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Autore: Raul    15/05/2015    0 recensioni
Chi sta leggendo questa storia starà pensando, perché sta scrivendo come se mi parlasse, io ti sto parlando perché tu capisca la gravità di quello che stai facendo, stai continuando a leggere, ora tu devi smettere di leggere altrimenti dovrai scappare da cose molto potenti e molto pericolose.
Lo so che stai continuando a leggere perché stai pensando " Queste sono solo parole scritte, non possono farmi niente." e qui ti sbagli quindi ora smetti di leggere.
Stai ancora leggendo?
Ok, se stai ancora leggendo devo farti smettere io.
Magari potrei raccontarti una storia, se ti raccontassi una storia smetteresti di leggere?
Se sì allora iniziamo, il libro delle epoche ci dirà tutto ciò che vogliamo sapere.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi sta leggendo questa storia starà pensando, perché sta scrivendo come se mi parlasse, io ti sto parlando perché tu capisca la gravità di quello che stai facendo, stai continuando a leggere, ora tu devi smettere di leggere altrimenti dovrai scappare da cose molto potenti e molto pericolose.
Lo so che stai continuando a leggere perché stai pensando " Queste sono solo parole scritte, non possono farmi niente." e qui ti sbagli quindi ora smetti di leggere.
Stai ancora leggendo?
Ok, se stai ancora leggendo devo farti smettere io.
Magari potrei raccontarti una storia, se ti raccontassi una storia smetteresti di leggere?
Se sì allora iniziamo, il libro delle epoche ci dirà tutto ciò che vogliamo sapere.




1.La figura


-Devo correre o le guardie mi prenderanno-pensai.
-Fermati o iniziamo a scoccare!- sentì gridare dal vicolo dietro di me.
Mentre correvo il fango accumulato tra le fenditure dei ciottoli iniziò a farsi sempre più alta e le pozzanghere sempre più grandi.
Ad un certo punto si sentì un sibilo e una freccia mi sfiorò l'orecchio e mi lasciò un piccolo taglio all'altezza del lobo.
Poi una voce gridò - Ti abbiamo avvertito!-
Dopo ciò un coro di sibili percorse il vicolo e un nugolo di frecce si diresse perso la mia schiena.
-Sono spacciato- pensai, ma non avvertì nessun impatto e stavo ancora correndo verso la fine del vicolo e l'inizio dei bassifondi.
Arrivato all'inizio dei bassifondi mi voltai e scorsi una figura intenta a combattere contro le guardie.
La figura sembrava alta due metri e portava un mantello nero con un cappuccio sollevato in modo che coprisse la testa, l'arma che impugnava sembrava fatta di vetro, ma quando colpiva una spada avversaria si faceva scura nel punto entrato in contatto con la lama nemica come ad assorbire il colpo.
I movimenti erano fluidi e veloci come un ballo che non può essere interrotto.
Lo sconosciuto combatté per vari minuti e poi, ucciso l'ultimo soldato, si voltò verso di me.
In quel momento vidi i suoi occhi. Occhi fiammeggianti, e se se dico fiammeggianti intendo che le fiamme uscivano letteralmente dagli occhi, il resto del viso non era visibile perchè ricoperto dall'ombra del cappuccio.
La figura si avvicinò a me con passo lento e ritmico, quando i suoi piedi si avvicinavano all'acqua essa evaporava come se esposta ad un violento calore.
Non riuscivo a muovermi, le braccia e le gambe non rispondevano più ai miei comandi, era come se quegli occhi scrutassero nella mia anima e la bloccassero.
Poi tutto finì, il fuoco negli occhi della figura scomparvero, e l'ombra del mantello si fece meno scura, come se a proiettare l'ombra fossero stati gli occhi che eruttavano fiamme.
Arrivato davanti a me la figura poteva essere un qualsiasi eremita del nord sceso dai monti di Nardil.
Tutto questo duro meno di 3 minuti.
Allora la figura incappucciata parlò - Tu ora vieni con me!-.
A questo ordine iniziai a sudare freddo, il sudore scivolava dalla testa sino sulla punta del naso, per poi cadere a terra e a mischiarsi con le pozzanghere.
L'uomo allora prese una fiala da sotto il mantello, la aprì e ve ne tirò fuori un ago, prese l'ago e mi punse su di un braccio.
Dal punto in qui mi aveva infilzato l'ago iniziò ad espandersi un tepore che mi addormentò il braccio e continùò fino alla testa, arrivato ad essa mi addormentai.
   
 
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