Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: hanaemi_    17/05/2015    0 recensioni
"[...] Aartiënne appariva tranquilla come suo solito, ma i suoi occhi la tradivano, sentiva che c’era qualcosa che non andava. Appoggiò la schiena contro la spalliera del letto, si sedette all’indiana e incrociò le mani sul ventre, in attesa di una risposta."
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nyotalia, Paesi Bassi, Portogallo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

What is our future?

 

{Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: nyo!Olanda (Aartiënne), Portogallo (Afonso)
Pairing: PortNed
Parole: 655 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html)}


Tiepidi raggi di primo mattino filtravano dalle veneziane, in quel mattino di fine maggio. L’aria era serena ad Amsterdam, e finalmente anche in Olanda era cominciata la primavera.
Afonso, addormentato in modo scomposto nel letto matrimoniale e con le lenzuola spinte a terra, venne svegliato dal sole che cercava ostinatamente di penetrare nella camera. Mugolando in disapprovazione, si sedette in mezzo al letto e si stiracchiò, mentre faceva vagare lo sguardo alla ricerca di Aartiënne.
Non c’era.
Si alzò, dirigendosi al bagno interno alla stanza, ma la porta era chiusa a chiave dall’interno: doveva esservi l’olandese, pensò, quindi fece per chiamarla per darle il buongiorno.
Prima ancora di parlare, però, sentì un sommesso “Merda!” e un sospiro, cosicché decise di arretrare e attenderla fuori, sperando che non fosse accaduto nulla di grave.
 
Non poteva essere. Non riusciva a crederci, era inconcepibile! E sì che era stata attenta ogni volta, sia che lo facessero sicuro o meno. Ma il danno era fatto e ora lei si ritrovava seduta sul water, con un test di gravidanza positivo tra le mani e un portoghese a cui comunicare la notizia dall’altro lato della porta.
Bel quadretto, se non fosse stato che nessuno dei due volesse impegnarsi seriamente con l’altro. Sospirò frustrata, mal trattenendosi dal pronunciare improperi ad alta voce, e si passò una mano tra i capelli, fissando il test e quasi sperando che si tramutasse in negativo da un momento all’altro. Niente, le due lineette erano sempre lì, in bella mostra.
Come le era venuto di comprare un test di gravidanza, bene ancora non lo aveva capito. Forse il suo inconscio aveva captato dei particolari segni e voleva trovarvi conferma con quella prova, forse per altri motivi…il fatto era che non si vedeva madre. Lei, da sempre lupo solitario, incapace di esprimere le proprie emozioni…genitore?! La sola idea la faceva ridere.
Si tirò in piedi e andò allo specchio sopra il lavabo, osservandosi il ventre piatto di profilo e accarezzandolo piano, mentre un sorriso divertito le si dipingeva sulle labbra: anche se quello sarebbe stato il figlio avuto dalla persona che amava, che futuro avrebbe potuto offrirgli?

“Merda!” riuscì solo a dire, scrollando il capo con commiserazione.

Venne però riscossa dai suoi pensieri quando sentì rumore nella camera e dei passi allontanarsi dalla porta: Afonso doveva essersi svegliato, doveva uscire alla svelta. Prese un bel respiro e, dopo aver nascosto la mano col test dietro la schiena e contato fino a tre, abbassò la maniglia e uscì fuori da lì.


“Allora?” domandò Afonso, cercando di assumere un tono disinteressato ma in realtà curioso di sapere cosa fosse successo. Aartiënne appariva tranquilla come suo solito, ma i suoi occhi la tradivano, sentiva che c’era qualcosa che non andava. Appoggiò la schiena contro la spalliera del letto, si sedette all’indiana e incrociò le mani sul ventre, in attesa di una risposta.

Silenzio.

“Vuoi che debba tirarti fuori le parole con la forza o parli tu? Avanti.”

Aartiënne chinò gli occhi a guardare la moquette del pavimento, quasi fosse una bambina che era appena stata scoperta a combinare una marachella.

Lentamente tirò fuori la mano da dietro la schiena e ne porse il contenuto al ragazzo. Questi lo prese, scettico: cosa diamine era?! A primo impatto lo scambiò per un termometro, ma poi, quando notò le linee nel mezzo, capì: sgranò gli occhi chiari, spostando lo sguardo ora sul test, ora sull’olandese.

“Io…”
“Già.”


Subito Afonso si alzò in piedi e le andò di fronte, restando però a distanza di qualche centimetro.

“E…cosa vuoi fare?”
“Non lo so, davvero. Io…non mi vedo madre. E poi, che futuro potrebbe mai avere, visti i genitori che si ritrova?”


E qui sollevò lo sguardo a ricercare quello del portoghese, gli occhi leggermente velati di lacrime.
Il giovane colmò la distanza tra loro e la strinse in un abbraccio, baciandola tra i capelli mentre lo sguardo era perso nel vuoto.

Una decisione più grande di loro gravava ora sulle loro spalle, e dovevano ponderare bene quale fosse la cosa giusta da fare.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: hanaemi_