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Autore: Diavoletta99    18/05/2015    1 recensioni
Questa è la storia di Jasmine una ragazza qualcune che decide di fuggire dal dolore che l'amore gli ha provocato. Nella nuova città in cui si trasferirà incontrerà amici e nemici. Chissà se la piccola,ma determinata, Jasmine si lascierà andare e cambierà il modo di relazionarsi con il sentimento che tanto odia.
E chissà magari si innamorerà nuovamente.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, La zia/La fata, Lysandro, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Vi siete mai chieste perchè soffrire per amore fa così male ? Non credo che per tutte la parola "amore" abbai lo stesso significato....l'amore è qualcosa di inspieegabilmente bello, un sentimento che ti fa sentire felice,viva. Magari per le ragaze normali può essere così, ma non per me.... io l'amore l'ho provato una sola volta e mi è bastato per capire che quel cazzo di sentimento, che tutte le ragazzine della mie età sognano di provare, non fa altro che rovinarti la vita, lascia un vuoto dentro che non riesci a colmare e fidatemi di quello che vi dico, io queste sensazioni le conosco fin troppo bene. Infatti prorpio per colpa dell'amore mi ritrovo su uno stupido aereo diretto in Francia, più precisamente Parigi, per poter cambiare vita. Ma che stupida, non mi sono neanche presentata! Il mio nome è Jasmine,Jasmine White , ho 16 anni,fino a poche ore fa mi trovavo a Madrid,in Spagna, sono una ragazza come tutte le altre, non molto alta,ma neanche nana,sono abbastanza magra, i miei capelli sono lunghi fino a metà schiena, neri come la pece ma con qualche ciocca colorata di viola, le mie povere orecchie sono peggio di uno scolapasta avrò si e no 7 buchi ad orecchio che, se la matematica non è un opinione,in tutto dovrebbero essere 14, vado fiera dei miei occhi che sono di un blu quasi metallico e per ultimo, ma non meno importante, ho un fantastico tatuaggio sopra il bacino che raffigura un tribale. Finalmente, dopo aver viggiato per ben 3 ore seduta accanto un uomo obbeso e sudato, mi ritrovo in un aereporto immenso a cercare la mia cara zietta Agata che , naturalmente, è in ritardo. Ormai rassegnata mi accomodo su una panchina che si trova appena fuori l'aereo porto ma naturalmente la mia serenità deve essere interrotta da.....un cane ? Che cazzo ci fa un cane in un aereporto? Questo cane è abbastanza grande, ha il pelo corto e nero come i suoi occhi, ogni tanto mostra i denti, come se avessi paura pff, e praticamente si è imbambolato davanti a me.....continua a guardarmi. Sto maledetto cane mi sta snervando cosi decido di fare la voce più angelica che riesco a fare e - Ciao cagnolone....invece di stare qui a fissarmi che ne dici di andare dal tuo padrone per...- - Dio santo Damon eccoti finalmente- la mia conversazione con il cane viene interrotta da un ragazzo che,a prima vista, sembra uno di quei bulletti da quattro soldi : pantalone stretto di pelle,maglia rossa con il logo di chissà quale stupida rock band, un giubbino corto di pelle e......un ammasso di capelli rossi,palesemente tinti,che arrivano a sfiorargli le spalle. Ma la cosa che mi colpisce più di tutte sono i sue occhi,questi sono di un grigio bellissimo solo guardarli mi fa venire i brividi,e ora che ci penso.....anche gli occhi di “lui”mi facevano lo stesso effetto. Mentre cerco di scacciare quei pensieri dalla mia testa, il rosso si degna di rivolgermi la parola – scusa se disturbo,ma non lo sai che fissare le persone che non si conoscono è segno di maleducazione?- “come se lui fosse educato” pensai – Scusa ma il tuo colore di capelli non passa inosservato sai?- feci un sorriso – e poi mi sa che dovresti far fare una visitina al tuo cane...prima si era messo a fissarmi e sembrava un ebete quasi quanto al suo padrone - alzò un sopraciglio – bella calmina con le parole che se non te ne fossi ancora accorta sono IO il suo padrone – calcò la parola IO un pò troppo, accarezzai il cane presi la mia valigia e senza rispondere o guardarlo mi avviai verso mia zia che era appena scesa dalla sua Opel Corsa nera. Non appena la zia Agata mi vide,mi corse in contro - Tesoro mio,Vita mia,Amore mio ma...sei molto più bella di quanto mi avesse detto tua madre – le feci un enorme sorriso di quelli a 60 denti e l'abbracciai. Io amavo mia zia era la persona più dolce,educata,comprensiva e esuberante che abbia mai conosciuto in vita mia, la zia amava cambiare look, l'ultima volta che l'ho vista,vale a dire 3 anni fa, aveva i capelli lunghissi di in fuxia acceso,troppo acceso, i suoi occhi erano di un nocciola chiaro bellissimi e aveva il corpo degno di una modella,nonostante avesse 42 anni sapeva tenersi in forma. Adesso in vece era più “normale” i capelli eri tornati a essere castani mentre gli occhi e il fisico erano rimasti immutati. Io invece non ero cambiata molto ma lei continuava a dirmi che ero bellissima e che non mi aveva riconosciuto. Non so perchè ma senza volerlo i miei occhi cercavano insistentemente quelli del rosso che aveva visto pochi minuti prima, e in più quel rozzo non si era neanche degnato di presentarsi, ma non appena lo vidi allontarsi seguito a ruota dal suo cane mi rincurai pensando che non avrei più dovuto vederlo. Posai le mie valigie in macchina e mi accomdai accanto a mia zia, era da tanto che non la vedevo e quindi le chiesi come andasse il suo lavoro – Tesoro ti riferisci al negozio di animali che avevo aperto un pò di tempo fa? - disse entrando in galleria – Naturale zia – le disse mentre abbassavo il finestrino per poter fumare una sigaretta – be cara – iniziò lei – forse ancora non lo sai ma io...- non finì di dire la frase che subito mi rimproverò – Jasmine White, da quando in qua tu fumi?- - be da quasi 7 mesi zia...è un modo per rilassarmi- alzò un sopraciglio – ah davvero? E perchè saresti nervosa cara?- - Bhe prova tu a preparare 3 valigie in meno di 20 minuti,a correre in tutto l'aero porto per trovare il tuo volo, stare seduta per ore accanto ad un uomo disgustoso,grasso e sudato che ti guarda il seno e infiene prova TU a discutere mezz'ora con un marocchino che vuole per forza venderti un portachiavi con la scritta Paris – mia zia mi guardò per un attimo, dopodichè scoppiò in una grassa risata – oh cara allora ti do il permesso di fumare non una ma 4 sigarette – “quanto si può amare questa donna” pensai sorridendole e accendendo la mia Camel alla menta. Il tragitto dall'aereporto fino alla mia nuova casa non fù molto lungo, e non appena arrivati notai che la “modesta casa” nella quale viveva la zia era niente di meno che una villetta adorabile,tutta bianca con porta e finestre in legno di un colore scuro, davanti la casa c'era un piccolo pezzo di prato ornato da rose rosse e bianche,mentre sul retro il giradino era molto più grande,con una piscina,ne troppo grande ne troppo piccola, e anche qui c'erano sparse un pò uvunque rose rosse e bianche. Non appena entrammo in casa la zia portò al piano di sopra le mie valigie e con un sorriso smagliante degno di una dea mi disse – Jasmine,quando ho saputo che saresti venuta a vivere qui ho apportato qualche piccola modifica alla questa camera,è la più grande dopo la la mia e dalla finestra si vede la torre eiffel – disse mentre apriva lentamente la porta. Non sapevo cosa aspettarmi da lei,i suoi gusti non rispecchiavano molto i miei,lei ama il rosa,io lo odio,a lei piacciono i micetti dolci,io li prenderei volentieri a calci,lei crede nell'amore, io no...almeno non più. Vabbe si in poche parola siamo come il giorno e la notte. Non avevo il coraggio di guardare quella camera ma non appena aprì gli occhi che,come aveva ordinato la zia,avevo chiusi mi dovetti davvero ricredere. Era tutto...perfetto. Come aveva detto lei dalla gigantesca finestra si poteva ammirare perfettamente la torre Eiffel in tutto il suo splendore,le pareti erano di un rosso molto chiaro,il letto a baldacchino era matrimoniale e le lenzuola richiamavano il colore della pereti altrnando al rosso il baianco dei cuscini,davanti al letto c'era una parete attrezzata con un enorme televisore e sotto di esso erano sistemati tutti i film e i CD che più mi piacevano, di fianco a letto c'era un comodino bianco lucido e sopra c'erano delle mie foto e una sveglia, infine prorpio sotto la finestra era sistemata una scrivania bianca con una stampante sotto e un computer portatile dell'apple sopra. Sistemate le mie cose mi accorsi che erano già le 20:00 cosi,dopo aver cenato con una buonissima cotoletta, iniziai a preparare la borsa per la scuola che avrei dovuto iniziare a frequentare l'indomani stesso. - Come hai detto che si chiama la nuova scuola zia? - - La casa dei cuori, cioè Dolce Sinfonis, cioè Dolce Amoris – ee si era visibilmente ubriaca “la birra non è sua amica” - Dolce Amoris,be il nome fa davvero schifo ma chissà potrebbe piacermi la nuova scuola - dissi più a me stessa che a mia zia che ormai si era addormentata sul tavola della cucina – vabbè la lascio qui a dormire - dissi mentre salivo le scale. Era ancora settembre quindi faceva abbastanza caldo, allora decisi di andare a letto in mutande e reggiseno ma misi comunque una magliettina che mi arrivava finno a metà coscia, legai il capelli in una coda bassa, puntai la sveglia alle 6:30 e caddi dopo non molto nelle braccia del mio adorato Morfeo. ANGOLO AUTRICE :) Ciao a tutte ^^ questa è la mia prima fanfiction,credo di aver iniziato con il piede giusto ma se ho commesso qualche errore vi prego di avvertirmi. Il prossimo capitolo spero di poterlo postare al più presto. Grazie a chi leggerà la mia storia e a chi avrà la pazienza di aspettare i prossimi capitoli ^^
   
 
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