11 maggio 2015
Cari
compagni,
questo terzo e ultimo
anno
di scuola media sta per terminare e, tra poche settimane, la classe
terza enne smetterà di esistere.
Vi voglio ringraziare per
ciò che mi avete fatto passare in questo lungo periodo,
durante il
quale ho condiviso con voi cinque ore al giorno, sei giorni alla
settimana, nove mesi all'anno.
Vi ringrazio per tutte le
lacrime che ho versato per colpa vostra, per i singhiozzi soffocati
sotto il cuscino durante la notte, per quelli trattenuti durante le
lezioni per far vedere che sì, sono forte, non crollo
davanti a voi.
Vi ringrazio per tutte le
volte che ho cercato di parlarvi di qualcosa, ma non mi avete mai
considerata di striscio. Mi avete sempre ignorata, quello che dico
non ha la minima importanza per voi.
Vi ringrazio anche per le
volte in cui avete ascoltato qualche rara domanda che vi ho posto, ma
mi avete risposto di andare a stendere, non si sa per quale oscuro
motivo.
Vi ringrazio per le prese in
giro, quelle fatte con cattiveria, apposta per ferire una ragazza con
un autostima già non molto alta.
Vi ringrazio quando avete
accentuato i difetti del mio aspetto fisico, difetti piccoli, ma
ingigantiti dalle vostre parole sprezzanti. Hai le cosce che sembrano
prosciutti di parma, hai un brufolo qui, assomigli ad un maiale, chi
ti vuole a te, cesso schifoso?
Vi ringrazio perchè dite
sempre: “Conta il carattere, non l'aspetto fisico!”
ma poi
correte dietro alle troiette pronte a sbottonarsi la maglia alla
prima occasione, che utilizzano chili di trucco e vanno in giro come
dee scese sulla Terra solo per fare un favore a noi comuni mortali.
Vi ringrazio per quando
avete difeso queste vostre amichette che si tagliano per farsi notare
e fanno finta di soffrire di disturbi alimentari, giusto per attirare
l'attenzione e mostrare a tutti quanto soffrono con diecimila amici e
altrettante persone che stanno loro dietro. Già, secondo voi
hanno
una buona ragione per farlo. Se io provassi a imitarle, probabilmente
mi direste che vi faccio solamente pena.
Vi ringrazio per quando mi
avete detto che sono solo invidiosa. Sì, lo ammetto, sono
invidiosa
di queste persone che non passano i pomeriggi a casa da sole, a
scrivere lettere di sfogo che non verranno mai inviate agli
interessati.
Vi ringrazio per tutte le
volte che mi avete detto che sono solo un'asociale di merda e che non
riesco ad ammetterlo. LO SO, cazzo, lo so! Credete che io non ci
pianga già abbastanza da sola? Credete che sia facile per me
riuscire a intrattenere un vero discorso con solo una decina di
persone, di cui giusto la metà o anche meno tengono a me
veramente e
sono mie amiche? Credete che io non cerchi di combattere questa
incredibile timidezza, che mi attanaglia nei momenti meno opportuni e
mi fa accendere come un razzo segnalatore in piena notte?
Vi ringrazio perchè per voi
essere bravi a scuola è una cosa disdicevole, prendi
più di otto e
sei una sfigata. Forse è giusto invidia, la vostra, invidia
perchè
riesco a studiare mezz'ora e a prendermi nove. Voi non studiate mai,
in fondo cos'è la cultura, che ve ne frega di Che Guevara
che ha
lottato per ideali di libertà, o di Gandhi o di Mandela? A
voi
interessa soltanto guardare i vostri amati porno, farvi qualche sega
e magari fabbricare una pallina con le pagine sulla Seconda guerra
mondiale per dimostrare quanto siete bravi a palleggiare con i piedi.
Vi ringrazio per la vostra
opinione non richiesta sulla scelta della scuola. Secondo voi il
Liceo Classico non è abbastanza, lì ci stanno
solo i secchioni e
gli sfigati. Il posto perfetto per me.
Vi ringrazio per quando mi
considerate pazza perchè passo le mie giornate in compagnia
dei
personaggi immaginari dei libri, di sicuro più simpatici di
voi.
Vi ringrazio perchè mi
avete derisa, dicendomi che sono una stupida a scrivere storie, solo
i falliti lo fanno, chi vuoi che legga le mie stupide fantasie da
bambinetta. Voi non capite che mettere le mie emozioni sulla carta
è
la valvola di sfogo che mi permette di non impazzire e di non
mandarvi affanculo tutti.
Vi ringrazio perchè mi
avete fatto pesare di non avere mai baciato nessuno a quattordici
anni e di non avere mai fumato. Allora ho premuto le mie labbra su
quelle di un altro ragazzo ad una festa, ho tirato un'unica
disgustosa boccata alla vostra sigaretta. Ma voi non mi avete
accettata comunque.
Vi ringrazio per quando
avete detto che non vengo mai a nessuna festa, che non esco mai con
voi, che non vado alle cene che organizzate. Già, ma magari
pensate
prima ad invitarmi, non vi sembra logico? Le rare volte che mi avete
degnata di un “Tu ci sei, Sara?” io sono sempre
stata presente.
Certo, poi non mi avete rivolto la parola o mi avete parlato giusto
due minuti, solo farmi smadonnare e uscire completamente di testa
davanti alle vostre affermazioni idiote.
Ora vorrei ringraziare
quelli che mi hanno fatto soffrire di più, coloro ch
avrebbero
potuto trasfersi nella Corea del Nord pochi mesi dopo la nascita e
nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.
Ringrazio te, Alessio, per
essere la persona più spregevole sulla Terra. Sei un
megalomane con
manie di grandezza, vuoi diventare miliardario sfruttando la povera
gente, ma non sai nemmeno che scuola scegliere l'anno prossimo.
Ti ringrazio per quando, in
prima, mi hai ricattata minacciandomi di dire a tutti il ragazzo che
mi piaceva. Ti ho pagato, ma tu hai raccontato tutto comunque. Ho
passato giorni in cui non volevo venire a scuola per colpa tua e dei
tuoi ricatti.
Ti ringrazio perchè insulti
i poveri immigrati e mi delizi con le tue battute razziste. Non hai
nessun merito se sei nato bianco, ricco e figo. Spero che nella tua
prossima vita tu sia un poveraccio costretto a prendere un barcone
per cercare fortuna in Italia, e che tu ti venga discriminato da
gente come te. Molte di queste persone meritano una vita migliore,
molti di essi sono meglio di te e di tutti i tuoi amici messi
insieme!
Ringrazio te, Samuele,
perchè, da quando sei arrivato all'inizio dell'anno
dall'Argentina,
hai peggiorato notevolmente la mia vita. Il primo mese eri davvero
simpatico, eri amico di tutti. Poi hai capito chi contava veramente
nella classe e tutti gli altri hai deciso di ignorarli, scaricando le
persone che avevano iniziato a tenere veramente a te.
Ti ti ringrazio per essere
uno schifoso ipocrita. Giusto ieri, alla fine della discussione, mi
hai detto di fare pace. Oggi già sparlavi di me e di quanto
fossi
asociale.
Grazie, Sergio, perchè,
nonostante tu sia un nanetto gobbo con gli occhi da pesce lesso, te
ne vai in giro con quella troia della tua ragazza a fare il bulletto.
Mi hai sempre squadrata con disprezzo, non sono certo abbastanza per
te.
Ti ringrazio, Francesca,
perchè mi hai sempre sbattuto in faccia che sei una gnocca
assurda,
che tutti i maschi ti guardano e che tu hai avuto trecento ragazzi,
mentre io nemmeno uno.
Infine vi ringrazio tutti a
nome della mia migliore amica, che è un vero tesoro, ma che
non
considerate alla vostra altezza. Si trova esattamente nella mia
situazione, e anche lei ci sta piuttosto male.
Ora non so proprio come
salutarvi. Magari uno “spero di non rivederci mai
più” potrebbe
andare bene? Sì, allora tutto okay.
Spero di non rivedervi mai
più
Sara
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Angolo dell'autrice
Ho
scritto questa lettera di sfogo dopo avere litigato con alcuni dei
miei fantastici compagni di classe, perchè secondo loro sono
asociale e non l'ammetto.
Ho
cercato di descrivere di ogni gesto cattivo da loro compiuto nei miei
confronti, tutto ciò che mi hanno fatto in tre anni.
Ci
sono alcuni errori di grammatica: li ho inseriti apposta per rendere
meglio l'idea di quando parlano e del fatto che non sappiano nemmeno
utilizzare un Italiano corretto.
I
nomi finali sono inventati, anche se le iniziali le ho mantenute
uguali.
Spero
che questo sfogo faccia riflettere qualcuno...
Alla
prossima
Sara