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Autore: Nono23    15/05/2015    1 recensioni
Un Holly tormentato da mille pensieri per la sua Patty, che nel pomeriggio aveva avuto un mancamento per la stanchezza, è il protagonista insieme alla sua bella di questa mia breve one-shot. La paura di perderla, la realizzazione del rischio corso in quegli anni che qualcun altro avesse potuto rubargliela… fa risvegliare in lui il suo cuore e…
Leggete e scoprite! Io non vi dirò di più! XPXDXP
Ringrazio in anticipo chiunque deciderà di commentarla! E spero sarete in molti!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È un giorno normale come tutti gli altri: la sveglia è suonata puntuale come sempre e Patty si è alzata  dirigendosi alla finestra per scrutare il ciliegio in fiore davanti a casa sua.
Lei adora quel ciliegio, ha fiori rosa confetto profumatissimi. Le piace leggere sedendosi alle sue radici quando ha del tempo libero.
Quest’oggi, però, c’è qualcosa di strano nell’aria. Una leggera brezza mattutina ha staccato un piccolissimo fiore portandolo tra i capelli della mezza bella addormentata. La manager, a quel punto, si è svegliata del tutto ed ora si dirige con un grosso sbadiglio in bagno. Dieci minuti dopo è uscita perfettamente pronta per iniziare una nuova giornata e fare colazione.
Uscita di casa, passeggia tranquillamente lungo la via per la scuola quando ad un tratto incontra un ragazzo alto, muscoloso che corre con l’immancabile palla al piede. Grazie a quel dettaglio riconosce la figura e gli corre incontro chiamandolo:
<< Ciao Hollyyyy!!!>>
<< Oh? Ciao Patty!>> la saluta con un gesto della mano.
<< Capitano, buongiorno! Come va stamattina?>>
<< Bene, grazie. Tu, invece?>>
<< Lo stesso, grazie. >>
<< Ti andrebbe di fare la strada insieme? Tanto facciamo la stessa strada per andare a scuola…!>>
<< S-Sì. Volentieri.>> mormora la manager con un evidente imbarazzo e arrossendo leggermente. Holly lo nota, ma non dice nulla per non mettere l’amica a disagio.
Camminano parecchio in silenzio senza sapere cosa dire finché non ci pensa il solito-buon-vecchio-Bruce-guastafeste:
<< Hehe! Ma guarda chi si vede! Holly, vecchio mio! Raccontami tutto! Quand’è che vi siete messi insieme? Vi siete già baciati? Com’è stato? Forza, non omettere nulla!>>
<< Bruce calmati! Ho perso il conto delle domande e non sto con Patty! L’ho incontrata per strada e le ho chiesto se voleva fare la strada per la scuola insieme.>> si affretta a rispondere il Capitano visibilmente trasformatosi in un peperone.
Non contento della risposta datagli da Oliver,  il numero 14 della squadra, maliziosamente, dice:
<< Non me la racconti giusta Hutton! E adesso dì tutto a Zio Bruce!>>
Per tutta risposta gli è arrivata una cartellettata in faccia da un’ oramai incavolata e imbarazzata Patty.
<< AHIAAAAAA!!!!!  Così mi rovini il bel faccino che mi ritrovo!>>
<< Patty, Bruce, calmatevi. Vi prego!>>
La manager è corsa verso la sua classe sotto lo sguardo un po’ preoccupato di Holly e vendicativo di Bruce.
La mattinata è passata in fretta, Oliver non ha voluto riprendere con Patty la mini-litigata di stamattina con quell’insolente di Bruce. Non è stata la solita battuta alla quale si sarebbe messa a rincorrerlo. Ha avuto uno sguardo molto stanco e allo stesso tempo come dire “oggi non voglio sentire le tue battute”. Dopo gli allenamenti, la prima manager si è appoggiata al muro con una mano e l’altra si è tenuta la fronte cocente, piegata in avanti. Non vuole che nessuno la veda in quello stato, ma inequivocabilmente il numero 10 della squadra è uscito dagli spogliatoi maschili notandola.
<< Patty!>> “No ti prego, non adesso. Non voglio che mi veda ridotta in questo stato pietoso. Oh accidenti! Non ti avvicinare, ti prego!>>
Troppo tardi, il Capitano le ha messo una mano sulla spalla e sfoderato uno dei suoi sorrisi migliori tramutatosi subito in un’espressione preoccupatissima, forse anche la più preoccupata che avesse mai avuto.
Patty, con gli occhi lucidi (non per il pianto), si volta con un mezzo sorriso cogliendo l’espressione di Oliver. Avrebbe voluto dirgli di non stare in pensiero per lei ma le mancavano le forze per parlare. Holly le ha portato il suo mento sulla sua fronte e lei inevitabilmente è arrossita di colpo. Sbianca all’istante nel sentirla andare praticamente a fuoco. Lei non si regge più in piedi e si abbandona quasi cadendo, se non per la rapida e salda presa del Capitano. La prende in braccio e mentre corre verso l’infermeria pensa, travolto da un turbine inarrestabile di emozioni: “ Oh mio Dio! E adesso che faccio? Mi sono completamente dimenticato che non c’è nessuno a scuola a quest’ora! Oh ma che diavolo! Non credo di essere mai stato così preoccupato per nessuno! Ho come l’impressione di morire se lei non è con me. Mi ha sempre aiutata, in qualunque momento. Non mi ha mai abbandonato, né in vittoria, né in sconfitta. Ora devo proteggerla, devo starle accanto come ha fatto lei con me. Oh Patty… perché non ho capito subito che stavi male. Che idiota che sono! …Oh bene, l’infermeria! Meno male. È aperta!”.
Appena entrato la distende sul lettino e prende una piccola bacinella che ha riempito immediatamente con dell’acqua fredda, un panno di stoffa e l’ha immerso posandolo sulla cocente fronte di quell’angelo caduto dal cielo. In quel momento ha capito di amarla veramente, forse per la paura di perderla per sempre. Senza neppure accorgersene una leggera lacrima gli solca il viso quasi impercettibilmente e mormora:
<< Patty, ora ho capito. Non dovrai più soffrire per me. Ti ho fatto aspettare fin troppo,  rischiando che qualcun altro ti portasse via da me. Perdonami, Patty, perdonami se puoi. Perdona questo sciocco la cui unica frase che sa dire è “il pallone è il tuo migliore amico”… Patricia Gatsby, ora ho capito. Io ti amo. Ti amo con tutto il cuore anche più del calcio…>> il suo discorso viene interrotto dalle parole soffocate di Patty, che sembra avere un incubo:
<< …No ti prego… non farlo… anche se non sono nessuno… voglio starti accanto… non dirmi così… Holly, te ne prego….>>
Ecco, la storia si ripete. Lei soffre per lui. Allora preso da una commozione mai provata fino a quel momento le accarezza i capelli dolcemente. Ricorda che sua madre lo faceva con lui quando aveva un incubo. Patty ad un tratto si calma  e dice un lieve “Grazie” quasi impercettibile all’orecchio umano, ma non a quello di Holly, il quale finisce per scoccarle un piccolo bacio sulle labbra un po’ secche per la febbre, ma con l’irresistibile sapore di fragola.
Erano già le 19.30 e Holly non è ancora tornato a casa. Normalmente, nonostante gli allenamenti prolungati verso le 18.45 è a casa. Ma non quella sera. Non sa nemmeno lei perché ma prende in mano il telefono e compone il numero di casa Gatsby.
Le risponde una voce preoccupata e quasi all’unisono chiedono la stessa cosa:
<< Oliver è lì con Patty a studiare?>> “dì di sì ti prego ti prego ti prego”.
<< Stavo per farle la stessa domanda, Sig.ra Hutton! …Oh no! Dove sono finiti allora?!?!>> un singhiozzo violento si sente dall’altra parte della cornetta.
<< Sig.ra Gatsby, si calmi per favore. Li troveremo!... Già Holly ha il telefono, lo chiamo subito. Lei, se vuole, venga da me. Magari scopriamo qualcosa in più!>>
Dopo quasi dieci minuti dalla telefonata il campanello suona:
DLINDLON
<< Arrivo!>>
La porta si apre e vede la persona davanti a sé con due occhi arrossati al massimo per il pianto appena consumatosi. La Sig.ra Hutton l’ha fatta accomodare offrendole una tazza calda di tè verde e rassicurandola con un lieve sorriso.
<< Adesso lo chiamo e sentiamo un po’ dove sono!>>
<< Va- va bene…>>
DRIIIIINNN DRIIIN
<< Si pronto, chi parla?>>
<< Oliver Hutton dove diavolo sei? Hai una vaga idea di che razza di ore siano? Patty è lì con te?>>
La madre l’ha riempito di domande e Holly capisce che è veramente preoccupata e l’unica cosa che riesce a dire è:
<< Mamma, non ti preoccupare. Sì so che ore sono e Patricia è qui con me. Ora sta bene. Rassicura la Sig.ra Gatsby e dille che per stasera non tornerà a casa e che domani le racconterò tutto, anche a te. Ti prego, ora sta dormendo tranquilla e non voglio svegliarla. Devi credermi sta bene. E anch’io. Ciao mamma e non preoccuparti. Ah sto fuori anch’io stasera. Salutami la Sig.ra Gatsby. A domani!>> conclude il numero 10 riattaccando e lasciando la mamma a bocca aperta. Ma si fida di Holly e se le dice di non preoccuparsi deve star tranquilla.
<< Sig.ra Gatsby, Patty è con Oliver e sta bene…ora. Non si preoccupi. Conosco Holly e so che non le farebbe mai nulla di male, non la sfiorerebbe neppure con un dito. Sono ragazzi con la testa sulle spalle e sanno quello che fanno. Ora si tranquillizzi. Patricia  tornerà a casa domani.>> le annuncia  la donna dopo la telefonata, cercando di essere più calma possibile. Detto questo accompagna l’ospite alla porta e la congeda. Richiusasi la porta alle spalle sospira e con un velo di tristezza e malinconia pensa: “Come crescono in fretta i ragazzi. Mi sembrava solo ieri che piangeva quando era l’ora della pappa e adesso è fuori con una ragazza…!”
Intanto all’infermeria…
Patty ha superato in fretta l’incubo e ha ripreso un sonno decisamente più tranquillo. Holly continua a cambiarle il panno umido finché non si addormenta vicino alla sua testolina, tenendole la mano delicatamente.
Il giorno seguente….
Patty si è svegliata un po’ intorpidita per essere stata troppo ferma ma non appena vede che il “suo” adorato Capitano è lì, vicino a lei diventa paonazza per l’emozione. Mille pensieri non le danno tempo di muoversi e subito affollano la sua testa leggermente umidiccia a causa del panno bagnato di questa notte: “Non ricordo molto di quel che è successo, ricordo solo che qualcuno mi accarezzava, mormorava qualcosa che non ricordo e…. che cosa ci fa Holly lì?!?! Non-non mi dire che è stato lui!?!? Oddio! E ora? Come diavolo mi comporto?!?! Oh al diavolo tutto! Improvviserò…. Forse è meglio…”
<< Ho-Holly…>> dice leggermente scotendolo.
<< Mmmh… Patty? ….Pa-Patty!>> arrossisce un poco trovando il suo viso a “tipo” 3 centimetri di distanza. Subito si alza di scatto portandosi una mano dietro la nuca e, non sapendo che fare, fa la cosa che gli riesce meglio, sorride, ma stavolta è un sorriso mai sfoderato prima, quasi vuole riservarlo solo a lei, colei che da un po’ di tempo a questa parte popola i suoi sogni, i suoi pensieri…il suo cuore e la sua mente.
Anche lei gli sorride e mooolto timidamente, con un fil di voce chiede:
<< O-Oliver… sei… sei stato tu, …Vero?>>
Il Capitano, capendo cosa intende le fa un piccolo cenno con la testa, annuendo.
Poi gentilmente le chiede:
<< Come stai adesso?>>
<< Meglio adesso, grazie! Ti …. Ti volevo ringraziare per tutto…quel che hai fatto per me… Grazie Holly!>>
Il numero 10, preso decisamente alla sprovvista, diventa come l’inseparabile cappellino di Benji: bordeaux intenso.
<< Figurati! È stato un pia-piacere! E… ehm… vorrei dirti una co-cosa… posso parlarti…?>>
In questo momento, chiunque avrebbe toccato Oliver Hutton, si sarebbe sciolto all’istante: sembra lava allo stato puro!
<< Sì! Dimmi!>> “oddio, cosa mi deve dire adesso? E se.. no, non può essere… però a pensarci bene… mah basta assillarsi con tutti questi pensieri e stiamolo ad ascoltare… chissà cosa mi riserva quella cosa dispettosa chiamata “Fato”...!”
“Holly tira fuori la grinta e il coraggio di quando sei in campo! Cavolo ormai le ho detto che le devo parlare…. Fatti coraggio Holly! Forza!!!”
<< Ah…. Sì….. Ecco io… Io… Io ti …io ti amo Patricia Gatsby!>>
“ Ecco l’ho detto! Chissà cosa penserà di me adesso!”
I suoi pensieri sono stati interrotti alla vista di una lacrima solcarle il viso. “Oh no! Che cavolo ho combinato?! E adesso che faccio? Non mi rivolgerà mai più la parola!?! Aaaaaaah!!!!!!!!!!!!”
<< Pa-Patty… scusa io non volevo…. È naturale ti ho fatto aspettare troppo e non è detto che t….>>
Non è riuscito a terminare la frase perché quelle labbra di fragola bloccarono la sua bocca che all’inizio, sbalordito, rimangono immobili, ma poi la circonda con le sue braccia muscolose alla sua vita, così minuta e fragile che sembra spezzarsi da un momento all’altro. Si stacca solo un breve istante per dire semplicemente: << Anche io ti amo! Non sai neppure da quanto!>> per poi abbracciarsi nuovamente e sugellare il tutto con un altro meraviglioso  e appassionante bacio.
Non dura molto. Si sente uno strano vibrare e una suoneria:
DRIIIIIIIIN DRIIIIN DRIIIN
<< Si pronto chi parla?>> risponde Holly con aria palesemente seccata e che promette solo un calcio in faccia al “seccatore” se fosse in carne ed ossa. Per sua fortuna è al telefono e quindi non può fare nulla di tutto ciò.
<< Ciao tesoro, come stai? Patty è lì? È successo qualcosa? No, vero? Mi raccomando! Ho detto alla Sig.ra Gatsby che siete ragazzi con la testa sulle spalle! Non fatemi rimangiare tutto!>>
<< Mamma, ti prego. Non è successo assolutamente niente di cui ci si potrebbe pentire, Okay?>> a quelle parole Patty avvampa dalla vergogna totale, mentre il Capitano cerca di rimanere il più calmo possibile anche se è piuttosto difficile visto il colore da lui assunto e il fatto che ha iniziato a sudare come una fontana…!
<< Piuttosto, sì, Patty è qui con me e sta benissimo, non le ho torto assolutamente un capello e ora te la passo almeno ti tranquillizzi!>> detto ciò passa il telefono a Patty che non sa più cosa dire….
<< P-p-pronto? Oh, b-buongiorno Sig.ra Hutton! Tutto quello che ha detto Oliver è assolutamente vero! Le ripasso suo figlio. Arrivederci e a presto!>>
<< Sentito mamma? Bene. …Accipicchia come è tardi! Mamma torno a casa in un nanosecondo! Devo preparare la cartella e sono già le 07.30. Ciao mamma, ci vediamo!>>
Ha riattaccato subito il telefono ed è calato un silenzio imbarazzante tra i due. Fortunatamente il numero 10 rompe quel dannatissimo momento:
<< B-bene! O-ora stiamo insieme! Sono extra super iper mega contento! Però il tempo non aspetta neppure noi! Quindi andiamo a casa e prepariamo la cartella per stamani. Ci vediamo dopo! Ciao!>> detto questo scocca un veloce bacio sulle labbra di Patty ancora frastornata per l’accaduto. È stato un bacio veloce ma pieno d’affetto e amore.
Preparata la cartella e fattosi una rapidissima doccia è uscito di corsa da casa. Sua madre gli ha chiesto, giustamente, delle spiegazioni ma non ha avuto tempo se non sentirgli dire due parole sulle quali ha rimuginato per parecchio prima di afferrarne il vero significato “io” e “Patty”. È stata così orgogliosa del suo Oliver in quel momento da non trattenere una lacrima di gioia e un riso contento.
Intanto Holly sapendo bene che sarebbe arrivato sempre in perfetto orario è passato davanti a un bar e ha preso due succhi alla pesca e due brioche, una alla marmellata e una alla crema.
D’altronde sia lui che la sua amata sono a digiuno da ieri sera e ha pensato che le farebbe piacere ricevere la colazione… non proprio a letto ma pur sempre dalla persona che ama. E con questi pensieri  parte in quarta verso la scuola felice come una Pasqua.
La stessa situazione si presenta a casa Gatsby, e dopo aver detto due parole velocemente, “io” e “Holly”, fa l’occhiolino alla figlia dicendole:
<< Hai realizzato il sogno che aspetti da sette anni,  complimenti Patty!>>
<< Grazie mamma! Io vado. Ciao!>>
Uscita di casa, si fionda verso la scuola e vede arrivare il suo amato dalla parte opposta, così gli domanda:
<< Tesoro, come mai arrivi da quella parte?>>
<< EhEhEh! Ho un piccolo regalo per te! Spero che per ora possa bastare!>> detto questo le porge il pacchettino con brioche e succo. Lei lo apre e gli fa un sorriso a trentadue denti ringraziandolo.  Poi si dirigono in classe sorridenti e raggianti addentando pezzo per pezzo la loro brioche. E bevono il succo.

Fine.

Note dell’Autrice:
Bonsoir à toutes! Comment ça va?
Questa piccola one-shot è nata l’anno scorso e ho pensato di propinarvi qualcosa di Het. Insomma, dopo tanto Yaoi, bisogna onorare anche la coppia più Canon del Fandom di Captain Tsubasa! Ed ecco uno dei modi più romantici e sdolcinati in cui mi sono immaginata il loro fidanzamento! Beh, che dire di più? Spero che vi piaccia e se esiste già qualcosa di simile, perdonatemi e informatevi, così scrivo a chi devo i credit. Aspetto critiche e commenti! Grazie a chiunque farà questo sforzo, ma anche a chi sarà un lettore silenzioso!
Ciao ciao!
Nono23.

   
 
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