Eclipse (epilogo)

Stupida ragazza

Sono passati tre giorni dallo scontro con l'esercito di succhiasangue. Tre giorni in cui non sono uscita di casa per la vergogna. Tre giorni senza sentire mio fratello dirmi anche solo -stronza-. Non mi rivolge più la parola. È molto arrabbiato con me per quello che è successo a Jacob. Jake è ancora in convalescenza. È stato ferito gravemente ed è colpa mia. È sempre colpa mia. Stupida ragazza. A volte mi chiedo il perché sono nata, adesso più di prima. So solo correre. Persino mio fratello è stato più bravo di me. Anche se più piccolo, è più forte.

Dovevo capire subito che era una brutta idea, che avrei avuto la peggio. Invece no!! Continuavo a ripetermi che così sarei stata accettata, che finalmente avrei avuto un po' di rispetto. Rispetto. Lo desidero tanto, ma alla fine sono la prima a non darlo soprattutto nei confronti di Embry. Ora mi detesteranno ancora di più. Già Billy con il suo sguardo mi ha fatto capire che la mia vita d'ora in poi sarebbe stata molto peggio. Mi odia, forse a morte per quello che ho fatto a suo figlio. Ed Emily e mia madre con il loro sguardo di compatimento... o di vergogna. Sam invece non mi degnava di uno sguardo. Sempre con la testa bassa. Non aveva il coraggio di guardarmi non so se per compassione oppure per la vergogna di avere all'interno del branco una come me.

Forse mi caccerà su ordine degli anziani. Devo incontrarli. Vogliono parlarmi. Ho paura, ho paura di un gruppo di vecchi. Dettano legge nella riserva. Se uno viene bandito, non ha più nessun diritto là dentro. Proprio come è successo al padre di Sam. Anche se volesse tornare non può più farlo.

Sospiro e mi metto vicino alla finestra. Intravedo Seth che corre. So esattamente dove sta andando. A casa di Jacob. Sa che oltre a lui troverà anche Bella. Non sopporto quella ragazza ora più che mai. Dopo il gesto che ha fatto ha ancora di più l'appoggio del branco e del consiglio. Mia madre l'ammira molto. Il modo in cui parla di lei. Ed è molto orgogliosa anche di Emily. Era raggiante quando ha saputo che lei aveva il compito di trascrivere le leggende. Non ricordo sia mai stata così orgogliosa di me e francamente non ho fatto nulla di eclatante nella mia vita perché lei potesse esserlo. Non posso darle torto però, Emily è amabile e meravigliosa e la figlia dell'ispettore Swan, ha salvato la vita a Seth. Ha rischiato la sua per quella di mio fratello e del suo ragazzo. Dovrei esserle grata per questo. Voglio molto bene al mio fratellino, più ti quanto lui pensi. Più di quanto pensino tutti. Dovrei esserle grata, ringraziarla, ma invece provo ancora più rabbia e frustrazione. Ho cercato di fare di tutto per farmi accettare, parlavo come loro, mi comportavo nello stesso modo fedele a quello che avevano detto gli anziani a Sam: 'stesso trattamento degli altri membri del branco'. Mi sono solo resa ridicola ai loro occhi. Stupida ragazza.

E Sam! lui ha provato, ma non riusciva fino in fondo. Forse perché faticava ad avermi vicino o forse ha ragione Jacob: 'nonostante tutto sembra che ci tenga ancora a te'. Oppure è solo il senso di colpa. Non riesce a guardarmi negli occhi a lungo. Io lo faccio sentire in colpa. E hai ragazzi questo da fastidio, perché oltre a far star male lui, faccio soffrire Emily. Non si rendono conto però che grazie all'imprinting loro stanno decisamente meglio di me. Basta che si guardino per stare subito meglio. A loro alla fine è andata di lusso.

“Leah, ti ho portato un panino”.

Mia madre. È cambiata leggermente nei miei confronti su consiglio di Bill. Le hanno detto che deve essere più severa. E lei prova ad esserlo.

“Non ho fame, grazie”.

“Leah smettila con questi capricci”.

Il tono della sua voce è fermo, ma non per molto.

“Ti prego Leah”.

Ora è più dolce, ma io le ripeto semplicemente con il mio solito tono freddo e distaccato che non ho fame.

La sento piangere. Non voglio farle del male, ma alla fine e quello che faccio... sempre. Mi avvicino alla porta e mormoro solo una parola: “Scusa”. Non dice niente sento solo il rumore del piattino appoggiato sul pavimento e un leggero tocco sulla porta come se l'avesse sfiorata con il palmo della mano. Apro la porta solo quando si è allontanata il giusto. Non voglio che mi veda. Mi vergogno tantissimo per come mi sto comportando, per quello che sto combinando. Non ne faccio una giusta. Stupida ragazza. Stupida e capricciosa a quanto pare. Nemmeno mio fratello è così. No lui ha ereditato la forza di mia madre e la sensibilità di mio padre. Ma io no. Il bello che nessuno dei miei genitori è capriccioso. Forse sono stata adottata oppure Embry non è il solo illegittimo da queste parti. Mi mordo le labbra fino a farle sanguinare per la cattiveria che ho appena pensato. Addento il panino come farebbe un mutaforma e mi rifugio nel mio solito angolo.

*****

Sono passate quasi due settimane dallo scontro con i succhiasangue. Jacob si è ristabilito del tutto e io tra qualche giorno devo vedere il consiglio. Sam ha cercato di darmi qualche dritta così come mia madre. Saranno presenti anche loro. Dovrei starmene a casa e pensare a le cose da dire, le scuse da fare. Invece esco e vado alla scogliera. So che troverò Jacob là. È molto triste perché Bella Swan ha scelto il vampiro. Vuole stare da solo in questi giorni e so già che non sarà felice di vedermi. Non mi sopporta più di tanto. Per lui sono solo una che si piange addosso. Una stupida ragazza che non capisce niente. Si sbaglia, comprendo molto bene il suo dolore, perché è simile al mio. Quando mi vede iniziamo subito a litigare. Povero Jacob adesso mi attaccherebbe volentieri, dopotutto non c'è nessuno dei paraggi a guardare, ma si trattiene. Vorrei davvero aiutarlo ma lo faccio arrabbiare ancora di più. Quando lui si arrabbia può diventare anche peggio di mie. Mi rinfaccia di pensare solo a me stessa, di essere un'arpia... Non ero così una volta, ero felice, serena, affabile e altre cose positive. Ora è cambiato tutto. Sono solo un mostro, o forse lo sono sempre stata. Le leggende dicono che il colore del manto del lupo deriva dal suo spirito, e il mio non deve essere un granché. È grigio, come la nebbia: dura (senza cuore), impalpabile (vuoto), silente (morto)...

Provo a dire qualcosa, ma è lui a rinfacciarmi il mio comportamento. Perché faccio sentire in colpa Sam, perché sono costretti a sentire i miei pensieri su lui. Crede che sia facile per me? Pensa che goda nel far del male a qualcuno? Crede che sia una strega insensibile? Se sentisse veramente quello che ho dentro forse capirebbe qualcosa. Oppure no. Per lui sono solo un'adolescente capricciosa, stupida e ridicola che ha solo avuto una cottarella e niente di più. Lo credono tutti. Certo se paragonano l'amore umano con l'imprinting. Ripensandoci sembra che lo facciano solo con me. Jacob ama in maniera naturale Bella e secondo lui e i suoi amici il suo sentimento è forte quanto quello che unisce l'alfa a mia cugina. Questo paragone mi ferisce sempre. Ma non devo darglielo a vedere. È una cosa troppo intima.

Alla fine è l'ultima frase che dice, che mi fa scappare, perché alla fine oltre a essere una brutta persona, sono anche una codarda: 'Già è un problema che Emily debba sopportare la tua fissazione...'

Fissazione. Io non ho una fissa. Io amo Sam e non chiederò scusa per questo.

Io invece chiedo scusa per la confusione. Ne faccio sempre troppa. Non ho mai pensato che LEAH sia una brutta persona come gli altri. E nemmeno che sia tronfia e presuntuosa. Per me oltre a essere bella fuori, lei è bellissima dentro, ma il “destino” è stato troppo crudele nei suoi confronti. Senza contare tutte le umiliazioni che deve subire. La prima è proprio l'imprinting.

La frase in grassetto è presa dall'ultimo capitolo di Eclispe.