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Autore: _windowsgirls    23/05/2015    2 recensioni
Monaco, 1867.
Quando mise i piedi per terra, lasciò la gonna e si strinse le mani, camminando a passo spedito, mentre il padre la accoglieva con un braccio aperto e sua madre, composta al suo fianco, le sorrideva con un angolo della bocca. Accanto ai suoi genitori, c'era un uomo vestito di tutto punto, con un accenno di calvizia e gli occhi piccoli e rugosi. «Buongiorno, Altezza» disse con un accento diverso e strano, mentre si accovacciava in maniera buffa e affaticato per fare un inchino a Margot. Accanto a lui, c'era un ragazzo bellissimo che la ragazza si soffermò ad osservare: aveva i capelli ricci leggermente allungati e un vestito blu, con dei ricami dorati sul collo. Le fece un rapido sorriso con un angolo delle labbra, e si inchinò di fronte alla principessa senza distoglierle lo sguardo verde di dosso.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing is like it used to be'
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Here it is



«No, ti prego, non farlo..» sussurrò Margot stringendosi in mano la treccia che Giselle le aveva intrecciato qualche minuto prima.
La ragazza aveva fatto accomodare la principessa su una sedia in bagno e stava alle sue spalle, con la forbice tesa nella mano destra e un sorriso furbo dipinto in viso. Non aveva mai tagliato dei capelli, ma aveva visto sua madre farlo...per cui non pensava potesse essere difficile. Aveva intrecciato i capelli per effettuare un taglio netto, mentre Margot con le lacrime agli occhi se la teneva stretta sul petto.
«Dai, non fare la bambina..»
«Ma io non ho mai tagliato i capelli corti, solo spuntati di tanto in tanto» disse la principessa cercando di distrarla, ma Giselle era ferma nelle sue intenzioni. 
«Allora, facciamo una cosa.. tu non guardare».
Margot sgranò gli occhi di fronte allo specchio appeso al muro. «Come faccio?».
Giselle sbuffò e le tappò gli occhi con la mano libera, e approfittò di Margot che cercava di togliersela di dosso per portare la treccia sulla schiena e... zac, i capelli erano a terra.
In quel momento cadde il silenzio.
Solo un silenzio imperturbabile, mentre Giselle toglieva la sua mano dagli occhi della principessa. Margot aveva lo sguardo abbassato, incapace di sollevarlo. Strinse gli occhi e si tastò la nuca. I capelli non le arrivavano nemmeno alle spalle, massimo fin sotto l'orecchio. Giselle sorrise compiaciuta e ammirò il suo lavoro allo specchio. «Bene».
Margot sollevò gli occhi sul riflesso della ragazza. «Bene? Ti rendi conto di quanto me li hai tagliati?» disse mentre delle piccole lacrime solcavano le sue guance arrossate per il caldo e la rabbia del momento.
Giselle girò la sedia e prese tra due dita un ciuffetto che era sfuggito alla treccia, non intenerendosi per niente di fronte agli occhi lucidi della principessa. «Diamo un'aggiustatina qui» disse, e sfilacciò anche quel piccolo gruppo di capelli, creando pressocchè una frangetta abbastanza decente che le arrivava fin sotto le sopracciglia, con i capelli vicino alle orecchie abbastanza ondulati. «Perfetto, direi».
«Non voglio neanche vedermi» disse Margot portandosi le mani in faccia.
Giselle sbuffò e la fece girare, «Sono convinta che ti piaceranno».
Margot fece un grosso sospiro, poi iniziò ad abbassare lentamente le mani dalla faccia, sgranando gli occhi ad ogni centimetro in più che veniva liberato. Non aveva mai visto un cambiamento del genere, non sarebbe mai riuscita ad associare quella nuova immagine alla sua figura di principessa. Rimase con la bocca aperta di fronte al suo riflesso, mentre Giselle si abbassava a raccogliere la treccia che aveva tagliato e tenendola in mano. «Allora?» disse entusiasta del suo lavoro.
La ragazza stuzzicò con un dito la frangia che quasi le nascondeva gli occhi. «Non sembro neanche più Margot».
«Appunto, non devi essere lei. Ora sei Chantal» disse aprendo la porta del bagno e avviandosi per il corto corridoio. «Io vado di sotto, raggiungimi quando meglio te la senti» la sua voce le giunse ovattata, mentre i gradini di metallo gigolavano ad ogni passo.
Margot si passò le mani tra i capelli. Aveva davvero smesso di essere la principessa, nessuno avrebbe potuto scambiarla o riconoscerla in quel modo...non riusciva neanche lei a guardarsi con gli stessi occhi. Era totalmente un'altra persona: i vestiti sgualciti, i capelli, lo sguardo nascosto...era diventata Chantal Horan, avrebbe dovuto abbandonare totalmente il suo lato principesco. Si alzò scostando la sedia e si avviò per il corridoio, scendendo le scale lentamente, mentre la voce di Giselle si faceva sempre più vicina. «.. ho fatto un ottimo lavoro».
Quando Margot entrò in cucina, tutti smisero di fare quello che stavano facendo, tranne Zayn che era seduto e seduto rimase. Niall stava sfogliando il giornale e bloccò la pagina a mezz'aria, Louis fece cadere la mascella per terra e i signori Horan che la guardavano con tanto di occhi. Margot si strinse nelle spalle, arrossendo per l'imbarazzo.
«Santo cielo» disse Zayn squadrandola per bene, esaminando ogni singolo dettaglio di quel nuovo taglio improvviso. «Se non sapessi chi sei e che carattere ti ritrovi, potrei essere attratto da te, nascosta come sei».
Margot sgranò gli occhi mentre Giselle iniziò a tossire con violenti spasmi, e Zayn si alzò in piedi dandole dei colpi alla schiena. «Non morirmi eh, stavo scherzando..».
«E' vero, però» disse Louis mettendosi in piedi e afferrandola per le spalle. «Nonostante tu sia diversa, stai molto bene, vero Niall?».
Ecco.
Perchè dovevano metterlo sempre in mezzo?
Il biondo si appoggiò al muro dietro di lui e annuì con il capo chino. «Sì, è davvero bella».
Margot avrebbe tanto voluto seppellirsi o nascondere la testa sotto terra come gli struzzi, ma si sarebbe spaccata solamente il cranio. 
Louis gli lanciò un'occhiataccia che Niall non colse perchè aveva gli occhi puntati sul giornale, mentre Zayn aveva una mano appoggiata sulla schiena di Giselle e parlavano sotto voce. «In tutta onestà» disse il signor Horan osservandola con occhi socchiusi, «ti stavano meglio i capelli lunghi».
«Vabbè» disse Giselle allontanandosi da Zayn che le sorrideva impercettibilmente con un angolo delle labbra. «Anche se fosse, è importante che se li sia tagliati, deve provare a non essere riconosciuta».
Tutti annuirono con il capo, anche Margot che si ritrovò la frangetta ondeggiarle sugli occhi.
«Sai, Bob, che sto pensando?».
Il signor Horan si girò ad osservare sua moglie con attenzione, «No, cosa?».
«Anche a Giselle, per il matrimonio, potremmo farle un'acconciatura simile. Certo, molto più decorata, ma penso che risalterebbe il suo viso tondeggiante, vero Zayn?».
Un attimo.
Cosa?
«Ehm, sì» disse Zayn mentre prendeva un biscotto dal tavolo. «Posso andare un attimo in bagno?».
«Certo».
Detto ciò, si dileguò al piano di sopra, mentre Giselle rimaneva in piedi, immobile. «Mamma, ne parleremo quando sarà il momento».
Louis faceva ondeggiare lo sguardo da Giselle ai suoi genitori. Ma che stava succedendo? Insomma, Giselle....si doveva sposare adesso? «Tu..» iniziò, ma Giselle gli scagliò un'occhiataccia. «Vado in camera mia» e sparì anche lei, lasciando la cucina in un clima di massima tensione. Bob di ritirò nella sua officina insieme a Niall e Maura scomparve con la scusa di aver dimenticato di comprare la frutta, quando invece il vassoio era completamente pieno. Margot si sedette accanto a Louis sul divano, il cocchiere con la testa tra le mani. «Perchè sei così turbato?»
«Tu sapevi che si sarebbe dovuta sposare?».
Margot ondeggiò la testa. «Sì, ma non so con chi, non me l'ha detto».
Louis appoggiò la testa sullo schienale, sbuffando. «Sono solo uno stupido».
«Perchè?» gli chiese lei guardandolo con la testa inclinata. 
«Perchè Giselle mi piace parecchio».
Margot non aveva parole per dire qualsiasi cosa. Nonostante stessero parlando in francese, non riuscì a far uscire dalla sua bocca nessuna sillaba. 
Louis rimase con gli occhi chiusi e leggermente strizzati, come se stesse combattendo contro qualcosa nella sua testa, poi li riaprì investendo Margot con il suo sguardo azzurro. «Ti rendi conto di quanto io sia sfortunato?».
«Non potevi saperlo».
«Ovvio, se nessuno me ne ha fatto parola».
Margot abbassò le spalle, lasciando cadere la conversazione. Però poi tornò a parlare nuovamente. «Perchè non me ne hai parlato? Avrei potuto avvisarti..».
«Non è che mi metto a sbandierare in giro la mia situazione amorosa, e tu dovresti saperlo bene».
Margot rizzò la schiena a quelle parole, scattando sull'attenti. «Cosa vorresti insinuare?».
«Vedi che ho gli occhi, principessa» disse Louis raddrizzandosi a sua volta e scompigliandosi i capelli. 
«Non capisco proprio di cosa tu-».
«Oh, e dai! Non dirmi che non percepisci l'elettricità che scorre tra te e Niall, anche ad un minimo sguardo! Non cascare dal pero, Margot, e apri un po' quegli occhi» disse serio. «Vabbè, con questa frangia li hai ancora più coperti» ironizzò scostandole un ciuffetto dagli occhi scuri.
«Io non ho fatto niente» disse lei sulla difensiva senza togliergli gli occhi di dosso. 
«Lo so, però ricordati quello che ti sto dicendo: stai attenta, sei la principessa di Monaco».
Margot strinse i denti e si alzò di scatto. «Ho capito, sembra che tu stia prendendo il posto dei miei genitori qui dentro!».
«Ehi, ehi» disse Louis alzando le mani in segno di resa. «Vedi che io ti ho dato dell'avvertenze, poi puoi fare quello che vuoi. Ma ricordati: da questa storia ne potresti uscire solo con il cuore spezzato».
«Basta!» sbottò lei dandogli le spalle e salendo al piano di sopra. Si diresse spedita in camera sua, rallentando quando sentì delle voci giungere proprio da quella direzione. La porta era accostata, ma abbastanza aperta per far percepire fuori le voci all'interno.
«..e non riesco a capire perchè abbia tirato fuori l'argomento» Giselle sembrava agitata, e Margot si accasciò lungo il muro per non dare segni della sua presenza, continuando ad origliare. Sì, sapeva fosse maleducato, ma non appena sentì la voce che seguì quella della ragazza, restò maggiormente incollata alla parete. 
«Non ne ho idea, ma arriverà il momento in cui anche loro lo sapranno, a meno che oggi non abbiano capito qualcosa. Sono persone perspicaci» Zayn aveva la voce bassa, ma era inconfodibilmente lui.
Giselle aveva invece la voce tremante ed insicura. «Non ho detto niente a Margot perchè non volevo metterla in mezzo in questa situazione..».
«Lei avrebbe capito, anzi, sarebbe stata felice per te, per noi».
Margot si portò una mano alla bocca, incredula. Aveva pensato di tutto, ma non loro due. Quando sentì uno strano silenzio aleggiare per la stanza, si sporse giusto il poco per osservarli dallo spiraglio....mentre si baciavano. Strinse la mano ancora di più sulla bocca, rimanendo ad osservarli. Giselle e Zayn? Era lui il suo promesso sposo? 
Ecco perchè era sempre a casa sua, ecco perchè la sera prima aveva a cuore il suo ritorno a casa, ecco perchè il cappello sotto il suo letto e la descrizione che lei gli aveva fatto. Ovvio che si conoscessero a fondo, e anche bene, pensò Margot imbambolata a far ricombaciare i pezzi del puzzle. Ora si stavano abbracciando, la testa di Giselle nascosta nell'incavo del collo di Zayn, con dei piccoli singhiozzi che le scuotevano le spalle. «Dai, Giselle, nessuno se la prenderà».
«Avrei dovuto essere sincera sin dall'inizio, così che tutto si potesse fare alla luce del sole» sussurrò lei in maniera così lieve che Margot faticò a capire ogni parola.
Zayn allontanò Giselle dalla sua spalla e avvicinò la fronte alle sue labbra, lasciandovi sopra un tenero bacio, delicato come un farfalla che si poggia su un fiore profumato. Quando si staccarono, Margot si alzò in piedi di scatto e si andò a nascondere in bagno, chiudendo piano la porta per non scatenare sospetti. Si appoggiò contro il legno duro, con lo sguardo basso. Dimenticò per un momento l'avvertimento di Louis, concentrandosi solo su loro due, in quella stanza, stretti tra di loro. Che stupida che era stata a non averlo capito prima. Se Louis avesse visto una scena del genere.. no. Loro ne avrebbero sicuramente parlato quanto prima, e si giurò di non rivelare niente, avrebbe finto finchè Giselle non le avesse raccontato tutto. Alzò lo sguardo sullo specchio, scontrandosi con il suo riflesso. Aveva il viso sconcertato, sbalordito, per cui si avvicinò al lavandino e si lavò la faccia per riprendersi. Almeno avrebbe fatto finta di essere stata veramente in bagno.
Quando si asciugò il viso, uscì dal suo nascondiglio proprio nel momento in cui Zayn abbandonava la stanza di Giselle. I loro sguardi si sfiorarono impercettibilmente, poi il ragazzo sfiorò delicatamente il braccio di Giselle e scese le scale, tornando al piano di sotto. La ragazza si girò verso Margot e le sorrise imbarazzata. «Forse dovremmo parlare».



«Perchè non mi hai detto niente?» disse la principessa guardandola negli occhi. «Vedi che non avrei mai potuto giudicarti..»
«Lo so, lo so.. solo che..» si interruppe, incapace di continuare. Andò verso la finestra e la aprì un po' per far cambiare aria. Giselle poi si accomodò sul letto opposto al suo e si passò due ciocche dietro le orecchie, leccandosi le labbra secche e screpolate. «Io e Zayn siamo destinati a sposarci da quando io avevo quasi 9 anni».
«COSA!?» Margot era sbalordita, non poteva crederci. E lei che si era lamentata quando i genitori le avevano offerto un fidanzato a diciassette anni e mezzo. 
Giselle annuì. «Io e Zayn, proprio per quel motivo, non ci siamo parlati per parecchi anni..».
«Mai? neanche un 'ciao'?».
Giselle scosse il capo. «Lui era il migliore amico di Niall, e veniva a trovarlo di tanto in tanto, ma eravamo troppo imbarazzati e amareggiati. Anche Niall si sarebbe dovuto sposare con Waliyha..».
A quelle parole, Margot impietrì. Come sarebbe a dire? Lui e...Waliyha?
«Solo che c'era stato un malinteso e quindi il matrimonio era saltato. In questo periodo si ricorre a questo sistema di combinazione per assicurarsi la continuità del lavoro..».
«E io che pensavo fosse solo un problema di corte..».
«No, no» disse Giselle prendendo a gesticolare con la mani. «Anzi, in società è molto simile. Comunque, ogni volta che Zayn veniva a trovare Niall, lo faceva sempre uscire per paura di incontrare il mio sguardo. Mio fratello non appoggiava quel comportamento, ma mi diceva che Zayn lo pregava affinchè non lo facesse incontrare con me, e devi sapere che sa essere molto convincente».
«E si è comportato così per tutti quegli anni?».
Giselle annuì con gli occhi bassi. «Sì. Ci evitavamo come i due poli opposti di una calamita».
«Non deve essere stato facile...» Margot non potè fare a meno di pensare ad Harry. In quel momento, era solo lei ad essere fuggita. Comportamento sconsiderato ed immaturo.
«No, per niente» poi Giselle risollevò gli occhi, sorridendo. «Poi due anni fa, beh..ci siamo riavvicinati, e da quel momento abbiamo accettato la nostra situazione, quella promessa che non ci aveva permesso di vivere la vita diversamente. E così eccoci qui».
«Ma tu e lui..» indagò la principessa. «Vi siete sempre piaciuti?»
«No, assolutamente no.  Ci odiavamo soltanto!» Giselle scoppiò a ridere. «Solo da circa un anno abbiamo iniziato a frequentarci davvero».
Margot annuì e si fiondò su di lei, abbracciandola. «Sono davvero felice per voi». 
Ed era vero. Nonostante fosse una brutta situazione, Zayn e Giselle erano molto fortunati perchè sapevano di poter contare l'uno sull'altra, e si conoscevano bene e a fondo, carattere che mancava totalmente nella 'relazione' con Harry. 
«Anche tu sarai felice un giorno, Margot».
La principessa si staccò, «Lo spero».
Poi vennero interrotte da un vociare continuo al piano di sotto, poi Zayn e Niall fecero capolino nella loro stanza. «Ehm..».
«Cosa c'è?» chiese Margot con la fronte corrugata. 
Niall tirò fuori dalla tasca del grembiule una lettera sgualcita. «E' appena arrivata. E' da parte di Liam».



Spazio autrice
Here i am! 
Bene, come avete potuto ben constatare questo capitolo è strettamente di passaggio, se non che si mettono in mostra alcune cose come GISELLE E ZAYN CHE SONO UFFICIALMENTE FIDANZATI.
Per chiunque non avesse letto la raccolta, spero sia stata una sorpresa. Per chi invece avesse già letto 'Behind the scenes' spero siate felici che finalmente è stato messo in luce :)
A parte ciò non accade nulla di importante, se non che il capitolo termina con l'arrivo di una lettera di Liam.
In luce di ciò, voglio dirvi che nel prossimo capitolo accadrà una cosa che spero possa piacervi :)))))))))
Anche se credo di dover pubblicare domenica sera perchè mercoledì parto in gita scolastica e vado a SIRACUSAAAAAAAAA e tornerò sabato notte, per cui dovrete aspettare l'indomani sera :))
P.s se ve lo state chiedendo, sto partendo adesso perchè devo assistere a delle tragedie greche; se non ve lo foste chiesto, allora adesso lo sapete.
Bene, dopo questo inciso inutile, spero che prima o poi possiate lasciarmi un commento e magari dirmi cosa pensate ci sia scritto nella lettera e/o cosa accadrà :)
Quante faccine, mamma mia...la nausea, proprio.
Okay, mi dileguo e ci vediamo domenica.
Vi voglio bene.
Un bacione,
Elisa :)


p.s andate su 'Tell me something' perchè ho pubblicato l'epilogooooooooooooo



 
  
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