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Autore: The Writer Of The Stars    19/05/2015    4 recensioni
"Che strano, però.
Non avrebbe mai pensato che persino le sue lacrime sarebbero state così agrodolci, come i ricordi che non avrebbe mai cancellato. Magari non era ancora finita, forse c’era ancora una speranza. Singhiozzò violentemente, abbandonandosi ai battiti disconnessi del suo cuore infranto e passandosi una mano sugli occhi, ripetendo per l’ennesima volta a sé stessa di essere solo un’illusa. Una tremenda e masochista illusa innamorata. "
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Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Laura Marano, Ross Lynch
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"I'm not afraid of moving on and letting go
It's just so hard to say goodbye to what I know ..."
 

“Mi dispiace.” Aveva sempre amato quella voce. Così dolce, delicata, un po’ roca e calante in alcuni punti. Probabilmente era stata la prima cosa che l’aveva fatta innamorare. Non quella folta zazzera scompigliata di capelli biondo grano, non gli occhioni colmi di miele fuso all’interno delle iridi enormi, non il sorrisetto imbarazzato e allo stesso tempo incoraggiante che le rivolgeva sempre. La voce. La prima cosa era stata la voce. Dal primo giorno, quando si era presentato loro con quel “Hey, come butta?” tanto tipico del suo personaggio, aveva capito che qualcosa sarebbe cambiato in lei. Poi lui aveva pronunciato il suo nome, l’aveva chiamata in un misto di dolcezza e curiosità che aveva fatto perdere un battito al suo cuoricino da appena sedicenne innamorata. E non aveva avuto il coraggio di ammetterlo subito ma poi, col passare degli anni, aveva dovuto fare i conti con sé stessa e farsi una ragione del fatto di essersi innamorata. Sicuramente era stata una stupida a credere che anche lui ricambiasse i suoi sentimenti, “il lavoro e la vita privata devono restare separate” diceva sempre lui. Ma ci aveva sperato, ci credeva. E invece non era successo. Era stato tutto un disegno immaginario, un castello di vetro fragile e instabile come uno di carte costruito nella sua mente, silenzioso cantiere di esecuzione di ciò che il suo cervello architettava giorno per giorno, senza che lui le dicesse nulla. Era stata un’illusa. Un’idiota, enorme e terribile illusa.

“Laura,dì qualcosa, ti prego.” Si rese conto solo allora di essere rimasta immobile dinanzi alle parole dell’amico, con gli occhi persi nel vuoto e la bocca leggermente aperta, incredula. Capì che così facendo stava risultando solo ancora più idiota di quanto si sentisse dinanzi ai suoi occhi, perciò si riprese, scuotendo piano la testa, come a voler scacciare ogni pensiero. Sentì gli occhi pizzicare e pregò con tutta sé stessa che le lacrime non cominciassero a sgorgare dai suoi occhioni color cioccolata. O almeno che lui non se ne accorgesse.

“Cosa vuoi che ti dica, Ross?” chiese sconfitta. Non arrabbiata, irata, delusa o frustrata. Solo sconfitta. Aveva perso una battaglia con sé stessa, con il suo carattere timido e remissivo, con la sua voglia di starsene in silenzio anziché parlare. Lui le aveva rubato il suo primo bacio, la sua timidezza donandole un tocco di audacia ma permanendo sempre dolce, come solo lei sapeva essere. E adesso, anche se era una frase tremendamente banale e paradossalmente assurda, Ross le aveva rubato il cuore, disintegrandoglielo.  

“Perché sei qui?” chiese subito dopo, cercando di mantenere la voce ferma. Far credere di essere forte, quando in realtà dentro si è distrutti. Ross spalancò gli occhi, boccheggiando confuso. Il sole ormai sceso spruzzava lievi riverberi e giochi di luce, gettandosi sulla strada insieme alla flebile luce di quel lampione solitario appena accesosi sul ciglio del marciapiede solitario.

“Perché volevo parlartene io … non volevo venissi a saperlo da quei giornali idioti o dalla televisione …” spiegò mortificato il ragazzo, abbassando gli occhi. Laura annuì tra sé con un piccolo sorrisino amaro.

“Certo, capisco.” Fece allora con voce spenta, rassegnata. Per alcuni secondi nessuno dei due parlò e per quella via adiacente alla villetta dei Marano calò un silenzio colmo di vuoto e dolore.

“Vai da lei.” Disse ad un tratto Laura, sorprendendolo. Alzò gli occhi, guardandola confuso mentre lei gli sorrideva piano, gli occhi color cioccolato affogati di lacrime non ancora versate.

“N – non ci riesco.” Balbettò in risposta, fissando il ciglio del marciapiede. Laura sgranò gli occhi confusa.

“C – cosa?”

“Non ho paura di andare avanti e lasciarmi tutto alle spalle …” esclamò, come se stesse parlando più a sé stesso che a lei.

“È solo che è tremendamente difficile dire addio a ciò che amo …” sussurrò con voce arrochita, alzando lo sguardo e puntando i suoi occhioni color del miele lucidi in quelli cioccolato fondente di Laura. Per minuti interminabili si guardarono negli occhi, affogando l’uno nelle iridi dell’altra, rivelando tutto quello che non avevano mai avuto il coraggio di dire senza parlare, in uno scambio intenso di lacrime celate e labbra tremolanti. Incapace di trattenersi oltre, Laura si slanciò contro il ragazzo,  premendo le sue labbra contro quelle di Ross in un bacio atteso da una vita, un disperato ricercarsi di labbra e un’unione salata sancita dalle lacrime e dalla consapevolezza di non aver mai avuto tutto ciò e di non poterlo avere mai più.

“S –scusami …” sussurrò Laura staccandosi a fatica, le labbra tremanti e lo sguardo basso.

“Scusami …” ripeté piano, prima di divincolarsi dalla stretta di Ross e prendere a correre via, allontanandosi verso la propria casa e assaporando, per la prima volta, il sapore delle sue lacrime miste a quelle di Ross.


Che strano, però.

Non avrebbe mai pensato che persino le sue lacrime sarebbero state così agrodolci, come i ricordi che non avrebbe mai cancellato. Magari non era ancora finita, forse c’era ancora una speranza. Singhiozzò violentemente, abbandonandosi ai battiti disconnessi del suo cuore infranto e passandosi una mano sugli occhi, ripetendo per l’ennesima volta a sé stessa di essere solo un’illusa.

Una tremenda e masochista illusa innamorata.
 


Nota autrice:
Boh, non lo so. Da grande Raura shipper quale sono, ci sono rimasta male. Molto male.
Ah, parlo del “fidanzamento” di Ross con un’altra. Potrebbero essere solo voci di corridoio ma non so, ho il brutto presentimento che siano reali. Intanto beccatevi lo sfogo melenso sulla mia immaginaria reazione di Laura alla notizia. Sono sentimentale. Tanto sentimentale.
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