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Autore: SilVerphoenix    17/05/2015    8 recensioni
...Poi uno dei Mangiamorte cadde in ginocchio, arrancò verso Voldemort, e baciò l'orlo della sua nera veste.
"Padrone... Padrone..." mormorò.
I Mangiamorte alle sue spalle fecero lo stesso: ciascuno si avvicinò a Voldemort avanzando sulle ginocchia e gli baciò la veste, prima di alzarsi e ritrarsi in un cerchio silenzioso con al centro la tomba di Tom Riddle, Harry, Voldemort, e il fagotto singhiozzante e fremente che era Codaliscia. Però lasciarono dei vuoti nel cerchio, come in attesa di altre persone. [dal IV libro, Harry Potter e il Calice di Fuoco].
Apprendiamo così che i Mangiamorte hanno uno schieramento, se dopo tredici anni di totale assenza, nel momento in cui si ripresentano al loro Signore Oscuro, si mettono tutti nel posticino assegnato. Tant'è vero che Voldemort passa tra loro facendo l'appello e nominando gli assenti, riconoscendo i vuoti nel cerchio. Ma come sarà nata questa formazione, e chi avrà tracciato quello schemino? Ecco una possibile ipotesi!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Mangiamorte, Severus Piton, Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lo schemino
 


 
Lui era il grande Lord Oscuro, per Salazar, Colui Che Non Deve Essere Nominato!

La gente, al solo sentire il suo nome, sveniva.
Le madri coprivano i figli con i loro corpi, pregando di non capitare sulla sua strada.
I mariti coprivano le loro scope da corsa, o qualsiasi altra cosa fosse per loro talmente importante da essere messa al primo posto nella scala delle priorità.
Lui era il grande Voldemort!

Non si aspettavano di certo che dovesse assistere a simili sceneggiate,  i suoi Mangiamorte, no?
No.

“Accanto a Lucius ci sto io, bestione!”
“No, tu stai già vicino a Rookwood. Questo è il mio posto.”
“Levati dai piedi, Goyle. Tu non sei abbastanza intelligente per stare da questa parte del cerchio.”
“Ma Evan…”
“Lord Rosier, per te, grazie. Non mi pare di averti mai autorizzato a chiamarmi per nome!”
Una risata sguaiata echeggiò sopra tutte quelle voci, mentre Bellatrix Black entrava nella sala.
Voldemort sospirò. Pure l’esaltata, ci mancava.
“Com’è andata dai McKinnon?” domandò con voce esasperata a Travers.
“Benissimo, mio signore!” lo precedette la Black, sgusciando sotto il suo braccio e lasciandolo con la bocca aperta, pronto a parlare. “Li abbiamo fatti fuori come maialini da latte! Anche troppo facile.”
Voldemort allungò la mano e le diede qualche colpetto sulla testa, mandandola in visibilio. “Prendi il tuo posto, mia fedele amica.”
Con passo sicuro, Bellatrix fece per piazzarsi alla sua sinistra, fulminando con lo sguardo Karkaroff, che aveva occupato quell’area.
“Smamma.”
“Nemmeno se me lo chiedi in ginocchio, ragazzin…”
Crucio.”
Voldemort si schiaffò una mano sulla fronte. “Adesso basta!” gridò, e Bellatrix, con sguardo addolorato, interruppe la tortura sul compagno.

L’Oscuro Signore emise un sospiro affranto: in quel momento, nella testa, ebbe una fugace visione di come sarebbe stato divertente torturarli tutti a morte. Oppure spezzettarli e darli in pasto ai cani. Oppure servirli per colazione a Codaliscia, era certo che il piccoletto avrebbe fatto qualsiasi cosa se solo lui l’avesse ordinato. Il sorriso che gli incurvò perfidamente le labbra sottili non preannunciava niente di buono, pensarono i suoi seguaci.

“Adesso, basta.” ripeté Colui Che Non Deve Essere Nominato, il tono più basso e più pericoloso, adesso.
Rodolphus Lestrange fulminò con lo sguardo la fidanzata, che temeva potesse essere la causa di quell’accesso d’ira.
“E’ bello vedere come, nonostante le più svariate età, vi comportiate come giovani pieni d’ardore.” cominciò Voldemort con tono gioviale. Nessuno di loro credette a quel complimento, nemmeno per un istante: era chiaro come il sole che tirava aria di bufera. “Ma sapete com’è, io vorrei anche concentrarmi sulla conquista del mondo, e sentire i vostri amabili discorsi su chi debba sedersi dove, mi da, come dire, leggermente a noia.”
“Signore, ha detto lei di metterci in cerchio…” cominciò Dolohov, ma non aveva nemmeno terminato la frase che il Lord lo zittì. “Silenzio!”

L’idea del tritato di Mangiamorte da servire a Codaliscia solleticò nuovamente la mente di Voldemort, ma con ancora un sospiro riuscì a recuperare la calma.

“Come stavo dicendo, prima che qualcuno mi interrompesse, mi dolgo profondamente dei vostri malanimi. Perciò sarò io stesso a scegliere i vostri posti, oggi, e lo saranno per sempre.”
Lo sguardo di Bellatrix luccicò di ammirazione. “Sì, signore, mi metta come vuole, dove vuole…” Due occhiate di rimprovero le giunsero simultaneamente, da parte del fidanzato e da parte del Lord, così che sbuffando tornò a tacere.

“Tiger, Goyle, voi mettetevi qui.”
“Io non ci voglio stare accanto a Mulciber!” obiettò Tiger. “Puzza.”
“Tu, invece, profumi di primavera, vero troll?” lo apostrofò Voldemort con un sorriso che si faceva sempre più pericoloso. Sollevò la bacchetta e costrinse le gambe del Mangiamorte a piazzarsi dove aveva previsto. Goyle si affrettò a raggiungerlo.

“Rodolphus, tu e Bellatrix potete mettervi…”
“Signore, io non aspiro ad altro che stare al vostro fianco!” lo interruppe nuovamente la Black.
“E stai zitta, una buona volta!” scoppiò Rodolphus, e il Signore Oscuro non poté che dargli ragione. Sospirando, comunque, cambiò idea e posizionò Lestrange e Black accanto a sé. Forse se l’avesse accontentata, sarebbe stata buona…

“Adesso, Lucius, amico mio, che ne diresti di occupare quel posto lì, tra Nott e Crouch?”
“Signore, lei sa che ogni suo desiderio è un ordine, ma vede, la sedia di quel posto è leggermente stinta e non vorrei che il mio mantello…”

Voldemort urlò dalla rabbia, lasciandola esplodere tutta fuori dal petto, prima di cedere all’istinto di sterminare i suoi stessi seguaci.
“Vi uccido, vi uccido tutti!”

“Signore, permette?” s’intromise Piton, il tono mellifluo come al solito, calmo e pacato come nessun altro in quella sala.
“Che vuoi, Severus? Devo cominciare da te?”
“Come più le aggrada, signore. Ma avrei un suggerimento.”
“Suggerisci, suggerisci, e poi ti uccido.” minacciò allora il potente Lord Oscuro.
“Penso che potrei tracciare uno schemino con i posti più convenienti per tutti, signore. Se sarà di suo gradimento, potremmo adottare la formazione senza discutere ulteriormente i suoi ordini.”
Voldemort sospirò. Come avrebbe fatto senza Severus? Dopotutto, forse, l’avrebbe ucciso un’altra volta.
“Va bene, Piton. Vai e traccia lo schemino. E se qualcuno si permette di obiettare, lo appendo per gli alluci ad un manico di scopa e gli faccio vedere tutta Londra dall’alto, chiaro?”

Fu dal giorno dopo che la formazione di Mangiamorte si definì una volta per tutte.
Dal giorno dopo, perché per le successive ventiquattr’ore, il professor Severus Piton dovette mettere d’accordo tutti i suoi colleghi sui posti che avrebbero preso da quel momento in poi.
 




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cantuccio dell'autrice: Ho appena terminato Stella Cadente, c'è Virus in corso - tra l'altro con i nostri amici in condizioni alquanto disperate -, dovrei studiare, dovrei lavorare, e invece cosa faccio? Scrivo One Shot balorde.
Spero di avervi regalato almeno un sorriso, e in quel caso, che me lo facciate sapere con un commentino al volo!
Grazie anticipatamente a tutti e buona giornata!
Silverphoenix
  
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