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Autore: Valu Valonsa    18/05/2015    2 recensioni
Ci si può innamorare di qualcuno attraverso le parole? Conoscere una persona attraverso ciò che scrive?
E' quello che spera Pierfrancesca, ma Amerigo cosa ne penserà?
Entra anche tu nelle loro vite e prova a conoscere la loro storia attraverso le loro lettere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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                                                                                                     SOLO SCRIVIMI...  







 
Al mio Amerigo personale,
con te mi sento sempre a casa.

A voi.
Non smettete mai mai mai mai di sognare.









                                                                                        GIACCA DI PIERFRANCESCA


 
Dolce Pierfrancesca.
Mi fa strano ora scriverti sapendo che sai che so.
Cioè tecnicamente ancora non sai. Ti spiego brevemente così che tu possa avere un quadro generale, farò in fretta perché ho voglia di vederti.
So che tu sei tu da quando sei uscita con Renato, l’unico indizio che mi hai dato tra l’altro e su cui Michele sapeva un paio di cose viste in classe tua. Ho fatto un paio di calcoli e sono risalito a te. Da quel momento ho capito chi mi scriveva e tu sei molto più di tutto quello che mi hai trasmesso, che mi hai fatto intendere e di certo non passi inosservata! Ho avuto il sorriso in faccia per giorni, ma dall’altra parte sarei voluto correre da te e starti accanto nonostante la febbre. Sarei venuto a bussare alla tua porta di casa e di classe se Michele non mi avesse fatto pensare che il mio incontro con te doveva avere un luogo e un’occasione speciale. Perché come andrà andrà questa sera la mia vittoria sarai tu.
Tu sei più di tutto e ti amo.
Volevo dirtelo di persona la prima volta, ma dovevo guadagnarmi la tua partecipazione alla serata della finale, ma dalla prima volta in cui l’ho scritto-detto-pensato è stato un escalation. Non sono riuscito più a smettere di dirlo o di pensarci.
Questa te l’ho messa in giacca all’uscita senza che te ne accorgessi (chissà a cosa pensavi!), ho notato che quando torni a casa da scuola  ormai non la metti più, ma stasera spero e credo tu la indosserai. Non sei così sprovveduta. E spero tu possa leggerla mentre gioco, così saprai che ogni punto è dedicato a te e fatto pensando a te.  E se dovessi vincere la mia vittoria è tua e se invece dovessi perdere mi consolerai con un sorriso.
Hai il sorriso più bello e contagioso che i miei occhi abbiano mai potuto vedere.
Voglio incontrarti Pierfrancesca e dare finalmente inizio a qualcosa di nostro, di vero e di vivo. Ti voglio abbracciare e dirti che sei bellissima e confidarti un segreto, poi mi voglio scusare per tutte le stronzate fatte e dette e alla fine se vorrai mi darai il famoso schiaffo.
Se nella confusione generale dovessi perdermi di vista io ti aspetterò negli spogliatoi.
Entra ad occhi chiusi! I miei occhi vedono solo te, ovunque.
Ti aspetto.
  Il TUO Amerigo.
 



L’avevo riletta 5 volte prima di rendermi conto di ciò che aveva scritto.
Amerigo sapeva chi fossi e mi aveva scritto che mi amava.
Ma allora quella ragazzetta vicino a lui chi era?
Scattai in piedi come fulminata e chiamai Cat.
Tremando sbagliai numero ben tre volte, alla quarta rispose.

“Cat Cat Cat sei ancora li?”
Le urlai nell’orecchio per sovrastare la musica e anche un po’ per l‘euforia.

“Pier lui sa chi sei!!! Ti sta cercando, corri a prendertelo!”
Urlò di rimando la mia migliore amica di sempre, le avrei fatto un regalo enorme. Chiusi la chiamata e iniziai a correre, ripercorrendo la strada fatta pochi attimi prima, ma con il sorriso a sostituire le lacrime, un cuore partito a mille per gioia e la testa ormai già ancorata al pensiero di Amerigo.
Non mi ero nemmeno fatta dare il suo numero, avrei potuto chiamarlo, scusarmi per la fuga, per vederci e poi l’avrei baciarlo fino a quando non avremmo esaurito il fiato. Mentre fantasticavo correndo mi squillò il cellulare, lo presi al volo senza leggere il mittente.

“Pronto! Chiunque tu sia non posso parlare, devo correre e il fiato mi serve, richiamami tra due orette se è proprio necessario se n-”
Mi interruppi quando dall’ altro lato sentì una risata cristallina che fece fermare drasticamente la mia corsa. Ero arrivata fuori scuola, vicino il centro sportivo in pratica, mi ero immobilizzata all’incrocio.
Io quella risata la conoscevo eccome.

“A- Amerigo?”
Sussurrai incerta, era stato più furbo di me a farsi dare il numero.

“Sì sono io, corri alla velocità della luce porca paletta.”
Il mio cuore sussultò, la sua voce risultò già così familiare al mio udito e una scarica lieve di brividi mi pervase. Mi appoggiai con la schiena al muro e sospirai.

”Fino a due anni fa ero nella squadra di atletica…Senti io forse mi devo scusare con t-“
Mi interruppe per l’ennesima volta con la sua risata, stavo per perdere le forze se continuava così.

“Dove sei? Ti raggiungo e parliamo di persona, basta con le conversazioni lontane. Voglio guardarti negli occhi.”

Trattenni il respiro. Oddio! L’avrei visto di fronte a me, a parlarmi, sì decisamente sarei svenuta prima.

“Io sono di fronte scuola.”
Sussurrai come se fosse un segreto di stato, ma in realtà avevo il fiato corto.

“Oh ma anche io…Eccoti!”
Mi voltai lentamente verso destra e me lo ritrovai davanti. In pratica stavamo percorrendo la stessa strada!
Era splendido con quella medaglia al collo e il suo sorriso a incorniciargli il volto. La stanchezza e la spossatezza furono sostituiti da una scarica di adrenalina che il solo guardarlo mi aveva scaturito.

“Ciao…”
Pronunciai augurandomi che il coraggio acquisito non mi avesse abbandonato. Amerigo sorrideva, un sorriso sincero e contagioso, non a caso iniziai anche io ad accennare una lieve inclinazione delle labbra. Era rilassato, si notava ad occhi nudi, oserei dire che fosse già a conoscenza di quello che avrei voluto dirgli.

“Ciao a te. Finalmente sei qui.”
Si avvicinò prendendomi le mani, quel tocco così dolce e gentile mi fece sciogliere letteralmente. Fu evidente che mi rilassai anche io a mia volta grazie soprattutto al suo tocco caldo.

“Ehm scusami! Ma la lettera l’ho letta solo poco fa, ti ho aspettato poi ci hanno cacciato perché il campo stava chiudendo. Io… sono una frana in queste cose!”
Sputai tutto fuori in un solo colpo e subito potetti sentirmi più sollevata. Ora toccava a lui spiegarmi giusto una ventina di cose!

“Ed io più frana di te, ti aspettavo negli spogliatoi e più il tempo passava più credevo che fossi andata già via. Poi è venuta la sorellina di Michele a chiamarmi dicendomi che tu stavi fuori, ma ero così abbattuto che non le ho creduto. Ero convinto che avessi cambiato idea su di  me. Invece tu eri lì.”
Vidi nei suoi occhi un lampo di tristezza, sostituito poi da tanta gioia nel vedermi lì accanto a lui.

“Beh eccoci qui.”
Una frase molto d’effetto davvero, ma ero in serie difficoltà. Per me potevamo già baciarci, non c’erano altre questioni aperte, ma evidentemente lui non la pensava come me.

“Francesca ascoltami: sono enormemente dispiaciuto per come è iniziata questa storia, sono stato un stronzo e non meritavo nemmeno il tuo perdono, ma sono felicissimo che tu me l’abbia concesso.”
Mentre lui si scusava dispiaciuto, io pensavo a quanto fossero sexy le sue labbra nel pronunciare il mio nome, ero un caso clinico senza cura!
Che poi nessuno mi chiamava solo Francesca, avevano tutti dei diminutivi per me, ma lui poteva chiamarmi anche palla di pelo e ne sarei stata più che felice.

“Devo confidarti un segreto. La ragazza di cui ti ho tanto parlato eri tu.”

Ritornai sulla terra ferma e spalancai la bocca e gli occhi. Io? La me che non guardava nemmeno per sbaglio?? Proprio io?
Notando il mio evidente stupore subito ricominciò a raccontare.

“Ti ho spiegato perché non mi avvicinavo, tu mi scombussoli tutto. Ho scoperto che eri tu per colpa di quel Renato, ma prima non avevo idea che foste la stessa persona. Mi hai fatto innamorare di te due volte.”
Mi avvolse tra le sue calde braccia, il mio cuore esplose di gioia, non c’erano molte parole per descrivere cosa avveniva dentro di me.

“Amerigo ti amo.”

Mi regalò uno dei sorrisi più belli: c’era amore, felicità, serenità, allegria, dolcezza. Tutto quello che avevo sempre cercato e che finalmente potevo definire mio.
In attimo eliminammo tutte le distanze e le nostre labbra si toccarono. Prima delicatamente, poi con avidità.
Aspettavamo quel momento da anni e finalmente era nostro.
Il suo sapore era inebriante, ero già stordita per le rivelazioni ma con quei baci capitolai, priva di difese con il cuore aperto verso questo ragazzo unico. E mio.
La sua stretta non si affievolì nemmeno quando ci staccammo privi di fiato, ma restammo a fissarci e a comunicare con gli occhi, i sorrisi e i nostri respiri identici.

“Ce l’abbiamo fatta alla fine.”
Ci voltammo contemporaneamente verso Michele e Cat che ci guardavano, stavano tornando a casa e ci avevano trovato lì abbracciati.

“Ho avvisato tua mamma che resti a cena da me, le ho detto che ho discusso con Giò e che ho bisogno di te. Non mi ringraziare!”
Continuò Cat sorridendo felice e gioiosa, invece la ringraziai mentalmente ricordandomi di farle davvero un bel regalo per natale, o per il compleanno.

“Con un paio di imprevisti ma ce l’abbiamo fatta, sì.”
Concluse sorridendo Amerigo e rafforzando la stretta intorno ai miei fianchi. Mi voltai di nuovo verso di lui e riprendemmo a baciarci, era una calamita per me e ora che avevamo iniziato sarebbe stata dura smettere.

“Oddio ora iniziano a baciarsi ovunque.”
Quasi urlò Michele iniziando a incamminarsi verso casa, seguito a ruota da Cat.

“Già bleah…Trovati una ragazza Michele! Così la smetti di lamentarti quando siamo in compagnia.”
Gli rispose Cat ridendo a crepapelle, io e Amerigo ci staccammo un attimo per ridere dei loro battibecchi continui ed esilaranti.

“Ho sempre creduto che starebbero bene insieme, non credi?”
Mi chiese Amerigo sorridendo, in effetti quei due erano uno spasso e sapevano divertirsi insieme, ma Cat aveva Giò e sembrava abbastanza presa.

“Cat frequenta Giò, devo ammettere che una volta conosciuto non si sopporta molto.”
Diedi voce ai miei pensieri e nell’attimo successivo vidi gli occhi di Amerigo illuminarsi di una strana luce, una simile a quella da “guai in vista” di Cat.

“No! Non ci immischieremo nei fatti loro, non esiste.”
Lo anticipai sperando di chiudere il discorso prima ancora che fosse iniziato, ma ti pareva che mi avesse prestato ascolto?

“Io non ho detto niente! Ho solo pensato che insieme sarebbero una bella coppia, tutto qui.”
Mi tranquillizzò con uno sguardo di chi la sapeva lunga, lasciai correre ero troppo felice per indagare su i suoi piani.
Mano nella mano ci incamminammo di nuovo verso il parco, per stare insieme ancora un po’ e cominciare finalmente a goderci questa nuova unione.
Ancora incredula per come si era risolta la questione ogni volta mi voltavo verso di lui, verso le nostre mani sempre strette e mi sembrava di star sognando.
Non poteva essere vero! E puntualmente, come se potesse leggermi nel pensiero, incatenava i suoi occhi nei miei, mi sorrideva e mi baciava.
No, non era un sogno, era proprio lì finalmente davanti a me.
Sorridevo felice come una scema, ero spensierata come mai e la serata fu tra le migliori della mia vita. Ci divertimmo e per un attimo pensai che Amerigo non aveva tutti i torni nel pensare che Cat e Michele potevano davvero formare una bella coppia.
Questa però è un’altra storia!
La mia invece era quella di una ragazzina cresciuta pari passo con la cotta verso un ragazzino, la storia di come non aveva mai rinunciato a lui e di come alla fine sia riuscita ad ottenere ciò che desiderava.
E spesso sarei ritornata con la mente al giorno in cui gli lasciai la prima lettera nel suo diario, quella notte stessa nel mio letto pregai affinché tutto andasse per il meglio. Quello che chiedevo era un passo verso di me, desiderai ardentemente che mi scrivesse. Solo che mi scrivesse.

“Non voglio molto da te. Solo scrivimi…”



                                                                                                                                                                                           

                                                                                                                                                                                                     FINE











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RINGRAZIAMENTI


Vi ringrazio tanto per aver letto, sfogliato o anche solo visto di sfuggita la mia storia.
Ringrazio ancor di più chi ha recenito, condividendo con me i proprio pensieri e stati d'animo verso i protagonisti.
Un grande grazie anche al lettore silenzioso.
Spero vi abbia distratto almeno un pò dagli affanni quotidiani e vi abbia fatto divertire e, perchè no, anche commuovere, arrabbiare, gioire.
Davvero grazie grazie grazie!!
Probabilmente inserirò uno spin-off dal punto di vista di Amerigo e chissà che non li rivedremo presto, magari questa volta sarà tutta un'altra storia...

A presto... besitos :)))))
   
 
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