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Autore: mudblood88    17/05/2015    5 recensioni
Seguito di "I cattivi non hanno mai un lieto fine, ma Regina ha Emma."
TRATTO DAL TESTO:
«Vuole il tuo cuore, Emma».
«Non mi importa» rispose la bionda, con fermezza. «Non ti lascerò andare da sola».
Regina fece un passo verso di lei, trovandosi a pochi centimetri dal suo viso.
«Emma, ascolta...»
«No» la interruppe, alzando le mani in un gesto deciso. «Non mi importa, qualsiasi cosa dirai ho preso la mia decisione. Avevo promesso a Henry che mi sarei presa cura di te. Che ti avrei protetta. Ed è quello che ho intenzione di fare. Io sono la Salvatrice!»
«Emma» disse Regina, in tono grave. «A volte... anche la Salvatrice deve essere salvata».
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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** Buonasera team SwanQueen! Eccomi qua come promesso con il seguito della mia storia "I cattivi non hanno mai un lieto fine, ma Regina ha Emma."
Ho deciso di cominciare a pubblicare oggi perché in mancanza di OUAT spero di tenervi compagnia per le prossime domeniche e di alleggerire un po' la mancanza del nostro show preferito. Specifico che questa storia NON segue assolutamente l'andamento della quarta stagione, è legata soltanto alla prima che ho scritto e che voi tutti conoscete bene. Quindi vi ringrazio se continuerete a seguirmi anche in questa nuova avventura. 
Questo è un capitolo introduttivo e molto molto angst... nei prossimi capitoli capirete cosa è successo alle nostre protagoniste e come, per il momento godetevi questa piccola introduzione. 
Un abbraccione a tutti!!!! :)


 


LA NOTTE DEL SOLSTIZIO D'ESTATE
 


Emma e Regina erano immobili davanti al Pozzo di Storybrooke, una di fronte all'altra, ma con molti metri che le separavano, un fumo sinistro che le avvolgeva.

Quando tutto quel buio si dissolse, le due donne si ritrovarono faccia a faccia con qualcuno che non avrebbero mai voluto vedere in quella situazione.

«Henry!» gridò Regina, sgranando gli occhi.

Emma trasalì. «Ragazzino...»

Il ragazzo era immobile davanti a loro, esattamente in mezzo tra le due donne che da una parte e dall'altra lo osservarono esterrefatte. Finché, in un attimo, non cominciò a tremare.

«No!» gridò Emma, correndogli incontro.

Regina, dall'altra parte, gridò a sua volta. «Emma, fermati! Non è reale!»

Emma si bloccò a pochi metri dal ragazzo.

Fu avvolto completamente da un'ombra scura, che lo sollevò da terra, stringendolo per la gola. Henry si dimenò, portandosi le mani alla gola, nel tentativo di liberarsi, tossendo e rischiando di soffocare.

Emma cercò lo sguardo di Regina.

«Non è reale» disse Regina, stringendo il coperchio del Vaso di Pandora tra le mani.

«Guardate il ragazzo soffocare» gridò una voce, ghignando. «Vostro figlio sta morendo».

Regina fu invasa dal panico, e stavolta fu lei a cercare lo sguardo di Emma. Quando lo trovò, capì che la ragazza stava provando le stesse sue sensazioni. Aveva uno sguardo terrorizzato negli occhi, si agitava sul posto, tentata dal buttarsi verso Henry e salvarlo. Ma entrambe sapevano che quella era solo un'illusione.

«La pagherai!» gridò Regina, decisa, e con un gesto deciso scoperchiò il Vaso di Pandora.

Emma e Regina restarono con il fiato sospeso, ma non accadde niente di ciò che si aspettavano.

Quell'ombra scomparì, mentre Henry cadde a terra, svenuto, davanti ai loro occhi.

«Ma cosa...» Regina guardò il Vaso confusa.

Henry si rialzò, con un ghigno malvagio. «Ti facevo più furba, Regina Mills» disse, con la voce metallica dell'ombra. «Quell'oggetto non funziona finché sarò in forma illusoria. Funziona solo con la mia vera essenza. Finché avrò questo aspetto non potete fare niente contro di me».

Regina contrasse le labbra in una smorfia. Incrociò lo sguardo teso di Emma, alle spalle di Henry.

La bionda si voltò, cauta, a cercare lo scrigno. Giaceva ancora a terra, così provando a non farsi notare, corse verso di esso per prenderlo. Ma prima che potesse arrivarci, un fumo nero lo avvolse, e subito fu nelle mani di Henry.

Una risata gelida sferzò l'aria.

«Non siete niente senza la vostra magia».

Emma si lasciò scappare un grido frustrato. Regina richiuse il Vaso di Pandora e lo posò a terra.

«Datemi il cuore della Salvatrice!»

Regina lo stringeva ancora tra le mani. Lo sapeva che sarebbero arrivati a tanto, lo sapeva che avrebbe dovuto dargli quel cuore.

Poi Emma la raggiunse. «Regina, dagli il mio cuore» le disse, afferrandole le spalle.

«Emma...» iniziò Regina, ma la bionda la interruppe.

«Tu prendi lo scrigno, spezza il sortilegio e torna a casa. Non importa cosa accadrà a me».

Regina avrebbe voluto dirle tante cose, ma si limitò ad allontanarsi da lei, stringendo il sacchetto con il cuore.

Raggiunse Henry, che ghignava, un sorriso maligno che stonava con il suo viso dolce. Chiuse gli occhi; non poteva vederlo così.

Regina allungò il cuore verso il ragazzo. «Eccolo».

L'ombra lo afferrò, lasciando cadere lo scrigno a terra.

«Si» gridò il loro nemico, soddisfatto.

Poi il corpo di Henry scomparì, restò soltanto il pendente con la magia di Emma e Regina che fluttuava in aria.

«Ora ho tutti gli ingredienti e potrò avere una forma umana».

Estrasse il cuore dal sacchetto, che cominciò a fluttuare accanto al pendente. Lo espose alla luce della luna, e una scia luminosa colpì i due oggetti e sè stessa.

Emma guardava la scena, sentendo un enorme vuoto nel petto, mentre Regina aveva raccolto lo scrigno e l'aveva raggiunta di nuovo.

«Emma, ascoltami» iniziò Regina, agitata. «Prendi il Vaso di Pandora e intrappola l'ombra. Soltanto così riusciremo ad avere il pendente, e riavremo la nostra magia».

Emma la guardò confusa. «Regina, non possiamo più intrappolarla, sta tornando in forma umana».

Regina fece un sorriso malinconico. «Non tornerà in forma umana» disse.

«Regina, cosa...» non ci fu bisogno di finire la frase, Emma capì subito cosa aveva fatto Regina. «Non avrai...»

Regina non fece in tempo a rispondere che si accasciò a terra, tremante, gridando dal dolore. 




 

  
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