al suo rendimento scolastico che, insieme all'allenamento costante, poteva affaticare anche un ragazzo come lui.
Si avvicinò con aria assonnata alla porta, salutando con un sorriso il senpai, mentre Nagisa l'aveva accompagnato fino alla soglia come se fosse lui il padrone di casa.
-Ti fermi qui?-
Rei parlò a bassa voce, limitandosi a lanciare un'occhiata fugace al vero proprietario della casa, sempre con l'intenzione di non farsi sentire da quest'ultimo.Si sentiva ancora a disagio nel parlare dei due amici assieme, quasi certo che si sarebbe lasciato scappare qualche commento che avrebbe imbarazzato non poco Nagisa.
In effetti, non sapeva come Haruka avesse preso la dichiarazione del più piccolo e, in un certo senso, sperava vivamente di poterne scoprire qualcosa di più in un giorno in cui avessero avuto tempo per parlare da soli.
-N-no,ovvio che no.- Vide per la prima volta Nagisa imbarazzato, con lo sguardo basso e le guance leggermente arrossate. Per quanto Haruka non avesse sentito cosa si fossero detti, era convinto che Rei fosse già a corrente della situazione del biondo.Erano piuttosto legati ed era comprensibile parlare di quelle cose, per quanto il megane le trovasse insensate.
-Vai,vai.Ci vediamo a scuola domani, non avrai mica intenzione di addormentarti in piedi Rei-chan?-
Un modo sbrigativo per farlo uscire, non voleva sembrare maleducato,ma al momento era più il suo imbarazzo a parlare.Non era un genere di emozione che provava spesso e Nagisa non sapeva mai come gestirla, trovandosi invece a sminuirla quando erano altri a percepirla.
Gli diede un lieve spinta e Rei accennò un sorriso divertito,sistemandosi gli occhiali e dando un saluto veloce ad entrambi.Haruka ricambiò con un cenno della mano e un breve silenzio ricadde nella sala quando Rei si lasciò chiusa la porta di casa alle spalle.


Non era un silenzio che pareva turbare nessuno dei due, ma Haruka continuava a domandarsi quali fossero le intenzioni di Nagisa, considerando che personalmente non avesse molta voglia di rimanere sveglio a lungo.Il giorno seguente sarebbe stata una giornata pesante,nulla di straordinario, ma dopo quella serata, era certo che una buona dormita o forse una vasca piena d'acqua alla mattina l'avrebbero aiutato a rimettersi in sesto.
-Haru-chan,devo darti una mano?-
Domandò Nagisa, nascondendo le mani nelle maniche del proprio maglione.Rimase fermò sul posto per un po',fissandosi i piedi come se al momento fossero l'unica cosa che potessero rilassarlo completamente.
-No, non ce n'è bisogno.- Rispose lui con il suo solito tono, pensando che anche Nagisa, dopo quella giornata, avesse bisogno davvero di una bella dormita.
Non per altro, lo vide accennare un sorriso stanco e si sedette lentamente sul gradino di entrata, allungando le gambe per sistemarsi meglio le stringhe delle scarpe.
Il più grande si limitò a fissarlo come se non avesse mai visto quella piccola azione fatta dall'altro, anche se in realtà era un qualcosa del tutto ordinario.
-Sei sicuro di voler andare da solo?- -Forse vorrebbe che lo accompagnassi a casa.-
Era raro che le poche parole espresse da Haruka combaciassero con i suoi pensieri,semplicemente per il fatto che non voleva dare troppa importanza alle minime cose e al tempo stesso non voleva che Nagisa si preoccupasse per lui e ciò che gli passava per la mente.
Le strade di Iwatobi alla notte, generalmente, non erano pericolose.Nella cittadina si conoscevano un po' tutti e,a parte rari casi di cronaca gravi, rimaneva un luogo tranquillo anche per la notte.Non per altro lo stesso Haruka andava a correre qualche volta alla sera, in un certo senso lo rilassava di più perchè nessuno poteva disturbarlo.
Tuttavia,se si trattava di Nagisa, qualcosa in lui gli diceva che il ragazzo avrebbe potuto persino incontrare dei pericoli e non si sarebbe mai perdonato se non l'avesse aiutato in qualche modo.
-Haru-chan, non mi accadrà nulla.-Sorrise, felice nel vederlo interessato così a lui.Qualcosa stava pur cambiando,Nagisa voleva vederla sotto quel punto di vista, anche se per una volta preferiva non sperare troppo in cose del tutto inusuali per l'altro.
Una volta preparato per uscire,il più piccolo si avvicinò a lui,ritrovandosi a sperare che quel suo gesto non turbasse troppo l'amico.Si alzò un poco sulle punte e gli diede un lieve bacio sulla guancia, mentre la sua mano destra aveva stretto con poca delicatezza la camicia di Haruka,così da facilitarsi nel ridurre la differenza di altezza tra loro due.
-Buonanotte,Haru-chan.-
Bisbigliò quasi ridendo, anche se poco dopo si fiondò subito fuori dalla casa, senza aspettare nè una reazione né un saluto da lui.

Haruka fissò la porta semi-aperta per un po' e solo dopo un paio di lunghi minuti,la chiuse e  si allontanò da essa in silenzio, decidendo che avrebbe sistemato la casa il giorno seguente, prima di andare a scuola.




 

Angolo dell'Autrice
Salve! Intanto vorrei solamente dire che questa pairing meriterebbe di essere shippata da più persone.Credo che il rapporto tra i due venga purtroppo sottovalutato, o forse è in genere Nagisa a non essere apprezzato abbastanza dal fandom (o meglio, non quanto altri personaggi). In ogni caso, non credo di averli fatti troppo OOC, ditemi se sbaglio, ma ho cercato di esser più possibile fedele agli originali.
Ci sono riferimenti sia all'anime che alla novel, anche se data la mia scarsa memoria, (vedremo nel prossimo capitolo), non ricordo se alcuni avvenimenti sono venuti prima o dopo haha (mi riferisco all'anime, la novel la sto concludendo in questi giorni.)
Che dire, sarà sviluppata su due capitoli,massimo tre e spero di aver reso i sentimenti di entrambi (il secondo capitolo "girerà" più su Haruka), ma al tempo stesso credo di aver dato troppo spazio anche a Rei, ma che ci posso fare, è il mio preferito. asd
"Harukaze" significa "Vento di Primavera". E' il titolo di una canzone del mio gruppo preferito ovvero le Scandal, mi sembra un ottimo gioco di parole per inserire il nome di Haruka nel titolo,ma al tempo stesso è risaputo che la primavera è la stagione dell'amore e no, in realtà non sapevo cosa mettere, ma mi piaceva come idea :,)
Detto, questo, I SHIP IT! Ah, ci vediamo alla prossima con la risposta di Haru-chan!
(E no,Makoto quando saprà la storia, immaginatevelo.)

P.S. L'immagine l'ho trovata su pinterest, ma non ho idea di chi sia l'artista! (Modificata un po' da me.)
  
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