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Autore: They are almost Canon    19/05/2015    3 recensioni
ci sono canzoni in grado di scatenare i ricordi, e ci sono alcune che sembrano parlare di te... questo capita a Hyoga Lebedov, in un pomeriggio come tanti.
il giradischi parte, lui si ritrova a pensare a sua madre... e a quanto le manca
AVVISO: la canzone è "è sulo niente" di Gigi D'alessio, canzone per cui io ESIGO il massimo rispetto, essendo scritta da Gigi per la madre, morta la notte di Natale del 1986
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cygnus Hyoga, Natassia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Questi Siamo Noi, Athena no Saints'
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Napoli, teatro San Carlo, presente

 

Le lezioni di ballo odierne sono concluse quando, nello studio del Docente venuto dalla Russia, entra un giovane inserviente.

<< Hai portato i materiali che ti avevo chiesto, grazie, va pure >> gli dice cortesemente il docente.

<< Si figuri, Maestro >> risponde il giovane, e lui << Ho detto mille volte di chiamarmi semplicemente Hyoga >>.

I suoi allievi si lamentavano, sempre e solo musiche russe, mai autori napoletani << Maestro Lebedov * , non ne possiamo più >> e lui, Hyoga Lebedov aveva deciso che si, li avrebbe accontentati.

 

La sera prima, a casa, ne aveva parlato con Shun, il suo fidanzato di tutta una vita, stava con lui da quando aveva 14 anni ed entrambi erano cavalieri di Athena.

Shun gli aveva detto << cerca brani di cantanti di questa città, sai, D'Alessio, Daniele, I Bennato..... >> lui accolse l'idea e quella mattina convocò un inserviente e si fece portare i dischi.

 

Andando a prendere il materiale che gli avevano portato era stato attirato da un vinile, lo aveva messo nel vecchio giradischi che Shun aveva trovato in unn armadio della loro casa e che lui si era portato in studio.

 

L'ottava canzone di quel disco l'aveva attirato in modo particolare, si chiamava "è sulo niente" e parlava della mamma del cantante, morta da tempo, come la sua.

 

Negli anni aveva imparato la lingua della città che lo aveva adottato, capiva le parole di quel brano, e più le sentiva più una parola gli risuonava in testa: "mamma"

 

La sua mamma era morta quando lui, oggi 42enne**, aveva 3 anni.

Di quei primi 3 anni ricordava molto, ricordava le ore passate con la madre e , sopratutto, ricordava il momento in cui lei si sacrificò per salvargli la vita.

 

Nient', e' sulo niente chesta vita,
sonn' e faccio finta e te sunna'.


Quant'era vero, quella canzone parlava di lui, tante notti il suo sonno era vuoto, senza sogni, e lui, per non preoccuparlo, raccontava a Shun di aver sognato la madre.

 

Te cerc' semp' ppe miez'e cose e nun te truov' maje,
ppe' vicariell' stritt' e senza sole, quand' pa man' me purtav'a scola.


La cercava Hyoga, ma Natassia – sua madre – non c'era, era a chilometri e chilometri da Napoli, sepolta in quel deserto d'acqua ghiacciata che le faceva da tomba. Lui nel tempo aveva raggiunto l'arayashiki, poteva raggiungerla in un attimo col suo potere, ma aveva tantissimo da fare ogni giorno e le occasioni erano poche.

La mattina, quando gli allievi più piccoli arrivavano con le mamme lui li osservava e immaginava come arebbero stati gli anni dell'addestramento con lei accanto.

 

Te chiamm' semp', dint'e mumenti brutti 'e chesta vita,
quanno pur'io me sento abbandunat', p'avi' 'o curaggie ca me riv' tu.


<< Eh già >> pensava << mamma mi da coraggio, lo faceva quando combattevo, e lo fa ora, quando litigo con Shun. >>

Il suo sguardo si soffermò sulla foto di Camus, colui che lo rese saint e pensò << Sai Maestro Mio, non ci sei riuscito!!! Ho 42 anni e penso ancora a mia madre >>

 

Mentre pensava la canzone proseguì, scorreva il ritornello finale, lui in lacrime finì di ascoltarla.

In quel frangente entrò un allieva, la cui madre stava morendo, e questo Hyoga lo sapeva.

Lei lo notò piangere << cos'ha Maestro Lebedov?? >> chiese, e Hyoga le rispose << nostalgia di mia madre, sta con la tua, finchè Athena te lo concederà >>

<< Posso chiedere cos'è successo a sua madre?? >> chiese la giovane, e il docente, serenamente, rispose << annegò per concerdermi l'ultimo posto in una scialuppa, avrò avuto 3 anni >>>.

<< capisco >> rispose mesta la ballerina, e lui << tranquilla, una persona che per me è importante mi insegnò a essere forte nonostante la sua assenza >>

<< è il ragazzo della foto??? >> chiese la giovane << si proprio lui, ora va da tua madre e stalle vicino, con me puoi parlare quando vuoi >> rispose con un sorriso Hyoga.

<< Grazie >> disse lei, mentre il suo Maestro si avvicinava a lei per darle un dolce bacio fra i capelli, come a volerla rassicurare.

 

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*cognome costruito dalla scrittura russa della parola cigno, si legge "Libizov" il nome Hyoga Lebedov" altro non è che "Hyoga del Cigno"
** siamo nel 2015, saint seiya è ambientato nell'87, hyoga nel manga ha 14 anni... quindi 87-14 = 73 e 2015 – 1973 = 42

   
 
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