Maschere, maschere ovunque. Tutti ne indossano una: Tony ha la sua maschera da uomo di mondo, il miliardario saccente, egoista ed egocentrico, bramoso di attenzione, una prima donna che si rifugia in un guscio di invincibilità. Natasha ne cambia una ad ogni sua missione, è una maestra nell'arte del mentire, ma il suo stato costante di malinconia denota la sua umanità. Anche il Dottor Banner ne indossa una, il problema è capire quale: è la sua facciata di calma apparente o il bestione la sua maschera? Il Capitano sembra invece sempre coerente ai suoi principi, è il primo leader non carismatico che vedo, ma credo che anche lui ne indossi una. Anche l'arciere, una volta che è passato l'effetto del lavaggio del cervello, sembra una persona semplice, ma anche lui avrà qualcosa da nascondere.

E poi c'è una persona camaleontica, colui che non indossa una sola maschera, ma è in grado di portarne sempre più di una e di restare avvolto continuamente in un velo di menzogne ed illusioni: si tratta di mio fratello Loki.

Da quando è nata questa rivalità tra mio fratello e me?

Loki calmo, riflessivo, astuto: uno stratega. Io ardente, sempre pronto ad attaccare per primo e lanciarmi a capofitto nelle imprese: un guerriero valoroso. Loki, il prediletto di mia madre; io, il preferito di mio padre. Loki altezzoso, solitario e fiero delle sue origini reali; io altrettanto fiero di essere il figlio di Odino, ma sempre in compagnia, sempre pronto a far casino e a dar battaglia, a stare in mezzo alla gente, a bere a più non posso e a girare per i bordelli.

Loki l'acqua che scorre silenziosa e che col tempo può distruggere una roccia, io il fuoco che divampa e brucia in un lampo ciò che incontra: uno scontro sarebbe stato inevitabile visto le nostre nature così diverse? Eppure io gli voglio bene. È mio fratello, anche se è stato adottato, anche adesso che vuole distruggere la Terra, il pianeta dove ho scoperto l'amore e che ho posto sotto la mia protezione. Anche ora che mi ha pugnalato e mi trovo inginocchiato di fronte a lui, oggetto del suo scherno. Ho pianto quando lo credevo perduto per sempre, ho provato un tuffo al cuore quando ho scoperto che era ancora vivo. Ma mi tocca fermarlo! Devo farlo ragionare.

Tutti hanno una maschera, anche io ne indosso una? Rivedo il mio passato, le mie azioni e le mie imprese mentre il sangue scorre dalla ferita inflittami da mio fratello. Rivedo la nostra infanzia, i nostri giochi. Rivedo mio fratello intento a leggere mentre io mi alleno a lottare; rivedo mia madre che lo abbraccia, mentre io ricevo una pacca sulla spalla da mio padre che è fiero di me per aver sedato un conflitto; rivedo lui solitario, in disparte, escluso, mentre io banchetto con i miei compagni d'avventura e brindo. Rivedo mio fratello inadeguato, lontano da noi, perso come se non ci appartenessimo... Rivedo me altezzoso, fiero, futuro Re di Asgard! È questa la mia maschera? Ho indossato una maschera tutta la vita sino a quando non sono stato in esilio sulla Terra ed ho incontrato Jane? La maschera del Principe guerriero che deve dimostrare il suo valore ad ogni costo, che deve dimostrare di riuscire sempre, di superare le più dure battaglie ed essere sempre una spanna al di sopra degli altri per averne il pieno rispetto ed essere considerato Re, non solo per diritto di nascita, ma per il suo valore?

Un ragazzo che vuole essere considerato da suo padre, ne cerca l'approvazione in ogni azione ma al contempo vuole esserne superiore. È questa rivalità, che ho costruito inconsciamente con mio padre, che mi ha allontanato da mio fratello e, a specchio, lo ha condotto alle sue deplorevoli azioni per essere accettato da Odino?

Voglio ricostruire il rapporto con mio fratello, voglio salvarlo. E se per salvarlo dovrò fargli del male, se per rimetterlo sulla retta via dovrò rompergli tutte le ossa del corpo, sono pronto a farlo. Non posso perderlo di nuovo, per questo ho la forza di rialzarmi e di lottare con lui. In fondo è pur sempre mio fratello, ed io gli voglio bene.

A.D.A
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