Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: valechan91    15/05/2015    2 recensioni
Rika Taddei (ehm ehm alter ego dell'autrice ehm ehm) è una ragazza italo-giapponese di diciassette anni. I genitori agenti di viaggio,con la sorellina minore di dodici anni, sono sempre in viaggio per il mondo e la ragazza è abituata a vivere da sola. Fino alle elementari anche lei viveva in quel modo,ma alle medie scelse di restare ferma in un posto.come ultima meta, il Giappone, Tokyo. Anche per coltivare la sua passione, la pallavolo. Pur essendo di statura media, eccelle nella ricezione.
Iniziando le superiori, dopo uno shock all'ultimo anno di scuole medie,inizierà ad avere lo stesso sogno ricorrente, su un ragazzino ribelle,suo primo amore d'infanzia da cui si è divisa.
Non sa che iscrivendosi al Liceo Seirin incontrerà più persone di sua conoscenza,alcune non sempre piacevoli, e forse troverà anche l'amore...
è la mia prima fanfiction :) ATTENZIONE: spoiler per chi non segue il manga, ma più avanti nella storia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve sono valechan91. Eccoci con un nuovo capitolo. Cosa accadrà alla nostra Rika?
Buona lettura!



Capitolo 29- L’incidente


Il conducente del camion scese immediatamente e afflitto chiamò un’ambulanza. Nessuno si accorse che Rika, fortunatamente, anche se aveva battuto la testa, era finita sopra un piccolo manto di erba che cresce a ridosso dei marciapiedi…
Kise e Kasamatsu stavano passando di lì.
“ Hanno investito qualcuno…” commentò il numero  4 della Kaijou, cercando di capire cosa fosse successo e di capire chi fosse la vittima
“ Senpai..” fece Kise, preoccupato “ non ti sembra Rikacchi?”
“Rika-chan? Ma che dici Kise! Non è possibile” Anche Kasamatsu si preoccupo
Kise riuscì a farsi appena largo tra la folla creatasi, e la vide chiaramente. Su una barella, c’era Rika, priva di sensi, e con delle infermiere che le tamponavano una ferita molto vicina alla tempia.
“ è Rikacchi, sempai!” disse Kise, trasalendo ed allarmandosi. Il ragazzo notò poco distante delle ragazze circospette e captò qualche loro discorso.
“ Non doveva andare così, doveva solo spaventarsi” “ Beh peggio per lei, se l’è cercata” “ Non ci hanno viste, giusto?”
Kise non ci vide più. “ Senpai, scusami, tarderò un po’. Tu vedi dove portano Rikacchi e ti raggiungo”
Kise non si era mai sentito tanto furioso prima, nemmeno con Haizaki si era arrabbiato tanto.
E tra gli urletti delle ragazze, le bloccò e chiese loro, con gli occhi dorati che fiammeggiavano di rabbia. “ Siete state voi, vero? So chi siete, non fate finta di nulla e rispondetemi”
“ Kise-sama” fece la leader “ quella ragazza non fa per te”
Kise serrò i pugni e strinse gli occhi, lo sguardo di ghiaccio. “ Chi vi dà il diritto di decidere? Da adesso voglio che smantelliate il mio fan club. Non voglio delle fan come voi. Sparite”scoppi
Il ragazzo fece per andarsene, ma venne trattenuto per il braccio dalla presidentessa. “ Kise-sama…”
Un ringhio nacque dalla gola del numero 7 della Kaijou, voltandosi con gli occhi dorati pieni di rabbia e strattonando il braccio. Sembrava un ghepardo pronto ad azzannare…

 


Kise chiamò Momoi, poi Midorima. Piano piano, tutti gli amici della ragazza seppero l’accaduto.
Momoi  scoppiò in lacrime, rifugiandosi tra le braccia di Aomine.
“ Oi, Satsuki, che ti prende?” chiese il ragazzo
“ Rika-chan…” pianse la ragazza “ è finita in ospedale”
“Cosa?” fece Aomine “ che è successo? Andiamo, Satsuki!”
Kotoko, in disparte, aveva sentito tutto, e nonostante la rabbia corse verso l’ospedale.



Momoi aveva chiamato anche Riko ( come avesse avuto il suo numero, nessuno lo sa). La coach si sentì gelare. Chiamò Kagami, poi strinse i pugni e versò qualche piccola lacrima. Voleva essere forte. Doveva esserlo.
“Oi Riko. Che succede?” chiese Hyuuga
“Rika ha avuto un incidente! Corriamo in ospedale!”
Hyuuga era ancora nel pallone. La sera prima aveva tagliato i capelli alla ragazza, memore della promessa che si erano scambiati. Il ragazzo aveva tentato, trasportato dall’atmosfera, di dichiararsi ( cosa che voleva fare da quando aveva saputo, da voci di corridoio, che la ragazza non si vedeva più con Kiyoshi)…ma il lato da maschiaccio di Riko aveva rovinato tutto. “ Accidenti, dovrò attendere dopo la finale, maledizione. E se non vinciamo mi toccherà…” e rabbrividì senza finire il pensiero.



La coach Riko decise di non far preoccupare tutti, così andarono solo lei e il capitano. Nel frattempo, quella mattina era particolare per tutti. Nel tardo pomeriggio, ci sarebbero state sia la semifinale per il terzo e quarto posto, che la finale. Seirin e Rakuzan.
Kiyoshi era stato invitato a casa di Izuki, Koganei si ritrovava la sorella alle calcagna mentre Tsuchida aveva il tifo della propria fidanzata.
Intanto, Kagami…
“Scusami se ti ho chiamato così all’improvviso, Tatsuya” cominciò Kagami “ ma volevo chiarire tutto prima della finale. Mi dispiace davvero per quello che è successo in America. Ma voglio che come prima…”
“ Non dobbiamo più parlarne” lo interruppe Himuro “ sono io che devo scusarmi. Mi dispiace per tutto quello che è successo finora” Il ragazzo si rimise al collo l’anello che aveva messo da parte.
“Vorrei giocare di nuovo insieme a te.  Come rivale, come fratello” continuò il giocatore dello Yosen “ andrò a tifare per te alla finale.  Fa’ del tuo meglio.”
Il ragazzo, andandosene, sussurrò a Kagami delle parole. “ Let me see you become the n1 player, Bro” ( voglio vederti diventare il miglior giocatore, Fratello). Kagami rispose “ ‘Course” (Ovvio!”)
Improvvisamente, Kagami ricevette una telefonata. Era la coach. Il ragazzo sbiancò e fece cadere il cellulare.
Himuro si voltò  e notò l’espressione agitata del ragazzo.
“ Che succede, Taiga?” chiese il ragazzo, allarmandosi
“ Rika ha avuto un incidente!”

 


Si ritrovarono tutti in ospedale.
“ Come sta, dottore?” chiese la coach Riko
C’erano tutti, all’appello mancava solo Akashi.  Kuroko, appena saputo l’accaduto, era corso insieme ad Alex in ospedale. Doveva lasciare Nigou alle cure della donna per via della partita.
Le amiche di Rika si tenevano abbracciate strette n preda alla preoccupazione. Momoi era vicina ad Aomine. Midorima lasciava  che Takao gli stringesse la mano per confortarlo.  Himuro era vicino a Murasakibara. Kise, messosi accanto ad Aomine, si sentiva in colpa, ma i colpi ben assestati di Kasamatsu evitavano che si deprimesse troppo.
Ma il più preoccupato era Kagami…
“ Ha battuto la testa, ma per fortuna non così forte “ disse il medico “ i problemi sono altri. Ha perso parecchio sangue, anche se non è necessario farle una trasfusione.  E soprattutto, non si sveglia. Se non si sveglierà entro stasera, c’è il rischio che il suo cervello ne risenta, in particolare per la memoria. “
Fu un fulmine a ciel sereno per tutti. Se le ragazze singhiozzarono più forte, Kagami strinse i pugni, in preda all’amarezza. “ No…non può…non adesso che…”
Midorima, improvvisamente, si ricordò di un particolare. “ Ma questo ospedale…”
“ Sapevo di trovarti qui, figliolo” fece una voce alle spalle dei ragazzi. Si trattava di un uomo avvenente, alto, dal volto liscio e pulito
“Salve, padre”  fece eco Midorima. La persona appena arrivata era Shinji Midorima, chirurgo di punta dell’ospedale.
“Il padre di Midorima?” si chiesero tutti
L’uomo lesse il nome dell’ospite della stanza di fronte la quale c’era quella moltitudine di persone.
“ è la tua amica, giusto? Vedrai che andrà tutto bene”
Midorima strinse maggiormente il pugno. “ Fate...di tutto per salvarla…papà”
“Shin-chan…” pensò Takao, continuando a stringergli la mano
Anche se Midorima e suo padre non erano mai andati molto d’accordo, il ragazzo sapeva che era lìunica persona a cui potersi rivolgere. L’uomo sorrise e scompigliò teneramente i capelli del figlio.
Poi rivolgendosi a tutti, disse “ State tranquilli. Il dottor Hasegawa qui presente è uno dei migliori di questo reparto.  La vostra amica ce la farà, vedrete”



Uno alla volta, andarono a farle visita.
Quando fu il turno di Kise, il ragazzo pianse. “ Mi dispiace, Rikacchi, è colpa mia” mormorava il ragazzo “ se non ci fossero state le mie fan… devi riprenderti, so che ce la farai. Sei una ragazza forte”
Rika era stesa nel letto, con la testa fasciata ed una piccolissima flebo nel braccio.
A turno, tutti dissero qualche parola alla ragazza, benchè lei non potesse sentirsi.  Vivienne si era ripresa almeno un po’ e voleva parlarle, essendo la manager del Rakuzan.
Si fecero vive anche le tre fan di Kise, che si guadagnarono un altro sguardo gelido da parte del loro idolo.
“ Vi ho detto che non voglio avervi fra i piedi, sparite” sibilò Kise, irato “ Ragazzi, ignoratele”.
Kagami per la prima volta nella vita provava il forte desiderio di prendere a pugni una donna, ma preferi fare come diceva Kise. Le tre se ne andarono malinconiche ed in lacrime.



Ormai il sole stava quasi per tramontare e la ragazza non dava segni di volersi risvegliare.
I ragazzi se ne andarono, ma Kagami volle rimanere. Ringraziò il padre di Midorima, che convinse il medico a farlo restare.  Anche Midorima e Takao avrebbero potuto restare, ma preferirono andarsene… o meglio, Kazunari trascinò di peso Shintaro, sotto consiglio del dottor Midorima, via dall’ospedale per farsi una bella dormita. “ Poi voglio parlare con lui della partita che avete giocato contro il Rakuzan, Shintaro non mi racconta mai nulla. E poi, tra poco avete la partita contro la Kaijou” commentò l’uomo, suscitando una leggera ira nel proprio figlio.
Kagami andò a prendersi una bibita, e al suo ritornò trovò Akashi.
“ Akashi…” commentò il ragazzo
“ Ci rivediamo, Kagami Taiga” fece gelido il capitano del Rakuzan “ ma tranquillo, sono qui per lei, non per te” continuò, enfatizzando il “lei”
Kagami strinse i pugni. “ Insieme a lei tra poco ve la faremo vedere”
“ Siete forti, lo ammetto. Ma il mio basket, il basket del Rakuzan, è assoluto” fece Akashi, facendosi strada verso la camera della ragazza
“ Vedrai, Akashi-kun. Ti batteremo” una voce proferì queste parole..e dal nulla, emerse Kuroko
“ Kuroko, la finisci di spaventarmi?!” urlò Kagami
“ Ero qui da prima, Kagami-kun, non mi hanno notato e non mi hanno cacciato. Volevo rimanere anche io” rispose il ragazzo
Akashi sogghignò. “ Tetsuya, anche tu qui” fece il numero 4 del Rakuzan “ staremo a vedere, domani. Non vi lascerò né la vittoria né lei tanto facilmente”. Il ragazzo si diresse nella stanza di Rika, dopo aver squadrato Kuroko  e avergli posato una mano sulla spalla “ Preparati a perdere, Tetsuya”
Entrato nella stanza, Akashi si avvicinò a Rika. Poggiò la mano su quella della ragazza e avvicinando il volto al suo, sussurrò “ Non puoi sfuggirmi, Rika. Vedi di tornare, e svegliati. Altrimenti verrò a prenderti anche all’inferno. Non ti libererai di me”
Akashi uscì dalla stanza e si rivolse a Kagami e Kuroko. “ A più tardi, Tetsuya, Kagami Taiga”
Kagami e Kuroko erano irritati, anche se il secondo non lo dava a vedere.
Kuroko sospirò. Era stato l’ultimo ad andare dalla ragazza.  “Kagami-kun, rimani ancora se vuoi. Io mi avvio” disse il numero 11 della Seirin “ non tardare, dobbiamo batterli”
Kagami annuì, e rientrò nella stanza della ragazza. Vederla in quello stato gli faceva male.
Il ragazzo si sedette accanto al letto e le prese una mano, sussurrando “ forza, Rika, puoi farcela. Sei forte. Non posso perderti proprio adesso, maledizione! Devi farcela.  Tutti contano su di te. Io conto su di te. Non posso perderti… ora che…”



Passò qualche minuto e i medici fecero uscire il ragazzo. Ormai era quasi sera, e l’ora delle partite era vicina,
Mentre Kagami girovagava in preda alla preoccupazione, arrivò il padre di Midorima a chiamarlo. Rika si era ripresa. Stava bene. Si era svegliata.
Il ragazzo, felice, corse dalla ragazza ed entrò nella stanza.
“Tai-chan…” fece Rika
Kagami, senza dire nulla, le corse incontro e l’abbracciò stretta. “ Prova a farmi prendere un altro spavento simile e te la faccio pagare cara”
La ragazza sorrise, stringendosi a lui ed afferrandogli la maglia. “ Scusami…”
Kagami chiamò Kuroko, che disse a tutti del risveglio di Rika. L’ospedale venne nuovamente riempito da adolescenti giocatori di basket, e Takao potè assistere per la prima volta ad un sorriso accennato di Shintaro rivolto al proprio genitore…il quale per poco non si profuse in una cascata di lacrime…
“Rikaaaaacchiiii!” Rika venne assalita e quasi  soffocata da Kise, che piagnucolava. “ Mi dispiace, è colpa mia. Quelle…”
“Kise, dillo di nuovo e ti pesto, chiaro?” fece Rika “ è colpa di quelle tre, non certo tua. Pensa piuttosto a giocare contro Midorima. Stavolta mi manterrò neutrale, e poi noi abbiamo la finale contro il Rakuzan” disse, fiammeggiando dagli occhi
“Si, ti sei proprio ripresa, Rikacchi…” pensò Kise
“Tu però scommetto non giocherai, e Midorima avrà campo libero. E  Takao è un buon avversario per Kasamatsu senpai” ghignò la ragazza
“ Rikacchiiii sei cattiva” piagnucolò il ragazzo

 


I medici preferivano tenerla ancora sotto osservazione, ma il dottor Midorima aveva preso le parti dei ragazzi… e Rika sviluppò un’aura malefica che terrorizzava tutti. Così decisero che sarebbe potuta uscire un’ora prima della partita.
Kuroko, intanto, sospirando, continuava a ripensare alle sue avventure alla Seirin. Vittorie, sconfitte, momenti belli e brutti.  Gli altri si avviarono allo stadio, dopo aver fatto visita a Rika.
Si fece vivo anche Akashi. “ Perderai, Rika” aveva detto il ragazzo
“ Non esserne così sicuro, Akashi” aveva ribattuto la ragazza, con un ghigno. Ogni tanto la testa le faceva ancora male, ma passava quasi subito.



Rika fece in tempo a vedere solo la fine della partita tra Shuutoku e Kaijou. “ Come immaginavo, Kise era troppo malconcio, anche se lo negava” pensò Rika “ Midorima aveva la strada spianata”. Lo Shuutoku vinse per 98 a 54.
Non andò a salutarli, aveva la finale. Prima della partita, fu chiamata da Vivienne.  Se la sarebbero giocata alla pari, da amiche e da rivali insieme.
“ Sono combattuta. Non vorrei venissi al Rakuzan, per via di Akashi-sama. Ma non voglio nemmeno che lui ignperda. E poi sono simpatici, i ragazzi del Rakuzan” commentò la ragazza
Rika alzò un sopracciglio, perplessa. “ I Generali senza corona, simpatici? Vivi…povera me!” pensò la ragazza “ Tranquilla, sai che Akashi non mi interessa. Giocamocela lealmente”
La ragazza arrivò all’inizio del riscaldamento per la finale, e tutti la accolsero festosamente.
“Come facevamo senza la nostra manager?” disse bonariamente Hyuuga, prima di entrare in campo per il riscaldamento
“ Vinceremo, puoi contarci” fece Kagami, sorridendole
“ Conto su di te, Tai-chan, e su Kuroko-kun. Forza, ragazzi!” fece Rika
Akashi ghignò. La situazione si presentò non semplice sin dalla fase di riscaldamento delle due squadre.
“ Il basket del Rakuzan è assoluto. Io sono assoluto”

 


Al prossimo capitolo!

Preview capitolo 30: “ Rika, irritata, spezzò l’ennesima penna. “ Qualcosa non mi convince” pensò”

   
 
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