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Autore: Bea28    16/05/2015    0 recensioni
Annabeth scrive a Thalia della sua vita. Ma si trovano nei tempi della Antica Grecia. Come ha conosciuto Percy, e come vanno le cose mentre Thalia è una cacciatrice di Artemide.
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credo che sia divertente e originale, spero che vi piaccia.
Bea28. la vostra pazza figlia di Atena
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Percy/Annabeth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara Thalia,                                                      11 settembre
Sono passati nove mesi da quando il mio amato consorte è partito per un lungo viaggio con suo fratello Tyson dalla nostra isola, per trovare nuove terre nel mare.
Tra poco sarà re di questo nostro regno, il Re sta poco bene, nulla di grave non preoccuparti, ma ha scelto che appena Percy ritornerà, occuperà il posto che gli spetta sul trono, ma ancora la sua triremi non si scorge nell’oceano blu/verde, come i suoi occhi, e la speranza di rivederli non si annebbia come la stagione estiva.
Le piogge cominciano a scrosciare sui tetti e i campi di grano dei contadini, per rinfrescarli dopo il sole di agosto.
Il profumo della pioggia occupa il posto di quello della sabbia e della salsedine che porta con sé il ricordo della fragranza di mio marito.
Adorava l’oceano come se fosse il suo migliore amico, un fratello: i capelli corvini mossi dalla brezza marina, i suoi occhi verdi alga che riflettono sempre il colore dell’acqua salata.
Mi addormento ogni sera, nel nostro letto, adesso freddo perché non c’è il suo calore che lo riscalda, mi scalda, e sogno… sogno il nostro incontro.
Io figlia di un professore del posto e Atena, dea della saggezza, una semplice ragazza, dai capelli biondi e gli occhi grigi; lui figliastro del re, e figlio del dio scuotitore di terra e lande marine, Poseidone, e come maestro il centauro Chirone.
Dovevamo essere acerrimi nemici, ma Eros ha deciso proprio di no, una freccia e l’amore è partito. Il Fato ha intrecciato i nostri cammini passo per passo..
Un giorno ero appena uscita dal negozietto di fiori della mia cara amica, Katie Gardner, avevo comprato un: Non ti scordar di me, e lo stavo per portare a casa per farlo vedere a mio padre, ma qualcosa, più precisamente l’amore mi è caduto addosso, o quasi. Quel giovane, muscoloso, alto, mi aveva presa prima di fare un capitombolo per terra, non dissi niente, forse perché ero ipnotizzata dai suoi occhi, così straordinari, leggevo mille emozioni turbinanti.
Mi chiese scusa senza togliere lo sguardo dal mio, mi stava ancora osservando quando è venuto Grover, il nostro vecchio amico da quando avevo sette anni e tu dodici, che ho scoperto essere il miglior amico del mio assalitore.
-Ehi, Percy! Stai bene?- poi mi fissò sorridendo- Annabeth, come stai?- mi chiese passando lo sguardo verso di me e poi verso Percy.
-Io… io sto bene, ma non il mio Non ti scordar di me. Uff…- dissi mettendomi in ginocchio, ma anche il mio assalitore si mise inginocchio, osservando la piantina.
-Mi dispiace tanto. È che dovevo andare da mio padre, mi ha chiamato, e devo sbrigarmi, che posso fare?... aspettami qui. – disse rialzandosi ed entrando dal fioraio, dopo un minuto uscii con due Non ti scordar di me, porgendomeli, ma io non li accettai, non potevo prenderli.
-No, non fa niente. Lo ricomprerò domani. –
-No, insisto.-
-No, stai tranquillo. Non dovevi andare da tuo padre, ecco corri. –dissi indispettita e incrociando le braccia al petto. Lui fece un sorriso furbo, che io guardai di sottecchi.
-Infatti, mi stai facendo perdere del tempo, quindi prendili e non replicare, per favore. O, lo dici tu a Poseidone per quale motivo, ho fatto tardi. –
-Po… Poseidone è tuo padre?- chiesi sorpresa. Lui annuì, sempre con quel suo sorriso, ma non la poteva fare franca contro Annabeth Chase.
-E quindi? Mia madre è Atena, ed io lo ricomprerò domani il fiore, adesso corri da tuo padre.–
-Atena? Ecco dove avevo visto quei bellissimi occhi.-  sussurrò come se fosse in un altro mondo, però poi si ricompose, e disse- e a chi glieli do questi incantevoli fiori, adesso?-
Mi guardai intorno, per poi vedere una ragazza che lo stava fissando civettuola, e questo m’infastidì parecchio.
-Potresti darglieli a quella lì, ti sta guardando come un predatore guarda  la sua preda. E adesso devo andare. Ciao Grover, Ehm… stammi bene Testa d’Alghe, corri da tuo padre.-  così me ne andai, lascandolo a bocca aperta per il soprannome e con un ghignante satiro alle sue spalle.
Indovina, Thalia. Cosa trovai sul davanzale della mia modesta casetta?
I famosi Non ti scordar di me, comprati dal figlio di Poseidone, se questa è stata la nostra prima conversazione, tu puoi immaginare le altre. Trovò anche lui un nomignolo per me, non bello quanto il mio, ma ci posso stare, esso è Sapientona.
Ci siamo rincontrati quando la Regina Sally mi aveva chiamato per un consiglio, poiché sono figlia di Atena, ero d’aiuto.
Stavo passando in un corridoio, quando da una porta esce proprio lui.
-Sapientona, come stanno i fiori?-
-Testa d’Alghe… i fiori stanno una meraviglia nel giardino dell’Acropoli, e tu? Tutto bene con tuo padre?-
-Ehm, certo. Aveva solo un piccolo problema. Cosa ci fai qui? Mi stavi cercando per chiedermi di uscire?- chiese con il solito sorriso tra il furbo e il cucciolo.
-Decisamente no. La Regina Sally mi ha chiesto conferenza, e poi non sapevo neanche che fossi tu, il figliastro del re. -
-Davvero?- ed io annuì.
-Allora va bene se ti chiedo io di uscire?-
-Cosa?- domandai sbalordita.
-Non puoi dirmi di no, dopo che hai dato il mio regalo all’Acropoli.-
-No. -
-Ok, se devo proprio passare alle maniere forti.-  sospirò, poi si presentò in tutta la sua altezza e con fare regale mi disse-Annabeth Chase, come tuo principe io ti ordino di uscire con me.-
-Cosa?- richiesi.
-Hai sentito bene e se non lo farai… uhm… ti succederà una cosa spiacevole alla quale devo ancora pensare.-
Dovetti uscire con quel Testa d’Alghe, ma poi non fu tanto  male, anzi mi divertii molto, e così iniziò la nostra storia d’amore fino ad adesso.
La cosa più bella, di quando lo rivedrò, non sarà riaverlo con me, certo anche quello, ma vedere l’espressione sul suo viso, quando terrà per la prima volta il fagottino di suo figlio, il frutto della passione dell’ultimo giorno prima della partenza. Non vedo l’ora. Adesso devo ritornare a palazzo, poiché ti sto scrivendo dalla spiaggia.
                                                                   Annabeth Jackson
P.S. Rispondi subito, Thalia. Tuo cugino ritornerà presto me lo sento e vorrà sapere cosa ti è successo in questi mesi dalla sua partenza. Ciao.
 
 
Cara Thalia,                                                  23 settembre
Dopo una settimana dall’altra lettera ho partorito un bel maschietto dagli occhi del padre e i miei capelli biondi, e dopo altri tre giorni sono ritornati, lui e Tyson, e dovevi vedere la faccia di Percy quando mi ha chiesto di chi era il bambino, e quando gliel’ho detto, e lui è svenuto sulla spiaggia, mentre io, mia suocera e gli altri ridevamo di gusto.
C’erano anche il divino Poseidone e mia madre, la quale ha iniziato a minacciare Percy, che se trattasse male me o mio figlio lo avrebbe polverizzato all’istante, mentre Poseidone le diceva che era impossibile che succedeva perché Percy non ha un lato cattivo.
Il bambino si chiama… Luke, ed è un amore; quando passerai con la divina Artemide e le tue compagne, venite a palazzo a conoscere la peste di mio figlio.
Adesso devo proprio andare, Percy mi vuole portare a fare una romantica passeggiata al chiaro di luna.
Ti saluta il piccolo Luke, io e tuo cugino Perseus.
                                                                        La famiglia Jackson
P.S. Sono Percy… Annie si è andata a preparare, ritornerà tra poco, quindi devo fare veloce.
La prossima volta che leggo che mi chiami Testa di Cozza Vuota, ti troverò e porterò con me una flotta di cozze contro di te. Stammi bene, Faccia di Pigna.     Percy
   
 
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