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Autore: SSJD    22/05/2015    5 recensioni
Rieccomi! Torno con il nuovo capitolo della saga di 'Come Fratelli'. L'avevo promessa ed eccovela servita. Dire che ho scritto una storia mooolto, ma moooolto originale, è dir poco, dato che praticamente sconvolge di gran lunga la trama originale del manga. I fatti risalgono al periodo post Majin Bu e hanno come base i fatti accaduti in CF1 e, in parte, in CF2. La dicitura OOC è solo perchè, in 'sto sito, pare che chi non descriva Vegeta come un personaggio sadico, cinico e bastardo, venga puntualmente cazziato nelle recensioni. Quindi io ci metto OOC, così posso descriverlo come voglio, anche se per me, di fatto, il Vegeta post Majin Bu è perfettamente IC a come l'ho raccontato io... o quasi...
Fatemi sapere se così è anche per voi e soprattutto, se anche questo racconto vi è piaciuto come gli altri.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Goten, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pace?





Appena le pupille dei due sayan si riabituarono all’oscurità della chiesa, i due si bloccarono all’istante, sgranando gli occhi e spalancando la bocca per lo stupore.
Chichi era trattenuta a malapena da Gohan, che le bloccava le braccia, cingendole le spalle da dietro.
Bulma, a sua volta, era bloccata senza alcuno sforzo da C18 che, mentre la tratteneva con una mano, si guardava scocciata l’unghia del dito medio dell’altra, che si era rotta nel tentativo di dividere le due.
Il Genio, Yamko, Crillin e addirittura Tensing e Lunch ridevano come pazzi e incitavano C18 e Gohan a lasciarle libere di azzuffarsi, come pareva avessero fatto per tutta la durata dell’assenza di Goku e Vegeta. I due sayan, sempre più allucinati, si videro venire incontro Junior che, con il suo solito fare da ‘chiamatemi quando avranno finito’, quando passò loro a fianco, senza nemmeno degnarli di uno sguardo, disse:
“Hai messo in piedi un bel casino, Goku… Complimenti…”
“Eh?” chiese Goku al limite delle sue possibilità mentali.
“E tu dove te ne stai andando, namecciano?” gli chiese Vegeta trascurando completamente la perplessità dell’amico.
“Vado a vedere che fine hanno fatto le due piccole pesti che hanno contribuito a scatenare questo putiferio. Sono sgattaiolati fuori mentre Chichi saltava addosso a Bulma… A proposito, Goku, bel destro, tua moglie… io vado, e quando li trovo, qualcuno dovrà dare loro qualche spiegazione.” concluse il namecciano infilando l’uscita alzandosi in volo.
“Kaaroth, sarà meglio intervenire.” disse allora Vegeta, che tutto avrebbe voluto vedere, tranne la rissa tra la sua donna e quella di Goku.
“Sì, andiamo.” rispose l’altro senza sapere che le due non aspettavano altro che ricomparisse, per prendersela entrambe con lui.
I due sayan si avvicinarono all’altare, che era diventato il ring del loro scontro e Vegeta si mise proprio in mezzo alle due, separate di poco più di un metro e, aprendole braccia e le gambe per formare una sorta di X, fece comparire sulle mani due piccole sfere e urlò:
“La finiamo o vi devo disintegrare, tutte e due?”
“Ma Vegeta! Guarda come mi ha ridotto l’occhio!” disse Bulma liberandosi dal placcaggio di C18 e indicando il punto in cui si era presa, poco prima, un destro terribile da Chichi.
“E a me ha rotto un unghia.” si intromise C18 aumentando ancora di più l’esasperazione del principe.
“Ah sì, eh? Vuoi vedere che ti faccio diventare anche l’altro così?” rispose Chichi a Bulma ignorando completamente la cyborg e cercando di divincolarsi inutilmente dalla presa di Gohan.
“Provaci brutta strega, vediamo chi di noi due difende, Vegeta!” le urlò contro Bulma con fare di sfida.
“BASTAAAAAA!! Volete finirla o no? Cos’è questa storia? Chi dovrei difendere io e perché?” urlò Vegeta che veramente non ci stava capendo più un tubo.
Le due donne si calmarono, apparentemente. Chichi fu liberata dalla presa di Gohan, che poté finalmente tirare un sospiro di sollievo e ne fece uno altrettanto lungo, per poi ricomporsi e dire:
“Vegeta, mi dispiace dovertelo dire, ma questa donna, da oggi, non è più mia amica. Goten mi ha confermato ciò che ha visto con Trunks al palazzo del Supremo. Anche Yamko ha detto che Goku era in quella camera con lei. Io non voglio più parlare né con lei, né tantomeno con quello screanzato di mio marito. Sono stupita che tu non l’abbia ucciso, per ciò che ha fatto. E comunque non voglio che viva più né con me, né con i miei figli. Ѐ chiaro?”
“Vegeta, non ascoltarla, Goten e Trunks sono impazziti, dicono cose senza senso e… è tutta colpa di Goku… Se qualche volta attivasse il cervello, prima di parlare, non saremmo in questa situazione, adesso!” ribatté l’azzurrina indicando anche lei lo stesso sayan a cui Chichi stava rivolgendo ben altre accuse.
“Bulma, basta! E anche tu, Chichi. Mi sembrate due pazze isteriche, la volete piantare o no?” le interruppe il principe a cui stava tornando il mal di testa.
“Sì, ma…
“Sì, ma. BASTA! Sono stufo di sentirvi. E tu, vieni qua, di fronte a me.” disse a Bulma indicando un punto preciso del pavimento a pochi centimetri dai suoi piedi.
Bulma non se lo fece ripetere due volte e, aggirando l’ostacolo C18, si posizionò nel punto che le era stato indicato.
Vegeta la guardò negli occhi, quegli occhi che conosceva benissimo e che gli avevano regalato, in quegli anni, tantissime emozioni. Le prese le mani tra le sue e, avvicinandosi al suo orecchio le sussurrò:
“Principessa, fai solo sì o no con la testa, ok? Sei mai andata a letto con Kaaroth?”
Bulma fece un impercettibile cenno di sì con la testa. La voce di Vegeta sussurratale appena nell’orecchio le stava facendo venire degli strani brividi di desiderio, anziché di paura.
“Ok, è accaduto tanti anni fa? Quando ancora non mi conoscevi?” le chiese di nuovo sempre sottovoce.
Un altro cenno affermativo. Un altro brivido.
“Ok. Ora la domanda più difficile. Sei pronta?”
“Vegeta, non me lo chiedere, ti prego… io non…
“SSSHHH, devo chiedertelo, altrimenti come faccio a sapere quali sono i miei programmi da qui all’infinito?”
Bulma lo guardò stranita e sgranò del tutto gli occhi quando, la domanda che si sentì porre sottovoce nell’orecchio, fu:
“Desideri ancora sposarmi, principessa?”
Vegeta, vedendo l’espressione sbalordita di Bulma, non potè fare altro che aprire il sorrisetto malizioso, che lei conosceva benissimo e concluse:
“Sai, a questo punto dovresti fare di nuovo cenno di sì con la testa e, possibilmente, calmare un pochino la tua eccitazione, prima che il tuo profumo arrivi all’olfatto di Kaaroth… temo che per lui la serata non sarà tanto piacevole, quanto per noi. Non credi, principessa?”
Bulma fece di nuovo cenno di sì con la testa, in un modo quasi impercettibile, guardando il suo principe negli occhi.
“Ok. Dove l’avete fatto sparire il sacerdote?” chiese Vegeta non vedendolo più nelle vicinanze.
“Beh… ecco… si è preso un pugno in faccia da Chichi mentre tentava di dividerci ed è andato in quella stanza… a mettersi del ghiaccio…” gli rispose timidamente Bulma indicando la porta dietro cui era sparito l’uomo.
“Gohan, vai a cercare i parroco, per favore. Assicurati che stia bene e, se gli è possibile, digli di tornare a concludere la cerimonia.” disse Vegeta voltandosi leggermente verso il giovane sayan che era ancora alle spalle di sua madre.
“Ok, vado subito.” rispose il ragazzo sorridente.
“COSA? Mamamama, Vegeta! Come puoi volerla sposare ancora, dopo quello che è successo?” intervenne Chichi stranita e meravigliata dell’accondiscendenza del suo amico.
“Chichi, penso sia meglio che tu vada a parlare con tuo marito. Avete parecchie cose da chiarire. Vero, Kaaroth? Non ti preoccupare per la cerimonia. Credo che C18 andrà benissimo come testimone di Bulma e Gohan farà il mio. Penso che il parroco non avrà nulla da dire sul fatto che non sia ancora maggiorenne. Forza, Kaaroth, prendi tua moglie e portala fuori dalle palle, prima che la disintegri veramente. Mi ha fatto tornare il mal di testa, accidenti” spiegò lui chiudendo il discorso come se stesse dando un ordine perentorio.
“Ok, vi aspettiamo fuori… vieni Chichi… andiamo.” disse timidamente Goku porgendo le fedi a Gohan che, nel contempo, era tornato con il parroco che aveva, evidentemente, il naso rotto.
Chichi uscì di malavoglia, ma senza fare troppe storie. Goku le doveva senza dubbio una spiegazione che il sayan le avrebbe dato molto più volentieri, se l’atteggiamento della moglie fosse stato un po’ più accomodante. Non si aspettava di certo che l’avrebbe perdonato all’istante, ma almeno che avrebbe capito che, in realtà, lui non l’aveva mai tradita, mai, in tutta la sua vita.
Ciò che Goku non sapeva era che, quanto successo poco prima, non era altro che la goccia che aveva fatto traboccare un vaso troppo pieno di rimpianti, di ricordi, di delusioni e di tutto ciò che a Chichi era mancato in tutti quegli anni in cui lui, per lei e per i suoi figli, non c’era volontariamente stato.   
Goku capì che la situazione era grave quando, appena fuori dalla porta della chiesa, Chichi lo bloccò dicendogli:
“Dove pensi di andare? Se mi devi dire qualcosa di importante va benissimo anche qui”
“Possiamo andare sotto quella pianta, per favore? Qui fa un caldo terribile, là almeno c’è un po’ di ombra. Non fa una gran differenza, fare quattro passi in più… vieni?” le disse tornando indietro di qualche passo e prendendole la mano per accompagnarla sotto una grande quercia poco distante.
Chichi se la fece prendere. Nonostante fosse arrabbiatissima con lui, non riusciva a non desiderare di essere ancora toccata da suo marito. Le era mancato troppo, in quegli anni, il contatto con la pelle di lui, le sue attenzioni, le sue carezze o anche solo farsi prendere la mano, come aveva fatto in quel momento, per poterla ritrarre con un gesto di stizza.
Quando furono all’ombra fresca del grande albero, Chichi si appoggiò esausta la schiena al grosso tronco e Goku le si mise davanti e, mantenendosi a quasi un metro di distanza, le disse:
“Chichi, ascolta... lo sai che non è successo nulla, dal Supremo, vero? Goten e Trunks sono piccoli per capire certe cose, ma tu no, non ti sembra?”
“Eri o non eri con Bulma in quella stanza, al palazzo del Supremo, Goku? Vi ha visto anche Yamko, non negarlo!” disse lei seccamente, mostrando di non voler capire la situazione o stesse usando quella stupida supposizione per voler scatenare un litigio ben più grave.
“Ma certo che ero con lei, ma cosa significa questo? Non crederai davvero che sia successo qualcosa di più che un semplice abbraccio, vero?”
“Ѐ proprio questo il punto, Goku. Io ero svenuta e tu, anziché occuparti di me, eri con lei. C’è sempre stata lei, prima di me, nella tua vita. Avete passato anni assieme e ora scopro che avete anche fatto l’amore. Ti ha portato via la tua prima volta, che pensavo fosse stata con me. Mi sono sempre domandata come avessi fatto a essere così bravo, la prima notte di nozze. Così premuroso da non farmi sentire male… ora è tutto chiaro, certo… non eri... inesperto… come me… Come ho potuto essere così ingenua? Chissà quante volte lo avete fatto, per farti diventare così… intraprendente…
“Solo una...” mugugnò Goku interrompendola, tenendo lo sguardo basso, per non dover incrociare quello severissimo di lei.
“E ti aspetti che io ti creda, Goku? Ѐ troppo naturale come non hai alcun pudore, davanti a lei… come quando l’altra sera hai distrutto la vasca da bagno con te e Gotenks dentro…(*) Ho sempre pensato che fosse perché lei ti ha visto crescere, che non avessi nessuna remora, a mostrarti nudo ai suoi occhi, ma oggi ho capito il perché… di tutto… Mi domando come sei riuscito a convincere Vegeta. Come avete potuto, tu e Bulma, ingannarci in questo modo?” continuò Chichi con lo stesso tono di voce severo.
“Lo sai meglio di me che il mio senso del pudore fa schifo, anche la fidanzatina di Gohan è quasi svenuta l’altra sera… Ascoltami, Chichi, non vi abbiamo ingannato e, se proprio lo vuoi sapere, Vegeta ha mostrato molta più disponibilità di te, nel volermi perdonare. Di Bulma nemmeno ne parliamo, visto che ora è in quella chiesa a sposarla. E anche se probabilmente non lo ammetterà mai, penso che gli stia costando parecchio aver deciso di mettermi alla prova, per dimostrargli la mia amicizia. Ciò che non capisco, invece, è il tuo astio nei confronti miei e di Bulma. Non abbiamo mai fatto l’amore, io e lei. Era solo sesso. Lei stessa ci tenne a sottolinearlo più di una volta, quella sera. Il giorno dopo ci siamo incontrati, io e te. Poi ci siamo sposati ed è vero, probabilmente non sarei stato così… premuroso… con te, se Bulma non mi avesse dato l’opportunità di farlo… con lei, ma credimi se ti dico che è completamente diverso… con te. Sei mia moglie, la madre dei miei figli… e io ricordo molto più volentieri le sere in cui li abbiamo concepiti, che quell’unica volta in cui ho fatto sesso con Bulma. Tra l’altro penso di essere stato un emerito disastro…” concluse sottovoce il ragazzo arrossendo vistosamente e abbassando lo sguardo.
Chichi fece un impercettibile sorriso, sentendo quella frase, che solo Goku, il suo Goku, poteva arrivare a pronunciare.
“Chichi, so cosa ti ferisce. Sono stato lontano tutti questi anni nella speranza che la Terra rimanesse in pace e invece… Majin Bu è arrivato lo stesso… La Terra, Bulma, Vegeta… so che pensi che siano tutte scuse, pur di allontanarmi da te, ma credimi… anche se ho passato la maggior parte della mia vita ad allenarmi, a combattere, a cercare le sfere e addirittura all’altro mondo, i miei ricordi più felici, riguardano solo te e Gohan. Ancora è troppo presto, per poter includere anche Goten. Ci stiamo ancora… studiando… io e lui, ma spero che presto capisca che amo lui quanto te e Gohan. Non vi lascerò più, lo prometto.”
“Non farlo, Goku. Non fare promesse che non puoi mantenere. A me basta sapere che farai di tutto per dimostrarmi che mi ami ancora e soprattutto, che ami entrambi i tuoi figli e ti comporterai con loro come ha fatto finora Vegeta… Non voglio che considerino lui come loro padre. Ѐ vero, li ha allenati, cresciuti e ha insegnato loro tutto, sui sayan…
“Sì, tranne come vengono concepiti i bambini… a quanto pare è un vizio di famiglia… non saperlo…” la interruppe timidamente Goku ricordando il motivo per cui era finito a letto con Bulma, diciassette anni prima.
“Beh, qualcuno glielo dovrà spiegare… prima o poi, non credi?” chiese Chichi, accennando un timido sorriso.
Goku alzò lo sguardo. Sapeva che lei gli stava sorridendo e lui conosceva bene, quel sorriso. Chichi lo aveva già perdonato. Ancora una volta. Nonostante sapesse che la promessa che aveva appena cercato di fare, fosse l’ennesima da marinaio della sua vita, lei lo aveva perdonato lo stesso. Il cuore del sayan si riempì di una gioia immensa. Pensava sarebbe stato più difficile convincere Chichi della sua fedeltà, ma alla fine, lei aveva dimostrato di amarlo incondizionatamente. Tanto bastò al sayan, per provare il desiderio irrefrenabile di baciarla, lì, in quel preciso momento.
Si avvicinò fino a far aderire il suo corpo contro quello di lei che, presa alla sprovvista, riuscì solo a dire:
“Goku… cosa…
prima di trovare le sue labbra sigillate a quelle di lui che le aveva afferrate con così tanta passione, che sembrava volesse staccargliele. Non passò molto, prima che anche la lingua si facesse strada prepotentemente a cercare la sua dolce metà. Quando la trovò, la stessa non si fece pregare molto prima di farsi abbracciare e coccolare ed eroticamente provocare da quella di lui.
Le mani del sayan iniziarono a viaggiare delicatamente accarezzando ogni centimetro del corpo di Chichi che aveva già cominciato a dare segni evidenti di eccitazione, a giudicare dal fortissimo odore di desiderio che si stava propagando nell’aria.
Quando però Goku arrivò ad accarezzarle la gamba e ad alzare sempre di più il vestitino di seta color lavanda indossato da Chichi, lei interruppe il rapporto intimo che stavano ancora avendo le loro lingue e lo bloccò con un:
“Goku, no! Per favore… non qui… ti prego… Io ho bisogno di…più calma… Sono sei anni che non…
“SSSHHH… Non ti preoccupare e fidati di me. Lo sento che mi desideri, almeno quanto io sto desiderando te, in questo momento.” la interruppe lui iniziando a baciarle il collo, la clavicola e risalendo a succhiare il lobo del suo orecchio mentre la mano andava ad accarezzarle le mutandine, ormai indecorosamente bagnate.
“Goku… no…
“Sei sicura che non mi vuoi, Chichi?” chiese lui senza staccare le labbra dalla sua pelle sudata e dannatamente impregnata di quel suo inconfondibile profumo.
Alla donna scappò un gemito che coprì il terzo NO che avrebbe voluto pronunciare. Goku lo interpretò come un segnale di resa e, infilando le dita nelle mutandine, le fece scivolare a terra senza alcun pudore.
Molto rapidamente liberò tutta la sua eccitazione e, bloccando Chichi contro la superficie ruvida del tronco dell’albero, le infilò una mano sotto la scoscia, appoggiandola al suo fianco, per favorire il suo imminente ingresso.
In quella posizione, le loro intimità erano così vicine, che il solo pensiero di doversi trattenere ancora per qualche istante, prima di potersi finalmente amare, era una tortura.


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“Chichi posso? Non lo posso fare… se non mi dici di sì.” le disse Goku staccandosi per un istante dalle labbra roventi di lei e guardandola negli occhi.
Chichi si morse il labbro inferiore. Se l’era immaginato ben diverso il loro primo incontro dopo il ritorno di Goku. Era stato ben diverso, infatti, quando avevano fatto l’amore, quella sera di Natale dopo la nascita di Goten. Lui era stato così premuroso e dolce e amorevole; l’aveva fatta impazzire di piacere, più di una volta, senza volere niente in cambio. Le aveva chiesto se poteva fare l’amore con lei, dopo ciò che era successo, nei giorni successivi al parto. Quando lei gli aveva detto di sì, lui era sembrato... un ragazzino. Un ragazzino che lo faceva per la prima volta, anche se poi aveva dimostrato chiaramente, che la prima volta proprio non era, visto ciò che le aveva fatto provare. Ora era lì e le stava chiedendo la stessa identica cosa, ma perché era tutto così dannatamente diverso?
Chichi si inumidì le labbra e lo guardò pensierosa, solo per pochi istanti. Avrebbe voluto fargliela pagare, per tutto. Per la sua lontananza, per ciò che aveva fatto con Bulma e anche per averle fatto perdere il matrimonio della sua amica, al quale aveva lavorato tanto, per un’intera settimana, non concedendo a Goku nemmeno un secondo per ricevere tutte le attenzioni che, in quel momento, le stava regalando. Avrebbe voluto, Chichi, ma guardando il marito negli occhi e sentendo il suo desiderio così maledettamente vicino all’eccitazione di lui, non potè fare altro che avvicinarsi al suo orecchio e sussurrargli:
“Fa’ piano… Goku”
“Andrà tutto bene.” la rassicurò lui facendosi scivolare lentamente dentro di lei mentre con una mano le accarezzava i lunghi capelli neri che le cadevano disordinatamente sulle spalle.
Chichi lo accolse con un sospiro e un ‘ti amo’ pronunciato con un filo di voce, mentre lui iniziava a muoversi con una lentezza tale da rendere impossibile qualsiasi forma di dolore in quell’intimità che, da troppo tempo, non era più stata amata.
“Anch’io, Chichi. Ti amo tantissimo” le rispose Goku prima di posare nuovamente le labbra su quelle color porpora di Chichi e di permettere alle loro lingue di assecondare il lenti movimenti dei bacini dei due amanti.
Nonostante fosse venuto tutto così, all’improvviso.
Nonostante fosse la prima volta, dopo sei lunghissimi anni.
Nonostante lo smisurato desiderio di possedersi in quel luogo così pericolosamente inappropriato, Goku e Chichi raggiunsero entrambi il loro piccolo paradiso di piacere lentamente, molto lentamente, dolcemente e silenziosamente. Continuarono a baciarsi per tutto il tempo che fu necessario a raggiungere quell’oblio che per anni era mancato ad entrambi e quando Goku sentì l’imminente arrivo dei suoi piccoli guerrieri sayan avvicinarsi pericolosamente all’uscita, abbandonò repentinamente la calda accoglienza di Chichi, provocando in lei un leggero disappunto.
“Scusa… non sapevo se volevi un altro bambino o no. Non volevo fare un casino, ne ho già combinati abbastanza, per oggi” le disse non appena i loro cuori tornarono all’unisono a battere normalmente.
“Aaah… è per questo… E da quando mi chiedi se desidero avere un bambino o no? L’ultima volta hai fatto tutto tu… O sbaglio?” chiese lei per prenderlo in giro.
“Sono cambiato, Chichi. Ora voglio essere un marito migliore e un padre migliore, per i miei figli…”
Goku si interruppe improvvisamente. Si guardò in giro dipingendosi in volto l’espressione più severa che Chichi gli avesse mai visto fare. Si staccò da lei e si riallacciò velocemente la tuta per poi chinarsi e raccogliere le mutandine della moglie. Gliele porse dicendole:
“Tieni, Chichi. Per favore, rimettitele in fretta, dobbiamo andare”
“COSA? Cosa succede, Goku? Sei impazzito forse? Non ci sarà mica qualche nuovo nemico che devi andare a combattere, spero… dopo tutte le promesse che mi hai fatto!” disse Chichi in tono disperato mentre si rivestiva.
“No, nessun nemico… vieni…” rispose lui prendendola per un polso e trascinandola verso il piazzale antistante la chiesa.
 



(*): ep. 287 DBZ, Ѐ tornata la pace.
 
   
 
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