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Autore: Blacksouls_ink    23/05/2015    1 recensioni
Quante volte Sirius si era chiesto se mai sarebbe tornato ad Hogwarts, alla conclusione del settimo anno? Un'infinità. Ma avrebbe mai immaginato che ci sarebbe tornato da traditore? No, mai. E in una notte buia, attraversando i corridoi di una Hogwarts addormentata, Sirius si ritrova a dover fare i conti con i suoi sentimenti. Rabbia, dolore, odio, disperazione. Ma c'è qualcosa che spicca fra tutti.
Speranza. Speranza di vendicarsi.
E mentre il desiderio di riscatto cresce dentro di lui, Sirius non può fare a meno di rivivere tutti i momenti della sua adolescenza che hanno visto come scenario le mura di quella scuola. Gli scherzi, i battibecchi, le risate, ma soprattutto l'amicizia.
L'amicizia che lo lega a James e che non si è affievolita nonostante tutto. Dopo tutti quegli anni, è arrivato il momento per Sirius di mantenere una promessa.
La promessa di continuare a combattere.
Ma lui lo farà a modo suo.
Sirius è un ribelle.
Il perdono non è nelle sue corde. La vendetta, d'altra parte...
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Sirius avanzava lungo le strade deserte di Hogsmade, trascinando i piedi per la fatica: erano giorni che camminava e aveva anche rischiato di farsi vedere da una Babbana. Tutti lo cercavano, tutti lo credevano uno spietato assassino, e soprattutto - Sirius rabbrividì al pensiero- tutti lo ritenevano il più fidato seguace di Voldemort. Scacciò il pensiero con uno scatto rabbioso del capo: non era lì per quello. Arrivò davanti alla soglia di Mielandia e con un semplice Alhomora aprì la porta ed entrò. Attento a non far rumore, si incamminò verso le vecchie scale scricchiolanti che portavano alla cantina. Ad ogni passo, ogni scricchiolio, il suo cuore perdeva un battito. E se lo avessero scoperto? E se lo avessero arrestato e ricondotto ad Azkaban? Non sopportava il pensiero. Lui era lì solo e soltanto per un motivo: Peter Minus. Ripeté quel nome nella sua mente ancora e ancora, come un mantra che gli infondeva coraggio, la voglia, il motivo per proseguire. E con tutto questo, saliva la rabbia, il rancore il disprezzo, l'odio. Su questi sentimenti, aveva basato la sua fuga, su questi sentimenti avrebbe ottenuto il suo riscatto. Si infilò piano in uno nel passaggio che conduceva alla strega gobba, facendosi luce con la bacchetta.


"Sbrigati Sirius!"
"Arrivo, arrivo!"
"Se ci scoprono siamo nei guai! E neppure l'amore incondizionato della McGranitt per le mie abilità nel Quiddich potranno evitarci una punizione con i fiocchi!"
"Io non me sarei sicuro, Minerva ha sempre quell'aria adorante mentre ti guarda... La sua stella del Quiddich! Le mancano solo gli occhi a forma di cuoricino e la maglia 'I love James Potter'!"
"Ma porca Morgana Sirius! Cosa stai facendo?! Cos'è da quel rumore?"
"Prongs, rilassati erano le mie Api Frizzole, penso mi siano scivolate dalle mani! L'importante è che io riesca a far arrivare nel castello almeno le Caramelle Tuttigusti +1 e una tavoletta di cioccolata o Remus mi ammazza!"
"Ah... Era per Remus quella tavoletta?"
"Per chi vuoi che sia? Certo, perché?"
"..."
"Prongs..."
"..."
"Dimmi che non l'hai fatto."
"..."
"James.."
"..."
"JAMES POTTER DIMMI CHE NON HAI LASCIATO CHE LA TUA STRAMALEDETTISSIMA BOCCACCIA SI AVVENTASSE SULLA CIOCCOLATA DI REMUS!!"
"... Forse"
"POTTER! Dove vai?! TORNA QUI E AFFRONTA LA TUA MORTE DA UOMO! Se non ti uccido io, Remus ci spella vivi a tutti e due!
"..."
"PIANTALA DI RIDERE!"



L'eco della risata dell'amico risuonò ancora tra le strette e umide pareti di pietra. Il respiro di Sirius e il regolare suono di passi sulle rocce erano gli unici rumori che la accompagnarono. Pian piano il respiro si fece affannoso, la camminata più svelta. Era quasi al castello.
Uscì dal passaggio e si ritrovò dentro Hogwarts. Mentre percorreva i corridoi che tante volte erano stati teatro delle sue sciocchezze adolescenziali, ma anche dei suoi ricordi più belli, non poté fare a meno di sentire qualcosa di sbagliato in tutto ciò. Aveva sempre considerato quel luogo come una casa, insieme ovviamente alla villa dei Potter. E ora era costretto a tornarci come un traditore, un vigliacco, il bastardo che ha tradito il suo migliore amico, quando il vero bastardo era quello stupido ratto. Si sentiva sopraffatto dalla rabbia, ma soprattutto si sentiva come se stesse tradendo casa sua, quasi come se Hogwarts lo stesse giudicando.
"Non è colpa mia" si ripeté.
Ma il fatto era che ERA colpa sua.
Lui aveva accettato il compito di Custode.
Lui aveva ricevuto l'incarico di difendere e proteggere il suo migliore amico. Lui aveva affidato il compito a colui che li aveva traditi.
Lui aveva avuto quell'idea.
Lui non l'aveva detto a Silente.
Lui era il responsabile della morte di James.
Suo fratello era morto.
Il suo figlioccio era orfano. Per colpa sua.


"Quante volte ti ho ripetuto di non comportarti da prima donna, Sirius!"
"Avanti Moony! Aiutami! Non posso vivere senza di lei!"
"Sirius, come ti ho già ripetuto un milione di volte, non ho intenzione di aiutarti a trovare la tua lacca per capelli! Non tutti possono permettersi di non studiare Trasfigurazione e se non prendo una E mi rovino la media!"
"..."
"AHI! Ma che ti è saltato in mente?!"
"Era in nome di tutti i comuni mortali che non riescono a prendere più di D!"
"Ah ah ah. In ogni caso non ho intenzione di strisciare per gli angoli più bui del castello in cerca della tua lacca!"
"Beh, sii contento: non dovrai! So esattamente dove si trova la lacca!"
"... Mi stai prendendo in giro?!"
"No! È nel dormitorio femminile! L'ho usata giusto ieri mattina dopo aver passato la notte da Mary!" "Okay, diciamo che ignorerò il fatto che tu abbia spudoratamente ignorato le regole della scuola e ti chiederò semplicemente: A COSA DIAVOLO TI SERVO IO?"
"Tu, caro il mio bel lupa chiotto, devi introdurti nel dormitorio femminile e riprenderla: io non posso! Mary ha preso male il fatto che io l'abbia scaricata e se mi presento a soli 10 metri dalla sua stanza mi affattura!"
"..."
"..."
"No"
"Come no?! EDDAAAAIII!"
"No"
"Sono rovinato senza di lei!"
"No"
"Tranquilli, signori e signori! Magic Potter ha la soluzione a tutti i vostri problemi!
È da tanto che ho voglia di introdurmi nel dormitorio femminile e ho tanta voglia di salutare il mio dolce giglio... Perciò ci andrò io!"
[...]
"Dici che è tardi per fermarlo?"
"Penso di si"
"Per te non ha ancora capito?"
"Penso di no"
[...]
"AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH"
"POTTER! TORNA QUI! NON HO FINITO CON TE! Se ti becco un'altra volta a ficcanasare tra la mia roba giuro che TI AMMAZZO!"
"Io l'avevo detto."
"Beh, il lato positivo è che ho recuperato la mia lacca!"
"Ringrazia Prongs, che ci ha rimesso un braccio e l'integrità della sua faccia!"
"Si devono pur fare dei sacrifici, tra fratelli!"



James c'era sempre stato per lui.
Sirius non aveva fatto lo stesso.
Continuò la sua escursione, attraversando Hogwarts addormentata. Non faceva il minimo rumore, gli anni ad Azkaban lo avevano ridotto pelle e ossa.
"Ringraziate i Dissennatori, ti fanno perdere peso in poche settimane: un'offerta da non credere!" Beh, dopotutto non era cambiato.
Certo, gli anni in cella lo avevano distrutto, lo avevano fatto crescere troppo in fretta.
Era solo un ragazzo.
Ma la cosa che rimaneva immutata era il suo spirito, la sua voglia di combattere, di evadere le regole. Era sempre lo stesso ragazzo che aveva lasciato Grimmauld Place tra la disapprovazione della famiglia, era lo stesso ragazzo che aveva trasgredito una per una tutte le regole della scuola giusto per il gusto di farlo.
Era ancora lo stesso ragazzo... Ma con un peso nero sul cuore.


"Ti diverti, vero Black? Ti sei divertito anche quando hai ammazzato quelle persone, dovresti esserci abituato!"
"Non... Sono... S-stato io"
"Oh si invece! Perché, altrimenti, ti troveresti in questa cella, circondato dai Dissennatori, in attesa di diventare matto o di morire?"
"No-non ho tradito... James"
"Sì, sì, James Potter, l'uomo la cui morte dovrebbe pesarti di più. Ti è piaciuto vero, vedere la sua casa distrutta? Ti sarebbe piaciuto assistere alla scena? Oh, certo che ti sarebbe piaciuto!" "N-no...NO JAMES"
"Smettila! Razza di un bastardo! Scommetto che ti crogioleresti del dolore dei loro cari! Non sei altro che un vigliacco! Un traditore! Per questo ti trovi qui! In mezzo ad altri assassini come te!" "Non sono un assassino"
"Ahaha! SCIOCCO! Certo che lo sei! Ma non ti vedi? Sei steso sul lurido pavimento di una cella, ridotto ad un guscio senz'anima dai Dissennatori che ti circondano!"
"NO"
"Hai ucciso e questo è ciò che ti meriti!
"No"
"Sei uno spietato assassino!"
"No."
"Traditore"
"NO"
"Infame"
"NO! NO! NON SONO STATO IO!"
"..."
"ESCI DALLA MIA TESTA!"



Quella voce. Quelle voci. Lo hanno perseguitato fin dal primo giorno in cella. Erano le voci di milioni di persone. Erano le voci dell'opinione pubblica. Erano le voci del tradimento. Erano le voci del rimorso.
Arrivò finalmente davanti al ritratto della Signora Grassa. Stava dormendo. Giustamente, considerata l'ora tarda.
"Ehi bellezza... Ti ricordi di me?" Sussurrò, con la voce roca e intrisa di tristezza.
La Signora Grassa aprì gli occhi.


"Ehi bellezza! Come va? Non è che ci potresti far entrare?"
"SIGNOR BLACK! Si da il caso che io stia dormendo, e che non mi piaccia essere disturbata! Soprattutto se è per infrangere le regole!"
"Eddai bellezza! Per una volta!"
"UNA volta?! Ma se voi quattro non fate che rientrare alle due tutte le notti!"
"Dettagli, cara signora, dettagli!"
"La prego ci faccia entrare! Le giuriamo sarà l'ultima volta!"
"P-per favore!"
"Non mi costringa ad ammaliarla con il mio fascino!"
"Bel tentativo, delinquente! A me non mi abbindoli!"
"Daaaaaiiiii facci entrareeeee!"
"E va bene! Almeno potrò dormire"
"Grazie bellezza! Le prometto che questa sarà l'ultima!"
"Continua a far promesse che non puoi mantenere, Black, e vedrai dove ti ritroverai!"
"Non si preoccupi tesoro! Il suo aiuto non sarà dimenticato!"




"COSA CI FAI TE QUI?!" Strillò la Signora Grassa appena lo vide. Sirius sorrise tristemente
"È bello vederti dolcezza, non ti dispiace farmi entrare?"
"TU! CRIMINALE! ASSASSINO! VATTENE!"
"Andiamo dolcezza che ti costa?"
"MI COSTA CHE HOGWARTS NON ACCETTA ASSASSINI!"
"Io non sono un assassino, e ho bisogno urgente di entrare!"
"TU NON FARAI DEL MALE AD HARRY! Cos'hai contro quel ragazzo?! Prima fai uccidere i suoi genitori, IL TUO MIGLIORE AMICO, e poi torni per uccidere LUI, un povero ragazzo innocente, tutto per il tuo lurido padrone! Non ti farò mai passare!"
Negli occhi di Sirius si accese una scintilla di rabbia
"NON HO MAI TRADITO JAMES! Fammi entrare stupida!"
"MAI!"
"FAMMI ENTRARE!"
"No!"
Per Sirius fu troppo. Non solo era accusato di aver ucciso suo fratello, veniva rifiutato dalla sua stessa casa. Era stato ripudiato dalla sua famiglia. DI NUOVO. Le mura di Hogwarts lo respingevano è quella donna gli stava negando l'accesso a casa sua.
Non ci vide più.
"STUPIDA DONNA TI HO DETTO DI FARMI ENTRARE" urlò con voce rabbiosa e violenta.
Tutto d'un tratto, la Signora Grassa realizzò di essere vulnerabile, da sola, nel suo quadro. Vedendo la scintilla negli occhi di Black, coperti parzialmente dai folti capelli lunghi, indietreggiò spaventata.
"N-no! Non puoi."
"FAMMI ENTRARE TI HO DETTO!"
Con un gesto fulmineo, Sirius estrasse il coltello dalla tasca e lo affondò nella tela del dipinto, con violenza, più e più volte.
La Signora Grassa urlò e uscì dal quadro terrorizzata per scapparsene in un altro.
Sirius, urlando imprecazioni, si accasciò a terra, schiena al muro, le lacrime che gli rigavano il viso. 'Sono un mostro'
Sentì di nuovo quelle voci, quelle voci che gli dicevano "assassino, traditore, bastardo".
Ogni parola, era come se i colpi inflitti alla tela del quadro gli si ritorcessero contro. Tagli di lame affilatissime, colpi precisissimi, dritti al cuore.
Non poteva sopportarli.
Si alzò tremante, consapevole di non poter stare lì ancora a lungo.
Si mise a correre.
Incurante delle persone all'interno del castello, incurante a della Signora Grassa.
Si mise a correre e non si voltò più indietro


"Sirius! Dove vai?"
"Fuori Prongs... Ed è meglio che venga anche tu."
"Cosa succede?"
"I Mangiamorte, sono qui, nel castello."
"AHAHAHAHAH dai Sirius non scherzare! Non sono in vena! Hai interrotto il mio bellissimo sogno su Lily!"
"Alzati, Prongs, non è uno scherzo... Bellatrix li ha fatti entrare, Remus e Peter sono già giù." "Ma.. Giù dove?"
"A combattere"
"...Lily?"
"Anche lei è giù"
"....Sarà meglio aggiungerci alla festa" "Sono d'accordo"
"..."
"..."
"Ehi.. Sir?"
"Uh?"
"Se-se non dovessimo, se per un qualche motivo io n-"
"Lo so Jamie. Lily. Ci penserò io."
"No. Non parlavo di Lily. Parlavo di TE"
"Scusa ma non ti seguo."
"Promettimi che non smetterai di combattere"
"Io? E quando mai non mi butto in una rissa?"
"Sono serio Pad."
"... Te lo prometto Prongs."
"Andiamo a far fuori qualche Mangiamorte"
"Ti seguo a ruota, fratello..."
"..."
"...sempre"
[...]
"LILY!!"
"P-Potter cosa...cosa ci fai qui?"
"Oh niente, ammiravo il panorama! Cosa vuoi che ci faccia qui?! Ti salvo la pelle!!"
"Ma.. Quel Mangiamorte.."
"Ci ho pensato io... Ti porto al sicuro hai una brutt-"
"JAMES ATTENTO!!"
"..."
"Se voi due avete finito con le smancerie, c'è una guerra in corso qui e io non sarò sempre qui a salvarvi il culo!"
"Grazie Sir, ma avevo tutto sotto controllo!"
"SOTTO CONTROLLO?! Ma ci fai o ci sei? Quel Mangiamorte aveva una bacchetta puntata alla tua testa cornuta e se io non lo avessi Schiantato non saremmo qui a parlarne!"
"Sirius ha ragione, James. Qua me la cavo da sola, andate."
"Io non ti lascio, Lily"
"Oh Santa Morgana, e va bene, state qui io sto fuori dall'aula e controllo che non arrivi nessuno" "No, Pad, non posso chiederti questo"
"E allora cosa vuoi fare? Aspettare qui che qualche Mangiamorte vi uccida tutti e tre?!" "SIRIUS!!"
"Tutti e tre?! Sirius, sei anche diventato incapace di contare?"
"..."
"..."
"C-cosa... No, non è possibile, tu non sei..!"
"Sirius, il termine 'confidenza' non rientra nel tuo vocabolario?!"
"L-lily tu... Tu sei.."
"Non era il modo in cui avevo intenzione di dirtelo ma... Sì, sono incinta"
"Oh mio Dio! È bellissimo! Un piccolo James! Devo andare a comprare una scopa da Quiddich giocattolo!!"
"Ma sono l'unico che si ricorda che siamo nel bel mezzo di una battaglia?!"
"Ah già... LILY SEI FERITA, NELLE TUE CONDIZIONI COME TI È VENUTO IN MENTE DI COMBATTERE?!
"Io faccio quello che mi pare! Non ho bisogno della tua autorizzazione Potter!"
"Ho capito ma-"
"Scusate ANCORA se vi interrompo, ma se non ci sbrighiamo moriremo tutti e quattro!" "Scusami Sir è solo che.."
"No, adesso parlo io: è bellissimo, state per avere un bambino, appena saremo usciti di qui piangerò dalla gioia insieme a voi, ma ora dobbiamo spostarci!"
"E va bene.. Qual è il piano?"
"Tu e Lily correte, io vi copro"
"Ma Sir..."
"Niente storie!"
"Sirius ha ragione James, non ce la faremo mai altrimenti" "..."
"..."
"Lily, tu corri, io resto con Sir."
"Okay, ci vediamo dopo... Vedi di sopravvivere oppure te la vedrai con me! Non mi lascerai sola!" "Non ti preoccupare, ti amo, ci vediamo dopo"
"Ti amo anch'io, vedi di sbrigarti"
[...]
"Sei pronto, Sir?"
"Prontissimo."
"Ricordati della promessa..."
"Basta che tu faccia lo stesso."
"...qualunque cosa succeda stanotte, noi continueremo a combattere"
"Fino alla fine."
"Buona fortuna Pad."
"Anche a te Prongs"



Sirius correva. Correva ad occhi chiusi, senza guardare, le palpebre strette, in un tentativo disperato di reprimere le lacrime che scorrevano lungo il suo viso scarno.
"Non è giusto, non è giusto, è terribilmente ingiusto" pensava durante la sua corsa disperata, il capo chino, i capelli corvini che gli coprivano il volto.
James e Lily... Avevano tutta una vita davanti. E non sarebbero mai riusciti a godersela per colpa sua e della sua debolezza.
"Mi dispiace James, non ho mantenuto la promessa... Io.. Io sono perso senza di te" sussurrò al nulla, con il viso rivolto verso il lago.
Non si aspettava una risposta... Infatti la risposta non arrivò.
Sirius stava tremando dal freddo, dalla paura, dalla disperazione.
Era uscito da Azkaban, ma quei ricordi facevano più male di tutti i Dissennatori del mondo.
Le ginocchia gli credettero, e lui si ritrovò inginocchiato sulle rive del Lago Nero; alzò gli occhi alla Luna e questa si rifletté nelle sue iridi bagnate.
Pianse per James e Lily.
Pianse per Harry, rimasto orfano a solo un anno.
Pianse per Remus, che era rimasto solo al mondo.
Pianse per Peter, perché la sua vigliaccheria lo aveva portato a uccidere.
Pianse per Hogwarts, perché presto sarebbe stata teatro di assassinii.
Pianse per sua madre, che lo aveva detestato c da bambino.
Pianse per suo fratello, perché non sapeva a cosa tutto questo lo avrebbe portato.
Pianse per se stesso, perché ormai non era altro che l'ombra del ragazzo di una volta.
Pianse per una promessa infranta.
Si alzò e si passò una mano sugli occhi. Peter.
Doveva trovarlo.
Ci avrebbe riprovato.
Avrebbe vendicato James.
"Mi dispiace, Prongs, non ci sono riuscito."
Iniziò a camminare in direzione della foresta.
Avrebbe continuato a combattere, ma non per coraggio.
Era pur sempre un Black, anche se aveva cercato in tutti i modi di nasconderlo. La sua non era una missione d'onore.
Quando gridò, il suo non era un grido di battaglia.
Era un grido che significava tutto ciò che lo teneva in vita:
Vendetta
Speranza di vendicare un fratello.
Non era più il ragazzo di una volta.
Sentì un sapore amaro in bocca.
Vendetta, dolce e amara vendetta.
Sirius Black era sempre stato ribelle, non rispettava le regole, non era certo un santo.
Avrebbe mantenuto la promessa fatta a James, ma a modo suo.
Vendicandosi


NOTA DELL'AUTRICE:
Hola!
Già non sono morta.
Avevo semplicemente perso l'ispirazione.
In ogni caso, eccomi! E questa è un'altra One-shot dedicata al mio personaggio preferito in assoluto (non si era capito vero?) *.*
Ho riletto da poco il Prigioniero di Azkaban e mi è apparsa quest'idea nel cervello. Ho pensato "perché no?".
Sono sinceramente convinta di non essere riuscita a catturare del tutto quelli che sono i sentimenti di Sirius in questo momento, ma è un inizio.
[27/05/15 ho modificato la ff perché avesse un finale più originale e adatto alla situazione. Penso sia meglio della prima versione anche perché questa era la mia idea originale]
Se avete un'idea diversa, volete fare una critica, o semplicemente volete fare un piacere a questa povera scrittrice sgangherata... Lasciate una recensione ;-)
Alla prossima!
   
 
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