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Autore: RaluandEma    20/05/2015    0 recensioni
Non resta altro che chiudere gli occhi... Chiudere gli occhi e far sparire i ricordi, fingere che non sia successo nulla, fingere di non essere sulla soglia della morte, fingere che tutti in questi anni siamo state al sicuro, a fingerci persone che non siamo, fingere di non essere mai sfuggite al nostro destino... Adesso tocca a noi e con l'aiuto dei più grandi cervelli al mondo, noi ce la faremo
*questa storia non segue pienamente la trama originale, è un sequel*
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 ‘’Light Yagami è morto, Light Yagami era Kira’’ sono queste le parole che colpiscono come colpi di pistola il mio cervello. Ero cosi vicina a Light e non mi ero resa conto che era Kira, mi opponevo gravemente a tutte le accuse che gli venivano fatte ed ero convinta che fosse la persona più buona al mondo.
L’amore rende ciechi.
Sono in ginocchio davanti alla sua lapide e prendo a pugni la terra fresca :<< Ti odio, TI ODIO, ti sei preso tutta la mia dignità>> urlò al vento. Le lacrime che mi scendono sul viso sono come acido, mi manca l’aria, sento come se stessi per morire.. Se Watari fosse ancora vivo e sapesse tutta questa storia… Non so cosa avrebbe detto ma, sicuramente non sarebbe fiero di me anzi, secondo me in questo momento si sta rivoltando nella tomba.
Vedo le mie braccia viola dal freddo e il mio vestito bianco sudicio di terra. Tra poco il cielo diventerà nero, arriverà la notte e i criminali cominceranno a festeggiare la morte di Kira, dovrei andarmene ma, sinceramente non m’importa se mi succederà qualcosa. Ho deluso la parte più intima di me stessa, non ho forze per fare qualcosa. Mi siedo a gambe incrociate e mi schifo nel vedere la dedica a Light ‘’Studente modello, bravo figlio e fratello’’ come se nessuno si voglia ricordare chi era veramente. :<> sussurro e chiudo gli occhi per calmarmi. :<< Non è colpa tua, Kira riusciva a entrare in te e a piantare le radici>> dice una voce alla mie spalle :<< Anche il migliore ci è quasi cascato>>, mi giro velocemente e vedo un ragazzo vestito completamente in bianco,  dai capelli color platino, alle mie spalle…che sia qualche fan o oppositore di Kira ?o forse solo uno strambo?. :<< Raffaella Narciso, non ti abbattere, tutti perdono>> dice il ragazzo sedendosi accanto a me :<< Chi sei?>> chiedo con fare abbastanza preoccupato, come fa a sapere il mio nome? :<< Oh mi conosci bene! Vieni, ti accompagno a casa>> mi risponde. Mancano pochi minuti di luce, non ho il tempo di tornare a casa prima che faccia buio e non ho abbastanza soldi con me per un taxi quindi accetto, anche se con malavoglia. Il ragazzo mi accompagna ad una macchina nera, piuttosto famigliare, mi fa salire e lui si me siede accanto a me in una strana posizione, come una scimmia. Pensandoci bene anche questo ragazzo è piuttosto famigliare: la sua voce, i suoi modi di fare, le sue parole...li ho già visti da qualche parte... Qualcosa dentro di me mi urla che questa situazione non mi porterà a nulla di buono, devo riuscire a scappare. Mi giro verso di lui e la sua espressione non mi piace, vedo un ghigno nascosto sulla sua bocca, anche il suo corpo è rigido. Abbasso lo sguardo alla mia sinistra per vedere se alla macchina c’è la sicura, non c’è, sono salva. Guardo dal finestrino prima di saltare e sorrido nell’ osservare che il mio sesto senso ha e avrà sempre ragione: stiamo uscendo dalla città. Sorrido leggermente, l’adrenalina ribolle nel mio corpo, mi sento carica e finalmente dopo tanto, troppo tempo, di nuovo viva, perché in realtà è così che vivo io. Con un movimento rapido apro la portiera e salto. Rotolo per mezzo minuto e quando mi fermo ansimante sono fiera di me stessa nel vedere che mi posso alzare. Devo fare in fretta, la macchina si è fermata e l’autista sta scendendo per venire a riprendermi. Raccolgo tutte le mie forze e corro tra i miliardi di vicoli che ci sono fra i palazzi. Ormai la notte é scesa del tutto ma a questo punto non mi importa né della notte, né dell'essermi persa, l'unica cosa a cui penso intensamente e solamente è il correre, non so dove, correre e basta. I palazzi si susseguono e in questi viottoli sembrano tutti così dannatamente uguali, tutto qui é buio, anche se rischiarato dalla luce rossastra e ossessiva dei lampioni che si illudono di riuscire a illuminare. Sento le gambe cedere e mi fermo ansimante, con le lacrime agli occhi...lacrime rimaste  dal cimitero, lacrime per l'essermi persa, lacrime per la gioia di aver vissuto davvero ancora una volta...non lo so più nemmeno io per cosa sono e a questo punto non m'importa più, intorno a me c'è un baccano che non riesco a sentire: urla, risate inquietanti, bottiglie rotte...non sento niente, non sento più battere il mio cuore e mi chiedo se è ancora lì, mi chiedo se c'è mai stato, il mio respiro affannoso mi riempie le orecchie. Vorrei che smetta. Mi dà fastidio. Mi giro di scatto, appena in tempo per vedere una bottiglia andare in pezzi contro il muro dietro di me, mi spingo contro la parete fredda e umida, come se sperassi di romperla, un uomo con un forte odore di alcolici e fumo mi urla contro: <> e poi scoppia in una risata fragorosa accompagnata dall'eco di quelle di altri alle sue spalle. Mi schiaccio ancora di più sul muro dietro di me e finalmente sento il mio cuore battere... finalmente so cosa provo veramente, vorrei che quel muro si spacchi, lasciandomi fuggire, e possibilmente colpendo in testa quell'uomo.
Ho paura.
Sono terrorizzata.
Chiudo gli occhi, a questo punto preferirei morire.... sento uno sparo e mi immobilizzo, l'uomo scappa e io non ho il coraggio di fare lo stesso, anzi, forse ho troppo coraggio per fare lo stesso, rimango lì ad aspettare.
Non aspetto molto.
Un uomo si avvicina a me e porgendomi la mano dice dolcemente: <> mi chiedo se ho il mio nome stampato in fronte e se posso fidarmi di quest'uomo, cosa voglia da me, ma a questo punto sono pronta a tutto. In fondo sento che è arrivato il momento di rifarmi, di ricostruire la mia dignità, di rendere Watari fiero di me…E i miei presentimenti non sbagliano mai
   
 
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