Touka aveva finito il suo turno all'Anteiku, ed allora si avviò nella sua camera, per riposarsi dopo una faticosa giornata di lavoro. "Non vedo Kaneki dal giorno in cui Jeson l'ha tenuto prigioniero" pensò, camminando nell'oscuro corridoio dove erano situate le stanze. Sospirò tristemente prima di aprire la porta della sua stanza: le mancava Kaneki, ed anche tanto, solo al pensiero di rivedere quel viso così bello, e quegli occhi così meravigliosamente stupendi, sentiva il cuore che le esplodeva nel petto, ed il respiro si accelerava, mentre le mani tremavano. Aprì la porta, e vi entrò. Come al solito la casa era pulita, ed ordinata. Touka osservò un disegno fatto con i pastelli; probabilmente lo aveva lasciato Hinami, per lei. Da quando la bambina viveva con lei, la casa era sempre ricoperta da teneri disegni colorati. Touka sorrise, passando le dita affusolate sul foglio, per poi sentire le tenere risate divertite di Hinami. Ma era sola, perché rideva? Ella si inoltrò maggiormente nella casa, per poi spalancare gli occhi ed avere una stretta al cuore: li, seduto vicino ad Hinami, con tutta la sua semplice bellezza c'era Kaneki, che come faceva una volta le leggeva parole dai libri della ragazzina, che le imparava. Touka rimaneva immobile. Le mani le tremavano, e le gambe sembravano cedere sempre di più, ogni secondo che passava. "Ka...Kaneki" balbettò lei. Il ragazzo volse lo sguardo verso la ragazza. Era così bella. Il cuore incominciò a battere forte nel suo petto, e gli occhi scuri non si staccavano dalla ragazza. "Sorellona!" disse Hinami, salutandola con la mano. Ma Touka non rispose, era troppo incantata da Kaneki, che sembrava ipnotizzato dalla giovane. "Va bene, ho capito tutto!" disse Hinami, ridendo, ed intuendo cosa provavano i due ragazzi, in quel momento. Quando Hinami fu fuori Kaneki abbassò lo sguardo, con imbarazzo, sentendo Touka degludire. "Sei...tornato" sussurrò, timidamente lei. Lui si limitò ad annuire energicamente, senza mai alzare lo sguardo. Touka si avvicinò, e sfiorò i capelli del ragazzo, che rimase immobile. "Mi piacciono bianchi..." disse, fiorando quelle candide ciocche morbide, "Ti stanno bene..." continuò. "G..Grazie" balbettò, alzando lo sguardo verso di lei. Touka sorrise, reclinando leggermente la testa a sinistra. "Sei così bella..." sussurrò, per poi spalancare gli occhi e mettersi le mani davanti alla bocca, nervosamente. Touka arrossì, e le gambe incominciarono a tremare più di prima, allontanandosi leggermente. Kaneki si alzò da terra, e si avvicinò a lei, che teneva gli occhi fissi su quelli scuri del ragazzo. "Mi sei mancata..." sussurrò, aggiustandole una ciocca ribelle di capelli. "Anche tu..." sussurrò, con un fil di voce, vedendolo avvicinarsi ulteriormente. Touka degludì: non erano mai stati così vicini. Lui friorò le dita della mano di Touka, che tremò. "Tu tremi..." sussurrò lui, sentendo le tremanti dita della ragazza, "S..Scusa" sussurrò, "Non devi scusarti di niente..." disse, carezzandole il viso con le candide dita fresche. "Touka..." disse, "Si?" rispose, "Posso dirti: " Ti amo"?" chiese lui. Ella spalancò gli occhi, e tremò ancora più di prima, ma si ritrovò ad annuire. "Ti amo" disse Kaneki, avvicinandosi per posare le labbra sulle sue. La ragazza spalancò gli occhi, e si irriggidì, tremando come una foglia, mentre Kaneki le stringeva solo la mano. Kaneki teneva gli occhi chiusi, ed il cuore sembrava esplodere. Dopo poco Touka si rilassò improvvisamente, sentendo la lingua del ragazzo sfiorare la sua. A quel punto lei passò le mani per tutto il braccio del giovane, per poi passare alle spalle e alla nuca, fermandosi nei capelli, che un tempo erano corvini. Kaneki la strinse, cingendole la vita stretta con il braccio. Le emozioni erano tante, e stavano invadendo il corpo dei due giovani, che si stavano lasciando andare in quel mare di sensazioni uniche, che li portavano a prolungare il contatto tra le loro labbra. La distanza tra i loro corpi era svanita, e Touka sentiva il cuore di Kaneki battere contro il suo, come se sotto la pelle essi si toccassero. "Ti amo da morire, Touka" disse, "Anch'io Kaneki" rispose.