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Autore: dirkfelpy89    17/05/2015    4 recensioni
Regulus. Kreacher. L'Horcux.
La storia di un'eroe dimenticato, il suo sacrificio per il Mondo magico
storia partecipante al "Contest Satura Lanx" di l@dyriddle
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ho sempre amato il mare. Non so perché, ma le onde che si accavallano, i gabbiani che volano cullati dal vento, l'aria intrisa di iodio hanno sempre avuto il potere di calmarmi.

Ma non c'è niente di rilassante nel mare che si staglia innanzi a me. E' cupo, apparentemente senza fondo, pronto a catturarmi e a non lasciarmi andare mai più....

Mi trovo su un piccolo scoglio, nel mezzo del mare del Nord. Davanti a noi un'imponente scogliera. Davanti a noi, il nostro destino.

Infilo una mano in tasca e tocco la copia dell'Horcux. Sorrido.
Non sono mai stato un valoroso, un coraggioso combattente. E, ironia della sorte, proprio a me è toccata la possibilità di dare un duro colpo a Voldemort: distruggere un pezzo della sua anima.

"E' pronto... padrone?" mi chiede il fido Kreacher. E' con me, solo lui sa cosa dovrò affrontare. Povero amico mio, è stata tutta colpa mia.
Se penso a quello che gli è successo tremo. Di rabbia e di spavento.

Provo a calmarmi, inspiro ed espiro. Ma è tutto inutile. Perché? Perché io ?
Scappa, dai ad altri questa responsabilità

Non posso. Devo essere io. Come diceva Melone? Il protagonista dei miei libri preferiti.

"La storia si cambia con atti coraggiosi e audaci, non con il vittimismo e l'autocommiserazione, né tantomeno nelle fredde sale d'attesa della propria vita".

Perciò sono qui, adesso.
“Sì. Guidami Kreacher”
“Per prima cosa ci materializzeremo, padrone”
“Ne sei in grado?”
“Sì, però solo noi elfi siamo in grado di farlo, in quella… grotta”

Sorrido e prendo il mio elfo per la mano. Le viscere iniziano a contorcersi. Ci siamo, è arrivato il momento.
“Vai, Kreacher”

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Odio la materializazzione. Certo è comoda, ma preferisco cento volte la mia fidata scopa. Ogni volta che sono costretto ad usarla mi lascia intontito per diversi secondi. E questa volta non è diverso.
Non riesco ad “atterrare” bene e finisco disteso per terra.

“Tutto bene, padron Regulus?” sento il gracchiare di Kreacher.
“Mai stato meglio…” borbotto rialzandomi.

La grotta è molto grande e, dopo aver illuminato la mia bacchetta, immediatamente scorgo il lago. Un’enorme lago nero, talmente esteso da non riuscire a distinguerne i bordi.
Quello che mi sorprende è il tenue bagliore emesso dal lago stesso, una luce verdolina che, insieme alla mia bacchetta sono le uniche fonti di luce. Per il resto, siamo avviluppati in un’oscurità perfino più densa del normale.

Avanzo a tentoni con Kreacher attaccato al mio fianco. So che cosa devo fare, ma non per questo la situazione è più semplice.

Dopo un quarto d’ora arrivo ad una piccola insenatura.
“E’ qui, vero?”
“Sì padrone”

Chiudo gli occhi, alzo la mano e mi concentro. Da qualche parte, nelle vicinanze, si trova una catena invisibile. Devo trovarla per arrivare sull’isoletta che contiene l’Horcrux.

Passano i minuti e finalmente riesco a captare la catena grazie alle vibrazioni che la magia produce sull’oggetto. Con un gesto secco la afferro ed inizio a tirare.
Immediatamente appare, dalla superficie del lago, la prua di una piccola imbarcazione verde seguita, poco dopo, dal resto della piccola barca.

Mi volto ad osservare il mio elfo domestico. Trema di paura, ma cerca di non darlo a vedere.
“Ricordati, devi obbedire ad ogni mio ordine. Se ti dico di fuggire e di lasciarmi indietro, tu scappi. Se ti dico di nasconderti, ti nascondi. Qualsiasi cosa, ti è chiaro?”
Kreacher annuisce.
“Bene, andiamo”

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La pozione mi brucia la gola come un fuoco, fin dal primo sorso, un fuoco senza fine. La vista mi si annebbia dal dolore. Provo a restare in piedi, mi aggrappo con tutte le mie forze ad una colonna.
Ho paura. Kreacher mi aveva descritto per filo e per segno le conseguenze di quella pozione, ma un conto è sentirlo dire, un conto è provarlo sulla propria pelle.
Vorrei scappare… sarei ancora in tempo. Ma che senso avrebbe? Sarei ancora una volta uno stupido fallito.

Con uno sforzo enorme mi rimetto in piedi e mi avvicino al bacile.
“Padrone… lasci che sia io a berla!”
“No! Devo… devo essere io… tu hai sofferto troppo, a causa mia. Ti ho dato in pasto a Voldemort, non deve più… non deve più succedere”
“Ma…”
“Niente ma! E’ un ordine… ma ti chiedo un favore… non so cosa mi porterà a fare questa pozione. Ma qualunque cosa io ti chieda o ti ordini, tu devi farmi finire di bere. E poi” tiro fuori dalla tasca il medaglione finto “prendi il medaglione vero e scambialo con questo. Mi hai capito?”
L’elfo annuisce.

La seconda sorsata va giù senza problemi.
La terza è un pugno allo stomaco. Cado a terra, il fuoco che torna a bruciarmi dentro



Tu non sei mio fratello.
Sei solo uno sporco e spregevole essere
che striscia dietro le sottane di uomini più grandi.



Vedo mio fratello che mi urla contro. Ma non è possibile, lui non può essere qui! Una visione?

Mia madre davanti all’arazzo.
Puzza di bruciato.
Mia madre che ride, pazza.

Kreacher si avvicina, ha un cucchiaio pieno di pozione in mano. So cosa mi aspetta. Butto giù. Fuoco.

Tu sei figlio unico Regulus.
Figlio unico.
E lui lo era, lo era davvero.


Un’altra sorsata. Ho la gola in fiamme.
“Aspetta Kreacher, aspetta”
“Non posso padrone, non posso”.

Sirius ed io, in battaglia.
In silenzio.
Il suo sguardo sul mio avambraccio. “Per me sei morto, Regulus”



No ti prego.
Non posso ricordare, non voglio ricordare
“Basta, fallo smettere ti prego!”
“Padrone questo farà smettere ogni cosa” dice Kreacher piangendo. Ma non è vero, mi sta solo mentendo.

Per me sei morto



Urlo con ogni fibra del mio essere. Urlo come se potesse cambiare qualcosa.
Come se questo fuoco potesse in questo modo calmarsi.



”Io sono tuo fratello”
“No. James è l’unica persona degna di chiamarmi fratello. Tu non sei niente per me.
Niente.



No, no io sono tuo fratello. Non te ne sei mai reso conto ?
Perché? perché tutto questo è capitato a me
“Beva padrona, manca pochissimo"

Sei figlio unico
Sei morto per te
Benvenuto nei Mangiamorte.
Un Black eh? Ci aspettiamo tante cose da te.
Ora tu sei nostro figlio, porta in alto il nostro nome

Basta, vi prego.
Basta.
Kreacher mi preme il calice, butto giù come se fosse la mia unica fonte di salvezza.
Ma non mi salva, mi condanna.

Non deluderci
Serpeverde!
Siamo fieri di te
Per me sei morto.


”Basta, basta ti prego”.
Voglio morire. E’ un desiderio mai provato prima...ma metterebbe fine alle mie pene!
Perché sto soffrendo così tanto.
Non so perché, ma so che devo farlo.

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E poi tutto finisce. Improvvisamente mi rendo conto che l’elfo si è allontanato e che sono sdraiato per terra, matido di sudore.
“E’ fatta, padrone” urla Kreacher, tornando verso di me con l’Horcux, il medaglione in mano.

Vorrei parlare, ma non ce la faccio. Ho la gola in fiamme, mi sento svuotato come un guscio vuoto.
“Acqua” borbotto. Kreacher si ferma e mi guarda, spaventato.
“Non c’è acqua qui, padrone. Prenda il mio braccio, usciamo di qui e poi può bere tutta l’acqua che desidera”
“Non ce la posso fare, ho bisogno di bere, di riprendere forze prima di smaterializzarmi.”
“Non… non posso” l’elfo guarda spaventato il lago. Non capisco, sembra terrorizzato da qualcosa.

Con estrema fatica mi alzo e mi dirigo verso l’acqua. La mia adorata acqua.
“Padrone non vada” Kreacher urla. Ma non mi interessa, non mi interessa. Voglio bere, voglio ricominciare la mia vita, ho tante cose da fare, adesso.
Con le ultime forze mi metto a sedere, ed avvicino il volto all’acqua per bere.
Che sensazione meravigliosa. Bevo, come se da questo dipendesse la mia sopravvivenza.

Poi sento il grido del mio elfo. Mi volto e lo vedo catturato da numerose ed orrende creature. Non faccio in tempo a muovere un solo muscolo che altre creature, dei cadaveri, escono dall’acqua, davanti a me.
Provo a scappare, ad estrarre la bacchetta, ma sono come intorpidito e già cinque o sei mostri mi sono addosso.

Ho preso l’Horcrux di Voldemort, e proprio adesso, vicino alla fine, la mia missione fallisce?
No, devo reagire, devo combattere, devo parlare con Sirius, mostrargli che si sbagliava e che sono ancora suo fratello.
Ancora vivo.

“Stupeficium! Stupeficium!” urlo con tutte le mie poche forze rimaste. Ne stendo un paio, ma non basta. Mani cadaveriche afferrano le mie gambe, scaraventandomi a terra. Perdo la bacchetta magica. kreacher urla.

No, no,no… non è possibile.
Cerco di afferrare la terra, ma la forza di questi cadaveri è incredibile, le unghie mi si spezzano a metà. Oramai sono già in acqua.
Come famelici avvoltoio, centinaia di cadaveri escono dall’acqua. Lottano fra di loro per chi deve avere l’onore di affogarmi. E’ finita.

“kreacher! Scappa con l’Hocrux, prima che sia troppo tardi”
“Ma…”
“Scappa… cerca di distruggere il medaglione con ogni tua forza.”.
Esita. Ma non è il momento. Oramai sono completamente in acqua. Prendo gli ultimi respiri. Hanno vinto, morirò. Ma devo assicurarmi che la mai morte non sia vana.

“Vai, scappa. E non dire una parola alla famiglia. E’ un’ordine!!”
Kreacher, anche lui accerchiato dai cadaveri, mi rivolge un ultimo lacrimevole sguardo di supplica. Ma sa qual’è il suo dovere, ed infatti pochi attimi dopo si smaterializza.
Non faccio in tempo a riprendermi, che vengo spinto sott’acqua.

Più in basso.

Mi dispiace, ho fallito

Più in basso

Perdonatemi. Mamma, papà. Sirius

Più in basso

E la cosa ironica è che nessuno saprà mai quello che ho fatto. Ma forse è giusto così, la storia non si cambia con il vittimismo. Ma con le azioni

Più in basso.

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Note dell’autore.

Che dire, regulus è uno dei miei personaggi preferiti e devo dire, l’ho riscoperto moltissimo proprio qui, su EFP.

Poco da dire, in effetti, ho provato ad immaginare i pensieri, i turbamenti che il povero Reg deve aver subito in quella grotta maledetta.
Per il resto spero sia stata una piacevole lettura ^^
A presto…
...dirk...

  
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