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Autore: SSJD    23/05/2015    4 recensioni
Rieccomi! Torno con il nuovo capitolo della saga di 'Come Fratelli'. L'avevo promessa ed eccovela servita. Dire che ho scritto una storia mooolto, ma moooolto originale, è dir poco, dato che praticamente sconvolge di gran lunga la trama originale del manga. I fatti risalgono al periodo post Majin Bu e hanno come base i fatti accaduti in CF1 e, in parte, in CF2. La dicitura OOC è solo perchè, in 'sto sito, pare che chi non descriva Vegeta come un personaggio sadico, cinico e bastardo, venga puntualmente cazziato nelle recensioni. Quindi io ci metto OOC, così posso descriverlo come voglio, anche se per me, di fatto, il Vegeta post Majin Bu è perfettamente IC a come l'ho raccontato io... o quasi...
Fatemi sapere se così è anche per voi e soprattutto, se anche questo racconto vi è piaciuto come gli altri.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Goten, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Goten e Trunks





I due tornarono appena in tempo sul piazzale per vedere la festosa uscita dalla chiesa di Bulma e Vegeta, accolti da un applauso di tutti i presenti che non mancarono di tirare loro tonnellate di riso. Alcuni con non poca violenza, come Yamko, che approfittò della confusione generale per prendersi la sua vendetta infantile, colpendo deliberatamente Vegeta con manciate e manciate di candidi chicchi.
Chichi e Goku si tennero un po’ a distanza dagli sposi. Nonostante Goku avesse ancora l’espressione seria di qualche minuto prima, con un braccio aveva cinto le spalle alla sua donna che, emozionata, aveva appoggiato la testa al petto muscoloso del marito, cercando di resistere alla tentazione di mettersi a piangere dalla felicità.
Seguì una scena molto divertente quanto sbalorditiva. I chicchi di riso sembravano non finire mai e Vegeta, esasperato dalla continua pioggia, nonché dallo spreco inutile di tutto quello che poteva essere un magnifico pranzo, magari accompagnato dal sushi di Chichi, decise di porre fine alla festa creando attorno a sé e a Bulma che si stringeva al suo petto, una barriera energetica. Tutti cessarono immediatamente di lanciare i piccoli semi con frasi di disappunto tipo:
“Ah, il solito guastafeste” o “peggio per voi, il riso porta fortuna”. Addirittura il parroco si sentì in dovere di sindacare lo strano metodo adottato dal neosposo, per evitare l’abbondante cascata di riso e, avvicinandosi a Gohan, gli disse sottovoce:
“Di solito portano degli ombrellini o si coprono con il velo della sposa… questo metodo non l’ho mai visto. Sembra un’enorme bolla di sapone… Che simpatico!”
“Già… simpatico…” rispose il giovane sayan imbarazzatissimo.
Vedendo terminare le ostilità, Vegeta fece scomparire la sfera e guardò teneramente Bulma che aveva alzato lo sguardo riconoscente verso di lui.
“Posso baciare la sposa?” le chiese sottovoce.
“Davanti a tutti, Vegeta? Non è da te… sayan.” gli aveva risposto lei provocandolo.
“Beh, a questo c’è rimedio… principessa… Chiudi gli occhi.” le disse prima di staccarsi da lei qualche secondo e fulminare tutti i presenti con un inaspettato ‘Colpo del Sole’ che solo Gohan, Goku e Chichi protetta da suo marito, riuscirono ad evitare, chiudendo gli occhi.
“Sei il solito esagerato, Vegeta…” gli disse Gohan sorridendogli mentre tutti si lamentavano per il momentaneo accecamento.
“Sono il principe dei sayan, esagerare è un mio dovere… Ora perché non vai a sbaciucchiati la tua fidanzata, che io mi devo occupare di mia moglie?” rispose corrispondendogli il sorriso che aveva appena ricevuto.
“Cosa? Ma Videl… ehm… non è la mia fidanzata… siamo compagni di scuola… e amici…” disse lui diventando tutto rosso.
“TSK, compagni di scuola… io fossi in te ne approfitterei, non vi vedrà nessuno, sta’ tranquillo. Guarda, anche tuo padre si sta godendo il momento… E poi Videl non ha chiuso gli occhi… è indifesa, poverina… scommetto che si sta chiedendo perché nessuno le sta spiegando cosa è successo… perché non vai tu?” insistette il principe con tono sadico, indicando la ragazza che cercava inutilmente di stropicciarsi gli occhi per recuperare la vista.
Gohan guardò nella direzione che gli era stata indicata e deglutì rumorosamente. Sentiva il cuore in gola. Sentiva che in qualche modo Vegeta aveva ragione. Quella era davvero l’occasione che aveva aspettato per far capire a Videl cosa realmente provasse per lei. Voltandosi per tentare di chiedere a Vegeta qualche consiglio su come agire, vide che colui che per anni lo aveva ‘istruito’ su tutto, era decisamente troppo impegnato e capì che disturbarlo, in quel momento, sarebbe stato l’ultimo gesto della sua vita.
Fece un enorme sospiro e, raccogliendo tutto il coraggio che aveva in corpo, percorse tremolante i pochi passi che lo dividevano dalla ragazza. Quando le fu vicino, le mise una mano sulla spalla che lei scansò bruscamente, dallo spavento.
“Videl, calmati… sono io, Gohan!” le disse allora per farsi riconoscere.
“Gohan?! Sei tu? Ma cosa è successo? Io non vedo più nulla… tu ci vedi?” chiese lei ancora un po’ spaventata.
“Sì, sì, ci vedo… ehm… ho chiuso gli occhi quando Vegeta ha fatto il Taiyoken… Fra poco tornerai a vedere, non ti preoccupare…” spiegò lui un po’ timidamente.
“Il Taiyoken? E che cos’è? Un nuovo colpo?” chiese lei incuriosita.
“No… non è proprio nuovo… L’ho insegnato io a Vegeta… anni fa… serve per accecare l’avversario, ma è solo momentaneo, non dura molto… almeno, su noi sayan dura solo alcuni minuti...” continuò Gohan.
“Cioè, fammi capire. Vegeta ti ha insegnato a leggere e scrivere in sayan e tu gli hai insegnato un colpo per accecare l’avversario?” chiese lei un po’ accigliata.
“Eheh… vuoi che lo insegni anche a te? Non è difficile, potrebbe tornarti utile, qualche volta…”
“Ah sì? E sentiamo, per quale assurdo motivo l’ha usato adesso che non c’è nessun nemico?” chiese lei sempre più scocciata.
“Beh… ecco… non voleva essere… ehm… guardato...”
“Guardato a fare cosa?”
“Ehm… ehm…
“Gohan? Allora? Guarda che sto perdendo la pazienza e veramente, dopo aver visto tuo papà come mamma lo ha fatto, non credo ci possa essere altro che mi possa sconvolgere più di quel tanto, non credi?”
“Ecco… lui sta… ehm…
“GOHAN!”
Il ragazzo sbirciò timidamente verso Vegeta, che ancora stava dolcemente baciando Bulma e poi rivolse un timido sguardo verso suo padre che, senza alcun pudore, stava baciando amorevolmente sua madre.
Fece un ulteriore sospiro e guardò per qualche istante la ragazza che stava di fronte a lui, prima di prenderle il viso tra le mani e dirle solo:
“Questo.”
Un istante dopo, il ragazzo appoggiò dolcemente le sue labbra su quelle di lei che, in un primo momento, si ritrasse leggermente, ma poi accettò quel piccolo grande gesto d’affetto con molta gioia. La stessa, probabilmente, che stava provando anche Gohan che sentì il suo cuore quasi fermarsi, per poi prendere ad accelerare di nuovo fino a raggiungere una velocità tale, che al ragazzo sembrò quasi che stesse per scoppiare.
Quando pochi istanti dopo si staccarono ed entrambi riaprirono gli occhi, quelli neri del sayan si specchiarono nelle iridi color violetto di lei. L’impercettibile sorriso che comparve sul volto di Videl, diede a Gohan la certezza che la sua vista, almeno parzialmente, era già tornata.
Le lasciò immediatamente il viso, facendo cadere le mani lungo i fianchi e aggrottò la fronte diventando tutto rosso.
“Gohan…” sussurrò Videl vedendolo intimorito.
“Mi… mi dispiace… io non… non volevo… il fatto è che tu mi piaci tanto e… e… non sapevo come dirtelo… s-scusa… Videl” disse Gohan balbettando e spostando lo sguardo in un punto imprecisato del terreno, appena dietro di lei.
“No, ma che dici, non ti devi scusare. A me non è dispiaciuto affatto! Anche tu mi piaci molto. Mi diverto a stare con te e sei un ragazzo dolcissimo, ma allo stesso tempo forte e… coraggioso. Io credo… credo di essere davvero cotta…” replicò lei sorridente.
“Cotta? Hai caldo? Effettivamente fa molto caldo oggi…
“No, sciocco! Cotta nel senso di innamorata… di te. Lo sono da quando mi hai insegnato a volare… anche se facevo la parte della scontrosa. Pensi… pensi che ci sia qualcosa di male, se qualche volta usciamo assieme?” lo interruppe lei con gli occhioni a cuoricino.
“Cosa? Sì, cioè, no… non ci vedo nulla di male… credo. Potremmo allenarci assieme, qualche volta oppure volare sulle montagne. Conosco un sacco di posti bellissimi per fare un pic-nic e starcene un po’ in pace… assieme… se ti va” propose Gohan riuscendo finalmente ad alzare lo sguardo.
“Ma certo! E magari mi insegni anche qualche colpo come il Kaioken!” disse Videl entusiasta.
“Eheh, no, quello non lo so fare… solo mio papà… è capace…”
“Ma hai detto che l’hai insegnato a Vegeta…” esclamò Videl confusa.
“Aaahh, nooo, quello è il Taiyoken… è il ‘Colpo del Sole’. Qui lo sanno fare tutti, l’abbiamo imparato da Tensing!” spiegò lui come se fosse la cosa più normale del mondo.
In quel momento, Videl capì che la sua vita non sarebbe stata così ‘comune’ come quella delle sue compagne di scuola. Rispose con un semplice sorriso, prima di stampare un nuovo bacio sulla bocca di quello che le considerava ormai il suo ragazzo, il quale, senza più alcuna remora, ne approfittò per approfondire quel contatto del tutto nuovo per entrambi e continuò a baciarla fino a quando, poco dopo, le tre coppie amoreggianti furono bruscamente interrotte dall’arrivo di Junior.
“Hey, sayan, la finite o no con queste smancerie? Penso che abbiate un grosso problema, o non ve ne siete accorti?” tuonò atterrando sul piazzale della chiesa.
“Aaahhh, Junior! Sì, beh… ci siamo distratti un attimo… so di cosa stai parlando… l’ho sentito anche io… o meglio… non le sento più nemmeno io… Ma vedrai che saranno da qualche parte e avranno azzerato l’aura per non farsi trovare…” disse Goku dopo essere riuscito finalmente a interrompere l’appassionato bacio che stava dando a sua moglie.
“Mhm, sarà… ma non ne sono molto convinto. Tu cosa ne pensi, Vegeta?” chiese Junior rivolgendosi al principe che aveva appena interrotto a malincuore la sua piacevole attività.
Vegeta si concentrò per qualche istante, inclinando la testa leggermente di lato, come se stesse cercando di focalizzare l’attenzione su qualcosa e chiuse anche gli occhi, per non avere distrazioni di alcun tipo. Poi, dopo qualche istante, scosse la testa e, riaprendo gli occhi e guardando Gohan con lo stesso sguardo severo dipinto sul volto di Goku, gli disse:
“Niente, io non li sento. Tu, Gohan? Riesci a sentire l’aura di tuo fratello?”
“COSA? Non sentite più l’aura di Goten?” intervenne a quel punto Chichi che, fino a quel momento, come anche Bulma, non ci aveva capito nulla.
“No e anche Trunks è sparito…” rispose Gohan freddamente.
“COME ANCHE TRUNKS?” chiese a quel punto Bulma come se si fosse appena risvegliata da un sogno.
“Già… tutti e due… è da un bel po’ che non si sentono più… vero, Junior?” chiese Goku che era riuscito a percepire la mancanza dei due bambini solo quando era riuscito a ritrovare la concentrazione, appena aveva terminato di fare l’amore con Chichi.
“Veramente è da quando sono uscito cercarli, che non li sento più” spiegò il namecciano con il suo solito pragmatismo.
“Cosa… cosa vuol dire che non li sentite più, Vegeta? Hanno azzerato l’aura o cosa?” chiese Bulma iniziando seriamente a preoccuparsi, vedendo il volto serio del marito.
“Non lo so… mi sembra strano che riescano a farlo in un modo così perfetto. Sembra che non siano più qui… fisicamente…”
“COSA? V-vuoi dire che sono… sono… sono…” non riuscì a finire la frase, Chichi. Era visibilmente all’orlo di una crisi di nervi.
“Calmati, Chichi. Ora ti spiego. Ti ricordi quando, al palazzo del Supremo, ti abbiamo detto che non sentivamo più l’aura di Gohan? Pensavamo fosse morto, ma in realtà era semplicemente stato teletrasportato sul pianeta dei Kaio Shin, nell’aldilà… È per questo che non sentivamo più la sua aura. Sono riuscito a rintracciarla solo quando Baba mi ha riportato da Re Yammer. Hai capito?” spiegò Goku con una naturalezza tale da spaccare i nervi a tutti.
“Cioè mi stai dicendo che nostro figlio si è magicamente teletrasportato su un altro pianeta, Goku?” chiese Chichi sempre più nervosamente mettendosi le mani sui fianchi, nella sua classica posa d’attacco.
“Beh… ecco… veramente… sembrerebbe di sì, ma è ovvio che non può essere così. Goten non sa usare il teletrasporto e nemmeno Trunks… Io non gliel’ho di certo insegnato… ero morto… Non è colpa mia, ‘sta volta…” tentò di giustificarsi il sayan mettendosi la mano dietro la nuca, nella sua classica posa da difesa.
“E allora? Come hanno fatto a sparire? AAAAHHH! Il mio povero bambinoooo, tutto solo nell’Universoooo!” cominciò a frignare Chichi inginocchiandosi a terra disperata.
“Ma piantala Chichi, come vuoi che siano andati su un altro pianeta, non sanno di certo pilotare la navicella spaziale di Bulma, no? Ci dev’essere un’altra spiegazione, dannazione! Kaaroth, perché non te la porti da qualche parte e non fate il bis?” intervenne Vegeta che quel giorno, Chichi, non riusciva proprio a sopportarla.       
Chichi sgranò gli occhi e mise una mano davanti alla bocca spalancata dallo shock provocato da quella affermazione. Scattò in piedi e si diresse a grandi passi proprio di fronte al principe, aggredendolo:
“Ma come ti permetti di insinuare certe cose?”
“Insinuare? Ma se si vede lontano un miglio che hai fatto ‘pace’ con tuo marito… a proposito, complimenti Kaaroth, denoto con piacere che, almeno con Chichi, hai sistemato le cose… ma devi essere un po’ fuori forma… in quel senso… vedi che ancora strilla come una pazza fuori di testa?” fece Vegeta rivolgendosi a Goku con un sorrisetto velenoso.
“Eheh… veramente ho fatto del mio meglio…” cercò di giustificarsi il sayan diventando tutto rosso.
La sua voce fu però completamente coperta dalle urla di Chichi, che si mise a gridare in faccia al principe tutto il suo isterismo:
“FUORI DI TESTA? Ma senti chi parla! L’amichetto di Majin Bu. Non sono io ad aver distrutto mezza città, non più di dieci giorni fa, vero principino?”
“Kaaroth, portala via dalla mia vista, prima che la strozzi con le mie mani.” disse Vegeta al limite della trasformazione in ssj.
“Eccoli che ricominciano” disse Gohan a Videl sbattendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa. Il ragazzo era ormai abituato ad assistere ai litigi di sua madre, con il suo migliore amico.
“Su, su, dai, vi sembra questo il momento di mettervi a litigare? Dobbiamo pensare a trovare Goten e Trunks, ora. Bulma, possono aver attivato in qualche modo la navicella?” chiese Goku intervenendo per prendere in mano la situazione.
“Beh, no, non credo. Ad ogni modo… possiamo andare a verificare che sia ancora nel giardino di casa…” rispose Bulma pensierosa.
“Sì è ancora là. Ho già controllato, non più di dieci minuti fa.” intervenne Junior smorzando ogni entusiasmo.
“Urka! Che dilemma! Ma dove possono essersi cacciati? Dove possiamo cercarli? Qualcuno ha qualche idea?” chiese Goku rivolgendosi ora a tutti gli invitati che avevano, nel frattempo recuperato la vista.
“Beh, potresti andare da mia sorella… da Baba… lei vi saprà dire dove si sono cacciati, no? In più credo che le farà piacere rivederti, Goku” intervenne il Genio.
“Giàààà, è vero! Baba! Vado subito da lei… ma, un momento…ehm… Genio? Scusa… ma Baba non ha nessuna aura… come la trovo? Non posso di certo teletrasportarmi da lei se non sento nemmeno dov’è… eh!” esclamò Goku dopo aver cercato invano la cara vecchietta.
“Niente aura, niente teletrasporto… Penso che quattro passi a piedi fino al rifugio di mia sorella ti faranno solo bene, Goku… Mi occuperò io di Chichi… mentre tu non ci sei…” suggerì il vecchietto senza smentire i suoi ‘vizietti’.
“Beh, al massimo ci vado in volo… a piedi non ci arrivo più…Passo da casa a recuperare la mia fantastica tendina da campeggio e parto subito. Gohan vuoi venire?” chiese Goku voltandosi verso il figlio maggiore che già era pronto e felicissimo di intraprendere il viaggio con il padre.
“E no, caro mio… Gohan deve studiare e in più, visto che tu parti, non vorrai di certo lasciarmi sola a casa con Genio, vero Goku?” intervenne Chichi lievemente contrariata.
“Ci vengo io, con te, Kaaroth, ma ad una condizione.”
“E quale, Vegeta?”
“È inutile partire subito. I bambini sono sufficientemente grandi e forti per potersela cavare. Se hanno deciso di non farsi trovare peggio per loro, si perderanno il pranzo. Se siamo fortunati, domattina saranno tornati e pentiti di essersene andati, facendo spaventare le loro madri. In caso contrario, partiremo all’alba. Ok?” spiegò Vegeta con un tono di voce che non ammetteva alcuna replica.
“Sì, hai ragione, è inutile preoccuparsi tanto… e poi, a dire la verità… ho una gran fame, tu no?” chiese Goku come se si fosse completamente scordato della mancanza dei due bambini.
“Scusate, non starete dicendo sul serio, vero? E Goten e Trunks?” chiese Chichi allibita per il menefreghismo dei due verso i loro stessi figli.
“Sì, sì… domani, Chichi… domani… ora c’è il pranzo, eh! Poi ho promesso a Vegeta che ci saremmo sgranchiti un po’ e poi stasera devo recuperare...” disse Goku mettendosi a contare le cose che doveva fare sulle dita, come se fosse un elenco puntato.
“Sì, sì, certo, a recuperare la tua tenda per partire con Vegeta” ribatté Chichi scocciata.
“Eheh, no… devo recuperare... sei anni…” le disse sottovoce Goku nell’orecchio facendole sparire il malumore e provocandole un brivido lungo la schiena.














 
 
   
 
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