Questo capitolo: Secondo classificato al contest "Award for best Drabble&Flashfic" indetto da Nirvana_04 sul forum di EFP
Dove&Quando: Dopo la 5x10 “Vincent and the Doctor” (Vincent e il Dottore).
Chi: Vincent Van Gogh.
Note: salve ^.^ allora questa ff è ambientata diverso tempo dopo l'episodio sopra citato, quando ormai il nostro pittore ha ripreso la sua vita, che forse è cambiata ( o forse no? questo non lo sapremo mai), dopo aver parlato con il tipo del museo... credo sia un po' triste come flash... spero si capisca tutto, e spero possa piacervi. Fatemi sapere! ( I «dialoghi» sono quelli del doppiaggio in italiano).
Parole: 357.
Volo di corvi su un campo di grano
Vincent amava i girasoli.
Erano così gialli, così ricolmi di gioia, carichi di vita, così tanto pieni di sole.
Una signora impettita attraversò la strada che costeggiava il campo, mentre tre bimbi le zampettavano intorno.
A Vincent non piacevano i bambini, erano così piccoli e curiosi. Lo scrutavano da capo a piedi come fosse un pericoloso giocattolo e poi, se la loro mamma non stava a guardare, iniziavano a fare tutte quelle domande e a disordinare tutti i colori; si sporcavano le mani e macchiavano tutto il mondo che si portavano appresso.
A Vincent sarebbe piaciuto avere dei bambini dai capelli rossi come il fuoco a colorargli il mondo.
Lanciò uno sguardo alle sue tele dimenticate sul ciglio della strada: forse non avrebbe dovuto lasciarle lì, ad adornarsi di polvere e malinconia, forse avrebbe dovuto tenerle con cura, sistemarle e rilegarle in belle cornici dorate. In fondo, prima o poi, sarebbero finite nella sala di un raffinato ed elegante museo dove un mucchio di occhi le avrebbero mangiate.
Un giorno lontano qualcuno avrebbe osservato, giudicato e approvato i suoi dipinti.
Chissà che ci avrebbero visto in quelle vecchie chiazze di colore.
Qualcosa di bello. Sicuramente. Perché lui lo sapeva, ci era stato.
« ... Il dolore è facile da rappresentare, ma usare la collera e il dolore per rappresentare l'estasi, la gioia e la grandezza del mondo... »
Ecco cosa avrebbero visto: un uomo selvaggio, triste e arrabbiato.
« ...Di sicuro un grande pittore, il più famoso di tutti i tempi, il più amato... »
Vincent osservò per un attimo il grano che si dondolava al ritmo del vento difronte a lui.
Poi ripensò al vecchio vaso sul tavolo disordinato di casa sua, alla sua vita fatta di notti insonni, di rimpianti e di giorni che non avrebbe voluto ricordare.
Ascoltò il tempo che avrebbe potuto essere e invece non era mai stato...
Una ciurma di corvi solcò il cielo macchiando le nuvole con le sue ali nere e il suo grido sinistro.
Pensò a quei fiori.
Erano così gialli, così ricolmi di gioia, carichi di vita, così tanto pieni di sole.
Vincent odiava i girasoli.