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Autore: Sawyer93    22/05/2015    1 recensioni
Una semplice giornata di James, ventenne studente universitario. Una giornata che però si rivelerà essere particolare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN

Il suono della sveglia si propagò per tutta la stanza ed ovviamente il risultato fu che fece destare James, il quale si girò e con un gesto della mano andò a interrompere quel rumore così fastidioso. Il ragazzo alzò leggermente la testa dal cuscino per vedere che ora fosse.

3 Giugno 2014 ore 8:00

Un’altra giornata era iniziata: una giornata come le altre uno potrebbe pensare ed invece no. Non lo era e per il semplice fatto che quel giorno James avrebbe dovuto sostenere un esame, ed anche molto importante.

Il ragazzo si alzò dal letto e si portò allo specchio, come era solito fare ogni mattina, per vedere il suo aspetto. Il suo passo era pesante, probabilmente aveva dormito poco a causa dell’agitazione per l’esame. Giunto davanti allo specchio si fermò qualche secondo immobile ad osservare se stesso: era un ragazzo di circa vent’anni, altezza nella media, capelli ed occhi castani ed una barba leggermente accennata. Si passò la mano sinistra per i capelli, tutti arruffati per la notte appena passata. Il viso ancora aveva l’impronta del cuscino stampata addosso.

“Storia greca non avrai la mia vita” biascicò come prime parole, per poi andare verso la cucina dove si versò un semplice bicchiere di latte come colazione. Appena sveglio infatti non ha quasi mai appetito, figurarsi quando lo aspetta una prova come quella che doveva affrontare: neanche la migliore leccornia lo avrebbe smosso probabilmente.

La mattinata passò in maniera piuttosto apatica, davanti alla TV o a leggere distrattamente qualche capitolo del libro che aveva sul comodino, “L’ultimo Catone”. Evitava di prendere i libri di testo, e cercava come possibile una distrazione, ma bene o male, a casa, da solo visto che i genitori erano al lavoro, il pensiero tornava all’esame: sapeva di essere preparato, ma aveva come la sensazione che qualcosa gli sfuggisse, come se ci fosse qualcosa che non era sicuro di aver capito al 100%.

Passata l’ora di pranzo e mangiato un semplice panino, cominciò a prepararsi per andare in università: jeans lunghi ed una camicia, questo è il suo classico abbigliamento per tali occasioni; del resto la sua filosofia è che anche il modo in cui uno si presenta possa giocare molto. Nella testa aveva un turbinio di pensieri, dalle imminenti vacanze estive, ad ovviamente l’esame che doveva superare. Un esame di cui tutti gli avevano parlato come qualcosa di impossibile e di certo questo non gli faceva stare l’anima in pace.

Dopo la consueta oretta di viaggio, dove, stranamente, tutto era filato liscio, giunse alla sua facoltà, la facoltà di Lettere e Filosofia, dove studiava Conservazione dei Beni Culturali, la sua passione dall’età di 14 anni. Faceva molto caldo quel giorno, circa 30 gradi, e alcune gocce di sudore cominciavano ad imperlare la sua fronte e la schiena. Fece un grosso sospiro per poi varcare le porte dell’edificio e dirigersi verso l’aula dell’esame, che ovviamente, come al solito, era chiusa. James scosse la testa sconsolato, mancavano ancora due ore all’esame, e decise di sedersi su una delle sedie appena fuori l’aula.

Per cercare di ingannare il tempo, tirò fuori dalla borsa uno dei libri di testo, aprendolo ad una pagina a casaccio per vedere se sapeva di cosa si stesse parlando. Passò circa mezz’ora in questo modo quando venne raggiunto da una sua amica di corso, Julia.

“Oh un essere umano finalmente, che bello” esordì alla vista della collega con tono di voce calmo e pacato, cosa strana vista la situazione. Si alzò per andare a salutarla e poi tornò a sedere, liberando la sedia accanto a lui per far posto alla ragazza “Accomodati, stavo cercando di rivedere le ultime cose” aggiunse con un ghigno.

“Dovrei farlo anche io James, non so davvero niente” disse Julia con tono di voce sofferente.

James scosse il capo, sorridendo, come divertito da quello che aveva appena detto l’amica “Ma certo, non sai niente e poi prendi il massimo, come al solito” concluse. Sulla sua faccia si era disegnata un’espressione ironica.

 “No stavolta davvero non mi sento per niente preparata. Guarda non voglio pensarci, come va, va” risposta Julia con tono di voce fermo, come a voler convincere se stessa di quello che aveva detto. La ragazza guardò l’ora “Uhm…tra poco dovrebbe arrivare anche Sarah, una mia amica, per verbalizzare storia romana.”

“Uh, altro tosto pure quello, meno male che me lo sono tolto” disse James scuotendo il capo come a voler rimuovere il ricordo di quella prova dalla sua testa.

“Senti, ma tu hai capito quella roba finale sulla guerra del Peloponneso?” domandò Julia andando a prendere il libro al capitolo in questione.

“Eh” leggera pausa come per raccogliere i pensieri “…difficile quel punto. In pratica se non ho capito male il generale ateniese…” iniziò James. Quando qualcosa la sa parte in quarta, senza fermarsi. Alcuni amici infatti gli dicono sempre che lui li rimbambisce i professori.

I due ragazzi andarono avanti a chiedersi cose a vicenda per una ventina di minuti quando si avvicinò una ragazza. Era alta, fisico slanciato e ben proporzionato, con lunghi capelli neri e il viso caratterizzato da tantissime lentiggini. Gli occhi erano di un marrone molto intenso e di certo erano la prima cosa che colpiva chiunque la guardasse. Erano bellissimi nella loro semplicità e il trucco molto leggero li faceva risaltare ancora di più. Indossava anche lei dei jeans lunghi e una camicetta leggera con due piccoli orecchini ai lobi.  Era una bella ragazza senza dubbio e la cosa non sfuggì a James che non appena la vide portò i suoi occhi su di lei. Alla vista di Julia, la misteriosa ragazza sorrise e il suo sorriso fu un’altra delle cose che poté apprezzare James.  Non l’aveva mai vista prima d’ora, anche se stava in quell’università ormai da parecchi mesi.
Non appena Julia la vide si alzò e le si fece incontro per andare a salutarla. Le due si scambiarono poche parole fra di loro per poi avvicinarsi verso James.

Julia prese la parola: “James, questa è Sarah, la mia amica di cui ti parlavo prima.” James era già in piedi e alle parole di Julia si fece incontro alla ragazza con passo calmo, sorridendo leggermente. Lo stesso fece Sarah, sorridendo di rimando, e i due contemporaneamente allungarono le loro braccia, e dopo qualche attimo si strinsero in una leggera stretta di mano.
 
All’improvviso una luce bianca intensissima avvolse tutta la scena…
 
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN

La sveglia risuonò per tutta la stanza. Come ogni mattina James si girò per spegnerla e come al solito alzò la testa per vedere l’ora.

 
3 Giugno 2015 ore 8:00
 
“Buon anno principessa” ancora nel letto, queste furono le sue prime parole, parole dette a bassa voce, come per paura che altri potessero sentirle, ed accompagnate da un leggero sorriso. Stava ancora a letto, con un mano dietro la testa a guardare il soffitto bianco, immerso in chissà quali pensieri. Era stato solo un sogno, ma un bel sogno, di quello che per lui era un bel ricordo. 


Note dell'autore: allooooora, dopo due mesetti in cui sono scomparso, torno con una piccola OS che ho elaborato nel giro di una serata. Posso dire che sia una storia originale nel vero senso della parola, visto che riguarda qualcosa per me importante. 
Dedicata a te, SaraJLaw ;)

Valerio. 
   
 
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