Finalmente era tornata la pace nel mondo magico e stavano rifiorendo relazioni lasciate interrotte a causa della guerra, mentre altre erano germogliate come le foglioline degli alberi in primavera. Harry e Ginny stavano di nuovo insieme da tre anni ormai e avevano iniziato a convivere solo un anno prima. All'inizio la convivenza era stata piuttosto burrascosa, dato l'incapacità di Harry di capire il significato della parola “ordine” e Ginny non era mai stata una donna paziente, sicuramente non avrebbe mai fatto da madre al proprio ragazzo e quindi un po' con le buone un po' con le cattive aveva “cresciuto” Harry e fatto di lui il perfetto convivente per lei stessa. Entrambi avevano un lavoro a tempo pieno, Harry come Auror e Ginny come giocatrice di Quidditch ma erano riusciti a ritagliarsi degli spazi vitali solo per loro, mini vacanze e escursioni per stare insieme, lontano dal mondo londinese e dalla famiglia, amorevole ma ingombrante, di Ginny. Entrambi volevano esplorare il mondo e vedere cose nuove, città nuove e assaggiare cibi nuovi e quindi nel loro salotto avevano installato un distributore magico di caramelle, un prodotto della nuova linea Geo&Magic di George; in pratica funzionava così, si girava la manovella e usciva una caramella, la si divideva a metà con il partner e si trasformava in una passaporta per una destinazione ignota e in più la caramella era legata ad un incantesimo che trasformava i vestiti degli ignari viaggiatori nei vestiti più adatti al luogo che avrebbero visitato. Insomma George Weasley era un genio!

Quella mattina di venerdì tre ottobre erano finalmente entrambi liberi e dopo aver fatto colazione a base di uova e pancetta i due giovani si erano messi davanti al loro personale distributore di avventure e girarono la manovella. Grazie a George e alla sua genialità erano già stati in moltissime città di Europa, erano stati in Africa a guardare i leoni, in Thailandia, in India e anche in Antartide! Chissà dove li avrebbe portati quella volta...

Minuti più tardi Harry e Ginny si ritrovarono alla stazione Florentia, la stazione magica di Firenze! Ginny era felicissima, adorava l'Italia e Harry non si capacitava del colpo di fortuna avuto ma allo stesso tempo era terrorizzato. Sì, era terrorizzato perchè Harry erano tre settimane che andava in giro con un determinato anello in una determinata scatolina nella tasca posteriore dei jeans e aveva anche stilato una lista dei posti più romantici dove chiedere a Ginny di sposarlo e guarda caso Firenze, insieme a Parigi, Venezia, New York e altre città, era nella lista! Ginny ovviamente non ne sapeva nulla, che sorpresa sarebbe stata sennò? Lei era semplicemente felice di essere là, con il ragazzo che amava, in una delle città più famose e belle del mondo.

Quel giorno girarono tutto il centro della magnifica Firenze, mangiando gelato e guardando le meravigliose chiese, i monumenti, i colori, vivevano i suoni e i profumi della città e se ne beavano. Fecero un giro sul Ponte Vecchio e poi presero il lungo fiume per fare il giro lungo prima di tornare alla stazione Florentia e tornare a casa. Harry sapeva di doversi dare una mossa, o trovava il coraggio o trovava il coraggio, non c'erano soluzioni. Stavano camminando in silenzio, e Harry fece girare Ginny verso di sé e le alzò gli occhiali da sole (gentile concessione del distributore) e la baciò. Ginny era abituata ai baci di Harry ma quel bacio lo sentiva diverso dagli altri, sentiva il cuore di lui che batteva fortissimo attraverso la maglietta e non capiva perchè gli tremassero leggermente le mani. Harry le disse semplicemente ti amo e si inginocchiò, tirò fuori la scatolina e la guardò, la guardò come non aveva mai fatto e le chiese quello che Ginny aspettava da una vita. Ginny si mise a ridere e piangere e Harry aspettava ancora inginocchiato quel sì che arrivò dopo tre minuti di iperventilazione da parte della sua ragazza. L'anello calzava perfettamente. Si baciarono più e più volte su quel ponte, risero e piansero insieme. Si avviarono poi verso la stazione dove avrebbero preso una passaporta per tornare a casa, uniti da una promessa e dalla consapevolezza che quel tre ottobre sarebbe rimasto nei loro cuori per sempre.