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Autore: ___Page    22/05/2015    4 recensioni
Contraggo le dita stringendo quello che ho ormai capito essere uno stelo e mi porto il fiore davanti al viso mente mi rimetto supina, un braccio abbandonato sulla fronte.
Sorrido felice, come raramente lo sono stata nella mia vita, come ancora non mi sono abituata a essere da un anno a questa parte.
Un tulipano rosso.
Un fiore romantico di per sé ma che per me, per noi, ha un significato ancora più bello.
*Seguito di 'Amazon Lily- My favourite flowers shop in town' di cui si consiglia la lettura per apprezzare meglio questa storia*
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Margaret, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi appoggio al bancone, senza distogliere lo sguardo dalla scena di fronte a me.
Sono a dir poco rapita da quello che vedo, anche se in realtà la cosa non dovrebbe stupirmi.
Lui con i bambini ci lavora ogni giorno.
E checché ne dica sulla necessità di essere freddo e distaccato, in questo momento, con Rebecca in braccio, è tutto fuorché questo.
-E quelle?!- domanda la piccola, indicando con il ditino i vasi in alto.
-Quelle sono orchidee…- le dice Law, spiegandole poi il significato, mentre la piccola lo osserva attenta, quasi adorante.
Considero che al momento devo avere all’incirca la stessa espressione, senza contare che mi sto innamorando di nuovo di lui di fronte a tutto questo, e scuoto la testa per darmi un contegno, voltandomi poi verso Kyros.
Sorrido nel trovarlo anche lui intento a osservare la scena, un’espressione molto simile alla mia ma rivolta alla sua bambina.
Grande e grosso com’è incute anche un po’ di timore ma basta mettergli di fronte Rebecca per vederlo sciogliersi senza il minimo ritegno.
È un marito e padre devoto, come se ne trovano pochi purtroppo, proprio come Shanks.
E forse come qualcun altro, mi sto rendendo conto ora.
-Allora, cosa ti serviva?!- domando, riuscendo a ottenere la sua attenzione.
Si gira a guardarmi, un po’ interdetto, quasi non si rendesse nemmeno conto dov’è e perché si trova qui.
-Kyros?!- lo chiamo con sguardo eloquente -Che fiori ti servono?!- gli chiedo poi, per venire in suo aiuto.
Sbatte le palpebre, tornando in sé e girandosi totalmente verso il bancone.
-Oh giusto! Ecco, sono per Scarlet!- mi dice, pronunciando il suo nome come se fosse una parola sacra, facendomi sorridere.
Recupero della cartapesta in cui avvolgere il bouquet per portarmi avanti, prima di posare un palmo sul bancone e riportare gli occhi su di lui.
-Un’occasione speciale?!- domando, incuriosita.
Io li adoro, sono una coppia bellissima, di quelle da film in bianco in nero, ma non di un film in bianco e nero drammatico.
La risata di Rebecca si libera nuovamente nell’aria e ci giriamo in tempo per vederla abbracciare Law che strabuzza gli occhi in imbarazzo.
-Ti voglio bene!- esclama la piccola e io e Kyros ci sciogliamo all’istante, una condizione che deve ben trasparire dalle nostre facce perché Law mi lancia un’occhiata tra il supplice e il contrariato.
Io lo ignoro e continuo a sorridere, ritrovandomi non so come a mordermi il labbro inferiore, quando un flash improvviso di Law con in braccio una bambina pericolosamente simile a me da piccola, eccezion fatta per gli occhi chiari, mi attraversa la mente e mi fa sobbalzare, soprattutto nel rendermi conto che so già con assoluta certezza che il suo nome è Maya. 
Cosa ho appena visto?!
Che cosa mi sono immaginata?!
Scuoto la testa decisa.
Oh andiamo!
Così è decisamente correre troppo!
Su Margaret, riprenditi!
Law mi lancia un’occhiata appena preoccupata e io scuoto la testa con noncuranza, obbligandomi a riportare l’attenzione su Kyros.
-Dicevamo?!- domando, sgranando gli occhi e deglutendo.
Kyros si appoggia al bancone con una mano e infila l’altra in tasca.
-Nessuna occasione in particolare- scuote la testa, stringendosi un attimo nelle spalle -Ho solo voglia di fare un piccolo regalo a mia moglie- mi dice piegando appena le labbra in uno dei suoi rari sorrisi.
Io ricambio radiosa, adorando la sua risposta, degna di lui e del marito che è.
Poi punto gli occhi sul bancone, riflettendo, lanciando uno sguardo alle mie spalle, verso il retro e facendo mente locale.
Mi illumino quando trovo il fiore adatto e sorrido soddisfatta.
-Arrivo subito!- li avviso e mi allontano.
Le cerco con lo sguardo, trovandole in pochi attimi.
Doppia corolla, ciascuna composta da tre petali, quella esterna tinta unita e quella interna con delle piccole strisce nere a macchiarla, e lunghi pistilli che fuoriescono.
Alstroemeria.
Un fiore stupendo tanto nell’aspetto quanto nel significato, che adoro utilizzare per i bouquet delle spose, dai colori delicati e screziati.
Il fiore più bello che abbia mai visto in vita mia.
Ne scelgo qualcuna rosa e arancio, un paio lilla con la macchia gialla al centro e poi le più belle di tutte, bianche screziate di rosa acceso.
Con un po’ di verde decorativo e una camelia scarlatta a spezzare la simmetria sarà un bouquet semplicemente perfetto.
Con rinnovato entusiasmo torno di là, studiando come posizionare i fiori e con nastro chiuderli ma mi blocco sulla porta quando vedo Rebecca seduta sul bancone e Law chino su di lei, il dito indice alzato davanti ai suoi occhi.
-Seguilo Rebecca- le dice, spostandolo a destra e sinistra e osservandola attento -Bravissima!- la gratifica posizionando i palmi rivolti in avanti all’altezza dei suoi piedi -Ora colpisci le mia mani con i piedi-
Rebecca prende a dondolare le gambine finché Law non le afferra i piedi con delicatezza per fermarla e poi le preme l’indice sulla punta del naso, facendola ridacchiare.
Kami, mi sta facendo perdere completamente la testa oggi!
Mi avvicino per depositare i fiori sul ripiano, proprio mentre Law si volta per parlare con Kyros.
-Tranquillo, non ha niente! Probabilmente corre tanto, è una bimba molto vivace, e forse lo fa per essere presa in braccio! Comunque potete provare a prenderle delle scarpe con la suola non troppo bassa e magari farle mangiare delle banane per il potassio ma non dovrebbe avere nulla alle gambe! Se poi il problema continua avvisami che ti prenoto una visita okay?!- gli dice e io noto i nervi di Kyros distendersi mentre i suoi occhi si riempiono di gratitudine.
-Grazie- mormora e Law gli sorride incoraggiante, dandogli una lieve pacca sul braccio.
Adoro quando sorride così.
È il sorriso che fa quando riesce a tranquillizzare qualcuno, quando si accorge di avere le risposte, quando fa felice un genitore.
È il sorriso di un medico soddisfatto del proprio operato, un medico che si fa in quattro e non solo perché ha prestato un giuramento.
Un medico devoto al proprio lavoro.
Finisco di assemblare il bouquet e vi avvolgo intorno la cartapesta con cura, chiudendo il tutto con un nastro di raso e un fiocco.
Lo osservo soddisfatta, come quello per mamma un paio di settimane fa, prima di tenderlo a Kyros, battendo il totale in cassa e consegnandogli poi lo scontrino.
-Allora alla prossima! Grazie ancora!- ci saluta.
-Ciao Kyros! Ciao cucciola!-
-Ciao ciao!- saluta Rebecca, dolcissima -Ciao dottore!-
Spariscono alla nostra vista e io non posso fare a meno che cercarlo con un’espressione in viso che è tutto un programma.
Mi lancia un’occhiata e ripunta lo sguardo davanti a sé per poi tornare immediatamente su di me, le braccia incrociate al petto e gli occhi leggermente sgranati.
-Che c’è?!- domanda, già sulla difensiva.
Io scuoto la testa, non riuscendo a trattenere una risata, mentre mi avvicino a lui e lo obbligo a prendermi tra le braccia, il posto più bello del mondo.
-Saresti uno splendido papà lo sai?!- gli dico, guardandolo intensamente.
-Margaret…- comincia ma lo blocco con un bacio.
Mi stacco appena da lui, studiando il suo viso regolare qualche istante.
-Ti amo- soffio e lo sento aumentare la presa, mentre al contempo piega le labbra in un ghigno.
-Andiamo a casa?!- mi domanda, essendo ormai ora di chiudere.
Io annuisco, ancora in contemplazione.
 

 
§
 

Mi accosto alla portafinestra che da sul nostro balcone, guardandolo un po’ preoccupata.
È fermo immobile lì da qualche minuto, permettendo all’aria della sera di scompigliargli i capelli mori, chiaramente in piena riflessione, non so di cosa.
Sembra teso per qualcosa e non me lo spiego, visto che oggi quando è passato in negozio a fine turno e quando poi abbiamo chiuso il chiosco per venire a casa era tranquillissimo.
Senza contare che prima quando gli ho chiesto cosa avesse mi ha riposto “niente” e so che con lui è meglio non insistere troppo in tempi ravvicinati.
Meglio affrontare di nuovo l’argomento domani.
Mi avvicino silenziosa, circondandogli il torace con le braccia e sollevandomi un poco per baciarlo sulla nuca.
Subito si rilassa, reclinando appena il capo all’indietro.
Mi fa impazzire fargli questo effetto.
Intrufolo le mani sotto la sua maglietta e lo sento sospirare.
-Non vieni a letto?- soffio e lui gira il viso di un quarto verso di me.
Lo voglio.
Lo voglio con me e dentro di me.
Lo desidero come l’aria nei polmoni.
E tutto questo traspare dal mio volto.
Si gira un po’ di più per accarezzarmi la guancia con la punta del naso.
-Arrivo subito- risponde sottovoce, inebriandomi di caramello.
Mi lascio stordire un istante prima di annuire e staccarmi da lui per rientrare.
Sulla soglia mi fermo e mi giro di nuovo, trovandolo piegato sui nostri tulipani, intento ad accarezzarne uno con una strana malinconia negli occhi.
Deglutisco a fatica, odiando il fatto di vederlo così.
Voglio cancellare quell’espressione dal suo volto, ora, subito, immediatamente.
Lo aspetto finché non si raddrizza e gira verso di me.
Gli sorrido allungando un braccio per invitarlo ad avvicinarsi e lui non si fa ripetere l’invito, intrecciando le sue dita con le mie.
Non so cosa lo preoccupi o renda così malinconico ma so che sono decisa a farlo stare meglio.
Stanotte lo farò perdere nelle mie carezze e dormire sul mio seno, perché so, anche se non me ne riesco a capacitare, di essere la migliore medicina per lui.
E poche cose mi rendono felice come questa consapevolezza, anche se vorrei vederlo sempre sereno e tranquillo.
Perché è una delle persone più meravigliose che io conosca e merita di essere felice.
Perché lo amo, lo amo così tanto che fa quasi male a volte.
Io amo Trafalgar Law con totale e assoluta devozione.
E questa è una certezza che non cambierà mai.   





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Alstroemeria

Fioritura:  Giugno - Settembre

Significato: Devozione

Storia e curiosità: L'alstroemeria, conosciuta anche come "Giglio degli Inca", è una pianta originaria del Sud America che deve il proprio nome al barone Clas Alstromer, caro amico del botanico Carolus Linnaeus. Negli anni, molti ibridi sono stati creati per rendere la pianta più decorativa e moltiplicare le varietà di colore che ora spaziano dal bianco al lavanda, passando per il rosso, porpora, rosa, giallo, arancio e albicocca. Un altro vantaggio dell'ibridazione è l'aver trasformato l'alstroemeria in una pianta perenne, combinando una specie cilena che fiorisce in inverno con una brasiliana, la cui fioritura è estiva. 





Angolo dei ringraziamenti: 
Salve gente! Scusate il ritardo ma temo che prossimamente i miei aggiornamenti potrebbero diventare un po' meno costanti! 
Sono qui soprattutto per ringraziare coloro che mi seguono e sostengono con le recensioni. 
Luna: Mi fa immesamente piacere che ti abbia fatto ridere! Io adoro Franky, davvero! E anche Baby in fondo è una cucciola bisognosa d'affetto! grazie mille e alla prossima! 
Lucy: Ciao tesoro!! Sì anche io vorrei un chiosco di fiori se vivessi nel mondo di OP però! XD XD Grazie per i complimenti e le belle parole! Sono davvero un sostegno per me! Grazie di cuore! 
Gibutistan: Solo tre parole: Franky marpione forever! Grazie di cuore e alla prossima! 
Emy: Prenderti per matta?! Mi sembrava lo avessimo già appurato questo! Io matta tu matta... e FrankyxBaby l'amore!!! ** Okay mi ricompongo! Grazie davvero Emy, per esserci sempre! 
OneEyedTesoro: Ma Franky è sempre adorabile!!! ** ** Mia cara grazie della recensione e della tua costante presenza! Sai che amo mischiare i personaggi e non mi sono risparmiata nemmeno stavolta! Alla prossima! 
Un bacione e al prossimo capitolo! 
Piper. 
  
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