Anime & Manga > Hellsing
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Autore: Rose Du Rembrandt    21/05/2015    1 recensioni
Questo non è il solito Hellsing, qui Alucard non è quello che siamo abituati a vedere in azione, questo Alucard ha dei sentimenti, una coscienza, un cuore. Benvenuti nel mio Hellsing
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alucard, Integra Farburke Wingates Hellsing, Seras Victoria, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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  1. Alucard ammirava la splendida luna che fendeva l'oscurità della notte con la sua luce, una luce che ha il compito di illuminare il cammino delle anime perdute che vagano senza meta o scopo, lui poteva essere una di quelle entità ma la sorte aveva voluto concedergli quella non-esistenza ma spesso si chiedeva se fosse una maledizione più che un dono. Ghignò, beffando sé stesso e quei pensieri troppo filosofici per lui, guardò un ultima volta la luna e percorse il sentiero che gli stava davanti, i suoi passi erano silenziosi, il suo camminare estremamente elegante, teneva la testa alta e le mani nelle tasche, si guardò intorno e affilò gli occhi cercando un qualche segno. All'improvviso sul suo volto si dipinse un ghigno soddisfatto che si tramutò in ansia e preoccupazione, scattò tra gli alberi.

  2. Intanto in una tenda della polizia locale: < Non credo di aver capito, le dispiacerebbe ripetere lady Integra Farburke Wingates Hellsing > chiese il capitano alzando lo sguardo sulla donna che stava in piedi davanti a lui intenta a fumare un sigaro. Quella lo guardò negli occhi fino a fargli distogliere lo sguardo < E va bene, per dirla in parole povere il villaggio è diventato un covo di Ghoul, esseri non morti asserviti alla volontà di un vampiro madre, o mente come preferisce > < Andiamo, non crederà davvero a queste storie dell'occulto vero? > chiese l'uomo tra il divertito e seccato insieme, Integra alzò gli occhi al cielo pregando per una buona dose di pazienza e riprese a parlare, sforzandosi di mantenere la calma < Se è così impossibile mi spiega come mai le 3 squadre mandate sul posto non hanno ancora fatto ritorno? La risposta è molto semplice, quel bastardo di un vampiro madre si è nutrito dei suoi uomini, o per essere più precisi, del loro sangue, potete anche mandargli un esercito, ma per lui è come se gli mandaste cibo, bestie da macello > < E come dovremmo procedere secondo lei? > < Voi non dovete fare più niente, ce ne stiamo già occupando, abbiamo mandato in quel posto il nostro miglior agente, il nostro asso nella manica > < E perché costui dovrebbe essere più portato dei nostri uomini per questo lavoro? > < Risposta anche questa semplice, perché è un vampiro, il più potente e feroce di tutti, la mia famiglia l'ha allevato per il preciso scopo di annientare i mostri che minacciano l'impero britannico e la vita di sua maestà la regina >

  3. Una ragazza correva tra gli alberi, una ragazza con corti capelli biondi e dolci occhi azzurri, nella mano destra teneva ben stretta una pistola. Correva con amare lacrime che gli rigavano le guance, piangeva per la sorte toccata ai suoi compagni. Scivolò e rotolò per il versante della collina. Quando rinvenne si ritrovò circondata da quei mostri che erano stati i suoi compagni, fra loro spiccava la figura del prete che sorrideva mostrando i denti che gocciolavano sangue, si avvicinò e la ragazza impugnò la pistola con entrambe le mani e fece fuoco. Lo colpì in pieno però quello rimase impassibile, allungò una mano nella sua direzione e l'attirò a se, la prese per i capelli godendosi le sue urla di dolore. < Non mi servono sgualdrinelle ribelli ma tu sei un eccezione, in te scorre un sangue eccezionalmente puro, limpido, potresti essere vergine ma di questi tempi non si sa mai, potrei appropriami del tuo corpo e poi renderti come i tuoi cari amici > disse costringendola a guardare i Ghoul. Una risata sarcastica e carica di disprezzo li fece voltare.....< Ma perché non la finisci pagliaccio, minacciare così le persone, ma ti sei visto? Neanche a carnevale si vede gente conciata così, sai cosa, mi fai pena, tu sei la reincarnazione stessa della vergogna, non vale la pena di sprecare i miei proiettili per te > a parlare era stato un uomo molto alto, con lunghi capelli neri, un capotto rosso come l'ampio cappello, aveva gli occhi coperti da un paio di occhiali da sole arancioni. Il prete alzò il braccio destro e schioccò le dita < Uccidetelo > I proiettili colpirono quell'uomo misterioso facendolo a pezzi, i brandelli di carne cadevano nella pozza di sangue che andava formandosi ai suoi piedi, i Ghoul si fermarono solo quando terminarono le pallottole. < Spararmi non serve a niente, non puoi uccidere un demone, specie con delle banali pistole > si avventò su quei mostri a mani nude, si muoveva così veloce che era difficile distinguere i movimenti. Quando la polvere si posò rimanevano solo loro tre. Il prete puntò un coltello alla gola della ragazza ma un colpo ben mirato gli fece perdere la presa, < Adesso vattene e non tornare più in Inghilterra o farai la stessa fine dei Ghoul > quello scomparve tra gli alberi.

  4. Erano seduti sullo stesso tronco, la bionda piangeva sulla spalla di Alucard che le cinse le spalle con un braccio stringendola piano per consolarla. Quando smise di piangere osservò il suo salvatore, i lineamenti affilati e gli occhi scarlatti lo rendevano incredibilmente attraente. < Chi sei, se posso chiederlo > lui si mise in piedi davanti a lei ed esibendosi in un teatrale inchino si tolse il cappello portandoselo al petto < Mi chiamo Alucard, al tuo servizio > Uno sparo, la ragazza cadde all'indietro con una macchia rossa che si allargava all'altezza del cuore. Alucard si girò di scatto e vide il prete con la pistola in mano, si avventò su di lui con le zanne spalancate e le strinse sulla sua gola, quello urlò ma l'altro lo afferrò per le spalle e gli strappò la testa. La ragazza era distesa per terra, lui le prese delicatamente la testa e gli parlò < Poliziotta, io posso salvarti ma tu dovrai seguirmi nella notte senza più poter godere del giorno, accetti? > lei fece cenno di si e Alucard si chinò sul suo esile collo.

  5. Si svegliò in un letto matrimoniale assai comodo, la stanza dove si trovava era spoglia ma a modo suo piacevole, Alucard le comparve davanti, < Benvenuta Seras Victoria >

   
 
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