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Autore: Ishimaru    20/05/2015    4 recensioni
John sa di essere un tipo tranquillo.
Uno che si divide tra la scuola, il rugby, gli amici e una sorella rompipalle.
John non sa perché stia controllando il corridoio con l'adrenalina nelle vene e lo stomaco contratto per aiutare lo strano tizio che sta compiendo un’effrazione in piena nel laboratorio di chimica.
...
Il giorno dopo lo obbliga a mangiare davanti a lui.
Sherlock non sembra abituato alle persone.
...
Sherlock ha un fratello più grande con manie di controllo; John si chiede se ci sia qualcuno di normale in quella famiglia.
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[Teen!Lock, School!AU, Mystrade]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Taking more than her share, had me fighting for air

She told me to come but I was already there

The walls start shaking, earth was quaking

My mind was eching, we were making it”

 

You shook all night long
AC/DC

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

John sa di essere un tipo tranquillo.

Uno che si divide tra la scuola, il rugby, gli amici e una sorella rompipalle.

John non sa perché stia controllando il corridoio con l'adrenalina nelle vene e lo stomaco contratto per aiutare lo strano tizio che sta compiendo un’effrazione in piena nel laboratorio di chimica.

 

**

 

Lo strano tipo si chiama Sherlock, è più piccolo di tre anni e, probabilmente, dovrebbe essere in qualche scuola per geni, piuttosto che lì con lui.

Non gli ha voluto dire il motivo dell'incursione in laboratorio.

 

**

 

Ha i capelli scuri, uno sguardo che ti mette sempre in soggezione -come durante un'interrogazione di matematica-, è pallidissimo, non l'ha mai visto parlare con qualcuno e, probabilmente, non sa cosa sia il Sistema Solare.

 

**

 

Spesso lo saluta con un cenno e con un mezzo ghigno enigmatico.

Dopo tre settimane di saluti a metà, durante la ricreazione lo avvicina e gli dà metà del suo panino, borbottando con un atteggiamento da duro: -Tieni.

Non mangi mai e sei veramente troppo magro-.

Sherlock sembra intenzionato a fare un commento alquanto spiacevole, ma poi lo guarda corrucciato e gli dona un ghigno completo.

Quando alla quinta ora va in bagno e nota nel cestino del corridoio il pezzo del panino, non sa che cosa pensare.

 

**

 

Il giorno dopo lo obbliga a mangiare davanti a lui.

Sherlock non sembra abituato alle persone.

 

**

 

Adesso si incontrano a metà strada tra le loro classi e John passa tutta la ricreazione con lui, mentre Greg lo accusa di averlo abbandonato con Anderson e la sua ragazza petulante.

 

**

 

Spesso stanno in silenzio, altre volte Sherlock deduce cose sui ragazzi e sui professori di passaggio; è veramente incredibile.

Quando, però, gli spiega cosa hanno appena fatto il professore di fisica e quello di informatica sulla cattedra del laboratorio di fisica, John prova pena per quel ragazzino che vede proprio tutto, anche troppo.

Per non parlare del materiale da incubo per i prossimi dieci anni che gli ha fornito.

 

**

 

A causa del terrorismo psicologico sistematico che usano i professori, John comincia a subire la tensione da esame già dal quinto mese di scuola e si sfoga su Sherlock urlandogli contro ad un commento (neanche troppo cattivo, per i parametri del genio) sui gusti sessuali di sua sorella.

Sa perfettamente che ha ragione, quindi due giorni dopo va in classe a cercarlo.

Sherlock non commenta come solitamente fa, limitandosi a dargli un fascicolo sui metodi mnemonici e di studio.

Quello del pomodoro, effettivamente, funziona.[1]

 

**

 

Non si sono mai visti fuori da scuola e Sherlock sa tutto di lui grazie ad una sola occhiata. John non sa neanche di quale gusto preferisca il tea.

Quando glielo chiede, l'altro risponde: -Nero, con due zollette e un goccio di latte-, e gli impone un orario.

Si incontrano domenica mattina al parco vicino scuola.

John è un po' inquietato dall’andare a scuola anche la domenica (o forse lo inquieta Sherlock).

Ha portato un thermos di tea, comunque.

 

**

 

A quella mattina al parco sono seguiti altri pomeriggi e altre mattine.

Parlano del tutto e del niente.

Una volta, hanno fatto il giro di tutte le scene del crimine più importanti di Londra; Sherlock è stato fantastico e John non ha mai riso tanto; ora guarda la città con occhi diversi.

Rivede il suo compagno di scuola in ogni vicolo mentre passeggia e non fa altro che sorridere. Ha rischiato di essere preso a borsettate da una nonnina indemoniata per un sorriso troppo intenso nella direzione sbagliata.

 

 

**

 

Sherlock ha un fratello più grande con manie di controllo; John si chiede se ci sia qualcuno di normale in quella famiglia.

 

**

 

Mary, la ragazza più carina della 4B, l'ha bloccato in corridoio per tutta la ricreazione.

John ha ascoltato a pizzichi e bocconi quello che gli ha detto, perché troppo intento a fissar male una strana specie di Sherlock sghignazzante.

Quando, con il viso in fiamme, gli ha chiesto di uscire, lui le ha dato per un attimo la sua completa attenzione, per poi notare la schiena di Sherlock che si allontanava troppo velocemente.

Ha guardato per un attimo Mary indeciso e poi l'ha inseguito.

 

 

**

 

 

Nessuno dei due ha commentato la questione.

Greg ha riso per settimane.

John si sente fortunato che gli sguardi non possano uccidere, perché Mary non ne lancia di amichevoli.

Un numero privato gli ha inviato un messaggio stringatissimo, ma chiaro:

 

Lui è ancora minorenne.

 

Mycroft ha dei problemi seri.

Anche John ha problemi seri, se è per questo.

 

**

 

Molly Hooper è una compagna di classe di Sherlock.

John ci ha parlato pochissime volte.

È una ragazzina in gamba con due croci da portare; quindici anni ed essere piatta come una tavola e l'essere innamorata.

Di Sherlock Holmes.

John prova pena per lei, per i suoi capelli sempre in ordine e per quel rossetto che le ha fatto ricevere un quasi-complimento dal genio.

Prova pena perché il suo amico neanche nota i suoi sforzi di essere sempre perfetta, ma fa monologhi lunghi un'infinità di tempo sui maglioni di John (lo stesso Sherlock che dice di notare solo le cose importanti).

John deve ancora capire quale sia l'importanza dei suoi maglioni, ma dentro di sé si sente terribilmente felice e terribilmente idiota allo stesso tempo.

 

**

 

A tre giorni dalla fine della scuola, capisce che non rivedrà più Sherlock tutte le mattine e che non si potrà più accertare che mangi qualcosa a ricreazione.

 

**

 

Inizia lo studio matto et disperatissimo.[2]

 

**

 

John si è diplomato più che discretamente, ha festeggiato con un pranzo in famiglia e con un solo messaggio da parte di Sherlock.

 

Congratulazioni.

 

Quando riesce a liberarsi, lo aspetta per due ore al parco di fronte a scuola.

 

**

 

Una settimana di silenzio radio passa.

Una mattina, ad un orario indecente Mycroft-controllo-pure-i-batteri-sul-tuo-spazzolino-Holmes lo carica in macchina e lo porta a Villa (sì, è una villa) Holmes.

Urla contro uno Sherlock in pigiama alle sette e mezza del mattino, poi lo abbraccia e si ritrovano su un letto ad una piazza a parlare di futuro, in un intreccio di gambe e braccia che, dopo giorni, placa l'ansia di John.

Mycroft lo riporta a casa la sera, dopo cena.

In auto non vola una mosca.

 

**

 

Ha scoperto che l'unico sano in famiglia è Mr. Holmes, ma non è pronto a giurarci: chi non sbatterebbe fuori di casa il diciottenne che trovi abbracciato a tuo figlio, quindicenne, sul suo letto? Il diciottenne che, soprattutto, ha urlato come un ossesso al suddetto figlio alle sette e mezza del mattino?

Contro ogni aspettativa, i signori Holmes l'hanno accolto come una visione paradisiaca.

John decide di prenderla con filosofia, e il giorno dopo è di nuovo lì.

 

 

**

 

Harry, la sua sorellona rompipalle, porta Clara a casa per LA cena.

A fine serata, sua madre gli chiede, sorridendo, quando porterà il famoso Sherlock.

John non capisce cosa c'entri una cena con la fidanzata di sua sorella con il portare un amico a casa; per Greg mica ha fatto tutte queste storie!

Decide di lasciar perdere e non approfondisce la questione. Ha troppo sonno per stare dietro i vaneggiamenti della donna che l'ha messo al mondo.

 

**

 

 

Il test d'ingresso per medicina è assurdo; la tecnica del pomodoro lo salva ancora.

 

**

 

Inizia l'Università per lui e la scuola per Sherlock.

Nel giro di due mesi, il suo amico si allunga come una spiga di grano a maggio, continuando a rimanere troppo magro.

Ora supera di una spanna abbondante un basito John. [3]

 

**

 

Per il suo sedicesimo compleanno, John regala a Sherlock una sciarpa blu ciano.

Non lo ammetterà mai, ma è della stessa sfumatura che prendono i suoi occhi durante la sera.

Non lo vedrà mai più senza, negli anni a seguire.

 

**

 

La sessione invernale li tiene separati per quasi un mese.

Vanno avanti a messaggi e pochissime telefonate.

John percepisce qualcosa di diverso, ma non capisce cosa.

 

**

 

LA VOCE, Sherlock ha cambiato completamente voce.

Quella acuta, quasi bambinesca, l'ha abbandonato.

Lui dà tre esami e Sherlock acquista la voce di Smaug, il drago sotto la montagna. Ha tre anni in meno di lui e sembra così... Adulto.

Borbotta per due giorni, finché sua madre non lo fa cantare: "Sherlock è un alieno" è il suo esordio.

Espletati tutti i dubbi sulla crescita inumana del suo amico, la sua cara e dolce mammina gli ride in faccia: -Tu hai fatto uguale, John, alla sua età- e John è indeciso fra il sentirsi più vecchio o il sentirsi più stupido.

 

**

 

Capisce che Sherlock è bello un giorno, troppo caldo per essere ancora primavera, quando mangiano (John mangia, Sherlock lo osserva) in un bar vicino all'Università.
Cioè, John ha sempre saputo che è bello (bello in senso oggettivo, non che ci siano altri sensi!), ma si rende conto che ha perso tutti i tratti fanciulleschi e che il suo volto sta prendendo tutti gli spigoli giusti grazie alle due ragazze che stanno mangiando accanto a loro.

Come portata principale, hanno optato per il collo di Sherlock scoperto dalla camicia viola. Dovrà farla sparire.

John le guarda malissimo; quella con un paio di enormi occhiali da vista viola arrossisce, quella riccia sghignazza.[4]

John si chiede perché incontra solo donne che hanno imparato quest'arte.

Sherlock gli sorride (da un po' ha sostituito i ghigni a veri sorrisi, con lui) e continua a insultare la professoressa di matematica, vecchia e odiata conoscenza di John.

 

**

 

Da quando frequenta Villa Holmes, Sherlock fa interi concerti di violino per lui.

Come in ogni cosa che gli interessa, è magnifico.

John si è creato una vasta cultura di musica classica, che fa misteriosamente colpo sulle ragazze.

John, però, non pensa ad uscire con qualcuna dai tempi di una certa Mary, di cui non ricorda neanche il volto.

 

**

 

È frustrato.

 

**

 

L'ha chiamato Greg: se non andranno al pub entro due settimane, appena diventerà poliziotto lo metterà per una notte in gatta buia, con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico. Ridendo, si accordano sull'orario.

 

**

 

Il tempo vola, e John si ritrova incastrato tra la seconda sessione di esami e la fine della scuola, il giuramento di Greg e i messaggi al limite del minatorio di Mycroft; Greg l'ha incontrato all'Accademia e l'ha riconosciuto per il cognome detto ossequiosamente dal comandante e dal "portamento da prima donna, uguale al tuo compagno di giochi"; parole sue.

Era lì per conto di un certo ministero. Non ha capito quale.

Quando chiede a Sherlock che lavoro faccia suo fratello e capta le parole "servizi segreti", "CIA" e "MI6”, decide di non approfondire la questione.

 

**

 

Trova un lavoretto in un bar equidistante da casa sua, quella di Sherlock e l'università.

Quando comunica la cosa a cena, sua sorella, sua madre e la sua quasi-cognata sghignazzano, mentre suo padre commenta laconico che lui, alla sua età, era più sveglio.

 

 

**

 

John decide di non spiegare la questione dell'equidistanza a Greg.

Gli offre solo una birra, ritrovandosi a sorbirsi un monologo su Mycroft Holmes.

Con la certezza che gli incubi torneranno a tormentarlo, come ai tempi dei professori di fisica e informatica, comincia a guardare il maggiore degli Holmes fra l'affascinato e l'orripilato.

Mycroft continua a fissarlo come fosse una scimmia senza pelo.[5]

Sherlock se ne accorge subito e probabilmente John subisce la prima scenata di gelosia della sua vita.

Infantile, l'altro gli tiene il broncio e John ha un'altra prima volta.

Sente per la prima volta il bisogno impellente di baciare qualcuno, di baciare Sherlock e far sparire quel maledettissimo, desiderabile cruccio.

Alla fine riesce a spiegargli dei monologhi di Greg, delle strane domande di Mycroft sui suoi spostamenti serali e degli incubi che avrà d'ora in poi: la prima donna si placa, il desiderio di John no.

 

**

 

Sherlock entra in quarta superiore e John si ritrova impantanato in "Fisiologia2".

 

**

 

Sarah è una sua compagna di corso.

Fanno sesso saltuariamente per tre settimane; vede Sherlock solo in due occasioni ed entrambe le volte sente la colpa rodergli lo stomaco.

Lui l'ha capito con una sola occhiata e John, guardandolo, ha avuto un déjà vu: la sua schiena che si allontana ondeggiando nel corridoio di scuola.

La questione si chiude com'è iniziata, con un sabato sera alcolico.

Capisce di essere fottuto quando, la domenica mattina, entra in camera di Sherlock, ancora in pigiama, e lo abbraccia in mezzo alla stanza, annusando il leggero sudore della notte e il profumo dei suoi capelli mentre si sente a casa.

Rimangono così per un bel po', in silenzio, l'uno nascosto nel collo dell'altro.

Si separano solo quando mamma Holmes li viene a chiamare per la colazione.

Ancora una volta non dicono niente, ma le distanze fra loro scompaiono e lo spazio personale si trasforma in un vago ricordo.

 

**

 

Camminano spalla contro spalla, le sue gambe sono diventate il cuscino preferito di Sherlock e quando si ritrova a studiare chimica (che al suo amico piace tanto), il ragazzo gli si abbarbica alla schiena e gli respira piano sul collo, mentre legge con lui.

A volte si rende minuscolo come un gattino e appoggia la schiena al suo petto, mentre sono stesi sul ridicolo letto ad una piazza.

Chimica diventa la materia con cui John spende più ore e di cui capisce meno.

 

**

 

Sherlock viene sospeso perché ha spiegato con parole crude al preside dov'erano i famosi professori di chimica e informatica durante l'orario scolastico: a scuola e probabilmente su una cattedra, con cognizione di causa.

I signori Holmes mantengono la parte dei genitori arrabbiati per circa dieci minuti e John ride.

Dopo la visita di Mycroft, il preside si prende un periodo di aspettativa.

Passano la settimana di sospensione praticamente sempre insieme.

John porta Sherlock a casa Watson (che non è una villa, per inciso): l'aria è tesa, Clara cerca di calmare una Harry ferita nell'orgoglio per una deduzione sul suo peso e il tutto finisce in una bolla di sapone quando scoprono perché Sherlock è stato sospeso. I signori Watson hanno sempre odiato quel preside e anche sua sorella ride, alla fine.

Sherlock non ha afferrato le dinamiche della serata.

Neanche John, ad esser sinceri.

 

**

 

John compie 20 anni e non riesce a vedere Sherlock per due settimane, incastrati come sono dai rispettivi impegni.

Quando si rivedono, Sherlock dà a John un tomo sulla fisiologia.

Nella sessione invernale, finalmente il ragazzo supera la maledettissima "Fisiologia2".

 

**

 

Quando Mycroft gli chiede velatamente notizie di Greg, John ha incubi per tre giorni. Si porterà nella tomba le visioni che ha avuto quelle notti.

Sherlock, ovviamente, sa; sghignazza nascosto nel suo collo per la prima volta, sul letto di John, che resiste all'impulso di baciarlo una volta in più.

Inconsciamente (ma neanche tanto) ha paura di perderlo, di spaventarlo.

 

**

 

Il diciassettesimo compleanno di Sherlock arriva.

Riceve da suo fratello un orologio molto costoso[6], da John dei prodotti chimici che un adolescente non dovrebbe saper maneggiare e dal dinamico duo Watson-madre-e-Watson-figlia dei biscotti fatti in casa.

Grazie al cielo è arrivata Clara, che le ha cacciate dalla cucina e li ha resi mangiabili.

I signori Holmes, invece, hanno rinnovato la camera da letto del figlio con un bel letto matrimoniale.

John era rosso, Sherlock era meno pallido, Mycroft era sempre uguale e Greg stava per soffocarsi con la birra quando gliel'ha detto borbottando.

Ora stanno molto più comodi.

 

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A due settimane dal compleanno di Sherlock, una nevicata improvvisa blocca John a Villa Holmes.

Quella casa è un maledettissimo enorme maniero.

Mrs Holmes gli dice che può dormire in camera con suo figlio, perché loro non sono una famiglia bigotta; John non capisce il senso del discorso.

Quando chiama a casa e spiega che rimarrà lì, la risata di sua madre gli rimbomba nella testa.

 

**

 

Non ha mai parlato così tanto con Mr. Holmes: è quasi mezzanotte, quando Sherlock si spazientisce e minaccia di lasciarlo fuori in corridoio a dormire.

John si sente un condannato al patibolo, e così si avvia dietro al genio.

Riceve un vecchio pigiama di Mycroft; Sherlock non pare molto entusiasta.

Non è mai stato così in imbarazzo, dato che dormire con il ragazzo non gli sembra molto saggio, visti gli impulsi che prova.

Ma, alla fine, quello è Sherlock e tutto passa in secondo piano.

 

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Parlano per un po' a bassa voce, con solo l'abat jour accesa, vicini come se fossero ancora nel vecchio letto singolo di Sherlock.

Crollano quasi contemporaneamente, cullati dal respiro dell'altro.

 

**

 

John si sveglia di soprassalto.

Per un attimo si sente smarrito, ma poi si rende conto che Sherlock è lì con lui.

Quando un altro tuono sferza l'aria, di riflesso stringe a sé l'altro ragazzo, petto contro schiena; Sherlock mormora qualcosa, facendosi ancor più vicino a John. Lui lo chiama piano, ma il ragazzo non risponde.

John affonda il naso tra i riccioli morbidi della nuca e fa un respiro profondo.

Un battito di ciglia, e si è riaddormentato.

 

 

**

 

 

John lo vuole solo e sempre baciare.

Ha paura di fare qualche sciocchezza.

 

 

**

 

Scopre che Molly Hooper ha chiesto a Sherlock di uscire il 14 febbraio.

La pena che aveva provato per lei, anni prima, si scioglie come neve al sole: una taglia di seno non le dà certi diritti.[7]

 

 

**

 

Ha un sano bisogno di scopare, ha bisogno di baciare Sherlock, ha bisogno di una giornata da 36 ore per riuscire a studiare tutto.

 

 

**

 

Apre gli occhi di scatto.

L'ultima cosa che ricorda sono lui e Greg che ridono mentre attraversano le strisce pedonali.

È ancora a terra. Lentamente si mette a carponi.

Vede Greg disteso due metri più avanti mentre sente le sirene in avvicinamento.

Il suo amico non si muove, lui richiude gli occhi.

 

 

**

 

Dopo ore, sa solo che Greg si è rotto una gamba, che ha un leggero trauma cranico e quattro costole rotte, che la macchina non si è fermata e che lui non è morto grazie al suo amico: deve essere veramente un buon poliziotto, con dei riflessi così pronti.

In compenso, si sente come se fosse stato passato in centrifuga.

Sua madre è entrata per cinque minuti, dicendogli che sono tutti fuori.

Prima di andarsene passa da Greg.

Adesso vuole solo prendere un flacone di antidolorifici e dormire per tutta la vita.

 

**

 

Quando esce dalla porta scorrevole del Pronto Soccorso, la prima cosa che vede è suo padre.
Poi c'è solo Sherlock, Sherlock tra Mrs Holmes e sua madre, Sherlock con gli occhi rossi, Sherlock che lo fissa con il terrore negli occhi.

Occhi che non ha mai visto così splendenti.

Sherlock che praticamente gli corre incontro, Sherlock che si getta tra le sue braccia strappandogli un gemito di dolore.

Sherlock, lo stesso quindicenne che scassinava le porte dei laboratori, che gli afferra la testa con forza, come se lui volesse, potesse o desiderasse scappare, Sherlock che lo bacia.

 

lo bacia

 

lo bacia

 

 

Lo bacia con quella disperazione e ferocia adolescenziale che fa spaccare il mondo ai ragazzi e John risponde con la disillusione dei giovani uomini che possono prendere tutto con calma, perché sanno che al mondo non importa niente di loro.

 

**

 

Continuano a stringersi l'un l'altro anche quando si separano lentamente, con le fronti che si sfiorano.

John si chiede perché abbiano aspettato così tanto.

Sfiora leggermente le sue labbra con le proprie.

-Va tutto bene, Sherlock, sono qui-.

Però, Sherlock non lo molla: si aggrappa persino più forte alla sua camicia sbrindellata.

-Sei un idiota. Mai più uscite al pub, mai più-.

In risposta, John lo bacia ancora, torturando piano le sue labbra con i denti.

Un colpo di tosse (più d'uno, in realtà) li fa separare.

John guarda la famiglia di Greg, la famiglia Holmes e la sua a fissarli.

Diventa rosso come il naso di Rudolf, ma non si allontana da Sherlock.

Un suo braccio corre a cingergli la vita, mentre lui avvolge il suo alle spalle ossute.

Basta, con le inutili distanze.

 

**

 

È una lunga notte quella, ma Sherlock non si allontana mai di più di un braccio da John. Anche per la settimana seguente, in verità.

Il giorno dopo, un ragazzo poco più grande di loro si presenta con i segni di un pestaggio dalla polizia, in lacrime, confessando le sue colpe.

John vorrebbe chiedere a Mycroft, ma lascia perdere in favore della propria salute mentale.

Un mese dopo, Greg riceve un encomio dai suoi istruttori.

 

**

 

Sherlock affronta la fine del quarto anno con una conoscenza della chimica praticamente universitaria e John cerca di togliere le gambe da "Chimica-Fisica", mentre svolge le incombenze da buon testimone per sua sorella.

Sta già discutendo con Sherlock riguardo la questione ‘cravatte’.

 

**

 

La fine del quarto anno scolastico del suo ragazzo (ora lo può dire) dona loro un sacco di tempo.

Mamma Holmes è meno felice di vederlo (si sa, certi rumori molesti…) e, finalmente, il letto matrimoniale viene utilizzato a pieno.

Non sono arrivati a quel punto, ma almeno John non è il quasi ventunenne più frustrato della storia.

**

 

Alla cerimonia del diploma di Greg sono presenti lui, Sherlock e Mycroft. Non si è mai sentito così inquietato in vita sua.

Essere fra i due Holmes lo fa sentire basso e sgraziato, una ballerina russa con troppa vodka in corpo.

Lancia sguardi minacciosi a destra e manca; nessuno parla con loro.

Quando l'agente Lestrade si avvicina, sorridendo luminoso, lascia perdere.

Tanto c'è già Mycroft a farlo al suo posto.

 

**

 

John sarà il testimone di nozze di sua sorella.

Ha promesso cose molto imbarazzanti che considerano l'uso alternativo della cravatta a Sherlock, purché la tenga durante le foto ufficiali.

 

**

 

A ventun anni, passa la serata a decidere con Clara la piegatura dei tovaglioli per i tavoli.

L’unico modo in cui riesce a finire è la loro resa e il darsi appuntamento per il giorno dopo con Sherlock, che pare essere l'unico a capire i tutor su YouTube.

Scopre che esistono molti tipi di viola e che il glicine è molto diverso dal lilla.

Ovviamente, se adesso lo sa è perché il suo ragazzo glielo ha detto, scandendo le parole come se stesse parlando con un lobotomizzato; non è stata una bella esperienza, non vuole pensare a cosa farà quando organizzerà il loro matrimonio.

Quando formula il pensiero, John si blocca, ma poi scrolla la spalle e continua a piegare tovaglioli.

 

**

 

Il matrimonio arriva: sua madre è in lacrime, la madre di Clara è in lacrime, Sherlock sbuffa.

Sua sorella e Clara sono le donne più belle che abbia mai visto.

Al ricevimento lascia Sherlock per cinque minuti e una biscugina gli si attacca al braccio finché non le spiega a chiare lettere di essere fidanzato con “il bellissimo ragazzo laggiù”, parole sue.

Lei non la prende bene, ma lui si rende conto di aver fatto coming out per la prima volta con un estraneo.

Sherlock è bloccato con una vecchia zia.

Scappano due ore dopo.

Quella sera il giovane uomo che ama si apre per lui: è doloroso e bellissimo insieme.

Passano buona parte della mattina nel letto, ma il suo ragazzo è insofferente, così recuperano un tomo di chimica.

Sherlock usa la sua voce vibrante per leggere, John ha la faccia del gatto che si è mangiato il topo.

Si becca una librata in testa: -Non ti distrarre-.

 

**

 

Sherlock inizia il suo quinto anno, ma il terrorismo psicologico lo pratica lui ai professori: è iperattivo come al solito.

Greg è stato coinvolto nel suo primo scontro a fuoco, una rapina.

Mycroft è rientrato da qualche paese del Sol Levante da più o meno trenta ore; Sherlock sghignazza ogni volta che lo incrocia e John evita di farlo in modo palese. Lui non ha il legame di sangue a proteggerlo.

 

**

 

Vede il suo primo cadavere: è stato l'unico a non vomitare.

Sherlock ha preteso una descrizione precisa del corpo; non è stato molto idilliaco come coccole post-sesso, ma si è preso Sherlock Holmes con pregi e difetti.

Non sa in quale delle due categorie classificare questo.

 

**

 

Sherlock ha risolto il primo caso di Greg solo guardandolo per cinque minuti.

Il furto di un gioiello, se ha ben capito.

Il poliziotto che c’è in Greg è sconvolto, ma John capisce che sta per nascere una duratura partnership.

Si ritrovano a casa sua: lui prepara il tè, Greg porta fascicoli di vecchi casi irrisolti e Sherlock deduce per lui.

 

**

 

Quando i voti scolastici cominciano a calare, John si impone: prima la scuola e poi i casi. Sherlock non ha mai avuto una media così alta.

 

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Per i diciotto anni di Sherlock, è Mycroft a fare loro il regalo più apprezzato (almeno per John).

Li manda per tre giorni a Camargue, tra i campi ed i canali.

John scopre che il suo ragazzo parla fluentemente francese.

Alla sera, il suo nuovo feticismo gli apre un mondo nuovo fra le lenzuola, facendogli rischiare di concludere solo con la voce della diabolica persona che si è scelto come compagno.

Il francese diventa la lingua ufficiale in camera da letto (e non solo).

 

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Sherlock affronta la maturità con il solito spirito critico (“Jawn, è solo una cosa stupida e noiosa”).

 

 

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Finito l'orale, dove, per una volta, Sherlock non ha fatto danni, John lo bacia euforico, Molly Hooper sorride malinconica e si vedono pure i famosi professori di fisica e informatica.

 

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Dieci anni dopo

 

John sa di essere un tipo tranquillo.

Uno che si divide fra l'ospedale, il rugby, gli amici e una sorella rompipalle.

John non sa perché stia controllando il corridoio con l'adrenalina nelle vene per aiutare lo strano tipo che sta compiendo un’effrazione in piena regola nell'ufficio del Detective Ispettore Gregory Lestrade.

Poi si ricorda che lo strano tipo è Sherlock e che loro devono organizzare l'addio al celibato di Greg.

John spera caldamente che non li scopra e che non si ricordi di essere armato proprio in quel momento, anche perché Mycroft avrebbe difeso il quasi-marito o il fratello che voleva portare il suddetto quasi-marito in un Night Club per fargli foto e poterlo ricattare per i prossimi vent'anni? (o almeno, quella è la versione ufficiale)

John scuote la testa, deciso a rimanere nel dubbio.

Infine, gli viene in mente che non ha mai saputo il motivo dell'effrazione di Sherlock nel laboratorio di chimica tanti anni prima, quando si sono conosciuti.

Glielo chiederà questa sera, al momento giusto.

Magari avrà anche una risposta, sperando che non sia in francese.

 

Dopo, magari, gli farà anche l'altra domanda.

Tanto, la risposta la capirà anche se in francese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] Esiste, scoperto grazie a una fanfiction di questo fandom.

Prevede un timer a forma di pomodoro e una specie di ansia da prestazione che aumenta la soglia di attenzione per i metodi mnemonici.

Diciamo solo che il palazzo mentale non è l'unica alternativa, Santa Wiki potrà aiutarvi molto più di me.

 

[2] Citazioni famose che fanno rivoltare nella tomba poveri autori innocenti.

 

[3] Okay, Sherlock non è un alieno, solo che John è un maschio, prima che si accorga che è cambiato qualcosa, ne passa di acqua sotto i ponti.

E poi, chi non si è ritrovato col compagno di classe che da giugno a settembre è tipo diventato il doppio di te, con una voce stranissima e la barba spuntata dal nulla?

 

[4] Yep, la mia amica ed io apprezzeremmo molto Sherlock.

Anche John in realtà. Nope, non sono io quella che sghignazza.

 

[5] Questa non è roba mia, ma del bell'anime "Guren Lagan", perché la nostra trivella sfonderà i cieli!! *la smette prima di arrivare a livelli veramente imbarazzanti*

 

[6] Non ho fantasia, quindi Harry Potter mi è stato innocentemente utile.

Qui, nessun autore si rivolta nella tomba, ma se lo sapesse, probabilmente entrerebbe in una tomba per farlo.

 

[7] Premessa, Molly Hooper è tutte noi, la fan numero uno, la rappresentazione di come saremmo noi davanti a lui, e io l'adoro, ma in questo caso (dandole un valore che spesso le viene negato) è una rivale: quindi non è che piaccia molto a John.

Avrei potuto mettere Irene Adler, ma non sarebbe stata neanche lontanamente IC, perché da adolescente non poteva essere già LA DONNA, e se non è La Donna, Sherlock non la guarderebbe neanche (almeno per me).

Molly è un rassicurante personaggio normale in quel mondo di psicopatici e drogati di adrenalina che è la serie.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Questa bestiolina non so di preciso da dove nasce, il tutto comunque parte dalla prima frase lassù e dal mio desiderio coatto di teenlock.

Ci ho provato a essere vagamente IC almeno con John, non penso di esserci riuscita granché, ma per questa volta me ne frego, perché è una teen!look e nella mia mente malsana i patati qui descritti se non si fossero incontrati sarebbero diventati quel che sono nella serie, anche dopo dieci anni non saranno comunque un ex medico militare (perché l'adrenalina l'ha trovata a Londra) ne un ex tossico (perché John non è una dipendenza pericolosa), saranno più normali forse (e si fa per dire) ma anche molto più felici, perché anche la Mystrade e Clara ed Harry disperse nel loro mondo felice di yogurt dietetici, unicorni e biscotti? Perché in questo periodo la real life è uno schifo e questo fandom ha davvero troppo poco fluff nelle vene, quindi volevo un happy end con i fiocchi, insomma io me la canto e io me la suono.

*guarda un attimo le note chilometriche e si affretta*

Grazie a quella bella persona che è la mia beta, rainicorn, che ha reso scorrevoli parti confuse e che ha una conoscenza ben superiore alla mia di queste macchine infernali che sono i computer, grazie al cielo.

Il titolo viene dalla prima serie, quando John chiede a Sherlock dove sono diretti, ma non ricordo episodio o situazione, a qualcuno è piaciuto e così è rimasto.

Se siete rimasti qui fino alla fine grazie, spero vi sia piaciuta come è piaciuta a me scriverla.

Alla prossima.

  
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