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Autore: telesette    21/05/2015    0 recensioni
Nick chiuse gli occhi, cercando invano di scacciare quell'immagine dolorosa dalla sua mente, ma non riusciva proprio a scordarsi il volto sofferente di Rosie né il tono accorato della sua supplica.
Quella era la prima volta che Rosie gli chiedeva espressamente di occuparsi della feccia, proprio perché non approvava affatto il suo modo di trattare con i criminali, e Nick era sempre stato convinto che mai e poi mai le avrebbe udito dire una cosa del genere.
Un istante dopo, lei giaceva tra le sue braccia priva di sensi.
Nel momento in cui l'aveva vista addormentarsi, con il lieve battito cardiaco che ancora la teneva in vita, Nick realizzò quello che si era sempre rifiutato di ammettere perfino con sé stesso. Non aveva mai voluto accettare che Rosie fosse diventata tanto importante nella sua vita, forse perché amava stuzzicarla e farla arrabbiare, ma la realtà era innegabile...
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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True Crime - "Street of LA", prodotto dalla Activision nel 2003, è un videogioco che non si può definire propriamente uno "sparatutto". Le caratteristiche principali del gioco sono: gli scontri a fuoco, con armi di vario genere; combattimenti e risse per strada; e inseguimenti folli ad alta velocità. Tuttavia lo Story-Mode è incentrato sulle vicende di un personaggio veramente tosto, Nickolas ( Nick ) Kang Wilson, poliziotto inarrestabile e determinato dalla battuta pronta e pungente. Sospeso dal servizio, a causa di ripetute violazioni del regolamento, Nick viene re-inserito all'interno dell'E.O.D. ( Elìte Operation Division ) e autorizzato a procedere contro i peggiori farabutti di Los Angeles. La storia del primo videogioco verte su vari personaggi, tra cui spiccano principalmente: il protagonista Nick, la collega Rosie Velasquez, il capo dell'E.O.D. Wanna Parks, un misterioso trafficante che si fa chiamare Rocky e un criminale cinese ultracentenario conosciuto come Ancient Wu...

Per Rosie

- Kang! Kang, torna subito qui, non abbiamo ancora finito!

Malgrado la gamba zoppicante, e le lesioni sul braccio che gli procuravano un male d'inferno, Nick uscì dall'ufficio di Masterson fregandosene ampiamente del suo vociare isterico. Il pezzo grosso dell'F.B.I. lo incalzò ancora più aspramente, rimarcando il peso della sua autorità e dei gradi sul suo distintivo, ma in quel momento Nick aveva pensieri ben più gravi e dolorosi per tenere in considerazione le stronzate di quel pomposo tacchino arrogante.

- Porca puttana, Kang - strillò Masterson, affacciandosi nel corridoio come una belva, attirando l'attenzione dell'intero dipartimento. - Abbiamo un 10.35 ancora in corso: sedici omicidi, tre incendi e almeno ventinove poliziotti ricoverati tra cui l'agente Velasquez...

Sentendo quelle parole, Nick si voltò e squadrò Masterson come una belva.

- Provati a ripeterlo, Masterson, e occuperai tu un trentesimo posto all'ospedale!
- Nick, calmati - intervenne dunque il capo Parks, pur consapevole sia della gravità della situazione che del comprensibile stato d'animo di Kang.

Lui e Rosie, assieme ad altri colleghi, erano stati chiamati sul luogo di un'ecatombe: un gruppo di ignoti aveva fatto saltare le cisterne di combustibile della Oil Cars Corporation, dando origine ad un incendio che era costato la vita a sette operai e ad ignari passanti che si trovavano nelle vicinanze; giunti sulla scena del crimine, Nick e Rosie si ritrovarono nel bel mezzo di uno scontro a fuoco; i responsabili dell'incendio si erano aperti la via di fuga, sparando sulle forze dell'ordine, e Rosie adesso era gravemente ferita assieme ad altri ventotto colleghi.
L'unico ad essersela cavata un po' meglio degli altri, pure restando ferito alla gamba nel vano tentativo di proteggere Rosie, era stato proprio Nick. Perciò Masterson aveva pensato bene di trattenerlo dal ricovero per interrogarlo su come si fossero svolti esattamente i fatti.

- Capo, io non ho nulla da aggiungere!
- Lo so, lo capisco, ma tu sai che la procedura...
- Al diavolo le procedure - sbottò Nick furibondo. - Rosie è ancora sotto i ferri, per colpa di quei maiali, e quel figlio di puttana vuole che gli ripeta per filo e per segno tutto ciò che c'è già scritto sui suoi fottutissimi pezzi di carta!
- Modera le parole, Kang - ribatté Masterson, puntandogli contro l'indice minaccioso. - Ricorda che posso sempre sbattere il tuo culo dietro a una scrivania, se non buttare il tuo distintivo nella spazzatura!
- Vuoi il mio distintivo, Masterson? - esclamò Nick spazientito, traendo fuori il distintivo e lanciandolo addosso a Masterson con disprezzo. - Prendilo e mettilo in cornice!

Ciò detto, Nick lasciò il dipartimento dell'EOD, ignorando tranquillamente la lunga collezione di bestemmie che Masterson gli lanciò addosso.
Zoppicando vistosamente, salì in macchina e, prima di mettere in moto, si fermò a riflettere su quanto era realmente accaduto.
Ancora non riusciva a credere che Rosie Velasquez, la stessa Rosie Velasquez che a stento riusciva a sopportarlo da che gli era stato assegnato come nuovo compagno, gli avesse chiesto espressamente di mettere le mani su quei bastardi prima di perdere i sensi proprio tra le sue braccia...

***

Un inferno!
Di tutte le scene del crimine che aveva visto, durante la sua carriera di poliziotto, Kang non aveva mai visto una cosa del genere.
Al posto della stazione di rifornimento delle autocisterne, l'intera zona pareva essersi trasformata in un immenso rogo. Ovunque giacevano cadaveri semicarbonizzati, mentre altri poveracci correvano disperatamente alla cieca per poi accasciarsi e consumarsi al suolo come misere torce umane.
Le pallottole ronzavano tuttattorno, come tante piccole api impazzite, e i due detective dell'EOD si ritrovarono costretti ad acquattarsi dietro alle volanti ferme della polizia nel tentativo di scorgere i criminali attraverso le fiamme e il fitto velo di fumo che faceva lacrimare gli occhi.

- Nick, vedi qualcosa?
- Oh, sì - rispose Nick beffardo, alludendo a quanto fossero sexy le gambe di Rosie in quella posizione di accovacciamento forzato. - Collant traspirante, l'ideale per la donna che non ha nulla da nascondere...
- Bravo, Kang - rintuzzò Rosie tagliente, cambiando svelta posizione e rispondendo al fuoco dei criminali. - Hai sbagliato mestiere, dovevi fare il pubblicitario!

Purtroppo Nick non ebbe tempo di ribattere perché, con la coda dell'occhio, si era accorto che un paio di farabutti si era già aperto un varco tra le auto della polizia.
Alcuni agenti caddero, colpiti alle spalle da quei maledetti, e ora c'era proprio Rosie sulla linea di tiro del criminale più vicino.

- Rosie !!! - urlò Nick, dimenticando la prudenza e lanciandosi verso la compagna.

Lei non fece in tempo ad accorgersi del pericolo che otto o nove proiettili le vennero sparati contro, squassandola come una bambola di stracci, e Nick si ritrovò la caviglia attraversata da un proiettile di rimbalzo. Mentre Rosie crollò a terra in una pozza di sangue, e Nick batté duramente la spalla contro le lamiere ustionate di una delle cisterne esplose, i criminali raggiunsero un furgone incustodito e si diedero alla fuga.
Nick si trascinò verso Rosie, sforzandosi di ignorare il dolore, e la chiamò con quel poco di fiato che aveva in corpo.

- Rosie - gemette.

La poverina si muoveva appena, i vestiti intrisi di rosso fluido, e a stento riusciva a tenere gli occhi aperti. Nick le fu accanto, cercando di sorreggerla e di tenerle la testa sollevata per permetterle di respirare, ma le ferite che presentava all'addome erano davvero molto gravi.

- N... Nick...
- Ssst - fece lui preoccupato. - Non parlare, tra poco arriva l'ambulanza, non ti devi sforzare!
- Oh, Nick... Per favore - evidentemente Rosie non sopportava di essere trattata come una povera bambina stupida. - L... Lo vedi anche tu... Sto morendo...
- Non dirlo - sussurrò Nick, inorridito da tale pensiero. - Non devi dirlo, neanche per scherzo!
- Nick - sorrise lei amaramente. - Pre... Prendili tu, quei bastardi... Ti prego...

Ciò detto, gli occhi di Rosie si chiusero e costei scivolò nelle tenebre dell'incoscienza sotto lo sguardo esterrefatto di Nick.

***

Nick chiuse gli occhi, cercando invano di scacciare quell'immagine dolorosa dalla sua mente, ma non riusciva proprio a scordarsi il volto sofferente di Rosie né il tono accorato della sua supplica.
Quella era la prima volta che Rosie gli chiedeva espressamente di occuparsi della feccia, proprio perché non approvava affatto il suo modo di trattare con i criminali, e Nick era sempre stato convinto che mai e poi mai le avrebbe udito dire una cosa del genere.
Un istante dopo, lei giaceva tra le sue braccia priva di sensi.
Nel momento in cui l'aveva vista addormentarsi, con il lieve battito cardiaco che ancora la teneva in vita, Nick realizzò quello che si era sempre rifiutato di ammettere perfino con sé stesso. Non aveva mai voluto accettare che Rosie fosse diventata tanto importante nella sua vita, forse perché amava stuzzicarla e farla arrabbiare, ma la realtà era innegabile.
Per anni Nick si era sforzato di trattenere le lacrime.
La morte della madre, l'odio e la discriminazione dei suoi coetanei quand'era ancora un ragazzo, lo scandalo di traffico di droga e la misteriosa scomparsa di suo padre...
E Nick non aveva mai pianto.
Non poteva permettersi di piangere davanti a nessuno, non in un mondo duro e spietato come quello, ma è difficile nascondere sempre il proprio dolore... anche per un noto picchiatore di criminali e delinquenti di vario genere.

- Te lo prometto, Rosie - mormorò Nick, sfregandosi gli occhi e accendendo il motore. - Prenderò quelle bestie che ti hanno fatto questo, e lo farò a modo mio! 

( continua )...

   
 
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