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Autore: Chocolat95    16/05/2015    0 recensioni
Manigoldo e una ragazza da dimenticare. Albafica e un amico da consolare. Due amici e una bottiglia... o forse di più. Quando un granchio decide di far baldoria, il pesciolino deve star bene in guardia ^^
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Cancer Manigoldo, Pisces Albafica
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio tranquillo, il fine settimana era finalmente iniziato e Albafica si stava rilassando sul divano con una gamba che penzolava dal bracciolo.
Improvvisamente sentì una vibrazione vicino al fianco e si mosse per tirare fuori il cellulare sul quale si era accidentalmente steso. La suonerie era insistente e questo gli fece venire una certa idea di chi potesse trattarsi.
“We’ Manigoldo, ciao” rispose infatti.
“Oh Ciao! Senti, hai da fare stasera?” chiese subito quello.
“Ehm… No ma-
“Bene! – lo interruppe immediatamente – Senti, aprono un nuovo locale e per l’inaugurazione fanno una festa in maschera, tipo ‘700 o cose simili… Ci andiamo??”
“Eh…? Ma lo sai che non mi piace uscire…! Soprattutto se dobbiamo andare in posti affollati…!”
“Eddai…” lo pregò
“…e comunque dove lo trovo un costume in così poco tempo…??” tentò
“Ma vabeh…! Al limite ci vestiamo da banditi, due stracci e siamo a posto…! A meno che tu non voglia vestirti da cavaliere…”
“A parte che i cavalieri sono tipici del medioevo… e comunque sarebbe troppo complicato” rispose sospirando.
“Uffa però se sei noioso…! Adesso ch’ero riuscito finalmente a liberarmi di quella mocciosa volevo divertirmi e fare un po’come mi pare…!!”
“Ti capisco ma- aspetta… cos’è che hai fatto?!”
“Eh? Ah, io e Gioca ci siamo lasciati, un’altra volta…” disse cercando di sembrare indifferente alla cosa.
“Ma è la terza in un mese…! Cose le hai fatto a ‘sto giro…?”
“Io?! Ma è lei…! Sai quanto riescono ad essere petulanti le ragazze quando si fissano su qualcosa… e comunque non volevo parlare di questo. Ci sei o no per aiutare un amico, nello specifico, il tuo migliore amico, in difficoltà…?”
“Certo che ti voglio aiutare-“
“E allora stasera si esce! A che ora ci vediamo?”
“Sta’ calmo, ti aiuto, ma piuttosto vieni da me-
“Eh perché??”
 “Oh ma mi fai finire almeno un frase o no…?! – gridò scocciatissimo - Se vuoi che ti aiuti, non interrompermi…!”
“…ok, scusa…”
“Ecco, dicevo , no perchè anche a Gioca piacciono le mascherate, non è uno dei motivi per cui vi siete messi insieme?”
“Si ma cosa c’entra…?”
“C’entra che probabilmente ci sarà anche lei in quel locale e magari non è il caso che vi vediate subito dopo aver litigato no…?”
Ci fu finalmente un attimo di silenzio dall’altra parte del telefono, seguito da un “Sì… probabilmente hai ragione…”
“Bene quindi da me, mio padre non c’è perciò non daremo fastidio a nessuno…”
 “Va bene dai… a stasera”
“A stasera.” E chiuse finalmente quella lunga conversazione. Albafica mise giù il telefono e si massaggiò le tempie sarà una serata impegnativa…


“Beati coloro che si sbronzano tra loro!”
Manigoldo sollevò il bicchiere e bevve tutto d’un sorso il contenuto stampandosi in faccia un sorriso soddisfatto che andava da orecchio a orecchio.
“Si dice sbrogliano, idiota…!” lo corresse l’amico, cercando di usare un tono serio ma anche lui cominciava ad essere un po’ allegro. Era infatti mezzo steso sul divano, la testa semi appoggiata sulle braccia e queste stese sulle gambe dell’altro mentre in mano reggeva una bottiglia ormai vuota.
Avrebbe dovuto impedire a Manigoldo di occuparsi del bere, o almeno informarsi di quale fosse la sua idea di ‘bere’. Perché solitamente Albafica si limitava ai succhi o alle bibite tradizionali ma già quelle frizzanti non le sopportava, e non gli piacevano molto gli alcolici. Faceva eccezioni solo per le occorrenze particolari e in ogni caso anche lì si limitava molto, il minimo necessario. E tutti lo sapevano ma evidentemente il suo compare quella sera doveva essere particolarmente giù perché aveva preso della roba bella forte. E non aveva perso tempo, riempiendo subito anche il suo bicchiere e continuando a porgergliene di ulteriore.
“E bevi! Che ti fa bene…!” diceva ogni volta che aggiungeva.
“Io non credo proprio… e poi lo sai che non mi piace…!”
Il suo misero tentativo di protesta veniva bellamente ignorato con un “Ma smetti di fare storie! E divertiti ogni tanto…!”
E così erano finiti mezzi ubriachi sul divano. Non ubriachi fradici, ma per loro che non erano abituati, era più che sufficiente.

Albafica guardò la bottiglia vuota che aveva in mano e si mise dritto.
“Io direi, che per stasera può bastare. Dammi qua che porto via ‘sta roba” e fece per togliergli di mano il bicchiere, ma l’amico lo bloccò protestando
“Che fai… Fermo…! Faccio io che anzi, me ne vado a prendere un altro po’…”
“Ma se tra un po’ non ti reggi neanche in piedi...!” non fece in tempo a finire la frase che Manigoldo ricadde sul divano, ma non esattamente dov’era prima.
Un attimo prima era barcollante sulle gambe, l’attimo dopo mezzo steso sul suo amico, a pochissimi centimetri dal suo volto. Passarono qualche secondo a fissarsi sgranando gli occhi, poi Manigoldo esordì “Albaficuccio, ma lo sai che da vicino sei davvero bello…? Sembri proprio una ragazza…  - disse tra un singhiozzo e l’altro - una bella sventola e se non mi fossi messo con quella mocciosa… credo che ci avrei provato con te…!”
Un’espressione di sconcerto, con una punta di terrore, si dipinse sul volto del povero Albafica “Ma che accidenti stai dicendo?! Ti ricordo che sono un ragazzo e per di più il tuo migliore amico…! E poi levati che pesi…!! Ti avevo detto che non dovevi andarci così pesante…” sbraitò seccato.
“Ma quante storie per un bicchierino in più… dai non arrabbiarti, ti do un bacino così facciamo pace…” e protese le labbra avvicinandosi sempre più, ma Albafica, che per quanto avesse bevuto era comunque più lucido di lui, scansò facilmente quell’approccio. Così Manigoldo si ritrovò sul pavimento.

Preoccupato si sporse per quantificare il danno, accortosi che l’amico era completamente partito per il mondo dei sogni, cercò qualcosa per fargli passare poi la sbornia, ma non riuscì a spostarlo dal tappeto così dato che sarebbe rimasto in quello stato per un bel po’, concluse che avrebbero dormito in sala e prese una coperta per lui e una per sé.

Dopo aver sistemato un po’ i giochi da tavolo sparsi in giro e rimesso i dvd nelle custodie si lavò i denti un paio di volte, che non si sapeva mai, poi si mise sul divano. Provò a leggere qualcosa ma la testa gli pulsava e gli girava, come si mise giù si addormentò subito.


La mattina dopo era in cucina a far colazione quando l’amico lo raggiunse.
“Ciao…” disse questo con la voce ancora impastata dal sonno.
Rispose con un cenno visto che stava bevendo.
“Aaahhh che mal di testa…! Forse ho esagerato ieri sera… sai che ho fatto un sogno stranissimo… ho sognato che provavo a baciarti e tu mi spingevi via…!”
E a quelle parole Albafica rischiò di mandarsi di traverso ciò che aveva nella tazza così che l’altro dovette dargli qualche pacca affinché si riprendesse.
“Oh bèl tutto bene…??” chiese allarmato.
“Si si…” rispose sperando che il rossore delle guance passasse per eccessivo sforzo.
“Bah ok… però comunque è strano… mi sono accorto di avere un bernoccolo… eppure ho dormito per terra…”
L’altro si fece ancora più muto e rosso e ciò lo insospettì. Facendo attenzione a quello che lui stesso diceva, si girò lentamente a guardare il suo amico
“Non dirmi… che… l’ho fatto veramente…” il tono seriamente preoccupato.
“No, non ti preoccupare, ti ho fermato prima…” minimizzò per tranquillizzarlo anche se le guance seguitavano ad aver una colorazione vermiglia.
“Ah grazie! Meno male…  - sospirò sinceramente sollevato - sei un vero amico. Sai ognuno ha i suoi gusti ma io preferisco le ragazze…” disse facendo l’occhiolino.
Albafica fece di rimando un sorriso d’intesa.
Poi però Manigoldo aggiunse “adesso che ci penso, per te potrei fare un’accezione… ma se mai volessi darti un bacio, preferirei farlo da sobrio così da ricordarmelo!!”
“M-ma…! Ma sei idiota…?!” gli urlò contro l’amico lanciandogli le lattine della sera prima e diventando ancora più rosso mentre quello si riparava con le braccia e si faceva delle gran risate facendosi inseguire per tutta la cucina.

 


Angolo dell’autrice:
Nulla da dire se non che sono stata ispirata da una fan art e che volevo scrivere di un momento qualunque tra i mie due Cavalieri preferiti che, quando non sono amanti, secondo me sono grandissimi amici ^^

 

 

  
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